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Credo di avere le allucinazioni. Mi trovo per terra e Dio mi sta dando la mano per aiutarmi ad alzarmi? No aspetta sono a scuola, vero, e sono caduta.
Chi è questo ragazzo? Oddio ma è lui!
Che figuraccia, gli porgo la mano e mi tira su con una tale facilità che quasi mi spaventa.
<Tutto bene? Ti ho vista volare per terra!> mi domanda.
<Sì, tutto bene grazie> rispondo, anche se mi fa male il sedere dalla botta che ho dato.
Lui tenta di presentarsi, ma io presa dal panico scappo.
<Sono di fretta! Devo ritornare in classe, ma grazie ancora> gli dissi.
Non avevo il coraggio di girarmi a guardarlo, avevo il cuore a mille, non ci capivo più niente.

Finite le lezioni, aspetto Rakela fuori da scuola insieme a Luca e colgo l'occasione per parlargli di Michele.
<Come posso dirgli senza ferirlo che non provo nulla?> gli domando.
<Sicuramente non esiste un modo migliore di un altro, soffrirà comunque. Tuttavia è meglio dirgli la verità, così si metterà l'anima in pace> mi risponde.
<La nostra amicizia si rovinerà vero?>
<Per il momento. Quando gli passerà, e se gli passerà, potrà tornare tutto come prima> mi risponde sorridendomi e rassicurandomi con un abbraccio. È sempre molto affettuoso Luca e sa ascoltare.
Ad un certo punto vedo sbucare dall'entrata della scuola Michele che viene verso di me spasso spedito.
<Posso parlarti Agata?> mi domanda.
<Contando che è tutto il giorno che neanche mi consideri, sì ne sarei grata>
Ci spostiamo in un posto più appartato, ci sediamo su una panchina. Lo vedo nervoso, strofina le mani l'una sull'altra, lo fa sempre quando sta per scoppiare e questo mi agita. Faccio la finta tonta perché non voglio che sappia di ciò che mi hanno detto Rakela e Luca.
<Che succede?> Gli chiedo mettendogli una mano sulla spalla (l'errore più grande della mia vita). Non mi risponde, mi prende il braccio e mi avvicina a lui, le nostre labbra non erano mai state così tanto vicine. Inizia a toccare i miei fianchi esili ed io non so perché ma non reagisco.
Quando però incomincia a baciarmi con quelle labbra perfette, mi sono resa conto che non era quello che volevo. Quindi mi scosto e gli tiro uno schiaffo.
Ci rimane veramente male ed io mi sentivo strana, dentro avevo un misto di emozioni tra: rabbia, delusione, paura, dispiacere, ma soprattutto che bruciore alla mano! Che male! 
Non avevo mai baciato nessuno prima, nemmeno un bacio a stampo e ho sprecato il mio primo bacio così...
Non so se odiarlo, in un certo senso mi ha "obbligata" ma di certo non lo posso biasimare.
Rimaniamo in silenzio per un quarto d'ora, inizio a pensare.. oddio io sono in castigo! Dovevo essere a casa mezz'ora fa!
<Michy, io non so cosa stia successo adesso, ma credo che tu debba sapere che non mi piaci. Ti ho sempre e solo visto come un fratello. Mi dispiace veramente tanto, l'ultima cosa che voglio fare è proprio feriti>.
<Non fa niente, anzi mi scuso perché non avrei dovuto obbligarti a baciarmi, ma mi hai spezzato il cuore, questo sì. Mi passerà, ma comprendi il fatto che avrò bisogno di tempo, vero?> E mentre mi parla, si alza e va via.
Io non riesco a realizzare, sono così ferita e triste che è come se avessi un vuoto dentro. Controllo il telefono, come immaginavo c'erano quindici chiamate perse da mia madre e un messaggio di Rakela che mi avvisava che sarebbe tornata a casa.
Quindi ritornai a casa a piedi, ma con calma. Sono così frastornata che mi sento
quasi ubriaca, anche se in realtà non so cosa vuol dire esserlo. 

A pochi isolati da casa mia sento una voce che mi urla: <Hei! Tu! Non sei la ragazza che oggi è inciampata?>
Il mio cuore sobbalza, troppe emozioni oggi, vi prego basta! Mi giro e se prima mi sentivo ubriaca, ora mi sento morire.  È lui, in tuta e un po' sudato, immagino stesse correndo.
<Oi ciao! Sì, sono io> rispondo con un tale imbarazzo.
<Ah ecco, ti avevo riconosciuta! Sei subito scappata via e non ho avuto il modo di presentarmi!> con il fiatone.
<Si scusa dovevo volare in classe, la prof è un po' esigente con la puntualità e avevo perso già troppo tempo. Comunque, piacere Agata!> mi presento porgendogli la mano.
<Piacere Marco!> esclama afferrando la mia mano, inizio a sudare, forse più di lui.
<Beh cosa ci fai qui?> mi chiede, vedendomi ancora con lo zaino.
<Stavo ritornando a casa, guarda è stata una brutta giornata>
<Ma quindi abiti da queste parti? Ma dai! Io abito qua> mi indica la casa.
<Ma allora siamo vicinissimi, come mai non ci siamo mai visti?> gli domando sorpresa.
<Eh chissà, probabilmente il destino non ha voluto. Comunque che faccino!> mi dice passandomi la mano sulla guancia. Rimasi immobile, la mia testa e il mio cuore stavano scoppiando, inoltre credo di essere diventata rossa come un peperone.
<Eh te lo ho detto, brutta giornata e in più sono anche in ritardo>
<Allora ti lascio andare Agata, è stato un piacere! Ci vediamo a scuola?> mi domanda.
<Certo, è stato un piacere anche per me> rispondo allontanandomi. 

WOW! È molto più bello da vicino. Sono accaldata e veramente su di giri. Potrei farmi tutta la strada verso casa di corsa, ma appena mi torna in mente che a casa c'è mia madre infuriata mi scende tutto. Però io non la ascolto, come nei film no? Tutto sembra rallentare, non sento più le sue urla, vedo solo il labiale. Vado verso camera mia, sbatto la porta e mi viene una strana voglia di correre sul tapis roulant. Ho passato un'ora e mezza così, a correre con le cuffiette alle orecchie e la musica che era al massimo.
Mi continuava a tornare in mente tutto ciò che è successo oggi, dall'incontro con Michele a quello con Marco. Dopo aver finito di correre vado a farmi una doccia, prendo il piatto che era sul tavolo e lo porto in camera, intanto studio.
Non pensavo avessero assegnato così tanti compiti e così tante cose da studiare. Finisco all'una e stanca morta vado a letto.

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Ciaooo! Come va? Ecco a voi il quarto capitolo, spero vi piaccia!!!
Cosa succederà secondo voi tra Marco e Agata?

Lasciatemi una stellina😋 Grazie!

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