Annabel Avery

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Mi chiamo Annabel Avery.
Mio padre è Gaspar Avery, un uomo brutale e maligno.

La nostra famiglia rientra fra le sacre ventotto.
Ma di sacro nel mio cognome c'è poco.

Essere una purosangue non è mai stata una cosa positiva, almeno per me.

Ho vissuto una vita piena di regole, alcune delle quali stupide, come per esempio l'odio obbligatorio verso i babbani, o i traditori del loro sangue.

La mia famiglia è sempre stata fissata con la purezza del sangue e mi hanno sempre incoraggiato, anche con la tortura, a seguire la loro campagna.

A me del sangue non me n'è mai importato nulla, forse anche perché custodisco un segreto, che nessuno sa.
Non sono quello che tutti pensano, a partire dal mio sangue.

Sono in realtà mezzosangue, mia madre era una grande strega costretta a sposarsi per contratto con mio padre.
Non era un buon marito e non è mai stato un buon padre.

Si è sempre divertito a torturare me e mia madre, anche senza un pretesto.

Ci torturava per farci diventare perfette, ma indovinate un po'... per lui io non ho mai raggiunto questa fatidica perfezione e forse non la raggiungerò mai.

All'età di sei anni sono stata costretta ad imparare l'arte dell'occlumanzia, per non permettere a quel mostro di leggere la mia mente.

Non sono molto brava nella legilimanzia, e ovviamente questo mi ha fatto guadagnare molte torture.

Prima che nascessi mia madre trovava conforto dalla sua orribile vita, resa tale da mio padre, fuggendo nel mondo babbano, dove un giorno incontró un uomo.

Era l'uomo più gentile del mondo e la trattava come una regina.
Molto spesso gli curava le ferite che mio padre le infliggeva e in poco tempo si sono innamorati.
Non ha mai fatto domande sui poteri di mia madre e non ha mai avuto paura di lei.
Le diceva che aveva gli occhi buoni e questo gli bastava.

Rimase incinta di me, dopo soli cinque mesi che si frequentavano.
Voleva scappare con lui e crescermi lontano dal mondo magico, che da tutta la vita le aveva causato solo dolore e sofferenze.

La notte in cui avrebbe dovuto scappare, mio nonno, ovvero suo padre, la scoprì e la costrinse, usando la maledizione Imperius, ad uccidere il suo amante e a dire a suo marito che ero figlia sua.

Mio padre è un mangiamorte. Ha servito Voldemort nella prima guerra magica ed è riuscito a non essere rinchiuso ad Azkaban, dichiarando di aver agito sotto la maledizione Imperius.

Anni dopo, per via di una soffiata di un mangiamorte, che per liberarsi fece il nome di mio padre, il suo caso fu riaperto.
Mia madre provó a testimoniare contro di lui al processo, ma sfortunatamente, nessuno le credette e la fecero passare per pazza.

Tornato a casa, mio padre uccise mia madre davanti a me, obbligandomi a guardare.

Ancora oggi ho gli incubi di quel giorno.

Sogno mia madre che strilla dolorante e mio padre che ride maligno, continuando ad usare la maledizione Cruciatus, per poi finire la sua sofferenza con due semplici parole, ma pronunciate a pieni polmoni: "Avada Kedavra."

Ho i capelli e gli occhi neri, sono magra e abbastanza alta.
Frequento il sesto anno della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Sono serpeverde e sono una delle migliori studentesse di Hogwarts del mio anno.

Questa è la mia storia. Di come un giorno mi sono innamorata di due occhi grigi.
Gli stessi occhi che in questo momento mi stanno guardando e di cui mi ricorderò per sempre.

Caro lettore, sono lieta di raccontarti la mia storia fin dal principio, ma devi sapere che non sarà una fiaba con un lieto fine.

Questa è la storia di un amore impossibile. Di un amore che non mi so spiegare come sia nato.

So solo che un giorno, mi sono fidata di due occhi grigi, freddi e tristi.
Quegli occhi grigi che mi hanno insegnato cosa fosse l'amore, questa cosa a me sconosciuta, di cui ho sentito parlare, ma che non sono mai stata degna di ricevere.

Mia madre prima di morire mi diceva una cosa: "Annabel, non fidarti delle persone, ma dei loro occhi. Quelli non mentono mai."

Ho sempre creduto e vissuto la mia vita facendo di queste parole un mantra, ma forse ho sbagliato fin dal principio.
Perchè sono quegli occhi grigi di cui mi sono fidata che mi hanno portato dove sono ora: immobile contro ad un muro, con una bacchetta puntata contro.

"Ti amo. Ti ho sempre amata."

Sono le ultime parole che ho sentito, prima di chiudere gli occhi e di accettare il mio destino.

Con gli occhi facevano l'amore|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora