La selezione naturale

By Chiara_Clary

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Dalila è una ragazza dolce quanto fragile, la sofferenza per la morte di suo fratello Lorenzo l'ha portata a... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34

Capitolo 19

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By Chiara_Clary

ANDREA'S POV

Camminammo in silenzio per il cortile, non sembrava vero che mia madre fosse lì, non sapevo come sentirmi: volevo farle mille domande ma non riuscivo a dire nulla, fu lei a rompere il silenzio.

"Questi mesi non sono stati facili per me, speravo di avere tue notizie, non avendole mi preoccupavo, però non avevo il coraggio di venirti a trovare per paura di essere respinta. Così chiamavo la scuola una volta alla settimana, per sentire come stavi e come andava il tuo percorso, mi dicevano che stavi bene e ciò mi faceva stare meglio. Però mi mancavi". 

Mi stupii che avesse chiesto notizie di me, in fondo si era preoccupata di sapere che stessi bene, anche se non aveva avuto il coraggio di venirmelo a dire di persona.

"Sono anche venuta a parlare con la preside e con qualche professore: mi raccontavano cosa facevate e mi avevano accennato del tuo nuovo gruppo di amici, che ti eri legato molto a una ragazza, poi recentemente si erano aggiunti altri due ragazzi al gruppo. Insomma eri felice, non volevo turbare il tuo benessere, anche se volevo terribilmente vederti, per una volta ho voluto pensare a quello che era meglio per te invece che per me".

A quelle parole non riuscii a trattenermi, era ciò che avevo sempre sperato, che mia madre per una volta mettesse prima il mio benessere del suo. E lo aveva fatto finalmente.

"Ma io ho bisogno di te mamma". A quelle parole un gran sorriso le si formò in volto.

"Tesoro mio non avrei mai pensato di sentirti dire queste parole, non sai quanto mi renda felice" disse abbracciandomi. Mi lasciai cullare in quell'abbraccio.

"Mi spiace di tutto amore mio, sono stata terribile, ho fatto delle scelte pessime, ma ora basta: ho ripreso in mano la mia vita, ho deciso di dare più valore a me stessa e soprattutto a te, ora sei tu la mia priorità" disse mia madre stringendomi forte.

Sentii le lacrime rigarmi il volto, non riuscii a trattenere le emozioni, non sembrava vero sentirle pronunciare quelle parole.

"Grazie mamma, ti voglio bene anch'io" dissi abbracciandola a mia volta.

"Se mai vorrai tornare a casa sai che sarai il benvenuto" disse staccandosi e guardandomi con un sorriso. A un tratto mi gelai.

"Paolo è ancora lì?" chiesi timoroso.

"No, l'ho mandato via un mese dopo che sei entrato all'Istituto Della Rosa" rispose lei. Tirai un sospiro di sollievo.

"Ne sono contento, ma adesso io sono felice qui, con i miei amici, non me la sento di separarmi da loro: voglio finire qui il liceo, poi tornerò a casa" dissi.

Per un attimo mia madre sembrò dispiaciuta, ma poi mi sorrise.

"Va bene tesoro mio, però spero che mi permetterai di venirti a trovare nel giorno di visite, per trascorrere un po' di tempo insieme, e mi farai conoscere meglio i tuoi amici".

"Certo mamma".

"In particolare quella ragazza, che conosci da più tempo, lei non è solo un'amica vero?" chiese con un sorrisetto.

Rimasi sorpreso dal fatto che mia madre avesse capito i sentimenti che provassi per lei: già Elisa mi piaceva da impazzire, eppure non riuscivo a dichiararmi apertamente con lei, nonostante sospettassi che lei ricambiasse i miei sentimenti.

"Elisa... lei è speciale" dissi, mia madre annuii sorridendo.



DALILA'S POV

Andrea e sua madre trascorsero un po' di tempo insieme, dopodiché arrivò l'ora di cena; io e i miei amici trascorremmo una serata serena insieme. Era stata una giornata tosta, soprattutto per Andrea, ma per fortuna si era risolta per il meglio tra lui e sua madre: ne eravamo tutti felici, meritava un po' di felicità e per fortuna tutti noi la stavamo trovando all'Istituto, per quanto non ce lo saremmo mai aspettati.

Mentre mi dirigevo al bagno, prima di raggiungere Luca e gli altri in mensa, incrociai Stefano, il ragazzo timido ed enigmatico che  mi aveva detto di conoscere mio fratello Lorenzo. Quando mi vide sorrise, avvicinandosi per salutarmi.

"Ehi Dalila come stai? Ti stai adattando qui all'Istituto?" chiese Stefano.

"Sì ormai mi sono abituata e devo dire che sono felice di essere qui, non avrei mai pensato che mi potesse far bene, invece è proprio così. Ho trovato delle persone fantastiche qui. Te invece ti trovi bene?" chiesi curiosa.

"Faccio un po' fatica ad adattarmi nelle nuove situazioni, come anche a socializzare con persone nuove. Ma non è male qui" rispose lui. 

A un tratto sentii dei passi avvicinarsi, mi voltai e vidi Vanessa, Camilla e Davide. Ci mancavano proprio loro: era sta così bello riuscire a evitarli per un po'.

"Guarda un po' chi si vede, la sfigata e l'asociale insieme. Cosa ne penserebbe Luca se vi vedesse? Mi sembrava di capire che state insieme" commentò Vanessa sprezzante.

"Infatti stiamo insieme. Io e Stefano stavamo solo parlando, non sapevo che adesso fosse disdicevole essere gentili e amichevoli con gli altri, per fortuna non tutti siamo odiosi come voi" ribattei infastidita. 

Non avrei mai pensato di riuscire a parlare così a Vanessa, ma fu una soddisfazione vedere la sua faccia sconvolta e irritata.

"Dai andiamo Vane, non perdiamo tempo con questa sfigata" disse Camilla all'amica.

"Non finisce qui Dalila, ti pentirai di avermi parlato così" ringhiò Vanessa, andandosene con passo furioso, seguita da Camilla.

Davide si fermo di fronte a me, guardandomi con un sorrisetto.

"Se mai volessi tradire il tuo ragazzo fammelo sapere" disse facendomi l'occhiolino.

"Sei davvero viscido" risposi io disgustata.

"Dav che fai? Vieni" lo chiamò la sua ragazza Camilla, fulminandomi con lo sguardo.

"Arrivo dolcezza" rispose lui, allontanandosi finalmente da me.

"Hai fatto bene a parlargli così, io non ne sarei stato capace. Quei tre sono odiosi e trattano male davvero tutti" osservò Stefano, guardandomi ammirato.

"Non pensavo neanch'io di avere tanto coraggio, ma mi danno davvero fastidio, non capisco come certa gente provi gusto a fare del male agli altri" dissi arrabbiata.

"Quindi tu e Luca state insieme. Sono felice per voi" disse Stefano guardandomi.

"Grazie".

"Sei fortunata, l'amore è una cosa bella, ma anche difficile. Può rendere felici tanto quanto può ferire" riflettè Stefano, fissando un punto indistinto di fronte a lui.

"Parli come uno che ha sofferto per amore" osservai io.

"Sei brava a capire le persone Dalila. È vero, ho sofferto per una ragazza di cui mi sono innamorato, ma penso non mi ricambiasse, e io non ho avuto il coraggio di dichiararmi. Così l'ho persa" disse Stefano con aria triste.

"Ti capisco, anch'io ho sofferto per amori non corrisposti o perché non avevo il coraggio di dichiararmi a chi mi piaceva; e così li perdevo. Ma alla fine penso che quelle persone non fossero destinate a me, mentre Luca sì, con lui è stato tutto così naturale. Vedrai che troverai anche te un amore così".

"Abbiamo molto in comune io e te" disse Stefano sorridendomi.

"Dalila dov'eri finita?" la voce di Elisa interruppe la nostra conversazione.

"Ehi Eli scusa arrivo. Ste vuoi cenare al nostro tavolo?" chiesi, dispiaciuta che Stefano rimanesse solo: era così gentile e amichevole.

"Oh certo, se non è un fastidio per i tuoi amici" rispose lui osservando Elisa.

"Ma no figurati, siediti pure con noi, io sono Elisa" disse la mia amica sorridendogli.

"Piacere, Stefano" rispose lui ricambiando il sorriso.

Così ci dirigemmo al tavolo dove i ragazzi ci aspettavano. Guardarono Stefano stupiti e poi rivolsero a me ed Elisa uno sguardo interrogativo.

"Lui è Stefano, stasera cena con noi" dissi io. Stefano fece un cenno ai ragazzi che ricambiarono, presentandosi.

La cena trascorse tranquilla, anche se Stefano non parlò molto, immaginavo fosse a causa della timidezza: lo capivo, anch'io ero a disagio quando mi trovavo con tante persone che non conoscevo, ancora di più se erano già un gruppo. 

Finita la cena salutammo Stefano e trascorremmo il resto della serata solo noi quattro, chiacchierando e guardando un film in camera dei ragazzi, dopodichè fu l'ora di andare a dormire, e io ed Elisa li salutammo dirigendoci nella nostra stanza. 

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