Sectumsempra

929 50 7
                                    

Draco si trovava nel cortile interno. Era intento a fumarsi una sigaretta, mentre fissava il vuoto.

Voleva tornare a quella mattina di fine novembre, quando lui, Blaise, Annabel e Daphne camminavano spensierati in mezzo alla neve.

Voleva tornare a quel momento in cui aveva ancora il suo migliore amico vicino e la ragazza che amava accanto.

Ora invece, non aveva più niente, se non un segno nero su un braccio e la testa piena di pensieri.

Gli mancava Blaise, gli mancava Annabel , gli mancavano anche gli insulti gratuiti di Daphne. Gli mancava ogni cosa.

"Ma guarda chi c'è!" la voce squillante di Astoria lo raggiunse, facendolo tornare alla realtà. Quella voce che oltre a fargli venire il mal di testa non presagiva nulla di buono.

L'ultima volta che ci aveva parlato Annabel aveva rischiato di morire, e con un riflesso spontaneo strinse la bacchetta sotto al mantello, pronto ad ogni evenienza.

"Astoria."

Si avvicinò per dargli un bacio sulla guancia e lui stette in mobile aspettando solo che quella ragazza andasse il più lontano possibile da lui.

"Ciao amore."
"Non chiamarmi così."
"Ti ci abbituerai. Soprattuto ora che sei costretto a sposarmi." disse ridendo, mentre cercava d'accarezzargli una guancia.

Le prese il polso con forza, fermandole la mano. "Io non ti sposerò mai."

"Ma quella lurida puttana la sposeresti non è cosi?" rispose a denti stretti, mentre cercava inutilmente di liberare il suo esile polso dalla stretta di Malfoy.

"Hai saputo la novità? Si sposa con Nott... ammetto che convincere il padre di Annabel che Nott era il pretendente giusto per lei non è stato affatto facile... ma ho giocato bene le mie carte" disse con un sorrisetto malvagio sulle labbra, mentre si avvicinava sempre di più a lui.
"So essere molto convincente se voglio." gli bisbigliò all'orecchio.

"È colpa tua. Dovevo immaginarlo."
"Ovviamente, e devo ammettere che ti facevo più intelligente. Arrivare subito alla conclusione che era stata Annabel a volere quel matrimonio è stato davvero stupido da parte tua... non mi sto lamentando ovviamente, vederti strillare che è una puttana mi ha solo fatto innamorare ancora di più a te."

"Sei sempre stata tu. Alla base di ogni mio problema ci sei sempre stata tu."
"Chi pensi che abbia suggerito a Potter di invitare quella stupida alla cena di Lumacorno per far ingelosire la piccola Weasley? Chi pensi che abbia dato una pozione a Nott per aumentare la sua forza e distruggere il polso di quella puttana? Io, sono sempre stata io. E poi il tocco finale, suggerire al padre di Annabel di aggiungere al contratto prematrimoniale una clausola che le impedisse di scappare. Li mi sono proprio superata."

"Perchè? Hai ottenuto ciò che volevi. Mi odia. Almeno lasciala scappare."
"E perchè mai dovrei farlo?! Deve pagare per quello che ha fatto. Tu sei mio e lo deve sapere tutto il mondo."

La guardò ridere maligna, mentre la rabbia si impadroniva di lui.

Fu questione di un attimo, uno scatto di ira incontrollato. La prese di forza e la sbattè contro al muro mentre ogni impulso nervoso gli diceva di sbarazzarsi di lei.

"Ascoltami bene, brutta strega malefica, io non ti sposerò mai. Ora tu risolverai questo problema e lascerai Annabel in pace." lo disse piano, con una voce tetra e dura, mentre le puntava alla gola la bacchetta.

La risalta malefica della ragazza riecheggio per tutto il cortile deserto, aumentando esponenzialmente la rabbia del ragazzo.

"Io non farò assolutamente niente. Tu mi sposerai, o vuoi che faccia sapere al mondo intero che la tua amata Annabel è una sporca mezzosangue?"
"Annabel non è una mezzosague, è purosangue lo sai anche tu."
"Oh amore mio, ti sei innamorato di una ragazza che conosci appena. La sgualdrina di sua madre ha concepito Annabel con un babbano e poi l'ha spacciata per figlia del sigorn Avery."
"Nessuno ti crederà mai. Anche se lo dici a tutti. Nessuno crederà ad una ragazzina viziata."
"Forse, ma sicuramente metterei il dubbio al Signor Avery, che non si farebbe scrupoli a fare un test. E sappiamo entrambi che cosa succederebbe se scoprisse che non è sua figlia."

La guardò dritta in faccia mentre rideva soddisfatta. L'aveva incastrato. Aveva pensato ad ogni minimo dettaglio e ora non aveva via di fuga.

Decise di fare l'unica cosa che non avrebbe mai voluto fare. Accettare il suo ricatto.

Perchè per una volta nella sua vita voleva essere quallo che salvava le cose belle che aveva, e non solo quello che distruggeva ogni cosa.

Lo avrebbe odiato, l'avrebbe persa per sempre, ma almeno sarebbe stata al sicuro.

Si ricordò di quella notte in cui le aveva mostrato una piccola parte del suo mondo nascosto. Le scritte nella sua camera.

"Revelio" pronunciò mentre agitava in aria il pezzo di legno.

Delle scritte si mostrarono nel soffitto.
Erano scritte con il fuoco e illuminarono subito la stanza buia.

"Cosa sono?" Chiese la ragazza osservando quella meraviglia.
"Sono frasi. Molte provengono da libri babbani che ho letto, ma alcune sono anche frasi che ho sentito dire e che mi hanno particolarmente colpito."
"E come mai le scrivi con il fuoco?" Chiese senza mai distogliere lo sguardo, incantata da tanta bellezza.
"Per ricordarmele. Non posso permettermi di scriverle su un quaderno, perché qualcuno potrebbe trovarlo. Perciò le scrivo con il fuoco e poi le nascondo. Non è vero fuoco, è solo un'illusione."
"Qual'è la tua preferita?"
"Vuoi sapere troppo Avery."
"Ti prego." Supplicò la ragazza e per la seconda volta il biondo cedette alle sue suppliche.
"Questa." Disse indicando con il dito una frase.
Quella si mise in primo piano e tutte le altre si affievolirono, mentre ella brillava più forte.

Se tutto il resto perisse e lui restasse, io potrei continuare a esistere; ma se tutto il resto durasse e lui fosse annientato, il mondo diverrebbe, per me, qualche cosa di immensamente estraneo: avrei l'impressione di non farne più parte.

Ora la comprendeva.

Preferiva vivere in un mondo in cui lo odiava, in cui era sposata con un altro, piuttosto che un mondo in cui lei non esisteva.

Perchè senza di lei, niente aveva più senso.

"Va bene. Domani scriverò una lettera ai tuoi genitori e chiederò la tua mano a tuo padre. Ma non ti amerò mai."
"Ottima scelta tesoro." Disse sorridendo.

Gli diede un bacio sulla guancia e andò via saltellando.

Aveva ottenuto ciò che voleva.

Draco sarebbe stato per sempre suo.

Tirò un pugno contro al muro mentre ogni fragile speranza che gli era rimasta si rompeva in mille pezzi.

Aveva sperato che le cose sarebbe tornare come prima, che lei fosse tornata da lui, ma non era così. Ormai tutto era perduto.

Camminò a passo svelto verso il bagno, dove nessuno andava mai. Il bagno di Mirtilla Malcontenta.

Si avvicinò al lavandino e guardò il suo riflesso.
Il viso stanco dalle notti insonni, gli occhi tristi e il cuore spezzato.

L'aveva persa per sempre e ora non sarebbe mai riuscito a riaverla.

Ogni cosa bella nella sua vita si distruggeva.

Iniziò a piangere disperato e non si accorse che nel bagno era entrato Harry Potter.

"So cos'hai fatto Malfoy... hai dato tu quella collana maledetta a Katie Bell, non è vero?"

Si voltò di scatto e lo guardò accusarlo, mentre una sensazione mista tra il panico e la rabbia gli pervadevano il corpo.

Senza pensarci gli scagliò addosso un incantesimo e iniziarono a duellare, alternando schiantesimi e maledizioni.

Si alternavano le mosse, mentre gli incantesimi schivati distruggevano il bagno intorno a loro.

In un secondo si trovò disteso per terrà, immobile.
Nel bagno risuonava ancora la voce di Potter che pronunciava una maledizione Mai sentita: "Sectumsempra"

L'acqua intorno a lui si colorava di rosso.
Sentiva il corpo bruciare mentre dei tagli si formavano e sanguinavano dolorosamente.

Chiuse gli occhi preso dal dolore, mentre si aggrappava all'unica cosa felice nella sua testa che gli era rimasta.

Ancora una volta vide il sorriso di Annabel.

Con gli occhi facevano l'amore|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora