~Cap.45

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~Cap.45

"Perché, almeno una volta, anziché la cosa giusta, bisognerebbe fare la cosa che rende felici."

-Cit.

P.O.V LORELAY

-"Lorelay." la voce calma di mia madre fece eco nelle mie orecchie. Un gemito roco lasciò le mie labbra, dal momento che non avrei mai voluto lasciare il mio letto caldo quella mattina.

-"Mamma." borbottai, allungando una mano e tastando il materasso, afferrando subito dopo il morbido cuscino, per portarlo sulla mia testa, impedendo alla luce d'infastidirmi. "Lasciami dormire." continuai, richiudendo gli occhi che avevo aperto appena.

-"È mezzogiorno, Lorelay." si lamentò, togliendomi il cuscino dalle mani. Piagnucolai, prima di poggiare le spalle sulla testiera del letto, strofinandomi gli occhi. La sera prima mi ero addormentata abbastanza tardi, poiché volevo restare con Zayn. Mi scappò un sorriso al ricordo, era stato tutto così bello.

-"Okay, tra poco scendo." sbuffai, sbadigliando e scendendo dal letto; sobbalzai sentendo il freddo pavimento sotto i piedi. Lei uscì dalla stanza, mentre io entrai nel bagno della mia camera, sciacquandomi il viso con dell'acqua fredda, cercando di svegliarmi. Decisi di fare una doccia, dopo lasciai i lunghi capelli lisci ricadere sulle spalle, indossando degli shorts di jeans e un crop top bianco e nero che terminava appena sopra l'ombelico. Scesi al piano di sotto, entrando in cucina per fare colazione.

-"Finalmente, dormigliona." rise mia madre, che stava già cucinando il pranzo. Mio padre era seduto intorno al tavolo, tra le mani aveva il giornale di quella mattina; mi rivolse appena un'occhiata quando entrai in cucina. "Non pensare di fare colazione a quest'ora, ormai dovrai aspettare il pranzo." m'informò lei.

-"Ohw, ma io ho fame." mi lamentai, ma, prima che potesse rispondere, presi una delle confezioni di biscotti che aveva sicuramente comprato il giorno prima, sedendomi accanto a mio padre e mangiandone un paio.

-"Non sei più uscita ieri sera, Lorelay?" lui poggiò il giornale sul tavolo, guardandomi.

-"Uh, no, ero stanca, non avevo molta voglia di uscire." mentii, prendendo un altro biscotto e portandolo alla bocca.

-"Capisco." annuì, rivolgendo un'occhiata a mia madre, la quale sospirò pesantemente.

-"C'è qualche problema?" chiesi, notando i loro sguardi strani. Non capivo davvero cosa potessero avere. Loro mi guardarono per qualche secondo, dopo mio padre parlò.

-"In realtà si." ammise, sedendosi meglio sulla sedia. "Lorelay, sei sempre stata una figlia modello, non ci hai mai deluso e hai sempre preso le decisioni più giuste. Forse hai ragione, siamo troppo protettivi con te e non sei più una bambina, ma lo facciamo solo perché teniamo a te, perché vogliamo il meglio per nostra figlia." disse, guardandomi negli occhi. Assottigliai lo sguardo, non capendo cosa intendesse, dove volesse arrivare con quel discorso. Non sapevo se preoccuparmi o no.

-"Papà, non capisco." confessai, sinceramente, scuotendo leggermente la testa.

-"Ti sto solo dicendo che, forse, alcune volte esagero; dovrei fidarmi di te, lasciarti fare delle scelte, perché sei una ragazza con i piedi per terra e so che farai quelle giuste. E se non lo saranno, noi saremo sempre qui per te, saremo sempre la tua famiglia." concluse, sorridendo appena. Ero davvero confusa, non capivo a che si riferiva, non capivo il perché di quel discorso proprio in quel momento.

-"Seriamente, papà, se devi dirmi qualcosa, dilla e basta." scrollai le spalle, volendo arrivare alla conclusione. Lui sospirò, sembrò irrigirdirsi per un istante.

Mine [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now