«Io non demordo.» Olivia cammina a passo veloce quando usciamo da scuola e passiamo vicino a Kyle e Charlotte, ancora appiccicati come due cozze.
Savannah, Gwen e Bianca si lanciano un'occhiata, mentre io fisso la mia migliore amica in silenzio. Lei punta i suoi occhioni nei miei. «Questa domenica rivengo a cena da te. E non potrà resistermi.»
Apro la bocca per dirle che, teoricamente, sarebbe educazione se aspettasse che la inviti io, ma sto zitta quando vedo il suo sguardo triste e annuisco.
«Probabilmente andremo a casa sua.» Le dico, sforzando un sorriso.
Liv non ha capito che non ha speranze. Perché non si arrende?
Batte le mani, eccitata e con gli occhi che scintillano. «Sì! Voglio proprio vedere se quella stronza è mai andata a casa sua.»
La stronza sarebbe Charlotte, è da tutta la mattina che Liv la chiama così.
«Io credo proprio che ci sia andata.» Bisbiglia Bianca, guadagnandosi un'occhiataccia da Olivia.
Sav, per calmare le acque, ci saluta e ci dice che è meglio andare e quasi tutte prendono il suo esempio.
Bianca va via con la sua bicicletta, Gwen entra in macchina del padre e Sav e Olivia si avviano verso la macchina di quest'ultima.
Sto per chiedere un passaggio, ma poi mi ricordo che dovrei spiegare perché non ho la macchina.
«Hill!» Kyle Anderson mi chiama a gran voce e, tutti i presenti, comprese le mie migliori amiche, si girano a guardarmi. «Ti vuoi muovere?»
Gli lancio un'occhiataccia e mi avvicino minacciosamente, assottigliando gli occhi.
Kyle è appoggiato allo sportello della sua macchina ed ha le braccia incrociate al petto.
«Si può sapere perché urli il mio nome?» Sbotto, mentre sento gli occhi di mezzo istituto addosso.
Quasi nessuno sta parlando per sentire la nostra conversazione.
«Hai finito di chiacchierare o devo aspettarti altri venti minuti?» Alza gli occhi al cielo, e con uno scatto veloce si stacca dalla macchina e apre lo sportello del guidatore.
«E tu hai finito di mangiare la faccia di quella poveretta?» Non mi accenno a muovermi e lo sfido con lo sguardo.
Ma è Kyle Anderson, la persona più arrogante e presuntuosa del mondo e avrei dovuto aspettarmi la sua risposta. «Quindi guardi quello che faccio? Scommetto che sei gelosa, Morgan.»
«Nei tuoi sogni.» Mi trattengo di fargli la linguaccia perché, ne sono cosciente anche io, non è un comportamento molto maturo.
Mr. Arroganza non ribatte, mi fissa solo per qualche secondo, prima che io intraveda Jasper e faccia una corsa verso di lui.
«Jas!» Gli sorrido, alzando la mano. Il suo sguardo passa da me a Kyle e viceversa.
Mi schiarisco la voce prima di continuare. «Puoi darmi un passaggio a casa?»
«Ehm...» Jasper corruga la fronte ma dopo qualche secondo annuisce. «Certo, Morgan, vieni.»
«Grazie.» Sorrido e poi lancio un'occhiata vittoriosa ad Anderson, che alza gli occhi al cielo.
«I tuoi ti uccideranno.» Dice a voce abbastanza alta in modo che io -e mezza scuola, ma questi sono dettagli- possa sentirlo.
«Non ho paura della morte.» Faccio un sorriso finto ed entro in macchina, seguita a ruota da Jasper che mi guarda stranito.
Non spiccia parola fino a quando non usciamo dal cortile della scuola. «Che diavolo è successo?»
Gonfio le guance di aria e poi la ricaccio, con un sospiro rumoroso. «Domenica io e Kyle ci siamo insultati e-»
«Che novità.» Il mio migliore amico mi interrompe alzando gli occhi al cielo. «Credo che arriverete entrambi a cent'anni, solo per continuare ad insultarvi e che lo farete anche in fin di vita.»
«Ma sì.» Borbotto ironica. «Dì anche nell'oltretomba dato che ci sei.» Poi mi schiarisco la voce e continuo il mio fantastico racconto. «Comunque, come stavo dicendo, ci siamo insultati ed ad un certo punto è nata una battaglia di cibo. Io-»
«Una battagli di cibo? Ma che cosa avete, tre anni?» Jasper mi interrompe nuovamente, lanciandomi un'occhiata.
Io alzo gli occhi al cielo. «Puoi smetterla di interrompermi? E sì, é iniziata una fottuta lotta di cibo. Lui mi ha lanciato una coscia di pollo ed io delle polpette.»
Jasper trattiene una risata, a cui io rispondo con una gomitata nelle costole e vado avanti con la narrazione. «Il padre di Kyle ci ha detto di smetterla e poi non è successo niente. O almeno, fino a ieri, quando mia madre mi ha levato la macchina ed i signori Anderson hanno obbligato Mr. Arroganza a darmi un passaggio per scuola tutte le mattine per il resto dell'anno.»
«No.» Esclama Jas portandosi una mano sulla bocca e trattenendo un sorriso.
«Non ridere!» Quasi urlo e butto la testa all'indietro, urtando violentemente con il sedile. «Mi hanno rovinato l'anno scolastico.»
Il mio migliore amico non risponde, ma scuote la testa e sorride. «E secondo te quando i tuoi ti vedranno arrivare con me non daranno di matto?»
«Io non ci salgo in macchina con Kyle. Stamattina ad un certo punto lui ha accostato sul ciglio della strada ed io sono scesa. Mi sono fatta qualche metro a piedi perché non voglio farmi vedere con lui.» Dico tutto d'un fiato, osservando con terrore la casa dove sono nata e cresciuta.
Se i miei mi vedessero con Jasper mi taglierebbero la testa. «Va bene qui, grazie Jas.»
«Di nulla, Morgan. Scrivimi se sopravvivi.» Mi fa un occhiolino e poi preme il tasto per aprire gli sportelli.
«Ha ha.» Faccio ironica e, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, scendo dalla macchina.
Apro silenziosamente la porta e mi sfilo le scarpe appena entrata per non far rumore, ma questo non basta a placare mia madre che, quando entra nella stanza, ho il dubbio le stia uscendo il fumo dalle orecchie.
«Morgan Julia Hill.» Tuona lei ed io sorrido.
«Ciao, mamma. Oh grazie, io sto bene. E tu?»
«Non è il momento di scherzare.» Continua a parlare con quel tono accusatorio e poi posa le mani sui fianchi. «Cosa non hai capito del fatto che Kyle ti darà un passaggio?»
«Non so di che cosa tu stia parlando.» Cerco di nascondere il terrore e assumo un tono piatto, ma tutto cambia quando Kyle Anderson esce dalla mia cucina.
Lo guardo strabuzzando gli occhi. «E tu cosa ci fai qui?»
«È preoccupato per te.» Mia madre risponde al posto suo e pensando a Mr. Arroganza preoccupato per me mi viene quasi da ridere. «Dice che te ne sei andata in macchina con un'altro ragazzo. Lui ha delle responsabilità, capisci Morgan? Se lui ti deve accompagnare lui ti accompagnerà, fine della storia.»
«Fine della storia un corno.» Rispondo a mia madre, poi mi giro a guardare male Mr. Arroganza. «Come hai fatto ad arrivare prima di me?»
«Ero molto preoccupato, Morgan.» La sua faccia in questo momento è tutta da prendere a schiaffi. «Ho dovuto passare con tre semafori rossi.»
«Peccato che nessuno ti abbia preso nelle traverse. Sarei stata felice di venire al tuo funerale.» Mi stampo in faccia un sorriso finto e mia madre mi guarda sconvolta.
«Morgan-»
«Julia Hill.» La interrompo alzando gli occhi al cielo. Tra poco, se continuerò ad alzarli così tanto, mi rimaranno su. «È il mio nome, mamma, e lo conosco.»
«Julia.» Anderson ripete il mio secondo nome e si morde il labbro per non ridere. «Adesso che ci penso hai un po' la faccia da Julia.»
«Vattene, per favore.» Indico la porta e poi mi avvio a passo lento in camera mia, portando la testa indietro e chiedendomi cosa ho fatto di male per avere un Kyle Anderson nella vita.
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