Questa mattina il cielo sempra una cupola grigia.
Travor ad io stiamo andando a fare la spesa; mamma e papà sono al lavoro ed il nostro frigorifero reclama cibo.
Non passavo del tempo con mio fratello da tanto, effettivamente abbiamo ripreso i rapporti da quando ci siamo trasferiti in Califorinia.Siamo tornati.
Travor è dovuto correre al pub dove lavora per un'emergenza, quindi ho la casa e, cosa ancora più importante, la tv tutta per me.Sono circa le sette di sera. I miei genitori torneranno a casa a breve.
Mentre sono spaparanzato sul divano a poltrire, il mio telefono mi segnala che è appena arrivato un messaggio.
È lui, Dylan.
Dice che deve parlarmi di una cosa davvero molto importante al più presto. Gli ho risposto che può venire a casa mia, ma non dev'essere una cosa lunga.Francamente non ho nessuna voglia di vederlo. Mi sento in colpa, so di aver sbagliato e soprattutto so di star facendo il doppio gioco con lui e sua sorella Colette, anche che lei, a differenza di Dylan, non è a conoscenza della verità.
[...]
Sto aspettando Dylan. L'attesa non mi ha mai messo così tanta ansia come in questo momento.
Il campanello suona. Apro la porta. Mi siedo al tavolo, difronte a me c'è lui.
Tengo le mie mani intrecciate saldamente, inutile dire che io sia pieno di tensione:
- Ti ascolto, Dylan -
- Vedi Jonathan, ieri mia sorella è venuta da me tutta esaltata. Ha detto che eravate andati a letto. Era molto contenta -È palesemente nervoso quanto me, e si capisce che gli fa male parlare di questo argomento, anche se non lo vuole dare a vedere.
Si alza dalla sedia rumorosamente, mantenendo le mani fisse sul massiccio tavolo di legno.
Non posso fare a meno di alzarmi di riflesso, cercando di non mostrare che sono spaventato da lui.- Hai qualcosa da dire? - prosegue.
- No -
- Bene. Ha anche detto che i preparativi del matrimonio sono quasi finiti. È vero, Jonathan? -
- Si, ma stai calmo -
- Sono calmo. Vuoi sposarla? È questo che vuoi? -
Mi limito a tacere.
- Rispondi! -
- Devo - sussurro.
- Devi? -
- Non ho scelta -
- Si ha sempre una scelta -
- Non stavolta. Dylan ti prego, va via ora -
- Che c'è? Hai paura che ci possano sentire? Ricorda che io, a differenza tua, non ho mai giocato a nessuno stupido gioco. Io facevo sul serio -
- Ma non ti ho preso in giro -
- Ah no? - chiede sarcastico.
- Di sicuro quando ti baciavo non lo facevo per procurarmi nuove esperienze! -
- Senti Jonathan ma vaffanculo! -Si volta e cammina verso la porta. Lo raggiungo e gli poggio una mano sulla spalla:
- Dylan aspetta -
- Cosa? - dice dandomi la schiena - Hai deciso che non la sposerai? -
- Lo sai che sono costretto! -
- E allora non cercarmi più -Si libera dalla mia presa ed esce.
Dio. Perché deve sempre essere tutto così difficile. Non so cosa fare, forse dovrei dare retta alla mia testa e sposare Colette, forse invece dovrei seguire il mio cuore e stare con Dylan.
Ma chi voglio prendere in giro, seguire il cuore non ha mai portato da nessuna parte.È la testa che decide, il cuore può adeguarsi soltanto.
Prendo le chiavi e monto in auto. Ho intenzione di andare a parlare di tutto questo con l'unica persona che non mi ha mai giudicato.
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RESTA
Romance[COMPLETA] Jonathan ha 18 anni e si è appena trasferito in California con la famiglia. La sua vita sembra fantastica, ha tutto quello che si può volere e tutto è in perfetto equilibrio. A sbilanciare questo equilibrio sarà un ragazzo, molto più che...