My Prince - Midoriya Izuku x...

By Wotari

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(T/N) = Il tuo nome. (T/C) = Il tuo cognome. . . . Il primo giorno alla Yuuei è sempre un avvenimento par... More

Prologo
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Un Progetto Con Voi
Un Progetto Con Voi - Avviso
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By Wotari

Era una mattina di inizio autunno, ti ritrovavi in casa insieme a tua madre a guardare spensierata la televisione insieme a lei.

Nel frattempo, tuo fratello Ichigo, ormai al terzo anno delle scuole medie, era a scuola e, distratto come al solito, guardava fuori dalla finestra immerso nei suoi pensieri.
Non erano i soliti filmini mentali per poter rendere la lezione in corso meno noiosa. Quella volta, era concentrato sullo strano cambiamento del clima. Troppo vento nonostante l'autunno in arrivo. Soprattutto, molto irregolare, impreciso, non aveva una giusta direzione.

Mentre a casa, nel grande e accogliente salotto, tu e tua madre, eravate concentrate a guardare un programma dedicato a AllMight.

-Certo che gli eroi sono davvero fantastici!-  Commenti entusiasta.

A quella età tutto ti sorprendeva, tutto ti spaventava, ma era sempre emozionante per te fare delle nuove scoperte belle o brutte che fossero.

-Gli eroi fanno questo lavoro per passione, loro rischiano la vita ogni giorno.-

-Come papà?!- Chiedi preoccupata.-

-Esatto... Come papà.-

-Non voglio che papà si faccia male!-

Tua madre ti guardava in modo apprensivo, la tua preoccupazione verso un uomo davvero crudele la rendeva estremamente triste. Non si meritava il tuo amore e di certo non il tuo affetto.

-Papà sta bene, non preoccuparti tesoro.-

Continuaste a guardare la TV in silenzio mentre ascoltavate con molta attenzione le parole di AllMight che con fierezza, spiegava la vera l'essenza di un eroe e che cosa volesse significare davvero.

-È come un impulso, lo fai senza pensarci. Salvare le persone è un dovere per me, non importa cosa fanno nella vita, non importa se siano uomini o donne, la vita è preziosa e noi eroi siamo qui per questo. Per salvare e aiutare quelle preziose vite.-

Tua madre ascoltava speranzosa quelle parole, al contrario di te, che eri sempre più perplessa.

-Gli eroi sono fantastici, però...-

-Però?-

-Però non è quello che vorrei fare da grande. Vorrei essere una scienziata! O forse è meglio la veterinaria? Gli animali sono davvero carini, soprattutto i gatti! Oppure potrei fare l'astronauta!-

La donna ti mise una mano sulla testa accarezzandola gentilmente.

-Puoi diventare quello che vuoi, tesoro mio.-

Tua madre nel frattempo era persa nei sensi di colpa che crescevano ogni giorno sempre di più. Quel l'uomo che chiamavi con tanto amore "papà" non era altro che il più grande cattivo mai esistito. Continuò a guardarti ed accarezzarti la testa con tutto l'amore che poteva trasmetterti in quel momento. Per poi non riuscire più a trattenere le sue vere emozioni.

-Mamma? Mamma! Perché piangi?-

Cercasti di calmarla nell'unico modo che conoscevi, accarezzarle la testa proprio come faceva lei con te.
I suoi capelli lunghi e morbidi erano bellissimi al tatto, e anche per l'olfatto.
Un profumo indimenticabile.

-Tesoro, non è niente... La mamma sta beniss...-

-Interrompiamo le trasmissioni per un annuncio importante: Akira (T/C), anche meglio conosciuto come Diavolo Elementare, ha scatenato il panico per la città di Hosu, distruggendo metà dei palazzi presenti e togliendo la vita di circa un migliaio di persone. Nonostante l'intervento di AllMight, il cattivo è riuscito a sfuggire anche se molto sofferente, chiediamo ai gentili telespettatori nelle vicinanze di evacuare immediatamente la città, ripeto evaqua...-

-No...-

-Mamma... Ma quello è?-

-(T/N) SCAPPA!-

In men che non si dica, l'ingresso era andato distrutto con un semplice colpo da parte del l'uomo furibondo. Vi raggiunse a gran velocità al piano di sopra. Nonostante le grandi ferite che gli aveva inflitto AllMight, era ancora in piedi, pieno di adrenalina mentre i suoi occhi erano brucianti di vendetta.

-TU! DONNA! HAI PARLATO!-

La persona che ti ritrovi davanti, non era quella che un tempo consideravi un padre. Un uomo sconosciuto era dinnanzi a te, molto alto con lunghi capelli spettinati che si potraevano spalle, una barba folta non curata da tempo, ma soprattutto, ricoperto completamente di sangue suo, e delle migliaia di vittime che aveva sterminato senza pietà lungo il suo cammino.

-Allontanati da lei!-

In una frazione di secondo, l'uomo infuriato era dietro di te. Pronto ad assalirti.
Tua madre il più velocemente possibile, prese l'elettricità della televisione ancora accesa e colpì tuo padre, rilasciando l'elettricità accumulata, questa era la sua unicità.

-Non. Devi. Toccarla.-

Il suo sguardo era tagliente come una lama, ma nessun tipo di preoccupazione veniva espressa dall'uomo. Nonostante il suo punto debole, fosse proprio l'elettricità.

-Sai da quanto ho aspettato questo momento? LO SAI?!- Urlò improvvisamente l'uomo.

-Un piano elaborato per più di 10 anni gettato via per colpa della tua benevolenza.-

Colui per il quale fino a poco prima ti preoccupavi, ora ti fissava con odio puro.

-"Voleva proteggere i suoi figli!" QUESTO MI HA DETTO QUELLO STRONZO DI ALLMIGHT!-

Caddi a terra per lo spavento, le tue corna fuori uscirono come quelle di tuo padre.

-(T/N)... Sangue del mio sangue...-

A passo lento e deciso, Akira si avvicinò a te mentre la terra tremava. Tu al contrario, indietreggiavi sempre di più e molto velocemente, ritrovandoti subito contro il muro.

-STALLE LONTANO!- Urla disperata la donna scaricandogli addosso un colpo molto più potente di quello di prima riuscendo ad atterrare l'uomo per pochi secondi.

-Maledetta...-

-(T/N), VA VIA!-

Non ci pensasti due volte. Corresti con tutto il fiato a tua disposizione e ti chiusi dentro l'armadio della camera da letto dei tuoi genitori.

Tuo padre continuò a distruggere i mobili della casa con facilità grazie alla sua unicità controllando l'aria circostante. Scagliò una volata di vento contro tua madre che la fece volare giù dalle scale sbattendo violentemente la testa.

Il tuo respiro era affannato, l'ansia e la paura si facevano sempre più sentire e la tua preoccupazione verso tua madre non smetteva di crescere.

Mamma...

-DANNATO ALLMIGHT! DANNATA DONNA! CHE SIANO DANNATI ANCHE I MIEI FIGLI!-

Ti copristi la mano con la bocca cercando di non urlare dallo spavento.

La situazione stava diventando sempre più pensante. Le urla di tuo padre, le grida di dolore di tua madre che solo sentendole, ti sentivi sempre più dentro un incubo. Speravi con tutta te stessa che fosse solo un brutto un sogno.

Basta aprire e chiudere gli occhi.

Pensasti.

-Chiudo gli occhi... Apro gli occhi...- Continuavi a ripeterlo sperando inutilmente che qualcosa cambiasse, ma la situazione sembrava peggiorare sempre di più.

Non riuscivi a smettere di piangere, non capivi cosa stesse succedendo realmente. Tutta quella orribile situazione che ai tuoi occhi da innocente bambina di soli quattro anni, era come vivere l'inferno e bruciarci dentro per l'eternità. Nonostante questa tragedia fosse durata meno di 10 minuti.

Akira notando la donna ormai accasciata, cominciò a cercarti bramando la tua condanna a morte.

-(T/N)! NON PUOI NASCONDERTI!-

Urlò l'uomo ormai disperato e arrabbiato con il mondo.

Un passo dopo l'altro.

L'uomo si stava avvicinando.

La terra tremava come se fosse in arrivo un terremoto, ma questa tua idea svaní comprendendo ormai, che era in grado di controllare qualsiasi cosa. Anche l'aria che respiravi.

Un altro passo sempre più turbolento.

Sapeva benissimo dov'eri. Grazie al suo controllo del vento, riusciva a percepire qualsiasi cosa.

Un passo ancora più deciso e distruttivo.

Era davanti al tuo armadio.

-Mia piccola e sciocca figlia... Te l'ho detto, non puoi nasconderti.-

Con grande fatica, tua madre riesce a salire le scale ed arrivare giusto in tempo prima che l'uomo compiesse un atto di crudeltà pura, colpendolo di nuovo, riuscendo finalmente a fargli davvero del male. Gli saltò addosso disperata. Cercava con tutte le sue forze di proteggerti anche a costo della sua stessa vita.

Akira alzò la donna in aria e la lanciò a terra violentemente, ma ancora determinata e dolorante, riesce ad alzarsi.

Il cattivo non volle più aspettare.

Creò delle lance fatte di pietra e senza esitazione ne rimorso, le scagliò a grande velocità verso la tua direzione.

La donna, con l'unica energia che le rimaneva in corpo, spiccò un balzo finendo davanti al mobile, venendo trafitta istantaneamente di fianco all'anta dov'eri nascosta.
L'unica cosa che sentisti furono gli schizzi del caldo rosso liquido della donna ricoprirti gran parte del volto.

In quell'istante per te tutto si fermò, tutto era diventato cupo e silenzioso, riuscivi ad udire un solo ed unico suono, quello delle gocce di sangue cadere sul fondo del mobile.

In quel momento la tua vita cambiò.

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