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Siamo a Broadway in un ristorante chiamato "Nobu Downtown". È bellissimo, si presenta con una sala enorme e numerosi tavoli, diversi piani e molta gente. Una cameriera ci accompagna al secondo piano dove è il nostro tavolo. Sinceramente non mi aspettavo una sorpresa del genere, mi ha stupita.
"Allora.. parlami della tua noiosa vita signorina Agata" dice sorseggiando lo Champagne appena ordinato.
"Innanzitutto non è noiosa la mia vita. Sono Agata, ho 17 anni e vivo.." inizio a raccontare gesticolando e facendo la stupida. Lui ride:
"Dai piantala sciocca, veramente, racconta"
"Okay, mia madre è ossessionata da me, ha sempre preteso l'impossibile e oltre. Mio padre non c'è mai ed è come se non esistesse, quelle poche volte che è in casa sta nel suo ufficio e non lo vedo tutto il giorno. Sono figlia unica e..."
"Non ti lamentare, avere una madre è bellissimo" traspare un po' di tristezza nel suo tono.
"Non mi lamento, ma di certo non mi rende sempre le cose semplici" Rimaniamo un attimo in silenzio, tempo che arriva la prima portata gli chiedo:
"Tu invece? I tuoi?"
"Vivo con mio padre e mia sorella, ho un bellissimo rapporto con entrambi, anche se a volte faccio arrabbiare mio padre perché sono una gran testa calda. Pover'uomo si sbatte per me e mia sorella, è veramente fantastico" mi dice, ma non parla di sua madre. Non voglio dare una nota di amarezza all'appuntamento e rischiare di  chiedere cose abbastanza delicate per lui, allora mi viene un'idea:
"Raccontami delle tue conquiste" guardandolo intensamente e ridendo.
"Puff! Lasciamo stare, ne ho avute troppe, continueremmo fino a domani" mi dice sghignazzando.
"Tutte più belle di me?"
Voglio giocare un po' con lui, mi avvicino posandomi sul tavolo. Vedo il suo sguardo scivolare sul mio seno prosperoso, data la scollatura.
"Sai? Fai una cosa quando ti ecciti" gli dico.
"E cosa?"
"Ti mordi il labbro e mi fa impazzire" nel mentre gli faccio piedino sotto al tavolo, lui si irrigidisce e sventola il tovagliolo per darsi aria.
"Cosa vuole da me signor Scott?" gli chiedo continuando a giocare con la mia collana.
"Amarla, signorina Johnson"
"Credo sia impossibile" gli dico stuzzicandolo.
"E perché mai?" corrugando la fronte.
"Posso sembrare stupida e ingenua ma di certo non lo sono, mi reputo una ragazza difficile e anche molto razionale" metto la forchetta in bocca finendo l'ultimo pezzetto di torta.
"Amo le sfide" dice prendendo la mia sedia tirandola a sé.
Sento la voglia di averlo salire. Da lì ci alziamo, paghiamo il conto e usciamo dal ristorante. Decidiamo di fare una passeggiata a spiaggia e poi mi riporta a casa perché il mio coprifuoco è alle 23:00 ed erano le 22:45.

All'entrata del viale di casa mia, lo saluto con un bacio, quando sto per aprire la portiera lui mi prende e mi tira a sé. Mi bacia prendendomi il viso tra le mani e finisce il bacio mordendomi il labbro e tirandolo. Non ci siamo mai guardati così bene nei occhi. Attonita, rossa sulle gote e accaldata rientro a casa. Mi svesto e mi butto sul letto. Leggo un po' prima di mettermi a dormire, ma non riesco a concentrarmi perché mi ritornano in mente tutti i momenti meravigliosi di questa sera.

È sabato mattina e come al solito mi sveglio non prestissimo. Scendo in cucina e mi arriva una telefonata di gruppo dai miei amici e Summer.
"Ehyy ragazzi!" li saluto e accendo microfono e telecamera.
"Holaa, ciao!" rispondono.
"Agata tu non lo sai, ma questa sera volevamo andare in spiaggia a bere" dice Summer.
"Ci sarò, ma come al solito non bevo molto" rispondo.
Dopo altre due chiacchiere, buttiamo giù. Guardo tra le notifiche e vedo il suo buongiorno. Gli rispondo e lo ringrazio per ieri sera.

Passo il pomeriggio a studiare sociologia, lunedì avrò una verifica veramente tosta.
Sono le 18:00 e sento il telefono squillare. Michele! Wow non mi chiamava da settimane dopo averlo rifiutato. Rispondo velocemente per paura che fosse successo di nuovo qualcosa.
"Michy, ciao!"
"Ciao Agata"
"Che succede?"
"Niente, volevo solo sapere come sei messa di socio"
"Ah, bene bene. Hai bisogno di una mano?" gli chiedo tirando un sospiro di sollievo.
"Sì, grazie. Domani facciamo una videochiamata?"
"Certo! Ci sei questa sera in spiaggia?"
"Sì, mi ha invitato Summer.. ho un presentimento" credo sia lo stesso che ho io.
"Cioè?" domando facendo finta di non aver notato nulla.
"È da un po' che ci sentiamo, messaggi e siamo usciti una volta soli. Mi sa che gli piaccio. E lei mi interessa, anche se..." non finisce la frase ed io intuisco dove vuole arrivare.
"Sì, l'ho notato anch'io come ti guarda. Tu stai tranquillo e provaci, poi come va va, no?" gli dico ridacchiando.
"Sì, vero"
"Io inizio a prepararmi da mangiare ci vediamo dopo?"
"Certo, a dopo"

Mia madre ha cucinato una delle sue solite brodaglie.
"Sono dell'idea che dovremmo prendere una cuoca, non so cucinare" mi dice sorridendo.
"Eh già mamma.." sorrido a mia volta.
"Esci sta sera?" mi chiede
"Sì, sono con tutti"
"Va bene, mi raccomando il coprifuoco" dice alzandosi da tavola dirigendosi al piano di sopra.

Mi vesto abbastanza comoda, essendo che siamo in spiaggia non posso andarci elegantissima. E sapendo che probabilmente dovrò portare a casa Rakela ubriaca fradicia non mi metto neanche i tacchi. Finito di prepararmi invio un messaggio a Summer che è con Marco, Rakela e Michele, ci sarà da ridere. Arrivati a spiaggia vediamo Luca e il suo ragazzo Kevin con gli zaini pieni di bottiglie. Tempo poco ci raggiunse altra gente portando molto altro alcool. È da quando siamo arrivati che Marco non mi considera, sta con i suoi amici della squadra di football e mi dà un po' fastidio. Guardo Summer e Michele che si baciano, Rakela che sta parlando con l'ennesimo tipello, Luca e Kevin giocano insieme, cazzo! Loro sì che sono felici. Mi dirigo verso lo scoglio dove abbiamo messo l'alcol e mi faccio un drink.
"Hey, ciao!" mi spavento.
"Oh, ehm.. ciao ci conosciamo? " domando, ma quasi subito mi è apparsa in mente un'immagine, il ragazzo di ieri.
"No ma ti ho vista nei corridoi, sono Zac piacere" mi dice porgendomi la mano.
"Ah sì, forse ti ho notato anch'io, Agata" non faccio in tempo a dargli la mano che arriva Marco sbronzo.
"Ei tu! Piacere Marco" gli dice cercando di dargli la mano al posto mio.
"Piacere Zac, ma amico stai bene?"
"Sono sbronzo, cosa vuoi dalla mia ragazza?" il cuore mi batte all'impazzata, "ragazza"? Non avevamo ufficializzato nulla.
"Marco ma cosa stai facendo?" mi giro verso di lui.
"Niente, stavo conversando con lei" dice Zac, noto in lui un certo scazzo.
"È meglio se ti levi dalle palle" gli dice
"È stato un piacere Agata" mi saluta guardando male Marco.
Io incazzata nera prendo Marco dal braccio e lo porto in un punto isolato.
"Sei sbronzo!" cercando di reggerlo in piedi.
"Guarda che lo so! Cosa voleva quello? Che ti ha detto? Ti piace?.." inizia a riempirmi di domande.
"Ma no, ma cosa stai dicendo!"
"Se si avvicina di nuovo lo ammazzo! Capito? Tu sei mia, solo mia!" mi dice cercando di prendermi il viso  dandomi piccoli baci, puzza talmente tanto di alcool che mi fa venire la nausea. Ma allo stesso tempo sto morendo per quello che mi continua a dire.
"Marco, cazzo! Ti calmi?" lo stacco da me a fatica perché vorrei mangiarlo di baci. Mi raggiunge Summer:
"Ma cos'è successo?"
Arriva anche Michele, non avrei voluto che vedesse tutta la scena, visto che Marco stava urlando.
"Hai di nuovo litigato con tuo padre?" Summer a Marco prendendogli le mani.
"No, si sono avvicinati a lei" indicandomi.
Summer mi guarda e sorride, come se avesse voluto dirmi qualcosa. Michele lo aiuta ad alzarsi e Marco lo ringrazia.
"Ti va di portarlo a casa insieme?" mi dice Summer.
"A piedi! Nessuna delle due ha la patente"
"Certo!" mi risponde ridendo.

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Eccoci qua con il nono capitolo di questa intusiasmante storia. Sono già successe un po' di cose.

∆ L'entrata di Rosalba e di Zac porterà scompiglio?
Spero tanto vi piaccia! Mi lasciate una stellina?⭐

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