Il cassetto

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Kendra le afferrò il braccio e la trascinò giù dal letto.
Ancora addormentata, Becca correva a occhi chiusi, inciampando e cadendo ad ogni gradino della scala. Le due sfrecciarono accanto al salotto ma la bambina si bloccò.

Non poteva andarsene senza.

Si precipitò sul mobile della radio e aprì il terzo cassetto, l'unico senza manico. Quel cassetto.

"CHE STAI FACENDO!" urlò la sorella, rincorrendola.

"NON POSSO ANDARMENE SENZA QUELLE!" replicò Becca "NON POSSO LASCIARLE QUI!"

"MI DISPIACE TANTO, MA DOVRAI FARLO!"

Kendra le afferrò la mano per ricominciare la fuga, ma Becca la ritrasse immediatamente.

"NO, INVECE!"

La guardò con fermezza e aggiunse categoricamente:"IO NON ME NE VADO SENZA QUELLE!"

Kendra non sapeva cosa fare e iniziò a sudare. Pochi secondi dopo, disse a Becca che l'avrebbe aiutata e insieme si misero a cercare freneticamente.

Lo sguardo della bambina cadde subito su un paio di forbici dal manico blu, ma la sua mente vide altro:lei e i suoi fratelli che tagliavano angeli di carta attorno al tavolo, mentre i suoi genitori e la piccola Myliane addobbavano l'albero.

Spostavano cianfrusaglie e le rispettive mani dal punto in cui stava cercando l'altra, ma niente. Eppure il cassetto non era così pieno, avrebbero dovuto trovarle subito!

Le sorelle continuavano a cercare ma non le trovavano da nessuna parte.

Dov'erano?

Macrina e sua madre avevano già messo al sicuro il resto della famiglia. Bellamy si accovacciò in fondo al bunker con Holly e Macrina aiutò Myliane a scendere le scale.        La madre guardava fuori agitata, in attesa che le sue altre due figlie li raggiungessero.

Sembrava che fossero scomparse magicamente.
Non c'erano, ma dovevano essere lì!L'ultima volta che le aveva usate, era stata lei stessa a posarle nel terzo cassetto del mobile della radio, lei personalmente!

Al loro posto trovò la piccola chiave di ferro che serviva a far muovere i giocattoli a molla di Myliane. E, poco dopo, infatti, vicino ad essa vide i quattro piccoli passerotti meccanici che, una volta azionati, saltellavano da tutte le parti come se fossero vivi.

Lei e Bellamy li imitavano sempre, spalancavano le braccia come fossero ali e correvano per tutto il salone saltellando e cinguettando. Il divertimento aumentava quando il padre fingeva di essere un'aquila che gli dava la caccia e li inseguiva comportandosi, a sua volta, come un predatore.

In quelle occasioni, Myliane e il resto della famiglia si facevano le migliori risate.

Dopo troppo tempo Kendra si arrese e fece per trascinarsi Becca con sè.

"REBECCA, ANDIAMO! DOBBIAMO RAGGIUNGERE LA MAMMA E GLI ALTRI!"

"PRIMA DEVO TROVARLE!"

La bambina era disperata e, di certo, la paura e la fretta non aiutavano.

Scorse una torcia di ottone nera e lucida, ma al posto di una fonte di luce portatile vide le ombre che suo padre proiettava contro la parete per fare divertire lei e i suoi fratelli, in attesa che ritornasse la corrente. durante i black-out.

Vide anche le passeggiate di famiglia, che faceva ogni domenica dopo la messa, i biscotti, riservati al dopocena, che ogni volta mangiava di nascosto con i suoi fratelli, le rane e le lucciole catturate e liberate subito dopo, le fiabe della buonanotte.

Vide tutto tranne quelle.

"SE LE BOMBE COLPISCONO LA CASA,RIMARREMO SEPOLTE QUI SOTTO!" Kendra cercò nuovamente di portarla fuori, stavolta con più forza, ma Becca si ostinava a con i piedi piantati sul pavimento.

Sentirono un forte rumore di passi e si voltarono di scatto, urlando terrorizzate.

"CHE DIAVOLO CI FATE ANCORA QUI DENTRO?!"

La madre le raggiunse in un batter d'occhio e afferrò le braccia di entrambe.

"NON POSSO ANCORA ANDARMENE!" supplicò la bambina con gli occhi umidi "DEVO TROVARLE!"

"NE COMPREREMO DI NUOVE" sentenziò la madre "ORA NON C'È PIÙ TEMPO! ANDIAMO!"

Becca scoppiò in lacrime.

Erano quasi uscite dalla stanza quando, all'improvviso, la bambina si fiondò ancora una volta su quel cassetto, seguita dalla madre.

Le aveva trovate! Finalmente! Non poteva crederci.

Erano in bella vista davanti alla torcia. Come avevano fatto lei e Kendra a non accorgersene?

Fece appena in tempo a prenderle che sua madre la prese in braccio e afferrò il polso di Kendra in una morsa stretta. Poi attraversò freneticamente il giardino, lasciando dietro di sè la porta spalancata, e sfrecciò dentro il bunker.

Mentre la madre e Macrina sigillavano l'entrata, Becca si mise in fondo alla parete, accanto ai suoi fratelli, e fissò il mazzo che aveva in mano.

Era scolorito e sul dorso di alcune c'erano degli scarabocchi colorati fatti da Myliane. Sciolse il sottile nastro giallo che le legava insieme.

Mentre le contava ad una ad una, nella speranza che fossero tutte, vide suo padre che le insegnava a giocare a Spades.

Era l'ultima cosa che avevano fatto insieme prima che lui partisse.

Erano passati sette mesi da quel giorno. Non sapeva se fossero tanti o pochi ma sapeva con certezza che aveva tanti ricordi felici con lui.

Lo avrebbe rivisto? Forse no. Forse sì.

Erano tutte, per fortuna. Le mischiò e preparò il gioco, mentre i suoi ricordi si immergevano nei boati.

~ Tales ~Where stories live. Discover now