Capitolo 19- Sei parole

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Tornati alla Radura ad accoglierci fu Newt, mi abbracciò fortissimo e poi con il viso pieno di speranza chiese "Avete scoperto qualcosa?"

Thomas alzò la testa verso il suo amico e la scosse, tutta la speranza del biondo si affievolì in un istante.

"Voi? Avete buone notizie? Come siete messi con il codice?" chiesi.

"Crediamo sia giusto ma non ha un cacchio di senso"

Minho non aveva detto una parola per tutto il tragitto, infatti poco dopo mollò lo zaino e se ne andò, pensai che avesse bisogno di tempo per metabolizzare la cosa, per loro dev'essere stato straziante scoprire che dopo anni di ricerche ancora una volta non avevamo indizi.

Ci dirigemmo in Cantina e dopo aver fatto andar via gli altri Radurai, visibilmente stanchi, facemmo largo alle confessioni. Quando entrai, Gally era intento a leggere un foglio e quando alzò lo sguardo parlò.

"Sacco di patate sei tutta intera allora, sapevo che ce l'avresti fatta" disse il ragazzo venendo verso di me con l'intento di abbracciarmi ma Newt non lo permise, si mise in mezzo, aprì le braccia ed esclamò "Ok, basta così, volete sapere cosa abbiamo scoperto?" feci cenno di si con la testa e poi Gally mi porse il foglio che stava leggendo "Questo è il fottutissimo codice"

Guardai il foglio sgualcito: FLUTTUA, PIGLIA, SANGUINA, MORTE, RIGIDO, PREMI.

"Il Labirinto le ripete da mesi" spiegò il Newt visibilmente irritato, probabilmente perchè il codice non aveva senso.

Thomas mi strappò il foglio dalle mani e lo lesse attentamente, mentre continuava a leggere  e poi domandò "Hanno preso qualcuno stanotte?" 

"Si, Dan" gli rispose Newt.

Restammo a rigirarci quel foglio tra le mani per un bel pezzo, Thomas ad un tratto disse "Abbimo bisogno di Minho, forse lui sa qualcosa in più, ci servono più indizi" 

Finita quella frase impallidì, divenne bianco come un cadavere. Newt gli si avvicinò e gli chiese se avesse bisogno di qualcosa ma lui replicò dicendo che era solo stanco, sapevo che non era così, aveva qualcosa in mente, ne ero certa, dopo tutto era pur sempre mio fratello.

Newt ci forzò ad andare a riposare, mi misi a dormire senza fare storie, ero stravolta.

Una stanza bianca, le gambe che tremano, le lacrime che escono dai miei occhi. Mi guardo in torno, sono sola. Continuo a ripetere "Non se ne può andare, non può dimenticarsi di me, non deve"

Appoggio la testa sulle ginocchia, la porta si spalanca, alzo la testa, cerco di capire chi è ma non ci riesco, ogni volta che provo a mettere a fuoco la figura essa diventa sempre più sfocata.

La sagoma si avvicina a me, mi porge una collana e mi dice "Questa è per te, così avrai qualcosa che ti ricordi me e che ti sarò sempre vicino, anche quando non mi ricorderò di te e se per caso dovessi raggiungermi beh, almeno quando la guarderai avrai ancora un ricordo di me, di noi, anche se sfocato."
Mi allacciò la collana e poi aggiunse "Ci ritroveremo, sempre"



Mi sveglio di soprassalto, era un sogno, ancora una volta, non riesco a mettere a fuoco la figura. Voglio ricordare chi è quel ragazzo, perchè era stata una voce maschile a parlare. Mi toccai il collo, la collana era ancora lì, la guardai. Poteva avere senso, la mia collana aveva disegnati i punti cardinali e quel ragazzo ha detto "Ci ritroveremo sempre" era così accurata come cosa. 

Decisi di alzarmi, volevo andare con mio fratello, volevo scoprire che cosa gli passasse per la mente.

Quando lo trovai non mi disse nulla, nonostante i miei numerosi tentativi di strappargli qualche parola.

Maze Runner- Benvenuta nella radura, Fagiolina!Where stories live. Discover now