Capitolo Undici

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"Cara mamma,

questo è uno di quei momenti in cui se tu fossi qui mi rintanerei in un tuo abbraccio.

Succedono cose strane qui ad Hogwarts. Qualcuno ha indirettamente attentato alla vita di Silente attraverso una ragazza, chiedendole di consegnargli una collana maledetta. Non so se considerarla fortuna o sfortuna, ma la ragazza ha aperto il pacchetto che la conteneva ed è rimasta lei vittima della maledizione. Dicono che si riprenderà.

Mamma, ho paura. Queste mura dovevano essere sicure, ma non è così.

Per fortuna ho Carl con me. Io e lui siamo tornato più uniti di prima.

Vorrei tanto essere a casa, temo che possa accadere qualcosa a te o a papà.

Sai, ho visto Hogsmade. Non puoi nemmeno immaginare il clima che si respira lì. Olivander ha chiuso il suo negozio. Alcuni sono stati saccheggiati, altri distrutti.

Spero che la situazione a Londra sia migliore, meno cupa.

Però c'è anche una bella notizia.

Il mio nuovo insegnate di pozioni, Horace Lumacorno, mi ha invitata al suo rinomato party di Natale. Tra l'altro ti manda un grande saluto, si ricorda molto bene di te, di quando eri sua alunna. Mi ha riconosciuta e ci ha tenuto che ti mandassi i suoi saluti. Mi sembra un tipo parecchio strambo, ma è molto simpatico. Mi ha detto che posso portare qualcuno. Se non avessi litigato con Thomas avrei portato lui, avrei ricambiato l'invito al Ballo del Ceppo del quarto anno, ma date le circostanze credo che lo chiederò a Draco. Si è molto preso cura di me in queste settimane. Gliene sono molto grata.

Tanno addobbando la scuola per Natale. Ogni anno è sempre più straordinaria e dato questo clima cupo e di paura un po' di luci e di addobbi faranno bene all'umore di tutti. Lo sai quanto amo il Natale. Ma quest'anno non sarà lo stesso senza di te e papà, senza il pranzo con Thomas e suo padre e senza vedere nonna Clelia. Anche lei mi manca molto. Non vedo l'ora di potervi riabbracciare tutti.

Rimanete prudenti.

A presto.

Ti voglio bene e ti abbraccio forte.

Aly"

Dopo ciò che era accaduto avevo bisogno di parlare con mia madre. Mi ero spaventata più di quanto non volessi ammettere. Se erano riusciti ad arrivare così vicini a Silente non oso immaginare come fosse la situazione lì fuori per chi, come mia madre, si ero opposto a Voldemort già una volta.

In guferia incontrai Thomas.

"Aly, ho sentito che c'eri anche tu ai Tre Manici di Scopa, stai bene?" mi chiese con tono preoccupato appena mi vide. Rimasi colpita.

"Ero già andata via" risposi fredda.

"Hai scritto a tua madre?" mi chiese avvicinandosi a me e al mio gufo anche lui con una lettera in mano.

Annuii senza parlare mentre davo la busta a Bonny.

"Anche io ho scritto a mio padre per dirgli che tra due settimane torno a casa."

Quindi lui sarebbe tornato a casa per Natale. Non nego che per un attimo fui preoccupata per lui, dopotutto è stato il mio migliore amico fino ad ora.

"Io quest'anno resto qui. Con Carl" dissi liberando il gufo e mi voltai. Era stupito.

"Non sarà mica per colpa mia? Se non mi vuoi al pranzo di Natale"

"No non è per questo" lo interruppi. "Nostra madre crede che Hogwarts sia più sicura."

"Già" disse lui girandosi a cercare il suo gufo "Io non me la sento di lasciare mio padre da solo. Sai Per lui le feste sono sempre difficili."

"Si capisco." dissi frettolosamente.

Feci per andarmene mentre lui liberava il suo gufo, ma mi fermò, "Aly, mi manchi" disse dolcemente e con guardandomi con i suoi occhi blu scuro come il cielo notturno. Anche a me mancava, ma ancora non riuscivo a passarci su. Ero ancora convinta che fosse stato lui a rubare il filtro e a farmi passare per colpevole.

Non risposi. Calai lo sguardo liberandomi dai suoi occhi e andai via lasciandolo lì, senza guardarmi indietro.

Lui non mi seguì, probabilmente aspettò un po' per farmi allontanare.

Andai a cena e mi accorsi che Draco non c'era, così decisi di mandargli un biglietto con lo stesso incantesimo che aveva usato lui per mandare l'invito a raggiungerlo alla torre di astronomia.

"Così però sento la tua mancanza, ragazzo misterioso.
A. S. "

Presi la bacchetta e con una scintilla il bigliettino sparì.

Non mi aspettavo una risposta veloce, e invece arrivò quasi immediatamente.

"Vieni nel solito posto.
D. M."

Sapevo che si stava riferendo al bagno dei prefetti, così andai lì il più velocemente possibile. Lo trovai seduto a terra con le ginocchia al petto a guardare il pavimento.
Stavolta toccava a me stargli accanto.
"Hey ragazzo misterioso, ti fai desiderare." Dissi sarcastica.
Girò la testa verso di me e fece un sorriso flebile, quasi sforzato per darmi soddisfazione e tornó a guardare a terra senza dire una parola.
Mi sedetti accanto a lui.
"Allora, cosa c'è che non va?" gli chiesi.
"Non avevo voglia di vedere tutte quelle patetiche facce nella sala grande." Era arrabbiato, oltre che triste.
"Ti riferisci a qualche patetica faccia in particolare?" indagai.
"Hogwarts è diventato un posto patetico, non vedo l'ora di andare via. Probabilmente l'anno prossimo non sarò nemmeno qui."
Non capivo di cosa stesse parlando, ma decisi di cercare di capire cosa sapesse sulla vicenda di Katie. Non poteva essere una coincidenza che avesse questo umore dopo oggi pomeriggio.
"Hai sentito cosa è successo a Katie?"
Si girò di scatto verso di me.
"Cosa sai su ciò che è successo a Katie?" mi chiese. Ecco di nuovo quello sguardo preoccupato.
"Non molto. Tu invece?"
"Quello che si dice in giro niente di più." Sembrava essersi tranquillizzato sentendo che io non sapessi nulla.
"Tu hai visto qualcosa? Sembravi scosso quando sei tornato dal bagno." Fui cauta, ma decisa a scoprirne di più.
"Non so nulla te l'ho detto." Ora sembrava irritato dalle mie domande.
Potevo chiederglielo, potevo dirgli dei sospetti su di lui. Ma io ero si ora che non fosse stato lui. Ero anche sicura, però, che lui fosse spaventato per qualcosa. Mi misi in ginocchio di fronte a lui.
"Dimmi cos'è che ti spaventa così tanto, Draco" gli dissi, quasi supplicandolo. Mi guardó negli occhi. Stava piangendo.
"Non posso Aly. Non chiedermelo, ti prego".
Mi spezzó il cuore. Gli posai delicatamente una mano sul viso e lo accarezzai. Non riuscii a trattenere una lacrima. Volevo restare forte, volevo trattenermi, sostenerlo, ma mi aveva spezzata vederlo così.
Appena lo sfiorai chiuse gli occhi e le sue lacrime mi inumidirono la mano.
"Io sono qui Draco, qui per te."
Aprì gli occhi, rossi per il pianto, facevano risaltare ancor di più l'azzurro ghiaccio.
Ci guardammo per alcuni istanti che sembrarono un eternità, mi prese il viso tra le mani, in un'istante si avvicinò e mi baciò.
Nonostante la velocità del movimento fu incredibilmente delicato.
Non pensavo di desiderare che questo accadesse, finché non accadde, lì nel nostro rifugio, lontano da tutto e tutti. Con una mano mi accarezzava i capelli. Mi sentii avvampare da un calore ardente. Il cuore mi martellava nel petto, mi mancava il fiato.
Quando si allontanò mi guardó ancora negli oggi, accarezzandomi la guancia. Mi scappò un sorriso e con me sorrise anche lui.
"Non volevo che accadesse così" disse calando lo sguardo un po' imbarazzato.
Mi fece così tanta tenerezza.
"Avrai modo di rimediare. Vieni con me alla festa di Natale di Lumacorno."
Alzò di nuovo lo sguardo e sorrise ancor di più, "Va bene ragazza del treno".
Ci alzammo e ci avviamo verso i dormitori. Lui mi accompagnó al mio, ma non entrò. Rimase sulla porta della sala comune e prima che potessi entrare mi prese la mano e mi diede un tenero bacio sulla guancia. Arrossii. Sentii le guance avvampare.
"Buonanotte ragazza del treno." disse teneramente.
"Buonanotte ragazzo misterioso."




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