Monologhi

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Lucy si diresse verso la parte destra della stanza.
Appena sentì le maniglie dell'armadio sotto le sue dita, le afferrò e aprì il mobile con decisione.

La stanza è spaziosa e il soffitto è alto. L'armadio è grande e sull'anta sinistra c'era uno specchio a grandezza naturale, ma io l'ho rotto.

Le ante sono decorate da dei disegni astratti. Alla sua sinistra c'è una scarpiera laccata. Nel centro della stanza c'è un tappeto con delle strisce scure... ehm... grigie, mi pare. Nella parte frontale c'è una libreria in legno scuro e nella parete opposta il letto in ferro perennemente disordinato.

Passò la mano sui vestiti: lana, seta, cotone, perline, paiettes, un tripudio di tessuti, materiali e sensazioni diverse.

Rovistò alla cieca tra le grucce e prese dei vestiti qualsiasi.

Spero di non sembrare trasandata come al solito...

Camminò con delicatezza, in modo da non svegliare Zack, e con disinvoltura si diresse verso l'uscita.

Per fortuna mi sono decisa a sistemare tutte le scarpe al loro posto: almeno così non devo fare più lo slalom per spostarmi e non rischio di cadere a ogni passo.

Lucy entrò dritta nella doccia senza voltarsi verso lo specchio.

Non capisco perchè tutti preferiscono l'acqua calda. È così piacevole sentire delle gocce fredde che ti rigano la pelle...

L'acqua fredda annulla le mie preoccupazioni e mi ristora facendomi quasi rinascere, anche se sono ancora molto lontana dalla mia rinascita...

Stette in silenzio sotto l'acqua fino a quando le unghie delle dita dei piedi non divennero cianotiche.

Si vestì con curiosità e, dopo essersi asciugata i capelli, si allacciò le scarpe.

Accanto alla porta c'è la doccia e accanto alla doccia i lavandino. Sopra di esso c'è un bicchiere con dei disegni in rilievo che contiene il mio spazzolino e il dentifricio e vicino al bicchiere c'è lo spazzolino elettrico di Zack. Sopra il lavandino c'è anche lo specchio in stile vittoriano, con accanto delle lampade a forma di narciso. Sotto il lavandino ci sono tre cassetti rotti (infatti, faccio sempre un po' di fatica ad aprirli) e nella parte opposta del bagno ci sono la lavatrice e il gabinetto

Uscì e si fermò davanti alla finestra più grande di tutta la casa.

Appoggiò la mano sul vetro, prima il palmo e poi i polpastrelli. Percepì che era gelido, bagnato, sembrava che ci fosse della condensa.

Sicuramente stanotte ha piovuto. Strano che non abbia sentito niente, dovevo dormire proprio profondamente...

Sfiorò il vetro con il naso. Rimase così per alcuni secondi, poi appoggiò la schiena al muro più vicino.

Ho fatto bene a togliere i panni stesi. Sentivo addosso un'aria pesante...

Si staccò dalla parete e attraversò il piccolo corridoio con passi sicuri.

L'aveva percorso così tante volte che poteva farlo benissimo ad occhi chiusi. Sapeva, infatti, che dopo quattro passi avrebbe calpestato il tappeto a macchie colorate e che dopo sette sarebbe incappata sul paravento contro cui le prime volte sbatteva sempre.

...cinque, sei, sette.

Alzò il braccio destro per accarezzare quell'insidia, ma non incontrò nessun mobile.

Al contrario, incontrò qualcosa alla sua sinistra e per poco non cadde.

Sospirò.

O quel paravento camminava o si era confusa.

~ Tales ~Where stories live. Discover now