Mr. Arroganza

By Sil64Eaton

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Morgan ha tutto ciò che vuole nella vita: ha buoni voti a scuola, una famiglia unita ed è una delle ragazze p... More

Capitolo I (e Cast)
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X
Capitolo XI
Capitolo XII
Capitolo XIII
Capitolo XIV
Capitolo XV
Capitolo XVI
Capitolo XVII
Capitolo XVIII
Capitolo XIX
Capitolo XX
Capitolo XXI
Capitolo XXII
Capitolo XXIII
Capitolo XXIV
Capitolo XXV
Capitolo XXVI
Capitolo XXVII
Capitolo XXVIII
Capitolo XXIX
Capitolo XXX
Capitolo XXXI
Capitolo XXXII
Capitolo XXXIII
Capitolo XXXIV
Capitolo XXXV
Capitolo XXXVI
Capitolo XXXVII
Capitolo XXXVIII
Capitolo XXXIX
Capitolo XL
Capitolo XLI
Capitolo XLII
Capitolo XLIII
Capitolo XLIV
Capitolo XLV
Capitolo XLVI
Capitolo XLVII
Capitolo XLVIII
Capitolo XLIX
Capitolo L
Capitolo LI
Capitolo LII
Capitolo LIII
Capitolo LIV
Capitolo LV
Capitolo LVI
Capitolo LVII
Capitolo LVIII
Capitolo LIX
Capitolo LX
Capitolo LXI
Capitolo LXII
Capitolo LXIII
Capitolo LXIV
Capitolo LXV
Capitolo LXVI
Capitolo LXVII
Capitolo LXVIII
Capitolo LXIX
Capitolo LXX
Capitolo LXXI
Capitolo LXXII
Capitolo LXXIII
Capitolo LXXIV
Capitolo LXXV
Capitolo LXXVI
Capitolo LXXVII
Capitolo LXXVIII
Capitolo LXXIX
Ringraziamenti
Capitolo bonus (Kyle's pov)
Spin-off
Capitolo bonus (Kyle's pov)
Capitolo bonus (Kyle's pov)
Storia su Kyle

Capitolo LXXX (epilogo)

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By Sil64Eaton

Otto mesi dopo...

Sono sempre stata una persona decisa su ciò che voleva dal futuro. Avevo, se così si può dire, tutto programmato. Mi sarei innamorata di un bravo ragazzo, magari il mio ex Omar appena fosse tornato, avrei iniziato a fare il lavoro dei miei sogni e non avrei cambiato piani per nessuno.

Era quello che desideravo: una vita soddisfacente, di cui andare fieri.
Era quello che desideravo, finché non mi sono innamorata del mio acerrimo nemico, che conosco da quando sono nella pancia di mia madre. Kyle Anderson.

E adesso non ho nessun piano per il futuro, se non immaginarmi per sempre con lui.

«Hai preso tutto?» Mia madre entra nella mia stanza, guardandomi con un sorriso triste. Chissà come deve sentirsi: da oggi in poi la casa sarà vuota. Solo mamma e papà, e poi Catherine e Micheal la domenica.

Annuisco e controllo velocemente di non aver lasciato niente. Cinque anni. La stanza del mio college sarà la mia nuova casa per bene cinque anni. «Credo proprio di sì, mamma.»

Lei mi si avvicina e prende uno dei tanti scatoloni che sono presenti da due settimane, proprio per non dimenticare niente. «Mr. Arroganza è qui, comunque. Sta parlando in salotto con tuo padre. Quando sei pronta scendi.»

«Cinque minuti e arrivo.» Le sorrido e mamma esce dalla stanza.
I miei genitori hanno scoperto un paio di mesi fa come io e Kyle ci chiamiamo. Al nostro diploma, per la verità. Io l'ho chiamato Mr. Arroganza davanti a tutti, per sbaglio, e a mia madre é venuto un infarto. Non mi ha parlato per un giorno, ma poi ha scoperto che anche Kyle mi chiama Ms. Ironia e si è calmata un po'.

Della serie, avete presente la terza guerra mondiale? Mia madre l'aveva fatta scoppiare. Quando siamo tornati a casa mi ha iniziato a gridare conto e mi ha persino minacciato con una padella, mentre cucinava, in stile Rapunzel. Persino mio padre era spaventato.

Prendo la borsa e un paio di scatoloni, che impilo l'uno sull'altro, e poi scendo giù. Mia madre ha ragione: Kyle è appoggiato allo stipite della porta del salotto e sta ridendo per qualcosa che ha detto mio padre. Non riesco a trattenere un sorriso appena lo vedo.

Le cose tra noi non sono cambiate tanto. Litighiamo come al solito, praticamente ogni giorno, anche per le cose più inutili. Solo che risolviamo sempre, anche a distanza di dieci minuti.
Ad esempio ieri abbiamo litigato per una pizza. Volevamo dividerla perché entrambi non ne volevamo una intera, solo che io volevo la margherita e lui la quattro formaggi. Abbiamo iniziato a discutere su quello e alla fine è dovuto intervenire il cameriere, facendoci fare metà pizza margherita e metà quattro formaggi. 
Più o meno le nostre litigate sono sempre così, ultimamente.

Kyle mi vede scendere le scale e sorride anche lui. Fa un cenno con la testa a mio padre e mi prende gli scatoloni delle braccia. «Ce la faccio.» Mormoro, quando mi fa un occhiolino. «Posso portarli anche io.»

«Lo so, mia cara Morgan.» Oramai è già fuori la porta e alza la voce per farsi sentire. «Ma mi scoccio di fare le scale.»

Ah, ecco. Dicevo che tutta questa galanteria non gli appartiene. Ridacchio e risalgo su, per prendere altri scatoloni. I venti minuti seguenti li passiamo così: a mettere la mia roba e a farla entrare nella macchina di Kyle, dato che andiamo al college con la sua. I nostri genitori non ci accompagneranno. Lì c'è già Jasper, mentre i gemelli partono oggi pomeriggio con la mia macchina, dato che la loro si è rotta.

«Malefica che va al college... ancora non ci credo.» Sussurra piano Nate, dietro di me ad un certo punto. Quando mi giro a guardarlo noto vicino a lui anche Luis. Entrambi hanno lo sguardo assonnato e i capelli arruffati: si sono appena svegliati.

«È quello che pensato io quando hanno ammesso voi due.» Scherzo, andandoli poi ad abbracciare. La mamma ci guarda con gli occhi a cuoricino, mentre io sono sempre più emozionata.

Avrò di nuovo la possibilità di vedere i gemelli ogni giorno, ci sarà Jasper e anche Kyle. Purtroppo gli altri vanno tutti in altri college.

Liv e Tian vanno a Boston, Savannah e Bianca a Los Angeles, Richard e Sawyer a San Francisco e Gwen e Charlotte a Toronto. E a proposito di Charlie, le cose si sono sistemate al meglio. Kyle l'ha aiutata a denunciare il padre, che è stato arrestato cinque mesi fa. Lei e sua madre si sono trasferite a Toronto per cambiare aria e sono felici lì. Ogni tanto si sente con Kyle, ma solo come amici. È capitato che abbia scritto anche a me e la cosa mi ha fatto piacere: non voglio che stia male, anche se mi è stata antipatica per anni.

«Sono così felice che vivremo, in un certo senso, di nuovo insieme.» Ammette Luis dandomi un bacio sui miei capelli. Io sorrido e annuisco.

I gemelli sono qui da tre mesi: sono venuti per il mio diploma e sono rimasti per l'estate. Potrei scrivere un libro su tutti i casini che abbiamo combinato in questi tre mesi, ma, come mi hanno detto loro, questa è stata la mia ultima estate di completa libertà.

Kyle si schiarisce la voce, dietro di me. Mi giro a guardarlo e sorrido quando lo fa anche lui. «Non vorrei interrompervi, ragazze, ma quando volete noi siamo pronti. Ms. Ironia, ti aspetto in macchina.»

Anderson dà una pacca sulla spalla a Nate e poi a Luis. Mi lascia un bacio sulla fronte e saluta con un abbraccio i miei genitori: i suoi li ha salutati stamattina, mentre io ieri sera. Domani è domenica, ma io e Kyle non saremo qui a bisticciare. Mi sembra strano, ma da oggi le cose cambieranno completamente.

Sono sia triste sia felice: non ho mai provato nulla del genere in vita mia. Mio padre mi guarda con le lacrime agli occhi ed io mi mordo il labbro per non farmi scappare un singhiozzo. Non pensavo avesse questa reazione, l'aspettavo più da mia madre. «Chiamaci appena arrivi, Morgan.»

Annuisco a mio padre e mi butto tra le sue braccia. Ispiro a fondo il suo profumo; sa di casa. Se succede qualcosa al college non avrò i suoi abbracci, ma almeno ci sono i gemelli, che sono una parte di lui, in un certo senso. «Mi mancherete.»

«Anche voi ci mancherete.» Sussurra mio padre mentre mi allontano da lui. Stringo anche mia madre, che già sta piangendo, in un abbraccio.

«Morgan Julia Hill.» Singhiozza lei. «Mi mancherà persino sgridarti, bambina mia.»

La guardo con le lacrime agli occhi. «Ti chiamo appena arriviamo, okay?» Lei annuisce piano e si lascia stringere da mio padre, appena io mi allontano. Prendo la borsa che avevo posato sul divano e saluto i miei fratelli con un'arruffata di capelli. «Ci vediamo dopo, guastafesti.»

Loro mi salutano e, senza guardare indietro, salgo in macchina. Kyle mi prende istintivamente la mano e mette in moto, partendo. Mi sono promessa di non farlo, ma guardo lo stesso dallo specchietto i miei genitori che ci guardano andare via. Mamma sta ancora piangendo.

«Le passerà.» Mi rassicura Anderson, dandomi un bacio sulla mano. «Anche la mia ha avuto la stessa reazione.»

Poggio la testa sul finestrino. «Mi sento come se fossi io la mamma che deve proteggerla e non il contrario.»

Kyle ridacchia e spegne il motore, entrando in un parcheggio che conosco fin troppo bene. Corrugo la fronte e raddrizzo la testa. Perché siamo qui? Mi sembra passato così tanto dall'ultima volta che ci sono stata, quando invece solo due mesi.

Lui deve vedere la mia faccia confusa, perché mi spiega. «Avevo voglia di salutare per sempre un'ultima volta questo posto, anche solo guardandolo. Quando partiremo tra dieci minuti questo posto non ci apparterrà più.»

In realtà non ci appartiene dal diploma, ma capisco cosa intende dire. Quando arriveremo al college non considereremo più questo posto come nostro. Guardo l'ingresso che ho percorso migliaia di volte. La mia scuola.

Stringo un po' più forte la mano di Kyle e poi mi agito sul sedile. «Oh, a proposito. Mi sono ricordata di una cosa.»

Kyle si gira a guardarmi con un sorrisetto, il solito sorriso che ha quando gli faccio tenerezza. Gli lascio la mano per frugare nella mia borsa, fino a trovare il mio amato foglio e la matita.

«Non l'hai fatto sul serio, alla fine, vero?» Esclama divertito il mio ragazzo aka nemico. Circa un mese fa, mentre io e Kyle ci stavamo vedendo un film, mi sono saliti tantissimi pensieri negati sul college. Uno di questi erano le cose che potrebbero cambiare tra me e Kyle, così ho fatto una lista delle cose che dobbiamo assolutamente rispettare, in modo che il nostro rapporto non cambi.

Non voglio perderlo: Kyle è la cosa più bella che mi sia mai capitata, anche se ci ho messo fin troppo tempo a capirlo.

«Litigheremo come minimo mille volte all'anno?» Inizio a leggere la prima frase che ho scritto qualche settimana fa.

«Sì.» Risponde Kyle e io traccio un trattino vicino alla sbarra con scritto questa cosa.

«Faremo altre lotte con il cibo?»

Anderson fa un sorriso malizioso. «Quelle non mancano mai.»

Metto un altro trattino e guardo il foglio, che oltre quelle due frasi non ha niente. Mi sono impegnata per settimane, ma non mi è mai più venuto niente. Battute sarcastiche, forse? Ma quelle le faccio solamente io. «E poi?»

Kyle prende delicatamente il foglio e lo butta da qualche parte, nei sedili posteriori. Lo guardo male, ma poi sorrido quando si avvicina per baciarmi.

«E poi...» Sussurra prima di premere le sue labbra sulle mie. «Io mi comporterò da Mr. Arroganza e tu da Ms. Ironia, ci odieremo da morire... così tanto da amarci.»

Fine.

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