Ventitré~Manipolazione

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«Ma perché siete così...»
Nathan fermò Rain prima che lei potesse dire qualcosa di davvero offensivo verso le quattro ragazze.
Oggi erano molto giù e Nathan li capiva ma Rain no, per lei c'era solo quello che era giusto fare.

«Rain, lascia perdere, per oggi può andare no? Sono cinque ore che siamo qui.» Cercò di convincerla Nathan.

La ragazza dai capelli grigi lo guardò un paio di secondi, dopodiché si rivolse alle ragazze. «Okay, possiamo andare.»

Scarlett la guardò con un tale odio che se fosse stata Jane dei Volturi l'avrebbe già uccisa in due secondi.
Non la sopportava, le dava fastidio, voleva solo darle fuoco, ma anche Rain era una figlia del fuoco e sapeva come ricambiare l'attacco.

Quel giorno, agli allenamenti, le ragazze non avevano dato il loro 100% ma Nathan le capiva.
Camminava accanto a Scarlett, e quando si rese conto di quello sguardo, le toccò il braccio. «Mi dispiace, davvero.»

Scarlett si voltò e lo guardò, se c'era qualcuno di loro tre con cui non era arrabbiata, era proprio Nathan. È sempre stato quello più dolce e più buono, non come Luke e Rain.
Scarlett annuì una volta e gli sorrise, come a dirgli che andava tutto bene, anche se non andava affatto bene.

Continuarono la loro camminata, fino ad arrivare alla casetta, dove Scarlett notò subito Luke appoggiato ad un albero.
Era talmente concentrato sui suoi pensieri che non si era accorto dei nuovi arrivati.

«Ehi, torna sul pianeta terra, grazie.»

Il ragazzo alzò gli occhi, prima su Scarlett e subito dopo su Rain, che lo guardava severa.
«Che è successo?»

Luke la fissò un paio di secondi battendo le palpebre. «Niente, che dovrebbe succedere?»

Rain rimase a guardarlo. «Entrate in casa.» Disse con il tono di chi non accettava un no.

Nathan fece entrare le ragazze, lui entrò per ultimo lanciando uno sguardo verso i due.
Poi entrò lasciandoli soli.

«Che diavolo è successo?» gli chiese di nuovo Rain.

Luke iniziò a raccontarle tutto e nel frattempo Audley, che si trovava all'Accademia, si risveglia in infermeria.

Aprì gli occhi e notò sua sorella gemella accanto a lui, che lo fissava preoccupata.
Audley non aveva voglia di vederla, non se la sentiva ancora.

«Oh Audley ti sei svegliato finalmente!»

Lui non le risposte e lei sospirò.
«Audley che ti prende? Non hai mai fatto così...»

Il ragazzo voltò il viso di scatto verso di lei.

«Che mi prende? Mi sembra piuttosto ovvio no? O sei davvero così stupida?»

Allison si immobilizzò e il suo cuore perse un battito.
«Non parlarmi così» disse cercando di tenero la voce ferma, ma in realtà tremò leggermente e lui se ne accorse, si odiò per tutto ciò ma non riusciva a fare altrimenti.

«Mi sembra ovvio perché mi comporto cosi no?»

Allison lo guardò con i suoi grandi occhi azzurri pieni di consapevolezza. «Per quello che ha detto mamma.»

Audley non le risposte e lei capì di aver fatto centro.

«Mi dispiace ma non cambierò idea, non posso farlo, la mamma ha ragione, e devi capirlo anche tu.»
Audley non la guardava, non riusciva a guardarla negli occhi quando lei diceva quelle parole.

Allison posò una mano sul suo braccio. «Audley, sei mio fratello gemello, odio tutto ciò, ma non posso cambiare idea, non posso voltare le spalle a mia madre, quello che fa è giusto, devi capirlo anche tu!»

Audley puntò i suoi occhi in quelli di Allison e spostò il braccio dove c'era la mano di sua sorella.
«La verità Allison, è che nostra madre ti ha fatto il lavaggio del cervello, quello che fa lei non è giusto, non lo è! Ci ucciderà tutti, morirai anche tu, morirò anch'io! Perché non lo capisci?»
Spostò lo sguardo verso il letto
«Io...tu...non riesco neanche a guardarti, vattene.»

Allison lo guardò sconvolta.
La stava cacciando!
Sentì un blocco alla gola e le lacrime salirgli agli occhi.
Rimase seduta ancora qualche istante e Audley si accorse delle lacrime ma non riuscì a fare niente, non ci riusciva proprio.

La ragazza si alzò e se ne andò, uscendo dalla stanza non riuscì a trattenere un singhiozzo, era troppo per lei, stava perdendo tutto.

Audley, come lei, non riuscì a trattenere le lacrime.
Tutto stava andando in rovina.

Nicolas stava andando alla lezione degli elementi.
Erano passate ore da quando aveva parlato con Luke e sinceramente non sapeva che pensare.

Lui era stato per lo più neutrale, come se non gli interessasse nulla ma Nicolas lo conosceva bene e sapeva che stava solo fingendo, bastava guardarlo negli occhi per capirlo.
Era sempre stato così tra loro, parlavano con gli occhi, si erano capiti subito e forse era stata anche questo ad averli avvicinati.
Forse anche Luke si era accorto che Nicolas sapeva che stava fingendo, perché ad un certo punto si tolse la maschera dell'indifferenza che portava e Nicolas riuscì finalmente a parlargli veramente.
Aveva provato, anzi l'aveva supplicato di non fare del male alle ragazze, che ci sarebbe stato un altro modo per salvare la situazione ma lui era fermo sui suoi passi.

«Non c'è niente da fare» aveva detto «Pensi che per me è un divertimento? Vedere quelle ragazze morire? Beh se pensi così vuol dire che non mi conosci affatto.»

E dicendo quelle parole aveva ferito Nicolas, ma dopotutto sapevano fare solo quello ormai, ferirsi a vicenda.

Nicolas gli aveva afferrato la mano, e Luke era rimasta a guardarla mentre lo ascoltava.
Nicolas gli aveva detto che lo capiva ma che lui avrebbe provato ad aiutarlo ma Luke scosse la testa e gli disse: «Non so cosa posso fare... È Rain che decide tutto non io, e lei non è il tipo da cambiare idea.»

Nicolas l'aveva supplicato e rivide in quei occhi il ragazzino che era stato tempo indietro.
Rimasero qualche secondo a guardarsi negli occhi.

Luke aveva abbasso le difese e Nicolas lo sapeva, per questo cercò di persuaderlo.
«Per favore» aveva sussurrato guardandolo negli occhi, Luke non era più così sicuro, e alla fine sospirò e sussurrò :«Non credo di poter salvare tutte...»
Allora Nicolas disse, senza neanche pensarci «Salva Scarlett.»

Si sentiva terribilmente in colpa per quello che aveva detto. Non riusciva a smettere di pensarci.
Dopo poco aveva lasciato Luke, si sentiva in colpa anche per come l'aveva manipolato, ma era stato necessario.

Quando l'aveva lasciato aveva notato come era scosso, gli dispiaceva davvero tanto ma voleva rivedere le ragazze vive, sopratutto Scarlett, sperava davvero che Luke l'avrebbe salvata.

A quanto pare il sacrificio sarebbe avvenuto quella sera e più le ore passavano più Nicolas si sentiva nervoso.

Sperava davvero, ma davvero che Luke avrebbe salvato le ragazze, si stava fidando di lui e Luke lo sapeva, sperava solo che questo servisse a motivarlo.

Se le ragazze sarebbero morte, Nicolas non glielo avrebbe mai perdonato.



Spazio autrice

La fine sta arrivando, così come il sacrificio, povera Scarlett, e povere Gaia, Helen e Ilenia.
Inoltre avete potuto vedere come Nicolas non sia l'essere più buono di tutti, ha manipolato Luke praticamente, ma lui gli darà ascolto?
Anyway ho scritto una nuova storia, si chiama "Fenice" passate se vi va.
A domani!

The Sons Of Elements - I Guardiani  (In revisione)Where stories live. Discover now