L'epidermide e il fuoco dei Draghi

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Tutti sono concordi nel dire che l'arma più temuta di un drago è il suo alito fiammeggiante; dato che possono spiccare il volo e seminare morte dall'alto con le loro fiamme, è necessario ricorrere agli arcieri e ai maghi per dar loro la caccia. Quello che però non tutti sanno, è che grazie al loro naturale potere della Voce, alcuni draghi sono in grado di soffiare raffiche gelate.

Un drago può sputare fuoco o ghiaccio ma non entrambi, a meno che non si trattino di draghi estremamente potenti. Gli archivi sulle cacce dell'Imperatore Reman contengono cronache di draghi che sputano fuoco, mentre altri parlano di draghi in grado di soffiare raffiche gelate. 

Nei racconti più fantasiosi, i draghi più potenti sarebbero in grado di evocare tempeste, raffiche di meteoriti, Atronach o altre entità, resuscitare i morti e persino di arrestare il tempo, ma poco di tutto ciò è stato visto fino adesso dagli attuali draghi; l'unica eccezione, per motivi non certamente dubbi, è Alduin (le testimonianze dei sopravvissuti affermano che era in grado di evocare una spaventosa tempesta di meteoriti per seminare distruzione e radere al suolo gli insediamenti che attaccava). Ma anche senza questa temibile arma, la loro corazza pressoché impenetrabile e i denti e gli artigli duri come il granito li hanno resi degli avversari terrificanti.

La pelle dei draghi è spessa e coriacea, con una superficie che può essere liscia e brillante, o ricoperta da squame e scaglie. Di solito il ventre rimane l'unica zona esposta più vulnerabile, ma la maggior parte degli esemplari si presenta protetta in ogni zona. Questi ispessimenti cutanei servono principalmente a proteggere la creatura dalla disidratazione, dagli attacchi nemici, dagli agenti atmosferici e da altri fenomeni. Le squame non sono facili da scalfire, né dalle armi né dai denti di altri predatori; molto spesso hanno una forma a scudo, con una superficie frastagliata o lucente, adornate da punte e speroni che ne aumentano il livello di protezione e di estensione del corpo stesso per incutere timore agli avversari.

Tutti i draghi tengono particolarmente alla loro apparenza, in quanto creature fiere, e perciò dedicano molto del loro tempo a pulirsi e a lucidarsi le loro squame e le loro scaglie: una mancata cura può far sì che col tempo esse si consumino, sgretolandosi e, in alcuni casi (come per esempio in battaglia), venire a staccarsi e non ricrescono. Spesso, e molto di più nell'antichità, i guerrieri mercenari e gli ammazzadraghi che si offrono o danno la caccia ai draghi forgiano armi e armature fatte con le ossa, le scaglie e le pelle dei draghi abbattuti, tenendoli sia come cimeli sia per dimostrare il valore e la bravura nell'aver abbattuto una simile bestia. Inoltre, le armi e le armature di fattura draconica sono di una qualità superlativa, addirittura maggiore di quella daedrica comune.

 Inoltre, le armi e le armature di fattura draconica sono di una qualità superlativa, addirittura maggiore di quella daedrica comune

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Esiste una vasta varietà di razze draconiche, in specifiche gamme di tonalità di pelle che in genere richiamano i colori della natura

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Esiste una vasta varietà di razze draconiche, in specifiche gamme di tonalità di pelle che in genere richiamano i colori della natura. Il più delle volte sono pigmenti brillanti, ma appaiono opachi e spenti negli esemplari più vissuti o malati; di solito non si mischiano fra di loro in gamme diverse e difficilmente è possibile trovare un drago con un colore uniforme in tutto il corpo. Enumerare le tante varietà di colori di cui brillano i draghi è pressoché impossibile, ma possiamo comunque stabilire tre principali gruppi cromatici cui essi appartengono:

· I toni blu/azzurri vanno dal blu intenso [che può tendere anche quasi al nero] ai viola, fino all'argento madreperlato;

· I toni rossi vanno dal ramato al rosso intenso, fino al rosso tendente al nero;

· I toni verdi includono tutte le sfumature di giallo toccando anche le terre (marroni/grigi), il verde smeraldo e perfino il bronzo dorato.

Il colore, oltre a determinare la razza, indica anche la forza e la pericolosità di un drago. A grandi linee, senza soffermarci troppo su ogni sfumatura, i draghi marroni o verdi sono in genere quelli più deboli oltre i più comuni, mentre i draghi argentati, che in genere sono più affini all'elemento del gelo, e i draghi bronzei, più affini al fuoco, sono i più potenti, letali e difficili da abbattere. Il paragrafo che segue può essere d'aiuto in particolare a pellegrini, mercanti, avventurieri e mercenari erranti, così da poterli riconoscere meglio e distinguere se, incontrandone uno, si tratta di un drago tanto letale o meno.

Draghi di TamrielWhere stories live. Discover now