~Cap.42

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~Cap.42

“Sentirsi abbandonati anche da chi aveva promesso di restare.
Ma la maggior parte delle promesse sono fatte per non essere mantenute.”

-Cit.

Non avevo idea di quanto tempo fosse passato, io e Zayn eravamo ancora sul letto, in intimo, a parlare. In quelle ore avevo scordato tutte le volte che Zayn aveva avuto con me un comportamento violento. Era dolce, interessato a ciò che dicevo e non esitava a prendermi in giro.

Avevamo parlato di tutto, la conversazione si era spostata dalla musica, all'arte. Mi aveva promesso che mi avrebbe insegnato a disegnare decentemente ed in cambio io lo avrei aiutato a cucinare una torta. Parlammo anche delle cose da fare insieme nei prossimi giorni; Zayn voleva uscire e visitare la città, così gli promisi che lo avrei portato a fare un giro il giorno dopo, nel pomeriggio.

Le sue braccia erano strette intorno ai miei fianchi, la mia schiena aderiva perfettamente al suo petto mentre giocavo con le dita di una delle sue mani.

-"Mi piace questa cosa." disse, Zayn, attorcigliando tra le dita una lunga ciocca dei miei capelli biondi. Alzai lo sguardo, per osservarlo interrogativa mentre continuava a toccare i miei capelli.

-"Cosa?" chiesi, lui portò i suoi occhi su di me.

-"Parlare con te; è piacevole. Non avevo mai avuto questo tipo di rapporto con una ragazza, neanche con Perrie." ammise, mentre io tornai alla mia posizione originale, riportando lo sguardo sulle nostre mani.

-"Non parlavate molto?" ero convinta che in una coppia parlare l'uno con l'altro fosse fondamentale, non credevo che lui e Perrie non l'avessero mai fatto, dato la serietà della loro storia.

-"No, non così apertamente. Non sono un tipo a cui piace parlare, ma con te è diverso." confessò, sorridendo leggermente. Io e Zayn parlavamo molto nell'ultimo periodo, nonostante non mi avesse mai voluto parlare della sua vita prima del nosto 'incontro'. Tra i tanti argomenti di cui avevamo parlato, quello era probabilmente l'unico che non avevamo mai affrontato.

-"P-Perché non mi parli mai della tua famiglia?" sussurrai, temendo una sua reazione negativa. Non avevo mai avuto il coraggio di chiederglielo, ma era da tempo che pensavo di farlo. Volevo che lui parlasse con me, come io facevo con lui. Il suo corpo s'irrigidì visibilmente sotto il mio, un rumoroso sospiro lasciò le sue labbra.

-"Non mi piace parlarne." affermò, la sua voce non lasciava trasparire emozioni, tranne il fastidio che gli causava l'argomento.

-"I-Io vorrei solo..." la mia voce si affievolì mentre parlavo, prima che lui m'interrompesse del tutto.

-"Possiamo cambiare argomento?" il suo tono si alzò notevolmente, io annuii, non volendolo forzare a parlarmi di qualcosa che evidentemente non era ancora pronto a confidarmi. Non volevo che lo facesse, se non se la fosse sentita. Mi alzai, lasciando il mio posto, per voltarmi verso il ragazzo moro sotto di me e mettermi a cavalcioni su di lui.

-"Sei davvero bello." ammisi, guardandolo. Lo invidiavo per questo, riusciva ad essere perfetto ed estremamente attraente anche senza volerlo, senza il minimo sforzo. Io, invece, no.

-"Grazie, piccola." rise, anche se sapevo che fosse già a conoscenza del suo aspetto. "E tu sei davvero provocante." si morse il labbro inferiore mentre parlava, facendo colorare di rosso le mie guance. Non mi ero mai considerata sexy, era un aggettivo davvero contrastante rispetto al mio solito atteggiamento buffo e goffo. Nonostante fossi mezza nuda su di lui, non credevo che mi considerasse tale in quel momento, ma sapere il contrario m'imbarazzava, non poco.

-"Forse d-dovrei vestirmi..." mormorai, abbassando lo sguardo e facendolo ridacchiare. Cercai di scendere dal letto, ma lui me lo impedì.

-"No, non preoccuparti, a me non da fastidio." rise, tenendomi ferma sul suo corpo. Feci come disse, lasciando i miei vestiti sul freddo pavimento della stanza per rimanere con lui sul letto. Avvicinai il mio viso al suo, facendo sfiorare i nostri nasi in un bacio eschimese.

Mine [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now