Storia del Samath

19 4 0
                                    

Quarto giorno della settima luna, 53esimo anno – Monte Haksh; Haksh

Scrivo questo testo per le future generazioni di otzici affinché possano trovare più sopportabile l'orrore. Consapevole di quanto poco conto potrà avere il mio nome nei decenni successivi, sono invece sicuro dell'immortalità di cui godrà mio padre.

Sono Ilha'sh, terzo governatore di Haksh, maturatore della conoscenza e figlio del fondatore Ak'sel.

Due notti fa ho comunicato la verità sulla comparsa dei resh be'th ai tre giovani otzici mandati da Aleph e i loro sguardi hanno riportato a galla sentimenti ed emozioni che credevo di aver rimosso. Ancora non riesco a capacitarmi di come sia riuscito a convincerli a restare tra le nostre montagne.

Ho deciso quindi di spendere la giornata di ieri per prenderli un momento da parte e poter raccontare loro tutta la storia servendomi della voce del mio anziano padre. Sebbene la gioia dai loro visi sia sbiadita del tutto, hanno ascoltato sinceramente le sue parole e sembra abbiano accettato il loro passato.

Non voglio ci sia un'altra guerra come quella che ci ha condotti in questa valle, per questo condivido la decisione di mio padre e degli altri fondatori - che riposino nel Mo'beh - di celare questo aspetto ai nostri concittadini. La nostra vita è così fragile, non ha senso macchiarla senza poter avere gli strumenti per sopportare questo fardello.

'Samath' - la prova che rende forti - forse è questo il segreto. L'otzi che abbiamo è la nostra personale risposta a quell'antica atrocità e non uno stigma che ci rammenta costantemente la barbarie di cui siamo capaci e di cui siamo figli. Penso che impiegherò il maturamento per far riflettere su questo aspetto Harsha, Lash'eth e Sha'mr; sono dei resh be'th veramente in gamba e sono sicuro faranno grandi cose.

Tu che stai leggendo, maturatore, capo o ragazzo che affronta il maturamento, rifletti sul significato del tuo otzi. Non è un errore e nemmeno una condanna, è la possibilità che hai per risollevarti e per tramutare il male in bene. Quello che consideri un peccato originale è invece il viatico per la salvezza. L'egoismo con cui siamo nati ha trasmesso a noi la capacità di essere i più generosi. Se ho imparato qualcosa in questa vita forse è proprio questo. Spero che le mie parole arrivino il più lontano possibile.

Ciò che leggerai di seguito è il resoconto delle parole del fondatore Ak'sel comunicate alla terza generazione di otzici di Haksh e io, in quanto suo figlio, governatore e maturatore, mi accingo a riportare il loro contenuto il più fedelmente possibile.

"È una storia molto antica, forse più vecchia delle montagne stesse. Non so se è perché mi sono invecchiato o meno ma penso sia esagerato indignarsi così per la nostra comparsa; sì, mi rendo conto che a farci nascere sia stata un'azione malvagia ma la luce è visibile proprio dall'oscurità. Le vostre madri hanno sofferto il dolore più grande per mettervi al mondo, eppure nei loro occhi c'è solo amore per voi. Il letame, per quanto puzzi e sia detestabile, è in grado di dare nutrimento e vita alle piante più rigogliose. Sono esempi sciocchi e che poco si addicono a un vecchio come me, ma non sono mai stato molto saggio.

Posso dirvi però di cercare in voi ciò che c'è di buono, non ciò che avete di male. Se cercate il male, farete il male. E l'otzi non farà altro che indicarvi la strada che voi avete scelto. Badate bene, conoscere la vera storia del nostro popolo non cambia chi siete. Secondo voi perché tramandiamo questa verità solo a voi e solo adesso che siete grandi? Perché senza rendervene conto avete sempre riflettuto su voi stessi e sugli otzi che possedete senza poter accedere mai a delle vere e proprie risposte. Non conoscendo queste verità avete già iniziato a scegliere chi vorreste essere. Ragazzi, nulla avviene per caso: ricordatevelo. Conoscere questo dolore è un modo, sicuramente crudo e traumatico, per confermare a voi stessi le vostre scelte.

I figli dei SamathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora