The Sons Of Elements - I Guardiani (In revisione)

Ventiquattro~ Il sacrifio

Erano le 20:30, il sacrificio sarebbe stato alle 21:30.
Un'ora.
Un'ora di vita.

Scarlett cercava di calmarsi, ma tra un'ora sarebbe morta, come poteva stare calma?

Si trovavano tutte dentro la stanza, erano tutte pronte e aspettavano solo che Rain o Luke entrassero per guidarle verso la morte.

Scarlett era così nervosa che non riusciva a stare ferma.
Si toccava i capelli, muoveva le gambe, si trattava il collo, si mordeva le labbra.
Le altre l'avevano notato, ma neanche loro erano più calme.
Solo Ilenia aveva uno sguardo rassegnato, e lanciava ogni tanto occhiate a Scarlett, ancora convinta che lei sarebbe riuscita a sopravvivere.

Scarlett invece non pensava per niente a quello che credeva Ilenia.
Sarebbe morta come le altre, nessuno sconto.

Poco dopo la porta si aprì e Scarlett si sentì morire.
Era Luke. Aveva uno sguardo serio, tremendamente serio. Guardò ogni ragazza e infine il suo sguardo cadde su Scarlett, ma solo per un millesimo di secondo, poi tornò a guardare le altre.

«Andiamo.» Disse solamente, per poi voltare le spalle e uscire.

Le ragazze uscirono, Luke era davanti alla porta che li aspettava, Nathan era con loro mentre Rain non c'era. Probabilmente era già sul posto.

Uscirono fuori, senza dire una parola.
Nathan aveva uno sguardo tremendamente dispiaciuto, si vedeva lontano un miglio che non era affatto contento, ma non si poteva fare altro.

Luke invece non si capiva, come al solito. Era sempre così difficile da capire.
Iniziarono a camminare.
Ogni ragazza era concentrata sui proprio pensieri.

Gaia stava pensando alla sua famiglia, a sua madre e suo padre, al fatto che non li avrebbe visti più. L'ultima volta che aveva parlato con loro era stato la mattina prima del rapimento, le aveva detto :«Mamma, adesso vado a lezione, ti chiamo appena torno.»
E invece non l'aveva chiamata più, probabilmente i suoi genitori erano disperati.
La ragazza strinse gli occhi provando a non piangere, non voleva mostrarsi debole, non in quel momento.

Ilenia invece stava pensando a tutta la sua vita, a quanto sfortuna era stata, a cosa aveva fatto di male per meritare una vita così brutta, rovinata dal primo momento in cui iniziò a respirare.
Sarebbe stato molto meglio se lei non fosse mai nata.
Rovinata, distrutta, danneggiata.
Aveva solo 17 anni e doveva morire, per salvare gli altri.
Non era giusto.
Ci sono persone al mondo cattive che hanno tutto.
E poi ci sono persone buone che meriterebbero tutto ma non hanno niente.
Ma Ilenia non voleva sentirsi una vittima, non l'ha mai voluto.
Aveva camminato a testa alta per tutta la sua vita, l'avrebbe fatto anche adesso.

Nella testa di Helen c'era la sua famiglia e soprattutto Jenny.
Ricordava ogni dannata cosa, il loro primo incontro, la prima volta che avevano parlato, quando avevano iniziato ad essere amiche...
Helen era stata proprio una stupida a non capirlo prima, eppure i segnali c'erano stati ma lei era stata così...cieca da non vedere niente.
Critica gli altri per essere troppo superficiale e non capire, quando era stata la prima a non capirlo.
E adesso era troppo tardi.
Troppo tardi.
Sentì la guancia bagnata e capì che le lacrime era sfuggite al suo controllo.
Era troppo tardi.
Ti amo Jenny.

Scarlett invece, non pensava, cosa abbastanza strana per lei, ma davvero non pensava.
Aveva tirato le conclusioni che era meglio non pensare, non dare il suo addio alle persone che voleva bene attraverso il pensiero perché sarebbe stato peggio.
Guardava a terra, camminava seguendo le altre, non pensava al fatto che tra qualche minuto sarebbero morte tutte per salvare gli altri figli degli elementi.
Non pensare, non pensare, non pensare.
Continuava a ripetersi come un mantra.
Finché sentì una stretta sul braccio e dopo poco si sentì come galleggiare nell'aria.
Era una sensazione strana, stranissima, ma durò davvero poco.
Quando aprì gli occhi non era più con le altre ragazze e Nathan, ma lontano chissà quanti metri, con Luke, da sola.