My Prince - Midoriya Izuku x...

By Wotari

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(T/N) = Il tuo nome. (T/C) = Il tuo cognome. . . . Il primo giorno alla Yuuei è sempre un avvenimento par... More

Prologo
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Un Progetto Con Voi
Un Progetto Con Voi - Avviso
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By Wotari


Il sole che iniziava a calare era il segnale della fine di quella giornata.
La fine, di una delle giornate più belle che avessi mai vissuto.

Eravate ormai per strada, il dormitorio era poco più lontano e sentivi questo grande bisogno di stringere forte la sua mano almeno un'ultima volta. In quel momento del pomeriggio peró, il cortile e ogni punto della scuola erano ricolmi di studenti che tornavano dalle lezioni e, soprattutto, c'erano troppe persone che conoscevate che avrebbero potuto pensare male, perciò, a malincuore, semplicemente evitasti. Solitamente quel ragazzo aveva la capacità di far sparire all'istante tutte le tue insicurezze, tra cui l'opinione della gente, per questo inizialmente non avevi problemi, ma quella volta era diverso: non riuscivi a stare tranquilla vicino a lui. Avevi timore dei suoi pensieri e di quello che stava succedendo dentro di te a causa di quel ragazzo. Quelle passeggiate mano nella mano sul lungo mare, le vostre labbra che si erano sfiorate sulla metro, erano dei momenti che sognavi da tutta una vita, ma che stavano succedendo troppo in fretta, e questo di terrorizzava a morte. Ogni volta che lo vedevi, il viso diventava bollente, quando ti guardava, le gambe cominciavano a tremare, quando gli stringevi la mano, le farfalle iniziavano a volare nello stomaco e non potevi più nascondere a te stessa la verità.

Erano segni evidenti del sentimento che ti stava crescendo dentro.

-(T/N)-Chan? Sei stata in silenzio tutto il tempo, c'è qualcosa che non va?- Izuku aveva notato la tua assenza e si stava preoccupando.

Avrò russato mentre facevo il pisolino sulla metro?

-N... Non c'è assolutamente niente!- Il tuo tono era stranamente nervoso e preoccupò ancora di più il ragazzo.

Sono arrabbiata con me stessa, non con lui, perché sono così... Stupida?

-(T/N)...? Ho fatto qualcosa che no-

-HO DETTO NIENTE! N o n  c ' è  n i e n t e.-

Izuku si zittì, non ti aveva mai sentita così nervosa, come poteva non pensare di non aver fatto nulla di male dopo quel tono arrogante?

Notasti il viso di Izuku rattristirsi, il fatto che non smettesse di guardarti con quegli occhi quasi ti spaventava, come potevano essere sempre così intensi?

Ma che diavolo mi succede? Devo pensare a queste cose proprio adesso con lui? Dannazione...

Non ci pensò due volte e si avvicinò a te. Mise le sue mani sulle tue spalle e si avvicinò prepotente al tuo viso.

Rieccole, quelle dannate emozioni.

-(T/N)-Chan, mi spieghi cosa succede? Andava tutto bene fino a quando non è calato il silenzio tra di noi, non voglio che tutto quello che abbiamo fatto insieme oggi vada perduto. Dimmi che cosa ho fatto, per favo...-

-Midoriya, (T/N).-

Di colpo vi giraste nella direzione della voce che vi aveva appena chiamato, avevate subito riconosciuto la sua voce.

-Aizawa sensei?-

-Voglio che veniate nell'ufficio del preside, immediatamente.-

-Aizawa sensei, abbiamo fatto qualcosa che non...-

-Venite e basta.-

. . .

I dubbi iniziarono ad assalirvi, durante quel percorso verso l'ufficio del preside che sembrava interminabile. Non riuscivi a capire come mai vi avesse convocati.

Che sia per l'uscita?... No, non è possibile. Abbiamo avuto l'approvazione e il permesso dal professor AllMight.

Ogni possibile dubbio iniziò ad assalirti. Non riuscivi proprio a capire che cosa potesse essere successo. Ti voltasti verso Izuku, magari lui poteva saperne di più. Ma non riuscisti a raggiungerlo con lo sguardo, poiché era a capo chino verso il basso con occhi sbarrati, come se ne sapesse ancora meno, sembrava ancora più nervoso di te.

Finalmente arrivaste all'aula del preside, i dubbi che avevi tutto d'un tratto si trasformarono in paura di fronte a quella porta.
Senza pensarci troppo, il professor Aizawa l'aprí, e voi entraste.

All'interno una sorpresa vi accolse, di fronte a voi c'era già seduta Ochako.

Izuku tutto d'un tratto si risvegliò dallo stato di trance, apri la bocca e le uniche parole che uscirono furono: -Ochako... Ma tu cosa?...-

L'apparizione di Ochako di fronte a voi ti scombussolò ancora di più.

Che cosa può centrare Ochako-Chan in questa storia? Allora non è dell'appuntamento che vogliono parlare...

Continuasti a pensare a delle possibili motivazioni per al vostra convocazione.

Vi sedeste tutti, e il professore Aizawa raggiunse dietro la scrivania il preside.

Dopo qualche secondo di silenzio il preside Nezu si alzò in piedi con gli occhi chiusi sulla sua poltrona, non lo avevate visto così serio prima.
Il sorridente volto del topolino sembrava solo un ricordo.

Tutto d'un tratto, spalancò gli occhi ardenti e come fulmine a ciel sereno, a spezzare quel silenzio intimidatorio, la sua voce tuonò.

-GIOVANI!- Quell'urlo vi fece trasalire, ora si che eravate davvero spaventati. Fino a quando gli occhi infuocati ripresero la loro originale forma e la dolcissima e paterna voce dell'eroe vi calmò istantaneamente l'animo.

-Che si dice?-

Tutti e quattro, Aizawa compreso, rimaneste attoniti e nessuno di voi fiatò. Cosí il preside riprese a parlare.

-Ehm-ehm…La qui presente signorina Uraraka ci ha informati della vostra nottata nella stanza del signorino Midoriya.-

Vi voltaste entrambi, e increduli fissaste il volto della vostra amica, che si rintanò nelle spalle con il volto che stava per esplodere.

-Capirete che questa è una chiara effrazione delle regole, ma che cosa volete farci? Voi giovani siete così pieni d'intrapendenza!- Disse Nezu con tono sognante.

In quel momento, anche voi due, vi stringeste nelle spalle e arrosiste.

-E.. Ecco... Noi...- Tentò di esordire Izuku, ma venne subito interrotto dal preside.

-So che non si dovrebbe fare, ma d'altronde, non avevate nulla di losco in mente. Il problema è quello che ne è scaturito.-

Tra di voi iniziaste a porvi delle domande.

Che cosa sarà successo? Pensasti.

-Il giorno dopo avevate un test con me e sono abbastanza deluso.- Iniziò il discorso Aizawa.

Tutti e tre vi guardaste, ma solo uno di voi pareva visibilmente preoccupato.

Dannazione...

-I tuoi voti sono sempre stati eccelsi, ma da quando tu e il tuo compagno di classe Midoriya avete iniziato a frequentarvi, penso che qualcosa sia cambiato. Nell'ultimo periodo ti vedo assente e i tuoi voti hanno avuto una caduta pesante (T/C).-

-Mi dispiace sensei, non era mia intenzione...-

Izuku si voltò subito verso di te, si sentiva davvero in colpa per la tua situazione scolastica, ma non capiva il motivo per cui non glielo avessi detto.

Non mi aveva detto che aveva difficoltà a scuola... Pensò il ragazzo.

-Dovete capire che per voi la cosa più importante deve essere lo studio ed è per questo che abbiamo deciso di punirvi. Domani, voglio sulla mia scrivania una lettera di scuse da parte di ognuno di voi, e per tutta la prossima settimana vi alternerete uno al giorno nel fare le pulizie nella vostra classe. Da soli, tutti e tre. Avete capito?-

Tutti annuiste, alchè il preside vi guardò e con il suo solito tono allegro, vi disse: -Essere giovani è bello ragazzi, ma non durerà per sempre, e quello che facciamo qui è per prepararvi a ciò che ci sarà dopo. Dovreste saperlo, soprattutto voi due.- Il preside guardò Ochako e Izuku, che capirono perfettamente la situazione.
-Ora tornate nei vostri dormitori e riflettete su quello che vi ho appena detto.-

Vi alzaste lentamente e, scoraggiati, vi dirigeste verso la porta. Mentre stavate uscendo però, il preside vi fermò nuovamente.

-Ah! Mi stavo dimenticando. Giovane Midoriya e giovane (T/C), voi due non potrete più vedervi al di fuori della classe! Questo è quanto, buona giornata a tutti!-

Annuiste entrambi e usciste dall'ufficio.

Di colpo diventasti pietra, capendo solo all'ultimo cosa volesse dire l'uomo topo con poca delicatezza.

Ora eri tu quella che fissava il pavimento con gli occhi sbarrati.

Tutto d'un tratto, tutto quello che avevi costruito e vissuto in poco tempo si era distrutto.

Il ragazzo lentigginoso era più scioccato di te, la rabbia cominciò a salire dentro di lui.

-Seriamente?...- Disse il ragazzo guardando le persone dentro la stanza.

Aizawa non ci faceva caso, aveva gli occhi fissi verso di te.

Izuku notando lo sguardo assente che puntava verso la tua direzione, si diresse verso di te vedendo il tuo sguardo visibilmente scosso, ma non ebbe il tempo di avvicinarsi che una lacrima colpí il pavimento, per poi guardarti scappare via senza riuscire nemmeno a chiamare il tuo nome.

Il ragazzo, non sopportando la scena, entrò prepotentemente nella stanza del preside un'ultima volta, chiedendo una spiegazione.
Ritrovandosi all'interno però, si accorse di quello che stava facendo, e per non peggiorare la situazione, tornò al suo tono sottomesso e parlò ai presenti.

-Ecco... Scusate il disturbo…- Disse imbarazzato il ragazzo.

-Capisco la situazione, ma non vi sembra troppo dura come punizione? P... Posso darle una mano io piuttosto! I miei voti sono decenti, e non avrei nessun problema ad aiutar...-

-Midoriya, non peggiorare la situazione.- Lo interruppe Aizawa.-

Izuku si fermò un secondo a pensare a cosa potesse dire per convincerli a ritrattare le loro scelte.

-Ci dispiace, siamo consapevoli del fatto che questa è la peggior cosa che si possa fare ad una coppia giovane come voi, ma si è rivelata essere l'unica cosa necessaria per risolvere la situazione- Disse il preside Nezu.

Midoriya cercò di replicare imbarazzato.

-N... Non... Noi non siamo una coppia...- Disse guardando la punta delle sue scarpe.

-Però la situazione è questa- Continuò Nezu. -Se la ragazza non migliorerà almeno la sua attitudine scolastica, allora non solo non verrà sospeso questo provvedimento, ma verrà addirittura prolungato.-

Izuku si ritrovò in un punto cieco. Pensava, pensava, pensava ma non gli veniva in mente nulla per controbattere.

A meno che... Pensò il ragazzo.

-E se invece della separazione ci prolungaste le pulizie per punizione?-

-Midoriya.-

Improvvisamente il professore Aizawa sembrava aver perso ogni briciolo di pazienza.

-Ti conviene andartene a fare il tuo dovere prima che questa nostra decisione diventi permanente fin da subito.- Gli occhi furiosi di Aizawa non lasciavano trasparire nessun'altra possibile interpretazione.

"Parla ancora e sei morto."

-Eh già!- Replicò il preside Nezu.

Il ragazzo, ancora scosso dalle parole dei professori, smise di parlare e semplicemente uscì dall'ufficio.
Fuori ritrovò ancora ferma sulla porta Uraraka, che sembrava anche lei abbastanza scossa. In quel momento, non aveva ne la voglia ne la forza di chiederle il perché di quel gesto. Semplicemente se ne andò a passo veloce verso la sua stanza.

Ochako però, stava pensando seriamente a quello che aveva fatto. Per quanto la gelosia l'assalisse, non era sua intenzione separarvi, e di questo, poteva sentirsi solo che in colpa.

Decise di entrare a sua volta nell'ufficio, rendendo Aizawa solo più nervoso.

-Cosa. C'è. Uraraka.- Disse il coordinatore di classe irritato.

-Volevo soltanto chiedere di non punirli così gravemente! Non volevo che andasse a finire così...-

Aizawa sospirò.

-Come pensavi che andasse a finire Uraraka?-

La ragazza non rispose immediatamente, guardando perennemente in silenzio il pavimento.

-N... Non... Io non... Non volevo...- Ochako era distrutta per la cosa.

Aizawa non disse più niente. Si avvicinò a lei e con gesto freddo, le indicò di andarsene fuori dalla porta. La ragazza eseguí, uscí e camminò anche lei a passo veloce verso la sua stanza, piena di rimorsi.

. . .

Era passata una mezz'oretta da quando eri tornata nella tua stanza. Ti buttasti a capofitto sul letto affondando la faccia sul cuscino. Non riuscivi a credere a quello che stava succedendo. Aizawa, la persona di cui ti fidavi di più, ti aveva appena portato via il tuo primo e vero amico. Non sapevi come comportarti o cosa pensasse Izuku di questa cosa. Avevi appena iniziato ad avere dei sentimenti veri per quel ragazzo.

-Non posso crederci...-

. . .

Anche il ragazzo era scosso quanto te. Se fosse stato Bakugou, il suo amico d'infanzia, avrebbe sicuramente fatto qualcosa, si sarebbe arrabbiato. Invece lui, con tono gentile, aveva pregato i professori di non allontanarti da te.

-Come se avessi potuto migliorare le cose...- Borbottò il ragazzo.

-Sono un dannato stupido... Stupido, stupido, STUPIDO!- Era arrabbiato con se stesso.

. . .

-Dannato Aizawa!- Buttasti via il suo pupazzo a forma di coniglio che ti regalò quando eri solo una bambina. Vedendolo su quel pavimento, non sentivi sensi di colpa verso di lui.

-Chi voglio prendere in giro? Sono io che ho rovinato tutto...-

. . .

-Se solo avessi avuto più carattere, niente di questo sarebbe successo...-

Il ragazzo era seduto a gambe incrociate cercando di rimanere fermo per l'agitazione che continuava a salirgli.

-Aizawa... Aizawa...-

. . .

-Cosa starà pensando Izuku di me ora... Sono un'egoista...-

. . .

-Non sopporto l'idea di non poterla più vedere...chissá che idee si è fatta su di me ora…-

. . .

L'immagine dei due ragazzi che si piangono addosso tra le loro braccia era doloroso per entrambi.

. . .

-Vorrei abbracciarla...-

. . .

-Voglio stringergli di nuovo la mano...-

. . .

-La chiamo.-  Decise Izuku saldamente.

-Ha detto che non possiamo vederci, non di non sentirci al telefono.- Disse il ragazzo componendo il tuo numero di telefono, che dall'emozione, giá dalla prima volta che lo ricevette, se lo ricordò a memoria per paura di perderlo.

Il telefono iniziò a squillarti. Non avevi voglia di avvicinarti alla scrivania dove era stato lasciato, ma ti alzasti comunque per vedere chi ti stesse chiamando.

-Aspet... Izu-Kun?!- Prendesti di fretta e furia il telefono facendolo quasi cadere.

Risposi alla chiamata.

-... Izu-K?...

-SEI UNA SCEMA!-

Cadesti all'indietro dalla spavento. Allontanasti per un momento il telefono dell'orecchio per il dolore provocato all'urlo.

-Izu-Kun aspet...-

-DOVEVI DIRMELO CHE AVEVI PROBLEMI CON LO STUDIO, GUARDA ADESSO IN CHE SITUAZIONE SIAMO!-

-Izu... Izu-Kun io non pensavo che saremmo arrivati a questa situazione!-

-BEH, DOVEVI PENSARCI PRIMA! IO NON... Io... Io non sopporto l'idea di non poterti più vedere (T/N)-Chan...-

-Mi dispia...ce... M... Mi dispiace, mi dispiace!-

Izuku poteva sentire i tuoi singhiozzi. Non poteva credere a come si fosse rivolto nei tuoi confronti. Era troppo nervoso, ma non voleva darti la colpa.

-(T/N)-Chan, scus...-

-Voglio vederti.- Dissi ancora piangendo ma con più decisione.

-Farò di tutto per vederti, e se questo vorrà dire passare la vita a studiare, lo farò!-

Spazio Autrice:

Salve ragazz*! Sono Wotari.
Volevo chiedervi scusa per la lunghissima attesa di questo capitolo. Sono successe varie cose: tra le idee che mancavano e il poco tempo per pensarci. L'inizio della scuola è stato impegnativo, soprattutto adesso che mi trovo a dover lavorare 8 ore per lo stage che sto affrontando. Purtroppo per quanto ami fare quello che studio, mi sovraccaricano di roba, spesso e volentieri devo portarmi a casa del lavoro in più e non ho davvero fisicamente la forza per scrivere. Durante le mie ore di pausa e prima di andare a letto, sono riuscita a scrivere questo capitolo... E spero con tutto il cuore che ne sia valsa la pena farvi aspettare tutto questo tempo. Se così non fosse, mi farebbe piacere avere le vostre opinioni a riguardo, potrebbe servirmi davvero per migliorarmi! Non posso promettere che in futuro ci saranno aggiornamenti più frequenti, ma vi prometto che ci proverò e spero il prima possibile di ritornare a pubblicare con cadenza regolare!
Mi auguro possiate capire le mie difficoltà e che la storia sia comunque di vostro gradimento. ❤️

P. S. Preparatevi all'azione per i capitoli futuri, stay tuned!

Mi farebbe molto piacere sapere con un vostro commento qui:
Quali sono le vostre impressioni fino ad ora?

A presto! ~

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