Mai fare domande

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Annabel sentì dei passi avvicinarsi a lei, aprì leggermente gli occhi.

Vide Draco avvicinarsi a lei lentamente. Aveva il viso stanco e pensieroso, e un debole sorriso gli innarcava le labbra.

Fece finta di dormire. Nella speranza che il ragazzo mostrasse dei comportamenti, che con lei sveglia, non avrebbe mai fatto.

Si chinò sopra di lei e le diede un dolce bacio sulla fronte, inutile dire che quel tocco le fece venire la pelle d'oca.

Inspirò il suo odore, come se fosse ossigeno e lui in una piena crisi d'asma.

"Accio." Disse in un bisbiglio, ed un oggetto nero uscì dal suo baule e si posò sulle sue mani.

Annabel con gli occhi semi chiusi, cercò di identificare quell'oggetto.
Inizialmente le sembrava un cuscino, e quando vide che lo stava avvicinando a lei pensò seriamente che la volesse soffocare.

Ma poi, scosse quell'oggetto nero ed esso si trasformò in una coperta, che delicatamente le mise addosso.

Ma perché non poteva essere così anche con lei sveglia?

Lo sentì sdraiarsi vicino a lei e con fare svelto, si coccolo su di lui.

Mise la testa sopra al suo petto e sentì il cuore di lui battere veloce.

Batteva per lei, e per quel battito valeva la pena sopportare i suoi sbalzi d'umore e i suoi modi barbari.

Lui sorrise divertito, ma non disse una parola.

Aveva capito che la ragazza era sveglia, ma ringraziò Morgana, Merlino e Salazar che non avesse detto niente. Che non avesse fatto domande su dov'era stato, sul perché si comportava così. Niente.

Aveva capito in poche mosse come prenderlo.

Era davvero una strega brillante, ma più che brillante sembrava creata apposta per lui.

Perché nonostante tutto, doveva ammettere, che erano una stonatura perfetta in una melodia surreale.

Surreale, com'era tutta quella situazione.

Il tempo passo e Dicembre era alle porte.

La loro "relazione" clandestina continuava imperterrita. Si incontravano ogni notte, anche solo per dormire insieme dopo che Draco passava le sue ore nella stanza delle necessità.

Gli incubi di Annabel si erano affievoliti, anche se erano sempre presenti.

Ancora la svegliavano, ma ora aveva sempre lui a tranquillizzarla, e non le faceva più domande.

Lei non chiedeva dove lui passasse le sue ore, e lui non chiedeva più spiegazioni sui suoi incubi.

Il loro fragile ecosistema perdurava grazie ad una semplice regola: mai fare domande.

Era sabato mattina e il fine settimana di Annabel si prospettava un perfetto fine settimana da studentessa modello.

Daphne e Blaise avevano programmato un viaggio, proprio in quel fine settimana, dalle rispettive famiglie, per comunicare il fidanzamento.

Senza Daphne a Hogwarts, avrebbe passato due intere giornate in biblioteca a studiare e a portarsi avanti con i compiti, e la sera l'avrebbe passata fra le braccia di Draco.

Solo all'idea di poter dormire anche quella sera fra le braccia di Malfoy la fece sorridere dolcemente.

Aveva imparato a vivere giorno per giorno con Draco. Sapendo che ogni notte sarebbe potuta diventare l'ultima.

"Davvero Avery. Riesci a sorridere mentre fai i compiti? Sei da ricovero." La voce calda del ragazzo che ormai riempiva i suoi pensieri e le sue notti, la fece tornare alla realtà.

"Wow, il principe delle serpi che entra in biblioteca. Pensavo schifassi questo umile posto."
"Infatti è così, ma non schifo te. Perciò ho fatto questo grande sacrificio e sono entrato in questo posto." Disse con un ghigno sulle labbra.
"Che onore." Rispose la ragazza, mentre riabbassava il suo sguardo sulla pergamena.
Una ciocca di capelli, le si posò davanti agli occhi, ma lei continuò incurante a scrivere il suo testo su cura delle creature magiche.

Malfoy sorrise e le si avvicinò, prese quella ciocca e gliela spostò dietro l'orecchio.

Poi si abbassò, raggiunse il suo l'orecchio, e disse: "Ti ho mai detto che mi fa impazzire il modo con cui giochi con i tuoi capelli, quando sei concentrata?"

Annabel chiuse gli occhi, e si lasciò persuadere da quella voce rauca piena di desiderio.
Scosse piano la testa e potè sentire un sorriso formarsi sulle labbra del ragazzo, che sicuramente si era accorto dell'effetto che aveva sulla ragazza.

"Perché non smetti di studiare e ti applichi in qualcosa di più piacevole Avery?" Chiese mentre le lasciava piccoli baci sul collo.

"Ma..." balbettò, "ma siamo in biblioteca.. potrebbero vederci"
"Avery, non c'è nessuno in questo posto di sabato mattina. Nemmeno la bibliotecaria."
"Se andiamo in camera?" Propose lei, mentre si beava ad occhi chiusi, dei baci che continuava a darle sul collo.
"Non credo di riuscire ad aspettare d'arrivare in camera." Rispose con voce rauca.

Ed era vero. La voleva immediatamente, non poteva attendere un minuto in più.

Annabel annui leggermente con la testa e lui le afferrò la mano e la fece alzare dalla sedia.

La afferrò per i fianchi e con delicatezza la fece appoggiare al muro.

Le alzò leggermente la gonna, mentre con le labbra si impadronì, finalmente della sua bocca.

Non aspettava altro, da quella mattina.
Da quando lei si era alzata e senza dire nulla era uscita dalla stanza. Senza dire dove andasse.

Gli aveva sorriso prima d'usciere dalla stanza, mentre lui si accendeva una sigaretta e ancora mezzo nudo nel letto, la guardava andare via, fremendo all'idea del loro prossimo incontro.

Si avvicinò con le dita al suo punto di piacere mentre lei gemeva a quel delicato contatto.

Per Salazar se era bravo con le mani.

Era Draco Malfoy. Era bravo con ogni parte del corpo.

Annabel continuò a baciarlo, mentre le sue mani si facevano spazio nella sua di intimità, già vigorosa che riempiva i suoi boxer.

"Ti voglio qui e ora." Disse con voce rauca lui.

La ragazza sorrise fra le sue labbra e si staccò da lui.

Si avvicinò elegantemente al tavolo, e mentre il ragazzo la guardava sognante, lei si tolse le calze e le mutande di pizzo che indossava.

Si sedette sul tavolo e aprì le gambe, mostrando una sicurezza che solo lui le faceva uscire.

Draco si avvicinò a lei, la quale gli abbassò i pantaloni e poi i boxer.

"Fammi tua." Gli disse fra un bacio e l'altro.
"Mi farai uscire pazzo Avery." Rispose prima di spingersi dentro di lei.

Sfoderò la bacchetta, pronunciò l'incantesimo e iniziarono ad amarsi.
Era diverso da tutte le altre volte.
Non era più semplice sesso.

Era quello che lui tanto temeva: sesso con sentimenti.

E nonostante se ne fosse reso conto pure lui, la cosa non lo spaventava.

Successe tutto lentamente. Nessuno li disturbò e arrivarono al massimo piacere insieme.

"Fatti guardare." Disse Malfoy, prima d'usciere da lei.
"Sei bellissima Annabel." Le bisbigliò all'orecchio facendo riempire di brividi la ragazza.

Il suo nome pronunciato da lui era una musica magnifica.

Con gli occhi facevano l'amore|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora