Mr. Arroganza

By Sil64Eaton

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Morgan ha tutto ciò che vuole nella vita: ha buoni voti a scuola, una famiglia unita ed è una delle ragazze p... More

Capitolo I (e Cast)
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo IX
Capitolo X
Capitolo XI
Capitolo XII
Capitolo XIII
Capitolo XIV
Capitolo XV
Capitolo XVI
Capitolo XVII
Capitolo XVIII
Capitolo XIX
Capitolo XX
Capitolo XXI
Capitolo XXII
Capitolo XXIII
Capitolo XXIV
Capitolo XXV
Capitolo XXVI
Capitolo XXVII
Capitolo XXVIII
Capitolo XXIX
Capitolo XXX
Capitolo XXXI
Capitolo XXXII
Capitolo XXXIII
Capitolo XXXIV
Capitolo XXXV
Capitolo XXXVI
Capitolo XXXVII
Capitolo XXXVIII
Capitolo XXXIX
Capitolo XL
Capitolo XLI
Capitolo XLII
Capitolo XLIII
Capitolo XLIV
Capitolo XLV
Capitolo XLVI
Capitolo XLVII
Capitolo XLVIII
Capitolo XLIX
Capitolo L
Capitolo LI
Capitolo LII
Capitolo LIII
Capitolo LIV
Capitolo LV
Capitolo LVI
Capitolo LVII
Capitolo LVIII
Capitolo LIX
Capitolo LX
Capitolo LXI
Capitolo LXII
Capitolo LXIII
Capitolo LXIV
Capitolo LXV
Capitolo LXVI
Capitolo LXVII
Capitolo LXVIII
Capitolo LXIX
Capitolo LXX
Capitolo LXXI
Capitolo LXXII
Capitolo LXXIII
Capitolo LXXIV
Capitolo LXXV
Capitolo LXXVI
Capitolo LXXVII
Capitolo LXXVIII
Capitolo LXXIX
Capitolo LXXX (epilogo)
Ringraziamenti
Capitolo bonus (Kyle's pov)
Spin-off
Capitolo bonus (Kyle's pov)
Capitolo bonus (Kyle's pov)
Storia su Kyle

Capitolo VIII

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By Sil64Eaton

«Non posso crederci.» Savannah scuote la testa quando sente la narrazione della serata precedente, raccontata interamente da Olivia. «Si è comportato esattamente da...»

«Da Mr. Arroganza.» Concludo io al suo posto, parlando per la prima volta da quando ci siamo sedute in mensa.

Non riesco a smettere di pensare a ciò che ha detto.
In una relazione servono dibattiti, litigate.

Ma non si stava riferendo a me, giusto? Probabilmente no. Anzi, sicuramente. Lui diceva ogni tanto, mentre noi facciamo solo quello.

Scuoto la testa per scacciare il pensiero e il telefono nella mia tasca vibra. Ma mi chiedo chi possa essere: tutti i miei amici sono qui ed i miei genitori non chiamerebbero mai sapendo che sono a scuola.
Mi balena in testa Hilary, ma quando guardo il display mi accorgo che è una videochiamata da parte di Nate.

Mi alzo dal tavolo, avvisando le mie migliori amiche che ritornerò tra poco, e rispondo alla chiamata.

«Hey.» Sorrido quando noto che ci sono sia Nate sia Luis in videochiamata.
Infondo condividono la stanza, non dovrei stupirmi. «Come mai mi avete chiamato?»

«Mamma e papà ci hanno raccontato di ieri, sorellina. Sei sta Mitica, con la m maiuscola.» Luis aggiunge anche un'occhiolino.

Anche se loro sono sempre stati amici di Mr. Arroganza, hanno sempre fatto il tifo per me. Aiutato no, ma il tifo sì.

«Non vorrei interrompere il momento dove le dici che sei fiero di lei.» Nate manda un'occhiataccia al suo gemello, poi riporta l'attenzione su di me, che intanto mi sono appoggiata ad al muro del corridoio completamente deserto. «Ma ti stiamo chiamando per avvisarti delle brutte notizie, in modo che quando arrivi a casa sei preparata.»

Sapevo che c'era qualcosa di bruciato. I gemelli non chiamano mai o almeno, non dopo una sola settimana che sono via.
Le videochiamate in genere le iniziamo a fare dal secondo o terzo mese che sono via, quando si avvicina il Natale e mi mancano particolarmente.
Non vedo l'ora che ci siano le vacanze natalizie e che loro ritornino.

«Da uno a dieci quanto è grave?»

«Dieci, o perlomeno per te. Per il resto della popolazione è la notizia più bella al mondo.» Luis è sempre stato il più chiacchierone e vivace tra i due, mentre Nate é il più saggio e pacato. Io sono la sarcastica a cui non frega niente di nessuno se non i miei amici stretti e la famiglia.

«Non la aiuti, Luis.» Nate gli dà una gomitata, ma trattiene un sorriso. «Mamma e papà ti vogliono mettere in punizione per la scenata di ieri e, credo, per tutte le volte che ti sei comportata male con Kyle.»

Sta per continuare, quando con una spinta Luis lo caccia dalla telecamera e continua lui. «Ne avevamo parlato: glielo dico io! Morgan, mamma e papà ti leveranno la macchina ed i signori Anderson costringeranno Mr. Arroganza a darti un passaggio ogni mattina a scuola.»

Sbatto le palpebre un paio di volte. Mi pizzico il braccio altre due volte per assicurarmi che sia reale. E quando mi rendo conto che lo è, faccio l'unica cosa plausibile: urlo.
«Che cosa?!»

«Vogliono che impariate a convivere o qualcosa del genere.» Nate si alza da terra e scompiglia i capelli a nostro fratello.

Mi porto una mano sulla faccia, chiudendo gli occhi e cercando di fare respiri profondi.
In macchina, tutte le mattine, andata e ritorno, con Mr. Arroganza.

Faccio prima a chiedergli di andare in autostrada, di sfrecciare veloce e, quando la velocità è elevata, aprire lo sportello e buttarmici giù.

«Morgan...» Riconosco la voce preoccupata di Nate anche con gli occhi chiusi. «Stai bene?»

Scuoto la testa e apro gli occhi. «No. Sapete una cosa? Vado a dire in segreteria che non mi sento bene, torno a casa e ne dico quattro a mamma e papà.»

«Io non lo farei se fossi in t-» Prima che Luis continui, lo interrompo. «Beh, allora meno male che non sei me. Ci sentiamo dopo, quando avrò risolto questa cosa. Vi amo fratelli!»

Chiudo velocemente la videochiamata e mi dirigo in segreteria. Io non passerò tutti i giorni con Mr. Arroganza.
Non ci penso proprio.

«Avanti.» Grida da oltre la porta la segretaria.
Quando entro, uso le mie carte da attrice professionista e fingo una faccia sofferente.

Alexa Oliver, la famosa segretaria storica della mia scuola, mi guarda da oltre i suoi spessi occhiali. «Morgan, ti posso essere d'aiuto?»

Sì, conosce il mio nome. E sì, lo conosce perché spesso vado nei casini, nonostante ho ottimi voti.

«Ciao.» Sforzo un sorriso mentre mi metto una mano sulla pancia. «Mi fa malissimo lo stomaco. Mi chiedevo se posso firmare per uscire prima.»

Ho diciotto anni, per cui non dovrebbe essere un problema. Non è la prima volta, per lo meno.
È la seconda volta che firmo per uscire prima, o forse la terza.

Ovviamente non quest'anno, dato che la scuola è inizia da una settimana.

«Ma certo, cara. Firma qui.» Alexa prende un foglio piccolo e me lo porge, con una penna.

Scrivo l'orario di uscita, la data e firmo dove c'è scritto di farlo.
«Grazie.» Accenno un altro sorriso quando le porgo il foglio firmato e lei mi fa uscire.

Fortunatamente non ho portato la borsa in mensa, quindi mi fermo solo al mio armadietto per prendere i libri che mi servono a casa.

Dieci minuti dopo, sto guidando tranquillamente verso casa.
Mamma e papà dovrebbero essere a casa adesso, per cui potrò parlarci senza problemi.

So che potevo aspettare, ma so anche che, se l'avessi fatto, avrei passato le prossime tre ore a trovare modi per uccidere Mr. Arroganza o discorsi da fare ai miei genitori.
Non possono levarmi la macchina, come se fossi una sedicenne che ha appena imparato a guidare.

Faccio un respiro profondo quando parcheggio fuori casa mia.
Ho la sensazione che questa chiacchierata non porterà a nulla di buono.

«Mamma! Papà!» Li chiamo appena mi chiudo la porta alle spalle.

Aspetto qualche secondo, nel silenzio più totale, prima di iniziare a sentire i tacchi di mia madre che scende le scale.
«Morgan?» Esclama, stranita. «Cosa ci fai qui?»

«Ho firmato un permesso per uscire prima da scuola.» Lascio cadere la cartella vicino la porta con un tonfo. «È vero quello che mi hanno detto Nate e Luis?»

«Che ti hanno detto?» Mio padre compare alle spalle di mia madre e le cinge la vita con un braccio.

«Che mi volete levare la macchina.» La mia voce é glaciale. «E che Mr. Arr- Kyle, volevo dire, e che Kyle mi dovrà fare da autista ogni mattina.»

Mia madre serra le labbra e, ci vuole qualche secondo prima di sentirli parlare di nuovo. «Beh, è vero.»

«È vero?!» Sbotto, strabuzzando gli occhi. «Voi lo sapete che non lo sopporto! Io in macchina con quello non ci entro!»

«Morgan.» Mio padre, calmissimo, mi richiama. «Ieri quello che hai fatto e detto è stato molto grave e Kyle, poverino, non aveva fatto nulla di male, solo risposto ad una tua provocazione. Non ti abbiamo mai detto niente, ma noi siamo i migliori amici della famiglia Anderson e tu e Kyle dovrete imparare a convivere. Abbiamo già parlato con i suoi genitori e sono più che d'accordo.»

«Voi... voi non...-» Sono così frustata e nervosa che balbetto cose senza senso. «Mi state trattando come una bambina di due anni!» Sbotto alla fine, alzando la voce.

«Bene.» Mia madre fa un sorriso sarcastico. «E ti tratteremo così, e non da diciottenne, finché non impari a convivere con le persone che non ti piacciono.»

Li guardo male per qualche secondo, facendo saettare lo sguardo da mia madre a mio padre e viceversa, ma quando capisco che non faranno niente, che sono irrisolvibili su questa cosa e che io non ho potere, urlo di frustrazione e mi rintano in camera mia.

Trovo numerosi messaggi quando prendo in mano il cellulare.
Sul gruppo con i miei amici mi chiedono dove sono finita, non rispondo e vado sul gruppo con i miei fratelli, dove mi chiedono come è andata.
Ma c'è un messaggio che, appena noto, mi fa venire voglia di andare lì e prenderlo a pugni.

Da Mr. Arroganza:

Saputo le novità, Hill?

Sì Anderson e vorrei anche strozzarti, vorrei rispondergli, ma non lo faccio.

Invece visualizzo e non rispondo, spegnendo poi il telefono e buttandomi a capofitto sul letto cercando con tutta me stessa di non urlare.

Se vi è piaciuto il capitolo vi chiedo gentilmente di lasciare una 🌟, mi farebbe davvero piacere. Grazie a tutti per aver letto/ votato/ commentato questa storia, vi amo tanto ❤️

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