I Draghi conosciuti: B-D

6 0 0
                                    


Bahlokdaan (Bah-Lok-Daan (nota 21):Bah "ira"; Lok "cielo"; Daan "condanna")

Drago Verde-feldspato conosciuto per essere stato uno dei sottoposti di Kaalgrontiid (v.) durante la Stagione del Drago, nella Seconda Era. Fu sconfitto dalla Guardia del Drago durante la Battaglia di Riverhold a Elsweyr.


Boziikkodstrun (Boziik-Kod-Strun: Boziik "coraggioso"; Kod "brandire"; Strun "tempesta")

Si dice che il primo Titano Daedrico mai creato nacque da un drago di nome Boziikkodstrun. Quando Alduin fu bandito dal mondo e il regno dei draghi ebbe termine, i grandi signori del cielo che erano sopravvissuti alla guerra furono costretti a nascondersi dalla popolazione di Tamriel. Fu allora che Boziikkodstrun decise di sfruttare la sua volontà quasi divina per volare oltre i confini di Mundus, senza però riuscirci. Suo malgrado, però, i suoi sforzi non passarono inosservati: venne avvicinato da un'entità ultraterrena oscura, Molag Bal, Principe Daedrico della Dominazione. Affascinato dal modo con cui i draghi avevano tentato di governare sulle razze mortali, offrì a Boziikkodstrun un privilegiato posto d'onore nel suo regno di Coldharbour e il drago, indebolito per lo sforzo che aveva appena fatto, accettò.

Ma la natura malevola e ingannatrice dei Daedra non fa distinzioni, neppure dinanzi ai potenti e maestosi draghi. Molag Bal imprigionò Boziikkodstrun con catene di freddo ferro d'ebano nelle profondità della sua Torre delle Menzogne, e ordinò per la sua tortura e il suo interrogatorio. Le sofferenze che Boziikkodstrun fu costretto a sopportare sono indicibili; Molag Bal aveva sperato che così facendolo avrebbe spinto a rivelargli i segreti del dominio sui mortali da parte della sua razza, ma il drago, sprezzante e indignato per il suo tradimento e il maltrattamento subìto, si rifiutò di pronunciare una sola sillaba. Irritato dal suo affronto, il Principe si vendicò strappandogli lentamente la carne dalle ossa, finché non rimase solo lo scheletro... decise quindi che avrebbe creato i suoi draghi, più potenti di quelli di Nirn.

Modellando lo scheletro di Boziikkodstrun a suo piacimento e fondendolo con il sangue-dell'-oscurità per far sì che risorgesse come Senz'Anima (un processo che si presume sia stato simile alla creazione delle Anime Assolute, cioè mortali con l'anima sostituita da una daedrica), Molag Bal diede vita al primo Titano, una terrificante e gigantesca creatura più simile a una Gargolla che a un drago. Dopo di lui se ne aggiunsero molti altri alle schiere di Bal, che si riversarono su Tamriel durante la tragica Fusione dei Piani (2E 582).


Debudjen (nota 22)

Drago citato nel libro Re Edward– parte XI, viene descritto come un piccolo drago che sembrava essere una femmina, benché fosse stato a malapena presentato al Re e ai suoi compagni dal più grosso drago Akatosh, e senza ulteriori spiegazioni sul perché Akatosh avesse portato con sé Debudjen per presentarlo agli uomini che riposavano distesi sul pendio erboso del Villaggio dei Draghi. La storia prosegue con le due solenni bestie che chiacchierano educatamente con gli uomini mentre si godono il loro pasto, anche se Debudjen, a un cento punto, vola via per procacciarsi un più invitante manzo che pascolava in un campo lì vicino, visto che erano giorni che il drago non mangiava.


Dukaanfinsot (Dukaan-Fin-Sot: Dukaan "disonore"; Fin "il"; Sot "bianco")

Un tempo, le cripte sottostanti la Sala di Fallowstone erano un luogo sacro per i Compagni di Ysgramor, utilizzate come obitorio e museo dei tesori. In queste sale, luccicanti di trofei dimenticati, tra la gente del Rift si racconta che giace un enorme teschio di drago, accanto al quale una targa commemorativa recita:



"Un trofeo dei tempi della Guerra dei Draghi. Si dice che provenga da una bestia di nome Dukaanfinsot."



Durnehviir (Dur-Neh-Viir: Dur "maledizione"; Beh "mai"; Viir "morente")

Come accade per i mortali, anche i draghi viventi possono diventare dei non-morti, seppur raramente, come nel caso di Durnehviir, un leggendario drago negromante noto come il rispettato e temuto guardiano del Tumulo dell'Anima, un piano intermedio...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Come accade per i mortali, anche i draghi viventi possono diventare dei non-morti, seppur raramente, come nel caso di Durnehviir, un leggendario drago negromante noto come il rispettato e temuto guardiano del Tumulo dell'Anima, un piano intermedio dell'Oblivion in cui risiedono le anime dei caduti nelle trappole di coloro che usufruiscono delle arti arcane. Quando una Gemma dell'Anima viene distrutta durante un processo di Incantamento, l'anima risiedente finisce in questa dimensione infernale in cui albergherà per il resto dell'eternità.

Nell'Era Meretica, quando i draghi governavano Tamriel e solcavano i cieli contendendosi il territorio, Durnehviir prese parte a molte delle fatali battaglie che ne scaturirono. Ma a differenza dei suoi simili, invece di combattere cercò soluzioni fuori dall'ordinario al fine di mantenere la sua superiorità; cominciò così a cimentarsi in ciò che i draghi chiamano "Alok-Dilon", l'antica arte della Negromanzia. Come molti grandi negromanti prima di lui, volse il suo sguardo verso l'Oblivion e il Tumulo dell'Anima, dove entrò in contatto con i Maestri Ideali, le entità governatrici del Tumulo, nella speranza di ottenere il loro favore. Essi gli assicurano poteri impareggiabili, ovvero l'evocazione di schiere di non-morti dal Tumulo dell'Anima, ma in cambio avrebbe dovuto servirli come Custode fino alla morte di colei che si faceva chiamare Valerica, che abitava imprigionata lì dagli stessi Maestri. Ma Durnehviir scoprì troppo tardi che i Maestri Ideali preferivano l'inganno all'onore. Trascurarono di informarlo sull'immortalità della donna in quanto Vampiro, condannandolo a un involontario servizio a loro.

Non ebbero alcuna intenzione di sciogliere l'accordo; forse controllavano la sua mente, ma fortunatamente non poterono mai avere la sua anima. Con il tempo, il corpo di Durnehviir si abituò alla natura del Tumulo e la sua anima alla fine si legò ad esso, divenendo parte del suo essere e rendendogli quindi impossibile tornare definitivamente a Tamriel (gli sarebbe stato altrimenti fatale), eternamente imprigionato in una forma che è sospesa tra la vita e la morte.

~

Nota 21: Oppure, "Bahlok-Daan" = bahlok "fame", daan "condanna".

Nota 22: Probabilmente un drago immaginario. La traduzione del suo nome è ancora sconosciuta.


Draghi di TamrielDove le storie prendono vita. Scoprilo ora