~Ricordi~

3.4K 155 31
                                    

La bionda camminò a passo svelto verso la porta della propria camera.
Teneva lo sguardo basso, non voleva far vedere a nessuno che i suoi occhi erano prossimi alle lacrime.

Entrò in camera, contenta di essere finalmente nel suo rifugio, e chiuse la porta sbattendola. Scivolò a terra, con la schiena contro la porta, e finalmente si lasciò andare in un pianto senza freni.

Non è giusto, non è per niente giusto.

Si portò una mano davanti alla bocca cercando di non far sentire i singhiozzi. Odiava come si sentiva in quel momento, come se fosse in balia della corrente in mezzo all'oceano, aspettando solo di essere uccisa da uno stupido squalo.

In un improvviso attacco di rabbia si alzò e scaraventò tutto quello che c'era sopra il comò. Collane, profumi e cofanetti caddero a terra.

Una volta avrebbe fatto di tutto per tenere in ordine la propria stanza, ma adesso non gliene fregava proprio niente.

Tutto nella sua vita stava andando a rotoli.

Allison aveva sempre tenuto tutto sotto controllo, sempre. Sin da quando era piccola sentì la pressione di essere la figlia della preside. Doveva essere sempre perfetta, non solo caratterialmente, ma anche con l'aspetto e soprattutto a scuola. Per questo motivo doveva avere sempre tutto sotto controllo.

Ma da un mese Allison non aveva più il controllo di niente. Ilenia era scomparsa, Helen era scomparsa, Jenny era scomparsa, Gaia era scomparsa.
Tutto ciò la mandava fuori di testa.

Alzò le braccia e diversi oggetti si sollevarono in aria, per poi fracassarsi con forza quando lei abbassò le braccia di scatto stringendo i pugni.

Le piaceva sentire la forza del proprio elemento. Le piaceva sentire gli oggetti rompersi per terra, proprio come si sentiva lei in quel momento.

Cadde in ginocchio e scoppiò a piangere. Non sapeva neanche lei se essere arrabbiata o triste.

Intorno a lei si stava creando una specie di tornado. Diversi oggetti le ruotavano intorno e lei neanche se ne accorgeva presa com'era a crogiolarsi nella sua disperazione.

Poi la porta si spalancò ed arrivò il suo angelo custode.

«Allie! Allie smettila!» Riuscì a superare quel tornado, che sembrava più una protezione verso il mondo esterno, e l'abbracciò.

Allison continuò a piangere mentre si stringeva a lui.
Audley c'era sempre per lei.
C'era stato quando aveva bisogno di essere consolata. Quando aveva bisogno di sfogarsi. Quando aveva bisogno di qualcuno che la tirasse fuori dai guai.

A volte, quando erano piccoli, capitava che Allison facesse delle cose sbagliate e Audley era sempre lì a prendersi la colpa.

Audley avrebbe fatto qualsiasi cosa per la sorella.
Persino uccidere.

Ricordava perfettamente l'ex ragazzo di Allison, non gli era mai piaciuto, ma rendeva Allison felice quindi lo tollerava.
Ma quando la vide scappare dalla lezione in lacrime dopo aver letto un messaggio sul telefono uscì fuori di testa.
Quel vigliacco non aveva avuto neanche il coraggio di dirle le cose in faccia. Ed Allison era triste, piangeva, non mangiava, saltava le lezioni.
Era una situazione intollerabile per lui, così una sera, quando tutti stavano dormendo, andò nella camera di quel ragazzo e con una scusa lo fece uscire fuori dalla camera.
Il ragazzo non ebbe neanche il tempo di dire una parole che già Audley gli aveva congelato la bocca, per poi passare al resto del corpo. Gli congelò la pelle e lentamente anche gli organi, sapeva come fare per tenerlo in vita fino alla fine, doveva morire ma non senza prima sentire dolore.
Lo stesso che aveva fatto sentire alla sua gemella.

The Sons Of Elements - I Guardiani  (In revisione)Where stories live. Discover now