Capitolo 29

526 66 86
                                    

Il prezzo di un cuore



Avevo vissuto nell'era di internet.

Ero cresciuta negli anni d'oro di Youtube.

Esistevano centinaia di migliaia di tutorial su qualunque cosa: tutorial sul make up, tutorial su come sconfiggere un boss in un videogioco, tutorial su come passare il primo giorno di scuola, persino tutorial su come rasarsi le ascelle o diventare presidente degli Stati Uniti d'America.

Allora, miei cari youtubers, vi pongo una piccola domanda: non potevate mettere su un tutorial su come convincere l'essere più pericoloso dell'universo a rendervi il cuore? Troppo alto il budget, eh?

Sappiate che se in quel momento fossi stata fatta a pezzetti, avrei scaricato la colpa su di voi.

Cercai in ogni angolo della mia piccola e insulsa mente un'idea per persuaderlo, ma non trovai nulla. Dannazione, ero famosa per la mia fantasia, qualcosa doveva pur saltare fuori!

Fu con quel pensiero che capii.

Fu con quel pensiero che mi ricordai.

Mi ricordai di ciò che avevo negato ai due Lupi guardiani, di ciò a cui tenevo di più.

Deglutii, poi mi decisi a parlare.

- Se ci rendi ciò che ci appartiene, ti darò in cambio la mia fantasia.

Gli occhi di Rigel brillarono. Avrei preferito che la proposta non gli sembrasse così allettante.

- La tua fantasia.

- Sì.

Si portò una mano al mento, come a rimuginarci su. – Eppure tempo fa la negasti a Lupo. Perché mai la daresti a me?

- Perché ho scoperto sulla mia stessa pelle cosa vuol dire andare avanti senza poter provare felicità. – risposi, apatica. – Son pronta a tutto pur di riaverla indietro.

Alle mie parole, lui sogghignò. – Sai, mia cara Grid, ciò che mi chiedi ha un grande valore. Il sogno di un bambino, la gioia di una ragazza... - Capitano si lamentò, probabilmente sentendosi escluso. – E la lingua di quell'idiota logorroico del tuo ragazzo. – aggiunse il dio, alzando gli occhi al cielo. – La tua fantasia, nonostante per te sia importante, non è abbastanza per tali doni.

Digrignai i denti. Se voleva qualcosa di ancora più grande, allora eravamo fregati.

Guardai gli altri. Elia, lady Lovibond, Edo, Nayela, Beau. I miei compagni erano costretti in quelle sedie, le labbra serrate nel terrore di fare la stessa fine di Capitano. La piccola Nayela sembrava sul punto di piangere, mentre Edo la cercava con lo sguardo, forse per rassicurarla. Lady Lovibond stava seduta come una vera signora, il mento sollevato a mostrare il suo orgoglio e la sua sicurezza nonostante la situazione. Elia se la stava chiaramente facendo sotto, ma serrava la mascella, cercando di mantenere un certo contegno.

Capitano invece non manteneva un bel niente. Il suo sguardo era furioso, rivolto verso quell'immortale macchina assassina. Stringeva forte i pugni mentre si dibatteva, cercando di alzarsi o di sradicare la sedia da terra.

Dovevo farlo per lui. Per lui, per noi, per il nostro sogno. Avrei dato qualunque cosa Rigel volesse, ma almeno sarei potuta essere felice con lui.

Mi riconcentrai sulla figura elegante e antica del dio. Con una nuova sicurezza, chiesi: - Allora cosa vuoi in cambio? Quanto valgono?

Lui sorrise. – I sogni, Grid. I sogni valgono tantissimo. L'amore, la speranza, l'Ambizione che ci mettete dentro... tutto ciò equivale quasi al valore di un'anima.

La Scrittrice FantasmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora