Leony.
Flash boom flash
Flash boom flash
Flash boom flash
Flash boom flash
Un susseguirsi di immagini, parole che annebbiavano la mia mente.
Assassina-ingrata-psicopatica
Assassina-ingrata-psicopatica
Assassina-ingrata-psicopatica
Volevo che smettessero.
Basta.
Vi prego basta.
Basta.
Volevo urlare, dire che non era vero.
Le immagini cosí nitide nella mia mente gli davano però ragione.
Avevo sparato a mio padre e soprattutto avevo sparato a Simon.
C'era qualcosa in me che me lo aveva fatto fare, in quei momenti sentivo che dovevo farlo.
Quei due uomini davanti a me non erano né mio padre,né mio marito.
Erano due sconosciuti che avevano recitato un ruolo e si erano macchiati di sangue nel farlo.
Io non dimentico.
No io non potevo dimenticare come mio padre fosse responsabile della morte di una creatura non ancora nata.
Non dimentico.
Non dimentico l'uomo che amavo tenere di più ad una chiavetta usb piuttosto che a sua moglie.
Ma ora il puzzle che avevo sempre avuto nella mia testa era completo.
Pezzo dopo pezzo,anno dopo anno e sofferenza dopo sofferenza.
Lo vedevo chiaro davanti a me.
La verità dietro a tutta quella storia era ben diversa da quello che era sempre sembrata. Soprattutto i ruoli giocati nelle diverse circostanze erano sempre stati osservati da angolazioni sbagliate.
Ora lo sapevo.
Accidenti se lo sapevo.
Quella maledetta mattina infatti non mi ero limitata a correre da mio padre per dargli quello che agognava tanto.
No, non era andata cosí.
Quella mattina avevo ricevuto un messaggio.
Qualcuno sapeva.
Sapeva che in quella chiavetta usb non c'erano solo conti cifrati.
Ma anche verità scomode.
In quelle ore prima dell'appuntamento con il Bianco non ero sola c'era qualcuno con me.
Quello stesso qualcuno con cui Luke aveva condiviso delle informazioni prima di morire.
Il motivo della mia pazzia aveva un nome.
E quel nome era Simon.
Un'altra Simon.
Una Simon Hacker amico di Luke che aveva continuato a lavorare sui dati criptati.
Perché Luke era tutt'altro che stupido.
Aveva un piano per tutti noi, aveva previsto tutto o quasi.
Ed io ero stata solo una esca avevo dato un volto a snowdrop, ero stata esposta per tutti questi anni. Mentre il vero pericolo era altrove.
Chi aveva la chiave di tutto, la cara Simon. Era al sicuro.
Tutte quelle informazioni avevano finito per annebbiare la mia mente.
Non era stato semplice accettare la realtà, l'essere stata usata.
Le parole.
Già perché alcune parole restavano, entravano in circolo e si radicavano e diffondevano come il peggiore dei cancri.
Più interessato a questa chiavetta che a lei.
Più interessato a questa chiavetta che a lei.
Più interessato a questa chiavetta che a lei.
Il rimbombo di queste parole era più assordante delle altre.
Ed era stato in grado di coprire per qualche istante quello che avevo scoperto.
L'inizio di tutto, il peccato originale.
L'assassino di Luke era Stephen White.
Curioso no.
Mio padre aveva ucciso non uno ma ben due due Luke.
Ma la vera mela avvelenata non era questa.
Stephen White era un assassino di Luke White.
Già Luke White.
Perchè Luke era un White, si può dire che era più puro di tutti noi.
Figlio segreto di mio padre e dell'unico amore della sua vita: Marianne Blackstone.
Il figlio due esseri malvagi.
Innamorato del suo stesso fratello.
Erano state quelle verità a portarlo alla morte.
Voleva distruggere il male alla radice ma ha finito di essere lui stesso il male.
Voleva eliminare mio padre.
Farlo uscire allo scoperto e rivelare i suoi tornaconti ma si è fatto trasportare dalla corrente.
Snow drop divenne la sua arma contro
la mia famiglia, la sua famiglia.
L'apertura di quei file si era rivelata come l'apertura del vaso di Pandora.
Morte distruzione e rovina.
I conti cifrati erano, forse,la parte più innocente.
Negli ultimi giorni della sua vita, Luke si era messo in contatto con i servizi segreti e accordato con loro per consegnargli la chiavetta e far crollare il Bianco.
Ma a quell'incontro non ci era mai arrivato.
Dopo aver scoperto di essere un White aveva deciso di togliersi la vita.
Non aveva retto.
Non avrebbe avuto senso amare Matt e non aveva avuto la forza di distruggere quel padre che non aveva mai avuto.
Aveva anche scoperto la vera identità di Simon.
Il mio Simon. Il suo compito di distruggere la mia famiglia dall'interno. Il suo conquistarmi. Tutta una recita. Ogni nostro incontro del passato era stato scritto e macchinato.
Ma Luke aveva complicato la situazione.
Distruggere White era diventato secondario. Prima bisognava avere quei file.
Snow drop era diventato il nuovo bersaglio dei servizi segreti.
E Luke in questo si era voluto divertire. Come solo lui sapeva fare. Ha mischiato le carte. Ha intrecciato le redini.
Ora io ero Snowdrop in tutto e per tutto. Ero come lui. Come mio padre.
Avevano cancellato Leony, buttandola in un gioco più grande di lei.
E nonostante avessi chiesto la verità nessuno ancora aveva avuto il coraggio di dirmela.
Mi avevano rinchiusa in questa cella. Messa sotto una campana di vetro. Fatto credere che avessi ucciso Simon. Per poi portamelo davanti un mese dopo.
Ma io sapevo che Simon doveva morire. Avevo letto il suo copione. E volevo essere io a farlo. Guardandolo negli occhi.
Ora vedevo il vero Simon. Senza cicatrice. Gli occhi erano gli stessi. Ma lui non c'era più era finito lo spettacolo. Era libero da quella parte.
La mia mente era sempre meno confusa. Stavo cercando di mettere ordine,e cercavo vendetta per essere stata messa in quella posizione.
La solita donna che ormai da mesi mi portava il vassoio con il pranzo si apprestava ad entrare nel mio bunker.
-Sono pronta a parlare- affermai sicura.
La mia verità era come dinamite pronta ad esplodere.
*****
Come promesso sto cercando di impegnarmi al massimo per aggiornare il prima possibile. La fine é veramente vicina ma ho bisogno di tempo per rivedere delle cose, quindi in via straordinaria ho deciso di aggiornare una volta superate le 70 ⭐️. Così da prendere tempo per di rivedere alcune cose senza però lasciarvi troppo senza.
Siete curiosi di sapere i danni provocati da questa veritá?
See u soon 🦁