~Cap.46

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Vorrei precisare, prima d'iniziare, che questo non è l'ultimo capitolo. Quando arriveremo alla fine, vi avvertirò io :) Godetevi il capitolo, belle!♡

~Cap.46

"Nessuno ha mai detto fosse facile, è stata una vergogna doverci dividere.
Nessuno ha mai detto fosse facile ma neanche che sarebbe stato tanto difficile."

-Coldplay

P.O.V ZAYN

Ero in piedi, camminavo avanti e indietro nella piccola camera d'hotel. L'ansia e il nervosismo mi stavano divorando, non avrei dovuto sentirmi così, eppure lo facevo. Non volevo che si ripetessero gli eventi della volta precedente, non volevo che, ancora una volta, tutte le speranze di Lorelay si rivelassero solo illusioni. Avevo visto come i suoi occhi azzurri fossero diventati più lucidi quando le avevo confessato i miei dubbi. Forse ero pessimista, ma le cose mi sembravano davvero troppo facili.

Mi ero spostato davanti lo specchio per cercare d'indossare la cravatta nera, Lorelay sarebbe riuscita a fare quello stupido nodo. E poi perché la stavo indossando? Non era da me una cravatta! La lanciai sul letto, seguita, poi, dalla camicia, prima di cercare una maglietta per quella sera. Ne presi una nera, indossando in seguito la giacca di pelle. Dovevo essere me stesso, almeno questo era stato il consiglio di Lorelay.

-"Sei vestito? Sono quasi le otto." mi avvertì Harry, entrando nella stanza mentre guardava l'orologio sul suo polso. Indossava i suoi soliti jeans stretti, con una maglietta verde ed una bandana dello stesso colore. Non capivo se con quelle si credeva sexy o qualcosa del genere, perché, Dio, non lo era.

-"Si, sono umh...sono pronto." mormorai, sospirando e passandomi una mano tra i capelli.

-"Non essere così nervoso." rise Harry, dandomi una pacca sulla spalla.

-"Non sono nervoso." mentii, prendendo il cellulare, per riporlo nella tasca posteriore dei jeans. Guardai Harry, che stava indossando le scarpe. Perché non potevo essere come lui? Le cose sarebbero state migliori per me e Lorelay avrebbe sofferto meno. Avrei dovuto subito lasciarla a lui, probabilmente. Ma che ne sarebbe stato, a quel punto, di me?

-"Zayn, se hanno detto che vogliono darti un'altra possibilità, un motivo ci sarà. Magari vogliono che le cose funzionino, con te." sorrise, aprendo la porta della camera e facendomi segno di uscire.

-"Si, probabilmente si." farfugliai, scrollando le spalle e prendendo il vino che avevo comprato per la cena,cercando di allontanare tutti i pensieri negativi, che aumentarono quando chiusi la porta alle mie spalle.

*

-"Conto fino a tre, dopo busso alla porta." sospirai, restando in piedi davanti casa di Lorelay, con Harry accanto. Lui rise alle mie parole, bussando al posto mio.

-"Tre secondi non cambieranno nulla, Zayn." disse, ma prima che io potessi rispondere la porta venne aperta, mostrandomi la mia ragazza. Non indossava gli stessi vestiti del pomeriggio, per fortuna. Le sue gambe erano interamente fasciate da un paio di jeans chiari, abbinati ad una t-shirt nera, con una scritta bianca.

-"Ciao." mormorò, sorridendoci. Avvolse Harry in un abbraccio, prima di avvicinarsi a me, per lasciarmi un veloce bacio sulle labbra. Prese la bottiglia dalle mie mani, guardandola e ridacchiando.

-"Vino?" rise. Non ero il tipo che portava del vino o dei fiori ad una cena, ma ci tenevo davvero a fare una buona impressione ai genitori di Lorelay.

-"Non sapevo cosa portare." mi giustificai, alzando le mani. "I-I tuoi genitori?" chiesi, non vedendoli. Volevo salutarli velocemente e togliermi quel peso; volevo che quella cena finisse al più presto, qualsiasi cosa dovesse succedere.

Mine [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora