~I tre ragazzi~

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«Non sono totalmente sicuro di quello che stiamo facendo.»

Il ragazzo dai capelli rossi chiuse dolcemente la porta.

La ragazza, seduta comodamente su una sedia con un libro sulle gambe e un caffè in una mano, lo guardò confusa.
«Di cosa stai parlando?»

Il ragazzo sospirò. «Di quello che stiamo facendo...»

Rain lo fissò dispiaciuta e confusa. «Lo sai che dobbiamo farlo, è per il bene di tutti!»

In quel momento entrò Luke, i capelli neri scombinati come al solito e l'aria stanca.
Era rimasto nei sotterranei per così tanto tempo che non ne poteva più, toccava a lui fare la guardia e ogni volta odiava farlo.

Senza guardare nessuno si buttò sul divano a peso morto.

«Luke? Stai bene? O inizi anche tu a essere pentito?» Chiese Rain con tono divertito.

Luke sollevò leggermente la testa. «No, ma se potessi non lo farei.»

La ragazza a quel punto si alzò di scattò, facendo cadere il libro a terra e sbattendo il caffè sul tavolo.
«Oh insomma! Sapete perché dobbiamo farlo! All'inizio eravate come me, determinati a finire quest'impresa, adesso invece siete tutti cosi pentiti.»

«Non siamo pentiti! E solo che ci dispiace.» Replicò il rosso, sedendosi anche lui sul divano in quel poco di spazio che Luke aveva lasciato.

Rain a quel punto provò a calmarsi. «Okay, però non avete intenzione di tirarvi indietro, giusto?»

«Certo che no.» Dissero entrambi i ragazzi.

A quel punto Rain sorrise soddisfatta.
«Bene, adesso credo che dovremmo dare il benvenuto alla nuova arrivata, no?»

Scesero in cantina e da lì aprirono il passaggio segreto, che altro non era se non una pietra appoggiata al muro, ed entrarono nei sotterranei.

I sotterranei erano gallerie scavate sottoterra, erano al buio, ma Rain era piuttosto brava a fare luce, era una cosa... naturale per lei. Infatti, poco dopo, le sue mani presero fuoco. Ormai era così brava con il proprio elemento che era diventata un tutt'uno con esso, quindi non si bruciava. Quello che provava era paragonabile al calore eccessivo che si avverte quando si mettono le mani troppo vicino al fuoco.
Ma in quel caso dopo poco inizia a dare fastidio tutto quel calore, e istintivamente ci si sposta, nel caso di Rain, invece, non le dispiace affatto.

Anzi, le piaceva da morire.

Lanciò un'occhiata alle mani sorridendo leggermente. Quello che si poteva intravedere era solo la sagoma della mano poi il resto era tutto fuoco, sembrava una cosa cosi naturale per lei, ma così innaturale per gli altri.

Grazie al fuoco di Rain ci vedevano perfettamente, come se ci fosse stato un enorme neon sopra di loro.

Un grosso neon era rosso.

Continuarono a camminare, finché non arrivarono in una rientranza con le sbarre.
Avevano portato lì Ilenia e Helen, pensando fosse la cosa migliore,. Le addormentavano con dei sonniferi, ma visto che la sicurezza non era mai troppa le facevano delle iniezioni che bloccavano momentaneamente il loro elemento. Con qualcuno più bravo magari non avrebbero funzionato, ma loro pur essendo tremendamente forti, non avevano completamente sbloccato il loro elemento, usavano solo il 10% di esso, senza rendersi conto di quante altre cose avrebbero potuto fare se solo lo avessero sbloccato completamente.

Rain si avvicinò alle sbarre e sorrise. «Ma ciao.»

La ragazza bionda si stava svegliando proprio in quel momento.
Si trovavano a terra, lei era completamente bagnata e in un attimo ricordò quello che era successo.

The Sons Of Elements - I Guardiani  (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora