Parola d'ordine: LEALTÀ

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Annabel correva nei sotterranei.
Era ancora scioccata dagli avvenimenti capitati poco prima nella classe di difesa contro le arti oscure. Vedere che il peggior incubo della sua migliore amica fosse vederla morta per mano di suo padre la distruggeva.

Era successa l'unica cosa che da sempre voleva evitare: far pesare gli orrori della sua vita sull'unica persona che c'era sempre stata per lei.

Si sentiva in colpa. E quel sentimento la stava logorando dentro.

Entrò in camera sua, sapendo che non avrebbe trovato nessuno. Chiuse la porta a chiave e insonorizzò la camera.

Si avvicinò ad un vecchio libro, dall'aspetto malandato, che non invitava a nessuno la lettura. Gli puntò la bacchetta e pronunciò l'incantesimo: "Revelio"
Il libro si mostrò nella sua vera natura, ovvero il quadro con raffigurata sua madre.

"Bambina mia cos'è quella faccia?" Chiese la donna con un sorriso gentile.
Sapeva che qualcosa di brutto era successo. Sua figlia la evocava solo quando aveva bisogno di conforto.
"Ci hanno fatto affrontare un molliccio" rispose la ragazza senza avere il coraggio di guardare sua madre negli occhi.
A quelle parole la donna sobbalzò facendo cadere la tazza di tè che aveva fra le mani.
"No.... non mi dire che.."
"Mi è apparso lui" rispose affranta la ragazza.

Sua madre la guardò con occhi spalancati. La paura che lui potesse venirlo a scoprire era sempre più grande e se non fosse morta, un infarto non glielo avrebbe tolto nessuno.

"Niente panico" cercò di dire, tirando fuori un coraggio che in quel momento non aveva, ma doveva tirarlo furi, per sua figlia.
"Magari non gli è arrivata la voce." Riprese con tono speranzoso, anche se nemmeno lei credeva a quelle parole.

Sapeva che il marito aveva informatori ovunque e sapeva anche, che se avesse scoperto, che la figlia si era lasciata sfuggire, che la sua più grande paura, fosse lui, l'avrebbe torturata.

Il signor Avery era un grande mago. Scaltro e molto intelligente. Se solo avesse usato i suoi poteri per fare qualcosa di buono, probabilmente sarebbe stato il ministro della magia e non un mangiamorte ricercato dal ministero.
Era furbo e sapeva che se si fosse sparsa la voce che la sua unica figlia, fosse così tanto terrorizzata da lui, si sarebbe subito riaperto il caso di sua moglie.

Aveva detto a tutti che era scappata, perchè pazza. E che dopo due mesi l'aveva ritrovata senza vita in un bosco sperduto.
Era riuscito così a non finire ad Azkaban per l'omicidio di sua moglie e avrebbe in qualunque modo impedito alla figlia di mettergli i bastoni fra le ruote.

"Lo spero" rispose con un filo di voce la ragazza. Aveva gli occhi gonfi e rossi, stressati da tutte le lacrime che aveva pianto quel giorno.

Quello steso giorno, che era iniziato in maniera sublime fra le braccia di Malfoy e che si era rivelato come il giorno peggiore della sua vita, secondo solo, alla morte di sua madre.

Uno strano rumore proveniente dal camino della stanza, attirò l'attenzione di entrambe le donne le quali si guardarono con fare sospetto.
"Vai a vedere chi è. Ci vediamo dopo" le disse la madre, porgendole un sorriso gentile, anche se il suo cuore dipinto stava tremando.

Sapeva che qualcosa d brutto stava per accadere e si odiava con tutta se stessa per non essere riuscita a salvare sua figlia da quel mostro.

Annabel prese un respiro profondo, ritrasformò il quadro in un libro e andò verso il camino.
Una lettera fuoriuscì dal camino e si posizionò davanti ai piedi della ragazza.
Prese la busta e con le mani tremanti l'aprì, sperando che non arrivasse da suo padre.

Torna immediatamente a casa. 
G.A.

Dentro alla busta vi era una passaporta, con la quale avrebbe dovuto raggiungere la meta.

Con gli occhi facevano l'amore|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora