Premessa

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Premetto che quest'introduzione è da modificare/riscrivere. È per avere un'idea generale della storia, ma per chi non avesse voglia di annoiarsi con qualcosa che comunque cambierà, passate direttamente al capitolo 1, "Il giorno in cui sono morta". Buona lettura ♥






 Inizio l'autobiografia col dire questo: se credete nei fantasmi e nella vita dopo la morte, leggetela. Se non ci credete, leggetela lo stesso. È una storia vera, ve la racconterò io stessa in prima persona, anche se non ho idea di quanto tempo abbia a disposizione. Nello stato in cui mi trovo adesso, è difficile essere sicuri di qualcosa. Perciò, iniziamo con le presentazioni: il mio nome è Grid la Os e ho diciassette anni. Vi starete chiedendo se sono straniera. Assolutamente no, sono italiana fino al midollo. Mi son sempre vergognata del mio nome. Se conoscete le lingue straniere e uno sprazzo di mitologia norvegese potrete facilmente tradurlo in Pace la Osso. Lo so, è ridicolo. Quando chiesi a mia madre come mai mi chiamassi Grid, le si illuminarono gli occhi e iniziò a raccontarmi una specie di mito norvegese di cui non ho ricordo, apparte il significato del mio nome: pace. In seguito ho fatto delle ricerche. Nomi italiani che significano pace: Irene. Ciò che pensai quel giorno fu "Cara madre, come mai non mi hai dato un nome assolutamente normale che significasse la stessa identica cosa di quello ridicolo che mi hai affibbiato?". Ma, quando, un anno dopo, mia madre morì, iniziai a sentire quel nome veramente mio. Quasi fosse un suo regalo, un suo ricordo. Ora non cambierei mai Grid in Irene. Comunque, torniamo a noi! Scusatemi se ho divagato sul mio nome. Ho aperto la premessa non per lamentarmi, ma per ringraziare la casa editrice che mi ha gentilmente consigliato (ergo: obbligata) a scrivere un'autobiografia per conservare al meglio la mia stramba esperienza. Perciò, grazie mille casa editrice! 

La Scrittrice FantasmaWhere stories live. Discover now