If it's meant to be, it will...

By 4_ImJustAFan_4

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SEQUEL DI "31 giorni insieme a te" ATTENZIONE: SE NON AVETE LETTO LA STORIA SOPRA CITATA, PASSATE PRIMA DA LI... More

Quattro anni dopo
Bella collana
Torna dentro
Il sogno
Migliore amico
La festa
Una chiacchierata
Grazie papino
La prova degli abiti
Lisa ha la febbre
Tradimento
Ma se ti... baciassi?
Un favore
Tavolo per quattro
Le prove
Una giornata tranquilla
Baci umidi e sospiri caldi
Evviva!
A casa di Alex
E poi il buio
Un bacio sulla bua
Oreo e senape
Matrimonio
Avviso #1
Avviso#2
Avviso #3
Avviso #4
Avviso #5

La proposta

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By 4_ImJustAFan_4

Il mondo parve crollargli addosso e il fiato gli si mozzò in gola. Con gli occhi spalancati e i battiti del cuore fin troppo veloci, Alex si sentì morire nel realizzare che Lorenzo gli avrebbe portato via la donna che amava e, insieme, anche la sua bambina. Rischiò di strozzarsi con la sua stessa saliva e subito prese a tossire; Amelia gli diede diverse pacche sulla schiena perché si riprendesse.

Quando tornò a respirare in modo corretto, Alex incontrò lo sguardo di Lorenzo, che ora lo guardava con occhi preoccupati. Ma Alex sapeva che quell'uomo mentiva, perché lui l'aveva capito fin dal primo incontro che Lorenzo non era altro che un bugiardo – ne sentiva la puzza.

E adesso che cazzo faccio?, si domandò, pensando ad Abigail e Lisa. Come faccio a fare in modo che Abby scelga me e non lui?

«Ma, insomma, voi non vi conoscete da tanto, giusto? Vi frequentate da quando? Tre mesi al massimo, no?» disse, sperando che con quelle parole Lorenzo avrebbe cambiato idea.

Naturalmente, quel metodo non ebbe successo.

«Alex,» sospirò Lorenzo, passandosi una mano fra i capelli e rivelando un succhiotto sul collo. «io sono sicuro, al cento per cento, che Abby è quella giusta. Quando le cose stanno così, aspettare non serve a nulla»

Dovrai passare sul mio cadavere, per averla!, urlò Alex dentro di sé.

In quel breve lasso di tempo in cui rimase in silenzio, Alex notò quel particolare succhiotto sul collo dell'uomo che stava per portargli via Abigail. Sui bordi c'era un segno rosso, troppo diverso dal colore che di norma assume un succhiotto: quello, infatti, era un rossetto.

I suoi occhi scattarono velocemente sulle labbra di Amelia e ancora una volta i suoi occhi si spalancarono.

Il rossetto sbavato e i capelli leggermente in disordine di lei, il succhiotto sul collo di lui e i segni rossi attorno ad esso... Alex fece due più due.

Questi due sono stati a letto insieme! E se non fosse così, devo comunque aver fatto qualcosa alle mie spalle e alle spalle di Abby!

«Alex, amore, va tutto bene?» gli domandò dolcemente Amelia, prendendogli il viso fra le mani.

E in un istante capì che cosa avrebbe fatto.

Riportò sul suo volto la maschera che aveva portato un'ora prima all'inizio della conversazione avuta col padre, piegò le labbra in un ghigno compiaciuto e annuì delicatamente ad Amelia, che sorrise soddisfatta.

«Oh sì, tutto alla grande, tesoro» mormorò. Poi, guardando Lorenzo con lo stesso ghigno, aggiunse: «Beh, congratulazioni amico! Direi che vado a farmi una doccia, ma non appena sono pronto vengo a prendere Lisa, così tu e Abby potete uscire a cena, d'accordo?»

«Perfetto!» esclamò Lorenzo, alzandosi dal divano. «Ti ringrazio!»

Lorenzo ci era cascato in pieno, aveva pensato Alex mentre si chiudeva la porta del bagno alle spalle. Quindi accese il getto della doccia, si mise a fischiettare e, nel frattempo, tirò fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni del completo da ufficio. Cercò nella rubrica il numero di Abigail, compose un messaggio e premette invio.

"Ho bisogno che tu mi faccia un favore, piccola"

"Che cosa ci guadagno io, piccolo?"

Quella risposta lo fece sorridere di gusto e il suo cuore perse un battito.

"Non so se Lorenzo te l'ha già detto, ma ha intenzione di chiederti di uscire. Dunque, quello che devi fare è semplice: alla fine della serata, Lorenzo ti farà una domanda e tu dovrai dire di no. Già che ci sei, mandalo in bianco ;)"

"Ti sta così antipatico?"

"Ho i miei motivi, Abby. E presto li avrai anche tu"

"Ti credo poco, sai?"

"Non hai detto 'lo prometto', Abby"

Passò un minuto intero prima che la risposta di Abigail arrivasse, ma quando lesse il messaggio, Alex tirò un sospiro di sollievo. Gli aveva promesso che avrebbe risposto di no, gli aveva promesso che avrebbe declinato la proposta di matrimonio di Lorenzo. E con un sorriso compiaciuto e l'animo più leggero, Alex si infilò sotto l'acqua.

*

Nella casa di fronte, mezz'ora più tardi, Lorenzo sedeva sul divano in attesa che Abigail fosse pronta ad uscire. Lisa non faceva che correre dietro alla madre, mentre Abigail faceva avanti e indietro fra bagno e camera da letto.

«Ma a me Amelia non piace!» si lamentò Lisa, battendo i piedini sul grosso tappeto che c'era nella stanza di Abigail. «E a lei non piaccio io!»

«Smettila di fare i capricci, Lisa!» replicò severa Abigail, tirando fuori dall'armadio un vestito color porpora che aveva comprato il mese precedente. Poi, posandolo con cura sul letto, mentì alla figlia: «Io invece sono convinta che ad Amelia piaci e moltissimo anche. Forse, dato che sa che passerai la sera con lei e col papà, ha già preparato un sacco di giochi che potrete fare assieme!»

Abigail si infilò un paio di orecchini a perla, ancora poco sicura sul lasciare Lisa nelle mani di Amelia. Certo, ci sarebbe stato anche Alex con lei, e di lui Abigail si fidava ciecamente, ma Amelia non aveva l'aria di una a cui piace fare la mamma, o la babysitter. A dirla tutta: Amelia era la classica persona a cui non piacciono i bambini e basta.

«No!» si impuntò la piccola, attaccandosi alla gamba destra della madre. «Io non ci vado! Io non ci vado!»

Abigail si abbassò e la prese in braccio, poi arretrò e si sedette sul letto, proprio accanto al vestito. Con un sorriso un po' triste, Abigail diede un bacio a Lisa che ora piangeva. Le spostò i capelli dal viso e con delicatezza le asciugò le lacrime coi pollici.

«Ascoltami bene, tesoro mio» mormorò, accarezzandole il capo. «Devi capire che il tuo papà ha una fidanzata e che presto Amelia diventerà sua moglie. Per questo motivo, tu e Amelia vi vedrete praticamente sempre, capisci? E se ti sta antipatica non possiamo farci niente, amore, perché il tuo papà la sposerà comunque, okay?»

Lisa annuì, ma poi disse: «Ma non potete fidanzarvi tu e papà?»

Ad Abigail le si mozzò il fiato in gola. Il cuore smise improvvisamente di funzionare e il suo cervello andò in tilt.

Lisa appoggiò la fronte nell'incavo del collo della madre e attese la risposta, piangendo in silenzio. Sperava, in cuor suo, di vedere i suoi genitori felici e sorridenti come quella volta che li aveva beccati mentre si abbracciavano in cucina. Lo voleva più di ogni altra cosa e non capiva perché non riuscisse ad averlo.

«E' complicato, Lisa» sussurrò Abigail, riprendendosi.

«Ma... ma se voi vi volete bene,» replicò la piccola in un sussurro, dando un bacio ad Abigail sulla guancia. «allora diventa semplice»

*

Abigail si affrettò ad aprire la porta d'ingresso, sorpresa di trovare lì Alex. Lui fece correre i suoi occhi sul corpo di lei, senza tralasciare neanche un dettaglio. Il corpo di Abigail era coperto da un vestito color porpora che le arrivava alle ginocchia, molto semplice ma anche raffinato; metteva in risalto la sua splendida figura e le gambe lunghe e spettacolari. Sul viso c'era un trucco leggero e le labbra, leggermente carnose, erano dipinte di un rosa carne che le donava moltissimo. I capelli, per finire, erano racchiusi in una crocchia disordinata.

«Wow!» disse, rimanendo senza fiato. «Sei... stupenda!»

Abigail arrossì violentemente. Sembrava che fosse Alex quello che l'avrebbe portata fuori a cena, ma in realtà quel posto era già stato preso da Lorenzo, che sbucò dalla cucina con un bicchiere di latte per Lisa.

«Come mai sei qui?» gli domandò Abigail, calmandosi e facendolo entrare in casa. «Ti avrei portato Lisa prima di andare al ristorante»

«Sai, Amelia potrà anche essere la mia... fidanzata,» disse, alzando gli occhi al cielo nel pronunciare l'ultima parola. «ma in realtà non mi fido molto di saperla in giro, quando c'è anche mia figlia nei paraggi»

Lisa, vedendo suo padre, passà il bicchiere di latte a Lorenzo e scese giù dal divano. Fece uno scatto e, a un metro da Alex, saltò e lui la prese al volo. Alex le riempì il viso di baci, le fece il solletico e infine se la buttò sulla spalla come un sacco di patate, ridendo di gusto insieme a Lisa.

Abigail li guardò con gli occhi a cuoricino e nella sua mente si dipinse l'immagine della famiglia che sarebbero potuti diventare, se sono lei non avesse avuto nessuno accanto e se solo Alex non fosse lì lì per sposarsi.

«Quindi spero non ti dispiaccia, ma credo che io e Lisa passeremo la serata qui» disse, guardando Abigail dritto negli occhi. «E già che ci sono: non sono stato io»

«Con questo che cosa intendi?» intervenne Lorenzo, corrugando la fronte.

«Metto le mani avanti e dico adesso che, se una volta tornati dall'appuntamento, doveste trovare la casa in un completo disordine, non sono stato io» spiegò, avviandosi verso il salotto.

Abigail disse a Lorenzo di iniziare ad avviarsi alla macchina, poi si voltò e raggiunse Alex e Lisa. Diede un ultimo bacio alla figlia sulla fronte e le disse di tenere d'occhio suo padre; Lisa ridacchiò complice.

«Vi do il permesso di ordinare la pizza, ma alle otto e mezza Lisa deve essere nel suo lettino per la nanna, intesi?» disse, guardando Alex. «E se mi metti a soqquadro la casa io ti uccido, Alex. Ti avverto. Ultima cosa: se sei stanco, usa pure la mia camera. Non farò tardi»

Quasi due ore dopo, Abigail e Lorenzo finirono di mangiare il dolce. Era stata una bella serata in fin dei conti, diversa dal solito ed era molto contenta che l'avesse passata insieme ad una persona adulta. Naturalmente non le dispiaceva stare con sua figlia, ma ogni tanto parlare con qualcuno che non nominasse i protagonisti dei cartoni animati o dei film della Disney ogni trenta secondi era piacevole.

Poco prima del conto, Abigail si alzò per andare al bagno. Si controllò allo specchio e sistemò il trucco un poco sbavato, poi lavò le mani e uscì. Lorenzo non era più al tavolo, era sparito nel nulla.

Quando le luci si spensero, il cuore di Abigail fece una capriola e, quando si riaccesero, si ritrovò gli occhi dell'intero ristorante su di sé. Beh... anche sull'uomo che si era inginocchiato davanti a lei.

«Abigail Collins, sono innamorato pazzo di te!» esclamò Lorenzo, estraendo dalla tasca della giacca del completo una scatoletta rossa. «E so che sei la donna giusta per me! Vorresti farmi l'onore di diventare mia moglie?»

Gli occhi di Abigail si spalancarono, così come la bocca. All'improvviso si rese conto di quello che stava succedendo e smise di respirare. In una frazione di secondo, però, pensò a Lisa... e di conseguenza anche ad Alex; lui le aveva chiesto di dire di no, quella stessa sera, ad una domanda che Lorenzo le avrebbe posto a fine appuntamento.

Lui non vuole che sposi Lorenzo? Che ipocrita figlio di puttana! Vuole dire a me di non sposarsi, quando lui è praticamente con la fede al dito!

Ma un secondo più tardi...

«Io... io... non credo sia il momento migliore questo» mormorò, sentendosi male e bene allo stesso tempo. «Con questo non voglio dire che in futuro non risponderò di sì, ma per adesso la mia risposta è no. Mi... mi dispiace»

Nel ristorante calò il silenzio, qualcuno si portò una mano alla bocca, sorpreso da quel rifiuto. Ma Lorenzo si alzò e strinse Abigail in un abbraccio, baciandola a fior di labbra.

«Tu lo sai che non mi arrendo, vero?» mormorò, rubandole poi un altro bacio.

Una volta pagato il conto, Abigail e Lorenzo si affrettarono a tornare a casa. Nell'abitacolo della macchina di lui c'era un silenzio pesante, di quelli che vorresti che spariscano con uno schiocco di dita. Lorenzo nascose bene la delusione di quel rifiuto e, una volta fermi davanti a casa di Abigail, le rubò un ultimo bacio e le augurò la buonanotte.

Abigail entrò in casa e si tolse le scarpe col tacco. Aveva i piedi doloranti e ancora non poteva crederci a quello che aveva fatto.

Trovò Alex sul divano, intento a guardare una partita con una bottiglia di birra in mano. Sembrava a suo agio in quella casa, sembrava ci vivesse da anni. E infatti, quasi conoscesse gli scricchiolii del pavimento, si girò e sorrise.

«Sei un bastardo, lo sai?» mormorò Abigail, sedendosi accanto a lui e rubandogli la bottiglia di birra. «Voglio dire, mi hai fatto rifiutare una proposta di matrimonio, Alex»

Infondo infondo, però, Abigail non si sentiva poi così male per aver detto no a Lorenzo. Sentiva che era la scelta giusta, solo che ancora non capiva perché.

Lui ridacchiò. «Credimi: una volta che avrò le prove che mi servono, mi ringrazierai»

«Idiota» replicò lei, accoccolandosi quando Alex la strinse a sé con un braccio. «E a voi com'è andata la serata? Vedo che la casa è in ordine»

«Abbiamo fatto i bravi» rispose lui, stringendosi nelle spalle. Poi, quando la sentì sbadigliare, aggiunse: «Coraggio piccola, è ora che anche tu vada a dormire»

La aiutò ad alzarsi sul divano e subito la prese in braccio, ignorando completamente le lamentele di Abigail. Quindi la portò in camera, la adagiò sul letto e le fece l'occhiolino quando afferrò il pigiama prima di lei. Ma Abigail, che aveva capito che intenzioni avesse Alex, gli rubò i vestiti dalle mani e si fiondò in bagno per cambiarsi.

Quando uscì, dopo aver lavato i denti e aver tolto il trucco, Abigail si sorprese nel trovare Alex steso nel suo letto. Lui diede diede una pacca al materasso e lei, seppur diffidente, lo raggiunse e si sdraiò al suo fianco.

«Dovresti andare a casa, Alex» gli sussurrò, dandogli un colpetto sul naso con l'indice.

«Me ne vado non appena ti sei addormentata, ti piace l'idea?» rispose lui, facendosi più vicino e mettendole una mano sulla schiena.

Abigail annuì e sbadigliò contemporaneamente. «Va bene»

Abigail si addormentò in fretta e Alex rimase a guardarla dormire per quasi un'ora. Il suo respiro era regolare, calmo, lo cullava e il suo viso era angelico. Una ciocca di capelli le finì sul viso quando lei mosse di poco il capo e Alex, sperando di non svegliarla, gliela rimise dietro l'orecchio.

Quando decise che era il momento di tornare a casa sua, Alex allungò il collo e le rubò un bacio. Una parte di lui avrebbe voluto svegliarla e baciarla ancora e ancora, ma d'altro canto sapeva che almeno lui avrebbe giocato lealmente, e non come Lorenzo che se la faceva con Amelia alle spalle sue e di Abigail.

«Ti amo, Abby» sussurrò, sorridendo a quella visione perfetta. «E amo la nostra bambina»

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