Epifania di neve e fuoco.

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Premessa.
Storia basata sulla quarta serie, con queste due variazioni:
1)Linda non consiglia a Lucifer un ultimo caso, per chiudere con Chloe. 
2)Padre Kinley non da nessuna profezia a Chloe. 

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Los Angeles. Gennaio, Lux, pomeriggio. Mancavano quattro giorni all'epifania.

Un forte gelo con neve attanagliano Los Angeles. Di fronte al Lux degli addetti alle pulizie, finito nel locale, stavano spargendo sale, pulendo i bocchettoni dell'aria livello strada per i clienti. Una idea di Lucifer, per assicurare fresco d'estate e caldo d'inverno ai clienti in strada che attendevano di entrare. Un ulteriore gesto che aveva fatto amare il proprietario del locale. Un proprietario che oramai era l'ombra di se stesso. 

Proprio in quei momento Lucifer uscì dell'ascensore nel Lux, tentando di mantenere l'equilibrio.

Era pomeriggio, ma per lui era come l'alba. Camminò nel Lux, tirato a lucido per la nottata. Era molto soddisfatto di come Maze gestiva il locale. Scese la scala per il bar tentando di non cadere. Per essere impeccabile come sempre, aveva impiegato ore. Da tempo era confuso e mezzo addormentato. Tutta colpa del vino demoniaco e la droga rossa, sempre opera dei demoni. Non pensava potessero essere così forti. 

Con passo traballante, si diresse al bancone del bar, sedendosi dietro su uno sgabello. Il vino demoniaco era solo nel suo attico, quindi si accontentò di un whisky molto caro del locale, bevendo direttamente da una bottiglia la metà. Ma quell'alcol umano non era capace di bloccare il dolore al petto che sentiva. Un dolore al petto come se gli mancasse qualcosa. Lui sapeva bene cos'era, era la detective con tutti gli altri. Gli mancava Trixie, gli mancava Ella, persino Dan gli mancava. Molte volte Amenadiel gli aveva suggerito di tornare in terapia da Linda, ma per lui era ricordare Chloe. Lui il re dell'inferno non voleva ricordare quel suo amore finito. Si guardò la mano destra. C'era un anello d'oro, segno del fidanzamento con Eva, la prima donna, che avrebbe sposato. Lui voleva qualcuno accanto. Sperava che Eva non gli facesse sentire quel dolore al petto di vuoto. Ma Eva non ci riusciva, lasciando Lucifer sempre più nello sconforto. 

Quante volte aveva pensato di andare a Roma dove era detenuto l'ex padre Kinley, per fargli capire quanto era sul serio pericoloso. Ma inevitabilmente il ricordo di Chloe lo avrebbe soffocato nella sua amarezza. Un'amarezza che portò Lucifer a essere dipendente dal vino demoniaco. Un vino che i demoni realizzavano da uva coltivata vicino le pozze infernali. L'unico alcolico che faceva ubriacare Lucifer lontano da Chloe. Inevitabilmente, Lucifer iniziò anche a usare la droga rossa, sempre opera dei demoni. Solo che la droga rossa, rendeva Lucifer vulnerabile per qualche ora. Una droga che Lucifer usava durante le orge o festini organizzati da Eva, facendosi letteralmente massacrare dagli appassionati di sadismi. 

All'inizio Eva tentò di dirgli che questa voglia di autodistruzione non gli avrebbe mai fatto provare piacere, ma a poco a poco anche lei non vi faceva più caso. 

Maze entrò nel locale, sospirando accigliata, vedendo Lucifer accasciato dietro il bancone del bar con in mano una bottiglia mezza vuota. Alla demone, quei due mesi dalla rottura di Lucifer con Chloe non sono mai sembrati così lunghi a causa di Lucifer autodistruttivo. Si chiedeva perché fosse sceso al Lux, oramai la sua presenza non serviva, il locale andava avanti da solo. Maze era riuscito nel rendere il Lux un luogo trendy per suonare a Los Angeles, con diverse famose band musicali che facevano a botte per una serata li. 

Maze in cuor suo sperava che sposata Eva, Lucifer si trasferisse o tornasse all'inferno con la sua regina.

Con pazienza, Maze aiutò Lucifer ad alzarsi dal pavimento dicendogli
"Ora ti porto di sopra. Così riposi"
Lucifer si allontanò da lei con uno strattone, urlando
"Posso farlo da solo. Voglio restare qui"

Piccole storie da Natale alla Befana. Where stories live. Discover now