Capitolo Quindici

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Nei giorni a seguire Draco mantenne un profilo basso, non fece nulla di strano, si comportava come sempre. Dovevo attendere il momento giusto e non dargli l'idea che lo stavo osservando.

Dopo alcuni giorni ecco finalmente la mia occasione. Vidi dal mio solito posto al tavolo dei Corvonero che Draco non era a cena. Mi alzai e andai a vedere cosa stesse accadendo. Mentre vagavo per i corridoi lo vidi uscire dalla stanza delle necessità. Potevo entrare, vedere cosa avesse fatto lì, ma decisi di seguirlo. Rimasi a debita distanza per non farmi vedere. Si muoveva con passo deciso, ma era agitato. Fu difficile rimanere nascosta perché si guardava continuamente intorno per essere sicuro che nessuno lo stesse seguendo.

Capii subito dove stesse andando, ci ero già stata e proprio con lui. La torre di astronomia. Gli feci salire le scale e solo dopo salii anch'io. Mi nascosi e lo sentii parlare con qualcuno. Era Albus Silente.

Mi misi in un punto in cui potevo vedere entrambi. Silente sembrava molto stanco, come se fosse molto malato. Draco invece Gli stava puntando la bacchetta contro.

Proprio davanti ai miei occhi si stava realizzando l'incubo che da giorni mi occupava la mente. Draco voleva uccidere Silente.

Ripensai alle parole di Harry, a quando mi aveva avvertita. A tutti i segnali, alla conversazione che Draco aveva avuto con Piton. Quindi era quello il compito, uccidere il preside della nostra scuola. Ma perché? Chi gli aveva assegnato quel compito?

Non feci in tempo a chiedermelo, che la risposta mi si parò davanti.

"Tu non sei un assassino Draco" sentii Silente parlare, mi misi ad ascoltare.

"Come sa cosa sono? Potrei sconvolgerla" ribatté Draco. Tremava, aveva paura.

"Come la fattura a Katie Bell, sperando che mi desse la collana affatturata? O sostituire una bottiglia di idromele con una al veleno? Perdonami ma questi tentativi sono così deboli che non credo tu ci abbia messo davvero te stesso." Disse Silente.

Era stato lui, la collana, era stato lui

"Lui si fida di me. Sono stato scelto." disse Draco alzando la manica sinistra della sua giacca.

Era lì, sul suo braccio. Il marchio nero. Portai una mano alla bocca. Non poteva essere vero. Vidi Silente, altrettanto sconvolto. Per un attimo non riuscii più a sentire cosa stessero dicendo. In un attimo qualcuno da dietro mi mise la mano alla bocca per non farmi urlare, ma quando mi resi conto di chi fosse emisi un urlo strozzato. Bellatrix Lestrange. "E tu chi sei ragazzina? Ora vieni con me!"

Mi trascinò di sopra dove c'erano Draco e Silente. Non era sola, c'erano altri mangiamorte con lei. Salendo sentii Draco dire che li aveva fatti entrare attraverso un armadio svanitore nella stanza delle necessità e che ce n'era un gemello da Magia Sinister. Ora si spiegava tutto. Per tutto l'anno stava lavorando per Voldemort, per uccidere Silente e far irrompere i mangiamorte nel castello.

Quando arrivammo sopra mi vede tra le braccia di Bellatrix, "To cosa ci fai qui Aly! Va via ORA!"

"Lei non va da nessuna parte, ha sentito troppe cose" disse Bellatrix con voce stridula, perfida.

"Draco non farlo! Tu non sei come loro, tu sei diverso io l'ho visto! Sei migliore." Tentai di convincerlo appena Bellatrix mi liberò.

"Tu non capisci. Io devo farlo, devo ucciderlo. O lui ucciderà me" disse Draco tenendo lo sguardo fisso su Silente, piangendo.

Bellatrix si avvicinò a lui, alle sue spalle e gli sussurrò qualcosa che non riuscii a cogliere, poi urlò "Fallo!" rivolta a Draco con voce strozzata.

Un altro mangiamorte disse "Non ha fegato, proprio come suo padre" con voce piena di disprezzo.

"Draco tu non sei tuo padre! Io so che non vuoi farlo, abbassa la bacchetta!" Parlai anche se pervasa dal terrore.

Un mangiamorte mi lanciò un incantesimo dietro la schiena intimandomi di tacere ed io caddi ginocchia a terra.

"Non toccarla! Lei non c'entra niente con tutto questo." Disse Draco al mangiamorte distogliendo per un attimo lo sguardo da Silente, ma non mi guardò.

"Questo è il tuo momento Draco, coraggio fallo. ORA!" Urlò Bellatrix, ma in quel momento arrivò Piton.

"No" disse piano.

Finalmente alla vista di Piton Draco abbassò la bacchetta. Ci fu un attimo di silenzio. Poi Silente parlò.

"Severus. Ti prego." Disse calmò, con occhi imploranti.

Ma poi, in un istante, Piton pronunciò due parole con una freddezza disarmante

"Avada Kedavra!"

Un lampo di luce verde uscì dalla sua bacchetta e colpì Silente che cadde dalla torre.

Ero senza fiato, volevo urlare, ma la voce non riuscì ad uscire. Solo le lacrime mi bagnarono il volto.

Piton aveva appena ucciso Silente a sangue freddo.

Vidi Bellatrix correre verso il punto in cui Silente era appena caduto, gli altri mangiamorte la seguirono urlò qualcosa e lanciò un incantesimo verso il cielo.

Io cercai di alzarmi, Draco mi urlò "Alison scappa via!" anche lui scioccato dall'accaduto, ma Bellatrix mi prese. "Lei viene con me" disse con un ghignò.

Mi trascinò per tutta la scuola fino alla sala grande. Distrusse tutto, tutto ciò che trovava avanti a sé. Distrusse le vetrate con un colpo di bacchetta.

Marciammo fino alla capanna di Hagrid, vicino alla foresta proibita.

Draco ebbe per tutto il tempo lo sguardo terrorizzato, a volte si girava verso di me. Io stavo man mano realizzando in che guaio mi fossi cacciata. Cosa ne avrebbero fatto di me?

Arrivati alla capanna Bellatrix finalmente mi lasciò e le diede fuoco.

Draco venne da me.

"Ti avevo detto di lasciarmi stare! Non dovevi venire, ho cercato di proteggerti ma tu sei stata così stupida da seguirmi ed ora guarda! Sei in trappola! Ed io mi sento impotente perché non so come aiutarti." Buttò fuori quelle parole tutte d'un fiato.

"Non potevo credere a ciò che avevi detto. Sapevo che non lo pensavi. La vedevo la paura nei tuoi occhi Draco! Non sei mai riuscito ad ingannarmi."

"Adesso devi scappare, li distraggo io ma tu, ti prego scappa più veloce che puoi, torna a casa e resta con tuo fratello e i tuoi genitori." Mi supplicò.

"Draco io ti voglio aiutare."

"Alison! Io sono un magiamorte, appartengo a lui! Nessuno mi può aiutare. Se ci tieni a me, scappa più lontano che puoi." Era calato il buio della notte, ma vedevo chiaramente la sua espressione, quanto stesse soffrendo nel dirmi quelle parole e poi la paura che non lo abbandonava mai.

"Io scapperò, ma ti troverò e ti salverò Draco. Non sto scappando via da te, hai capito?" dissi avvicinandomi a lui e poi corsi via.

Mentre ero di spalle qualcosa mi colpì e caddi a terra. Sentii Draco urlare un "No" a squarciagola.

Ero pietrificata, stesa a terra. Non potevo vedere ciò che stava accadendo, ma potevo sentire.

"Lasciala stare!" urlò Draco. Probabilmente aveva alzato la bacchetta perché Bellatrix lo disarmò urlando un "Expelliarmus" con la sua solita voce stridula e strozzata.

"Lei verrà con noi." disse.

Un altro colpo alla schiena, un dolore mi pervase tutto il corpo e persi i sensi.

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