Double Secret -Dramione

Od Lyn_Dreams

40.7K 1.4K 962

Seguito di Double Scorpius Sono passati due anni da quando Draco ed Hermione si sono ritrovati. Draco ha mant... Více

Prologo E vissero felici e contenti?
Capitolo 1 Draco's Whisful Secret
Capitolo 2 Ryan's Secret
Capitolo 3 Daphne's Secret
Capitolo 4 An Old Secret
Capitolo 5 Blaise's Secret
Capitolo 6 Marauder's Secret
Capitolo 7 Trouble
Capitolo 8 White Lies?
Capitolo 9 Truth Will Out!
Capitolo 10 In Deep Water
Avviso e piccolo sondaggio
Capitolo 12 An Unusual Guardian Angel Parte Prima
Capitolo 12 An Unusual Guardian Angel Parte Seconda
Capitolo 13 Mouse Trap
Capitolo 14 Bad, Black Valentine
Capitolo 15 Black Moon
Capitolo 16 What Lies Beneath Parte Prima
Capitolo 16 What Lies Beneath Parte Seconda
Capitolo 17 The Guardian - Parte Prima
Capitolo 17 The Guardian Parte Seconda
Capitolo 18 Back to the Roots

Capitolo 11 A Snowball Effect

1.4K 57 58
Od Lyn_Dreams

Buona domenica,
Visto che qualcuno di voi era "un po' in ansia" per come avevo chiuso il capitolo precedente eccovi qui l'aggiornamento della storia.
Dubito che l'ansia vi passerà perché questi sono capitoli ricchi di tensione.
Prima di lasciarvi alla lettura vorrei avvisarvi che ho già pubblicato anche il primo capitolo della nuova storia. Si chiama "Un Messaggio dal Futuro" e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Buona lettura
Lyn

PS: Sono due giorni che cerco di pubblicare l'aggiornamento ma Wattpad ha fatto i capricci facendomi scomparire quello che avevo già scritto.





Capitolo 11
A Snowball Effect






Dal Capitolo precedente
Erano passate ormai molte ore da quando Draco si era smaterializzato dall'appartamento di Ryan senza darle modo di farla spiegare ed Hermione cominciava davvero a preoccuparsi. La riccia temeva che gli fosse successo qualcosa. Conosceva il marito e l'aveva visto molto sconvolto.
Il rumore della porta che si apriva ridestò la donna dai suoi pensieri. Hermione stava per far notare la sua presenza quando sentì il marito parlare, l'uomo non era solo. Senza farsi vedere la riccia si nascose in bagno rimanendo in ascolto.
«Sei proprio un diavoletto tentatore Draco.» Esclamò gioviale la professoressa di erbologia ridacchiando. «Invitarmi nel tuo alloggio "per bere ancora qualcosa insieme" Corrisponde forse a quando i babbani invitano le loro amiche vedere la loro "collezione di farfalle"?» Chiese la bionda allusiva.
«Farfalle? Ma quali farfalle! Io al massimo volevo farti ammirare la mia collezione di "bottiglie di Firewhisky".»Rispose il pozionista con il medesimo tono.
Quelle parole  furono per Hermione come una secchiata di acqua gelata sulla testa. Si rintanò nell'angolo più lontano dalla porta in modo da non riuscire a sentire oltre quel "corteggiamento" poco raffinato. Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul viso di Hermione. Non riusciva a credere a quello che aveva sentito. Sapeva che era convinto di essere stato tradito ma non si sarebbe mai aspettata che non ci mettesse nemmeno una giornata per far entrare un'altra nel suo letto.
Dopo qualche minuto la riccia sentì i due che si erano spostati nella stanza da letto e decise che era inutile restare ancora lì ad ascoltare. Socchiuse la porta del bagno per controllare di non essere vista e poi si precipitò fuori dalla stanza.





Venerdì 11 Dicembre, Hogwarts
Non appena uscita dall'alloggio del marito, Hermione dovette correre a cercare un bagno. Immaginarsi quella scena, immaginare il tradimento del marito, le aveva provocato una forte nausea.
Una volta sentitasi meglio la riccia si fermò a pensare se in fondo non fosse solo colpa sua quello che era appena successo nella camera di Draco. Molte strade avrebbe potuto prendere la riccia per evitare l'equivoco di quella mattina. Avrebbe potuto spedirgli semplicemente un gufo o dare l'annuncio via camino della sua nuova gravidanza. Un'altra opzione sarebbe stata quella di rifiutare l'aiuto di Ryan e confidarsi invece con Ginny o addirittura con Narcissa. Hermione non temeva la reazione della suocera alla notizia. Era solo di Lucius che la donna aveva timore. Tutte quelle opzioni erano senz'altro meno rischiose di quella da lei intrapresa ma le avrebbero portato via una cosa molto importante, l'intimità di condividere con lui per primo quella notizia. Ryan lo sapeva solo perché le aveva fatto le analisi, lei non avrebbe voluto che altri fossero informati prima del marito di quel piccolo "miracolo". E se avesse scelto di spedirgli una missiva o annunciarglielo via camino si sarebbe persa la sua reazione in diretta.
Almeno una volta in vita sua Hermione avrebbe voluto avere la possibilità di fare quell'annuncio normalmente, magari facendogli trovare un paio scarpine da neonato  in un pacchetto regalo. Anche quando aveva scoperto di aspettare i gemelli Hermione non aveva potuto annunciare la gravidanza al marito in un modo "tradizionale." La donna ricordò cosa accadde la vigilia di Natale del suo primo anno di matrimonio.

Inizio Flashback
Era la vigilia di Natale del suo primo anno di matrimonio. La ragazza aveva appena perso i suoi genitori, un banale incidente stradale glieli aveva portati via poco dopo la fine della guerra. Era riuscita a tenere lontano suo padre e sua madre dal pericolo, dalle grinfie di Voldemort, Oblivandoli e spingendoli a trasferirsi in Australia, e proprio poco dopo averli ritrovati, ed avergli fatto recuperare la memoria, erano morti a causa di un camionista che guidava ubriaco. Il destino si era fatto decisamente beffe di lei.
A causa di quella perdita la ragazza non aveva fatto molto caso al ciclo che tardava ad arrivare. Lei non era mai stata un tipo regolare e aveva associato quel ritardo più prolungato rispetto al solito, allo stress che la morte dei suoi gli aveva causato. Nell'ultimo periodo aveva avuto diversi malesseri che l'avevano messa in allarme.  Le era capitato di avere spesso nausee, soprattutto di mattina, e di provare repulsione per alcuni cibi, oltre ad avere avuto diverse volte dei capogiri e degli sbalzi umorali. Tutti quei sintomi uniti al forte ritardo nel ciclo avevano spinto la grifona ad andare nella Londra Babbana per comprare un test di gravidanza.
Aveva eseguito il test la mattina della Vigilia di Natale e il risultato era stato inequivocabile: era incinta.
In un primo momento era stata felice della notizia. Sebbene una gravidanza così presto la mettesse in agitazione, era contenta di diventare madre, e aveva avuto l'istinto di correre di sotto e comunicare subito al marito la bella notizia. Dopo il primo attimo di eccitazione Hermione si era ritrovata però a pensare se Draco sarebbe stato davvero contento di quella notizia. Erano entrambi molto giovani e nessuno dei due aveva ancora trovato il primo impiego. Certo la famiglia Malfoy aveva alle sue spalle molte ricchezze e non avrebbero avuto problemi di soldi anche se non avessero lavorato nemmeno un giorno della loro vita. Ma la ragazza si era sempre rifiutata alla prospettiva di farsi mantenere. Non l'attirava l'idea di passare le giornate aspettando il marito e non avere altro problema se non organizzare feste o fare shopping. Non aveva nulla contro la signora Malfoy o la signora Weasley che avevano adottato, in modi diversi, quello stile di vita. Lei però voleva diventare una Medimago pediatra e anche Draco aveva delle ambizioni come Pozionista. A suo marito inoltre piaceva molto uscire a divertirsi con gli amici. A volte uscivano insieme ma spesso si organizzava delle serate solo fra uomini con Blaise e Theo, ed Hermione temeva che avrebbe accolto la notizia che sarebbe diventato padre come una condanna, e con il tempo avrebbe visto Hermione come una palla al piede. La ragazza si chiedeva se fosse giusto privare il marito di quel momento della vita. Aveva già sacrificato l'adolescenza a combattere Voldemort, e la sua infanzia era stata terribile grazie a Lucius. D'altra parte nel mondo Magico non c'erano opzioni diverse per una donna incinta, e se anche ci fossero state lei non avrebbe mai potuto prendere in considerazione l'idea di mettere fine alla vita che cresceva dentro di lei.
Dubitava tra l'altro che Lucius e Narcissa sarebbero stati felici di diventare nonni di un mezzosangue, sicuramente i mesi successivi sarebbero stati carichi di tensione.
Presa dal panico decise di aspettare fin dopo le feste a comunicare la notizia al marito. Quella sera e per i due giorni successivi il Manor sarebbe stato invaso dagli amici di Draco con le relative compagne, senza contare che anche Piton era stato invitato ed Hermione non voleva rovinare il Natale a nessuno.
Avrebbe tanto voluto avere sua madre vicino, lei sicuramente avrebbe avuto il consiglio giusto da darle, e le mancavano anche Ginny ed Harry. Loro avrebbero usato le parole giuste per infonderle sicurezza. Quel Natale la ragazza si sentiva veramente sola. Sebbene fosse entrata in confidenza con gli amici di Draco, specialmente con Daphne, Hermione non poteva certo rivelarle della gravidanza prima di averlo detto a suo marito.
Quella sera a cena l'atmosfera era leggera e scherzosa. Narcissa aveva fatto un lavoro impeccabile nell'organizzare l'evento e si stava godendo la serata conversando con Lucius e con Severus.  Mentre tutti gli altri ridevano e scherzavano Hermione non riusciva a distrarsi, troppo in ansia per la notizia che avrebbe dato entro pochi giorni a Draco. In più la nausea quella sera non l'aveva abbandonata un istante. Quando Narcissa le passò un vassoio di antipasti l'odore del salmone le accentuò il fastidio, lo passò quindi a Draco senza prendere nulla.
«C'è qualcosa che non va Hermione? Forse non ti piacciono gli antipasti che ho fatto preparare?» Chiese la suocera un poco infastidita dal fatto che la ragazza non avesse toccato cibo quella sera.
«Probabilmente il palato della signorina Granger non è abbastanza raffinato per le tue pietanze.» Commentò con cattiveria Lucius, chiamando come sempre Hermione "signorina Granger" come a rimarcare che lui non considerasse valida quell'unione in matrimonio.
Hermione sopraffatta dal malessere si sentiva fragile e sentiva le lacrime che premevano per uscire. Per non farsi vedere cosi debole, soprattutto agli occhi di Lucius che non mancava mai di punzecchiarla, la ragazza si alzò da tavola. «Scusatemi, continuate pure la cena io mi assenterò qualche minuto.» Riuscì a dire prima di catapultarsi al piano di sopra e chiudersi nel suo bagno a piangere e dare di stomaco.
Draco la raggiunse qualche istante dopo e cominciò a bussare alla porta per farsi aprire. L'uomo era preoccupato, solitamente la moglie non reagiva così male alle frecciatine del padre, e voleva capire cosa non andasse quella sera.
«Hermione, non te la devi prendere per quello che dice mio padre, lo sai come è fatto. Per favore aprimi.»
«Per favore torna dagli ospiti, io ho bisogno di qualche altro istante» Rispose la ragazza prima di essere colta da un nuovo attacco.
Draco sentì attraverso alla porta che la moglie si stava sentendo male e ricominciò a bussare. «Hermione aprimi, sento che stai male. Fammi entrare!»
«Non voglio che tu mi veda in questo stato, torna dagli ospiti, io scenderò il prima possibile.» Cercò di convincerlo la ragazza.
«Non dire stupidaggine o mi apri subito oppure butto giù la porta con una Bombarda Maxima.» Minacciò il ragazzo.
La grifona titubante sbloccò la porta con la magia e lo fece entrare.
Il ragazzo le tirò indietro i capelli per evitare che si sporcasse e attese fino a quando non ebbe terminato. Poi prese un asciugamano lo inumidì e glielo passò sulla fronte.
«Penso tu abbia preso un virus, forse dovrei mandare via gli ospiti in modo che tu possa riposarti.» Disse accarezzandole i capelli.
«Non è necessario, non è un virus... Draco ho una cosa da dirti.» Disse abbassando gli occhi.
«Ti ascolto.» Rispose continuando ad accarezzarle il viso.
Vedendo che la moglie non accennava a parlare il ragazzo  prese le mani tra le sue. «Lo sai che tu puoi dirmi qualsiasi cosa vero?»
La ragazza annuì e gli porse il test di gravidanza.
Vedendo lo sguardo interrogativo del ragazzo gli spiegò. «Stamattina ho fatto un test di gravidanza  perché mi sono accorta di avere un ritardo ed è risultato che sono incinta.»
«Sei incinta?» Ripeté incredulo il marito.
Lei annuì senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi.
«Questo è il più bel regalo che mi potessi fare Hermione» Gli disse stringendola tra le braccia.
«Quindi ne sei felice?» Chiese guardandolo negli occhi.
«Ma certo che sono felice! Perché ne dubitavi? Forse tu non lo sei?»
«Io sono molto contenta di diventare madre, pensavo solo che magari tu pensassi di essere troppo giovane per diventare padre. Penso che sarà un bel cambiamento per noi.» Cercò di spiegargli la ragazza.
«Non vedo l'ora di affrontare con te questo cambiamento.» La prese in braccio. «Vieni ora che porti in grembo il mio erede non dovrai più fare alcuno sforzo.» Le disse premuroso.
«Vuoi forse portarmi in braccio per i prossimi mesi?» Chiese ridendo, più serena. «E comunque chi ti dice che sarà un maschio? Magari sarà una femmina e verrà smistata a Grifondoro.»
«Non dire oscenità, mio figlio non verrà mai smistato a Grifondoro. Per quello che riguarda il sesso mi andrebbe bene anche una principessa ma sono secoli che i Malfoy generano solo maschi, per questo penso che sarà un maschietto.»
Stavano tornando di sotto dagli ospiti, Draco sarebbe andato nel laboratorio per preparare una pozione per la nausea, prima di tornare alla cena. Sulle scale incontrarono Severus. «Draco, spero che non ti dispiaccia ma ho usato il tuo laboratorio sotterraneo per fare questa.» Disse mettendo tra le mani di Hermione una pozione.
«È una pozione per la nausea usata dalle donne in gravidanza. Penso che ti darà un po' di sollievo.»
«Severus tu come sapevi che Hermione è incinta?» Chiese fissando prima lui e poi la ragazza.
«Suvvia Draco, non penserai che Hermione si sarebbe confidata proprio con me. Ho solo riconosciuto i sintomi che indicavano il suo stato.»
La ragazza prese la pozione. «La ringrazio professor Piton.»
«Ormai non sono più un tuo professore, se ti va puoi chiamarmi Severus.»
Hermione annuì. «Grazie Severus»
«Mi sono permesso di preparare anche questa. È una pozione per individuare il sesso del nascituro. Basterà aggiungere un tuo capello e la pozione farà una fumata azzurra se è un maschio e rosa se è femmina.»
I ragazzi tornarono alla cena e Draco non resistette e diede l'annuncio. «Ragazzi, Hermione ha appena reso questo Natale il più bello della mia vita. Presto avremo un bimbo!»
«O una bimba!» Puntualizzò Hermione.
«Per risolvere questa diatriba non c'è altro da fare che provare la pozione di Severus.» Disse Draco versando in una scodella la pozione e staccando un capello di Hermione per poi buttarlo nella scodella.
Non appena inserì il capello la pozione emise due fumate azzurre ravvicinate. «A quanto pare Draco ha avuto doppiamente ragione, aspettate due gemelli entrambi maschi.» Disse Severus.
Lucius era rimasto in disparte, ma quando sentì che sarebbe diventato nonno di due gemelli sbottò irritato. «Due gemelli, non si è mai visto un parto gemellare nel nostro casato, quella donna sta rovinando tutte le nostre tradizioni.»
«Suvvia Lucius, non è una tradizione così importante avere un solo figlio per ogni generazione. Io sono contenta di diventare nonna di due bambini.» Sussurrò Narcissa emozionata dalla bella notizia.
Fine Flashback




Nemmeno quella volta Hermione aveva potuto comunicare a Draco la notizia della gravidanza come avrebbe voluto. Forse era destino che lei non riuscisse mai a vivere quel momento speciale della vita in maniera serena. Anche se la donna si sentiva particolarmente responsabile per come erano andate le cose, non sarebbe mai riuscita a perdonare quel tradimento. Suo marito, che fino al giorno prima professava di amarla più di ogni altra cosa, non aveva perso un istante ed era corso tra le braccia di un'altra, subito dopo il suo supposto tradimento. Lei non sarebbe mai riuscita a fare altrettanto. Forse era questo che differenziava "una Serpe da un Grifone".
Nonostante lei volesse lasciare il castello, e la residenza dei Malfoy, al più presto, Hermione decise di parlare prima con i figli. Non voleva che la sua assenza da casa fosse vista dai gemelli come l'ennesimo abbandono materno.
Ancora sconvolta l'ex grifondoro fece quindi qualche passo in direzione dell'ufficio del preside per chiedergli il permesso di avere un colloquio con i gemelli.
«Hermione cara. Che piacere vederti. Non sapevo che saresti venuta.» Disse l'insegnante di Trasfigurazione incrociandola nel corridoio che portava alla presidenza.
«Professoressa Mc Granitt, mi scuso l'intrusione ma avrei urgenza di parlare con i miei figli e sono venuta senza avvisare. Speravo che il preside potesse concedermi di vederli per qualche minuto.» Rispose la riccia imbarazzata.
«Chiamami Minerva. Dopotutto non sei più una mia studentessa.» Esclamò affabile l'insegnante. «Hai proprio una brutta cera mia cara. Sei così pallida. Sei sicura di star bene?» Domandò preoccupata l'insegnante prendendola sottobraccio.
«In questi giorni non sono stata bene. Penso di aver preso un virus che circola a Londra... » Rispose evasiva.
«Come ti capisco. Io che non prendevo un raffreddore da vent'anni ho avuto una terribile influenza che mi è durata quasi tre settimane. Vieni, sono sicura che Albus non avrà problemi a farti parlare con i ragazzi. Spero solo che tu non ti sia scapicollata qui a causa dei loro problemi scolastici. Sono sicura che i tuoi figli riusciranno a rialzare la media in breve tempo.»
«No Minerva. Ho saputo dei disastrosi voti dei miei figli dell'ultimo periodo ma era un'altra la questione di cui avevo urgenza di parlare.»
La Mc Granitt accompagnò la sua ex alunna dal preside e anticipò ad Albus il motivo della visita.
«Professor Silente mi scuso per essere piombata qui senza preavviso, soprattutto visto che mi era stato chiesto di non venire al castello in questi mesi. Avrei però urgenza di avere un colloquio privato con i miei figli e volevo sapere se potevo vederli per qualche istante.» Disse la riccia imbarazzata per la situazione.
«Hermione, ma certo che ti posso far incontrare i ragazzi. In qualità di genitore tu puoi venire qui quando vuoi...» Rispose l'anziano preside con la sua solita aria bonaria. «Anzi, vorrei approfittarne per scusarmi. Sono stato eccessivamente rigido nell'affrontare la tua situazione con Draco. Spero di non avervi causato troppo fastidio.»
«Ho capito le motivazioni che l'hanno spinta a fare quella richiesta. Non si preoccupi...» Esclamò Hermione cercando di sorridere. Non era certo colpa di Silente se Draco non aveva neppure aspettato un istante per tradirla.
«Mando subito a chiamare i ragazzi allora. Se vuoi posso vedere se il professor Malfoy è al castello. Nel caso che tu volessi parlare anche con lui.» Propose Albus bonario.  
«La ringrazio signor Preside ma vorrei parlare solo ai ragazzi...» Sussurrò la riccia a disagio. 
«Avrei anche un ultimo favore da chiederle. In questi giorni non sono stata molto bene e oggi è stata una giornata faticosa. Sarebbe possibile farmi utilizzare il suo camino per tornare a casa quando avrò finito di parlare con i miei figli?»
Albus le sorrise comprensivo e con gesto della bacchetta sbloccò il passaggio del suo camino. «Ma certo Hermione. Spero tu possa riprenderti presto.» Disse  prima di uscire per andare ad avvisare i giovani Malfoy della visita della madre.





Dopo una decina di minuti d'attesa i due ragazzi arrivarono nell'ufficio del preside.
Quando erano stati avvisati da Gazza che il preside voleva vederli i due giovani Malfoy avevano avuto paura di essere stati chiamati per un richiamo disciplinare. Fu quindi una piacevole sorpresa notare che c'era invece la madre ad aspettarli.
«Mamma, non pensavo che saresti rimasta. Come mai ci hai mandato a chiamare? » Chiese Scorpius non appena i tre furono soli. Osservando la donna sembrava quasi che fosse ancora più pallida e sciupata di qualche ora prima.
Hermione deglutì a disagio. Nonostante stesse male per quello che aveva sentito nell'alloggio del marito, la donna non voleva metterlo in cattiva luce agli occhi dei figli. «È successo un imprevisto dopo che ci siamo lasciati e quindi sono venuta qui a parlarvene... »
«Un imprevisto? Quale mamma?» Domandò Altair avvicinandosi. Il secondogenito era rimasto in disparte senza dire una parola fino a quel momento.
«Tesoro, come stai? Hai l'aria così stanca.» Sussurrò la riccia accarezzando la chioma bionda del ragazzo.
«Sto bene mamma, non ti preoccupare... Tu piuttosto come stai? Scorpius mi aveva detto che non eri stata bene nei giorni scorsi, ma ti vedo davvero molto sciupata.» Disse Altair preoccupato dalla cera orribile della donna.
«Niente di grave. È solo un malessere passeggero.» Rispose la riccia a disagio. «Il motivo per cui vi ho fatto chiamare è perché non potrò essere presente al vostro ritorno a casa e volevo avvertirvi.»
«Non sarai presente nel senso che sarai al lavoro e non potremo vederti fino a sera?» Domandò perplesso Scorpius.
«No tesoro. Non sarò a casa per tutto il periodo delle vostre vacanze... »
«Ma come? Perché? Pensavo che in questi mesi avessi lavorato tanto per poter stare a casa tutte le nostre vacanze di Natale. » Sbottò Altair arrabbiato.
Hermione notò una insolita aggressività nel figlio. Solitamente tra i due il più impulsivo era Scorpius. Altair era sempre stato il più calmo e riflessivo. I ruoli però sembravano essersi scambiati. «Infatti è così. Solo... » Mormorò titubante la donna.
«Solo cosa? Cosa è successo in queste poche ore mamma? » Chiese il primogenito preoccupato. «C'entra forse papà? »
«La verità è che non siamo riusciti a chiarire i nostri contrasti. Quella in fondo è casa di vostro padre e io non voglio imporre la mia presenza. Per questo motivo preferisco non essere presente quando tornerà a casa. » Disse la donna cercando di non far trasparire il suo stato d'animo di quel momento.
«Ma non puoi non esserci a Natale!» Esclamò Scorpius contrariato. «Vado io a parlare con papà. Sono sicuro che vi chiarirete..»
«No tesoro. In questo momento io e tuo padre abbiamo bisogno di riflettere separatamente.» Rispose Hermione a disagio. In quel momento la donna non sapeva proprio come sarebbero riusciti a superare quella cosa.
«Allora io vengo con te. Ho già passato troppi Natali senza di te e non ho intenzione di passarne ancora!» Esordì il primogenito.
«Anche io mamma voglio venire con te.» Aggiunse Altair avvicinandosi alla donna.
Hermione abbracciò stretta i due ragazzi. Dal volto traspariva tutta la commozione provata in quel momento. «Anch'io non vorrei dover passare il Natale lontano da voi ma per adesso non ho un posto dove andare. Per non parlare dei nonni che aspettano con ansia il vostro ritorno. Mi dispiace ragazzi ma per adesso è meglio che voi rimaniate con vostro padre. » Sussurrò rammaricata la riccia. «Se avrete bisogno di me non dovrete fare altro che mandarmi un gufo ed io arriverò il prima possibile. Mi terrò in contatto con la signora Potter. Rivolgetevi anche a lei in caso di necessità...  »
Nonostante i due gemelli non fossero per niente d'accordo con la scelta fatta dalla madre decisero di non protestare ulteriormente. Dal volto della donna traspariva infatti un turbamento profondo oltre che il malessere di cui soffriva ed i serpeverde erano molto preoccupati per lei.





Dopo essersi congedati dalla madre, i giovani Malfoy decisero di andare dal padre per cercare di capire cosa stesse succedendo alla loro famiglia. Loro non potevano credere che il padre avrebbe permesso alla mamma di andare via, soprattutto nelle condizioni di salute in cui la donna sembrava versare.
Erano a pochi metri dalla loro destinazione quando la porta dell'alloggio del Direttore di Serpeverde si aprì e ne uscì la professoressa di Erbologia. La bionda aveva la camicetta mezza sbottonata e i capelli scarmigliati. Quando Karine notò i due ragazzi arrossì imbarazzata e dopo averli salutati si allontanò velocemente in direzione del suo alloggio.
«Ecco cosa aveva la mamma!» Esordì Scorpius shoccato da quello che aveva appena visto. «Mamma stava aspettando papà nel suo alloggio. Deve averli visti "insieme".» Aggiunse con aria disgustata.
«Come vorrei che ci fosse la luna piena per sbranarlo... anzi per sbranarli entrambi.» Esclamò il gemello furibondo. «Come ha potuto farle una cosa simile? Deve averla distrutta vederli insieme... »
«Anche io non riesco a crederci. Ricordi, solo qualche settimana fa come la mamma lo ammirava? Ci aveva detto che sperava che un giorno assomigliassimo a lui...» Disse Scorpius amareggiato.
«Cosa vuoi fare? Vuoi ancora parlare con papà?» Chiese Altair al gemello. «Mi sembra chiaro quale sia il motivo per cui la mamma ha deciso di allontanarsi. In più non so se riuscirei a trattenermi se lo incontrassi in questo momento.»
«Penso anche io sia superfluo ormai parlare con lui, ma ho intenzione di fargli pagare amaramente quello che ha fatto alla mamma.»





Per fortuna di Hermione, i malesseri dovuti alla gravidanza non le avevano precluso la possibilità di usare il camino. La donna decise quindi di chiamare con la metropolvere l'amica Ginny e chiederle se poteva passare da casa sua prima di far ritorno al Manor. Voleva chiarirsi con la rossa e raccontarle tutta la verità, sperando che le sue bugie non avessero minato il rapporto di amicizia che le due avevano da tanti anni.
La signora Potter quel giorno era di riposo quindi acconsentì con gioia alla richiesta della riccia. Non aveva voluto disturbare Hermione anche dopo l'errore che lei e Blaise stavano per commettere perché pensava che la donna avesse ben altri grattacapi da risolvere a causa della malattia della suocera.
La rossa rimase stupita di veder uscire l'amica dal camino. Hermione sembrava veramente distrutta e senza energie. «Hermione, va tutto bene?» Chiese la rossa avvicinandosi e aiutandola a raggiungere la poltrona per farla sedere.
«Non ti preoccupare Ginny. Ho solo avuto un capogiro, adesso mi passa.» Rispose la riccia cercando di recuperare le energie prima possibile.
La padrona di casa andò a prendere un bicchiere d'acqua con dello zucchero alla sua ospite. Subito dopo aver bevuto l'acqua Hermione si sentì decisamente meglio. «Grazie... Ti chiedo scusa se sono piombata qui senza preavviso ma dovevo parlarti.»
«Amica mia, lo sai che non hai bisogno di nessuna formalità per venire a trovarmi.» Rispose la rossa sorridendo. «Come mai hai usato il camino piuttosto? Le condizioni di Narcissa sono forse peggiorate? Sembri veramente esausta.» Chiese poi preoccupata.
«No... Narcissa non è peggiorata. Anzi a dir la verità non è stata mai malata.» Confessò la riccia a disagio. «La verità è che ho chiesto un'aspettativa perché non riuscivo più ad usare la magia. Per questo motivo l'unico mezzo di trasporto che posso usare è il camino.»
«Che cosa? Ma perché non mi hai detto niente! Hai consultato uno specialista?» Domandò Ginny. La rossa in quel momento si sentiva ferita perché la sua migliore amica le avesse tenuto nascosto una cosa simile ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di preoccuparsi per la sua salute.
«Hai ragione, ho sbagliato a non fartene parola ma...» Sussurrò la riccia con un fil di voce. «ma la verità è che aspetto un figlio e quando l'ho scoperto volevo stupidamente che il primo ad esserne informato fosse Draco.»
A quelle parole il volto della signora Potter si illuminò in un sorriso. Dentro di sé capiva fin troppo bene il motivo che aveva spinto l'amica a non dirle nulla. Anche lei nella medesima situazione avrebbe voluto che fosse Harry il primo a venire a conoscenza di quella bella notizia. Si avvicinò e abbracciò stretta Hermione. «Ma che bella notizia. Congratulazioni amica mia!» Aggiunse emozionata più che mai dalla lieta novella.
Quando si staccò dall'abbraccio la rossa capì che c'era qualcosa che non andava. «Cosa c'è Hermione? Draco non ha forse gradito la notizia?»
«Draco ancora non lo sa... » Disse la riccia con gli occhi lucidi.
«Ma come non lo sa? Credevo che mi avessi detto che volevi che fosse lui il primo a sapere che sei incinta.»
Hermione decise di raccontare all'amica tutto quello che era successo nelle ultime settimane, compreso il coinvolgimento del vice primario, le false supposizioni di Draco e la sua reazione. Ginny l'ascoltò con attenzione. Tutti i comportamenti senza senso della riccia trovarono quindi una spiegazione. La rossa sospirò affranta. «Sicuramente sei andata a cacciarti proprio in un bel guaio amica mia, ma non posso credere che quell'idiota di Malfoy non abbia aspettato nemmeno mezza giornata per finire a letto con la sua viscida collega.» Esclamò la donna fuori di sé dalla rabbia. Certo, sapere quante cose Hermione le avesse nascosto nelle ultime settimane non le aveva fatto piacere. Tuttavia la rossa in fondo al suo cuore era riuscita a capire le motivazioni dell'amica. Lei più di ogni altra poteva capire che tremendi danni potesse fare la lontananza, e capiva perché Hermione avrebbe voluto dare la notizia della gravidanza per primo a Draco. «Cosa intendi fare adesso?» Chiese infine la padrona di casa.
«Ho bisogno di tempo per riflettere... Devo andare via da casa Malfoy il prima possibile.» Sospirò la riccia affranta.
«Vieni a stare qui allora. Ti darò tutto lo spazio di cui hai bisogno e io, o il dottor Fraser se preferisci, potremo monitorare il procedere della gravidanza.»
«Tu che proponi di collaborare con Ryan? Hai forse battuto la testa amica mia?» Chiese Hermione stupita dalla proposta.
«Beh, devo ammettere che lo scozzese si è comportato da buon amico da quello che mi hai detto. Certo, magari lo sta facendo perché ha una cotta per te. In ogni caso ti ha sostenuto ed aiutato quindi gli concedo il beneficio del dubbio.» Ammise la rossa.
«Ti assicuro che non sono il suo tipo!» Ribadì Hermione per l'ennesima volta. «Ti ringrazio in ogni caso. Tu sei sempre pronta a sostenermi e a perdonare i miei errori. Sono contenta che tu abbia deciso di sforzarti di andare d'accordo con Ryan.»
«Beh, non commetto due volte lo stesso errore. Alla fine della guerra ti ho abbandonato solo per seguire il volere di Harry. Non ti lascerò di nuovo sola.»
Hermione si commosse sentendo l'amica pronunciare quelle parole. «Grazie per l'invito ma questo sarebbe uno dei primi posti dove Draco mi cercherebbe e io al momento non riesco a pensare di poterlo affrontare dopo quello che ho sentito poche ore fa...»
«Ti capisco tesoro. Quindi dove hai intenzione di andare? »
«Ancora non lo so sinceramente. In ogni caso è meglio che ne tu ne Ryan sappiate dove sono. Conoscendo mio marito potrebbe anche darvi da bere del Veritaserum se volesse trovarmi.» Disse la riccia chiedendo a sé stessa se poteva ancora definire Draco "suo marito". Dopotutto era stato lui stesso a dire che non la voleva più e a confermarlo con le sue azioni di quel giorno. «Devo chiederti un grosso favore però... » Aggiunse poi mordendosi il labbro. «Ho comunicato ai ragazzi che non ci sarò a Natale perché ho qualche problema con Draco. Gli ho detto che se avessero avuto bisogno, oltre a potermi mandare un gufo possono rivolgersi a te. Scusa se non ti ho avvisato prima ma... »
«Hai fatto benissimo! Non avevi bisogno di domandarmelo. I ragazzi possono contare su di me.» La rassicurò la padrona di casa.
«Ti ringrazio. Adesso scappo a casa a prendere qualche abito di ricambio. Narcissa stasera è a cena dalla sorella Andromeda, mentre Lucius lavorerà fino a tardi al Ministero. Ho ancora un margine di tempo adeguato per lasciare il Manor prima che tornino.»
«Sparirai senza salutarli come l'altra volta quindi?» Domandò la rossa preoccupata.
«È solo per qualche giorno. Anche se non ha più senso tenere la notizia della gravidanza come segreto da condividere con mio marito, a loro non voglio dirlo... Su Narcissa non ho timori. Per quello che riguarda Lucius invece non voglio che lo sappia per ora.»Mormorò la riccia, mordendosi il labbro. «E poi sono sicura che se incontrassi la madre di Draco lei riuscirebbe a convincermi a rimanere e prenderebbe per le orecchie il figlio, costringendolo a parlarmi. Draco non mi ha dato possibilità di spiegarmi e ha preferito andare a letto con un'altra. In questo momento non ho voglia di sentire quello che ha da dire.» Concluse con amarezza.





Tornata al Manor, Hermione radunò velocemente qualche vestito di ricambio e scrisse una lettera a Narcissa per spiegarle il motivo per cui non l'avrebbe trovata al suo ritorno. A Draco invece non aveva scritto alcuna lettera.  Aveva provato più di una volta quella mattina a spiegare l'enorme equivoco che si era creato fra loro ma il biondo non aveva voluto ascoltare nessuna spiegazione, anzi aveva dimostrato con i fatti che tra loro era tutto rovinato. La donna ritenne quindi che quello che si meritava il marito per il trattamento che le aveva riservato era il silenzio.
Scrisse anche un biglietto a Ryan, raccontandogli gli ultimi fatti accaduti e dicendogli che aveva deciso di lasciare Londra per qualche giorno e che aveva informato Ginny dell'intera faccenda. Lo ringraziò dell'aiuto che le aveva dato in quelle settimane e gli disse di non cercarla. Si sarebbe fatta viva lei non appena se la fosse sentita.
La donna era scesa in salotto per lasciare la missiva a Narcissa in un posto dove la padrona di casa sarebbe riuscita a trovarla. Hermione aveva riflettuto molto sul da farsi e aveva deciso di usare il camino di casa per andare al Paiolo Magico. Di lì sarebbe uscita dalla parte magica di Londra e avrebbe cercato una sistemazione in un albergo babbano.
Hermione era in procinto di usare il camino per lasciare la casa, quando quest'ultimo si illuminò rivelando l'immagine di Severus Piton.
«Professore... buonasera.» Salutò la riccia sorpresa di quella "chiamata".
«Buonasera Hermione. Mi scuso per questa chiamata serale ma dovrei parlare con Narcissa se non disturbo.» Disse cortese il pozionista.
«La signora Malfoy non è in casa... Ha approfittato che Lucius avesse un impegno lavorativo fino a tardi per andare dalla sorella Andromeda a cena.»
Nonostante Hermione cercasse di sembrare il più tranquilla possibile, dal suo viso traspariva il turbamento e la stanchezza provata in quella lunga giornata. Al professor Piton non sfuggì lo sguardo angosciato dell'ex allieva e, nonostante non fosse sua abitudine intromettersi in questioni che non lo riguardavano, decise di chiedere qualcosa. «Hermione ti senti bene?» Domandò cercando di non sembrare troppo inopportuno. «Vedo che sei in procinto di partire... Non starai cercando di andare a Hogwarts, vero? Ormai mancano così pochi giorni al rientro di Draco e dei ragazzi che sarebbe stupido disubbidire alle richieste di Silente.» Aggiunse notando il mantello e la borsa appoggiati accanto al focolare. In quei mesi lontano dal castello il professore di Pozioni si era tenuto aggiornato su quello che era accaduto ad Hogwarts. Era a conoscenza quindi del "provvedimento" preso dal preside nei confronti della riccia.
Hermione rimase zitta qualche istante, mordendosi il labbro freneticamente. Era stufa di mentire e poi non aveva senso dire una bugia proprio al padrino di suo marito. Presto l'uomo avrebbe scoperto quello che era successo. «No, non sto andando al castello... » Disse titubante. «Io e Draco abbiamo avuto delle forti incomprensioni di recente. Ho bisogno di allontanarmi e avere qualche giorno in solitudine per riflettere.»
La donna era visibilmente allo stremo. Tanto che il pozionista si chiese cosa potesse essere successo per ridurla in quello stato. «Hai un posto dove andare Hermione?»
«Qualcosa m'inventerò...» Mormorò lei abbassando gli occhi.
«Perché non vieni qui allora? Ti assicuro che in questo posto la solitudine non manca. Mi conosci sai che non sono un tipo invadente. Avresti tutto il tempo per riflettere tranquilla.»
«La ringrazio dell'offerta ma lei è il padrino di Draco. In questo momento non desidero vederlo o parlare con lui.»
«Ti prometto che non dirò né a Draco, ne a nessun altro, che tu sei qui. Coraggio Granger, stare in mia compagnia non è sicuramente peggio di chiudersi in qualche sudicio albergo babbano!» Esclamò il pozionista convinto.
«D'accordo...» Si arrese infine la riccia. «Ultimamente ho qualche difficoltà ad usare la magia. Il camino è funzionante anche per il trasporto o funziona solo per le comunicazioni?»
«È perfettamente funzionante! Allora ti aspetto.» Disse Severus, chiudendo poi la comunicazione in modo da farle usare il camino.



Sabato 12 Dicembre,  Hogwarts
Quella mattina Draco si svegliò con un terribile cerchio alla testa. Nonostante l'uomo reggesse molto bene l'alcol, il giorno precedente aveva veramente esagerato. Il pozionista ripensò agli avvenimenti successi il giorno precedente con rammarico. C'era mancato veramente un soffio che anche lui non tradisse la moglie.


Inizio Flashback
Dopo aver bevuto quasi due bottiglie di Firewhisky insieme alla collega, Draco decise che era il caso di spostarsi verso il castello. Al locale c'era qualche studente e, nonostante non fosse ancora ubriaco, all'insegnante non sembrava consono farsi vedere dai suoi alunni in quello stato. La professoressa di Erbologia aveva preso la decisione di Draco come un invito a proseguire la loro serata alcolica nel suo alloggio. Nonostante il biondo non fosse del tutto sicuro che fosse una buona idea invitare la collega nella sua stanza, decise di soprassedere con le sue proteste mentali e acconsentire a proseguire la serata insieme.
«Sei proprio un diavoletto tentatore Draco.» Esclamò gioviale la professoressa di erbologia ridacchiando. «Invitarmi nel tuo alloggio "per bere ancora qualcosa insieme" Corrisponde forse a quando i babbani invitano le loro amiche vedere la loro "collezione di farfalle"?» Chiese la bionda allusiva quando furono entrati nella stanza.
«Farfalle? Ma quali farfalle! Io al massimo volevo farti ammirare la mia collezione di "bottiglie di Firewhisky".»Rispose il pozionista in tono scherzoso dirigendosi verso il mobile bar per aprire una nuova bottiglia del liquido ambrato.
Karine cominciò a guardarsi in giro con aria stupefatta. «E così è fatto in questo modo l'alloggio del Direttore di Serpeverde.» Disse accettando il bicchiere che il biondo le offriva.
«Beh immagino sia molto simile a quello del Direttore di Tassorosso... O sbaglio?» Domandò Draco perplesso.
La donna non riuscì a trattenersi dal ridere. «Scusami, ma ho sempre pensato che i sotterranei avessero qualcosa di misterioso e affascinante. I "sotterranei" di casa dei tuoi per esempio sono famosi in tutto il mondo magico.»
«Ti assicuro che chi ha visitato le segrete di casa mia durante l'ultima guerra non le ha trovate ne misteriose ne affascinanti...Forse sarebbe meglio darsi una regolata con l'alcol.» Rispose il pozionista rabbuiandosi. Non gli era mai piaciuta la gente così superficiale da ritenere "affascinante" il luogo dove sua zia aveva imprigionato e torturato tante persone.
«Ma no. La serata è appena all'inizio...» Mormorò la bionda dirigendosi poi verso la camera da letto.
«Non mi sembra di averti invitato a vedere anche la mia camera da letto.» Sibilò lui andandole dietro.
«Volevo fare il tour completo!» Ridacchiò Karine sedendosi sul letto e tirando la cravatta di Draco lo attirò sul letto a pochi centimetri dal suo corpo.
L'uomo rimase in silenzio a guardarla qualche istante. Le intenzioni della collega sembravano chiare e la tentazione di ripagare Hermione con la sua stessa moneta era molto forte nel Direttore di Serpeverde. «Cosa... Cosa stai facendo?»
«Andiamo Draco. Mi sembra evidente. È tutta la sera che ci mandiamo segnali...» Sussurrò la bionda con tono allusivo. «Coraggio, questo sarà il nostro piccolo segreto.» Aggiunse avvicinando sempre di più la bocca a quella di lui.
Nell'istante in cui le labbra della donna stavano per sfiorare le sue, Draco capì di stare commettendo l'errore più grande della sua vita. Non si sarebbe abbassato al livello di sua moglie solo per ripicca. Anche perché era da tutta la sera che non aveva in testa altro che lei. Da quando era rientrato nel suo alloggio l'uomo non aveva smesso un attimo di pensare ad Hermione. Sentiva il suo profumo aleggiare nella stanza come se fosse stata lì solo pochi istanti prima. Non poteva tradirla, non ci riusciva. «Mi dispiace se ti ho dato dei segnali sbagliati ma non ti ho invitata qui per approfondire la nostra conoscenza in questo modo.» Esclamò il pozionista scostandosi dalla donna e allontanandosi dal letto.
Karine rimase in silenzio qualche istante, sbigottita dalla reazione del collega. «Scusami tu. Siamo stati così bene questa sera insieme che devo aver frainteso la situazione.» Rispose la donna distogliendo lo sguardo.
«Sicuramente abbiamo entrambi preso un abbaglio. Quello che desideravo oggi era solo di staccare la spina perché ho avuto una pessima giornata.» Disse Draco rammaricato per l'accaduto.
«Per me possiamo metterci una pietra sopra... Che ne dici? Siamo amici Draco?» Chiese la bionda porgendogli la mano.
«Certo Karine, siamo amici.»  Rispose l'uomo stringendogliela. «Forse è meglio concludere qui la serata. Nonostante sia un ottimo bevitore comincio a sentirmi alquanto stordito.» Aggiunse poi grattandosi la nuca imbarazzato.
«Penso anche io che sia meglio concludere qui. Posso però chiederti un favore? Ho notato di aver macchiato la camicetta ed essere un pochino in disordine. Potrei usufruire del tuo bagno per sistemarmi?»
«Non c'è nessun problema. Puoi usufruire del bagno per tutto il tempo che ti serve.» Esclamò il pozionista indicandole la porta del bagno.
Dopo circa una ventina di minuti la professoressa di erbologia uscì dal bagno e si congedò dal collega.
Fine Flashback







Draco tornò bruscamente alla realtà quando sentì che stava arrivando una chiamata via camino. Il giorno precedente era stato così fuori di sé dalla rabbia dopo l'incontro con Hermione che si era dimenticato di chiudere quella via di comunicazione e trasporto.
Avvicinandosi al focolare l'uomo riconobbe il volto di Narcissa. «Buongiorno madre. Come mai mi chiamate di mattina presto?» Chiese l'uomo stupito dallo strano orario in cui sua mamma lo aveva contattato.
«Per fortuna TUA sono riuscita a parlarti stamattina. Sarebbe stato oltremodo imbarazzante per il professore di Pozioni ricevere una strillettera da sua madre in Sala Grande durante la colazione.» Commentò con tono glaciale la donna.
«Una strillettera... spero che tu stia scherzando. Al massimo la potresti mandare ai tuoi nipoti la strillettera, visto che hanno preso un paio di brutti voti a scuola.» Rispose l'uomo mettendosi a ridere. Quando però vide che la donna non sembrava per nulla divertita dalla sua battuta decise di chiedere spiegazioni. «Vuoi per favore spiegarmi cosa sta succedendo?»
«Forse sei tu che dovresti spiegarlo a me figliolo... Che cosa è successo tra te e tua moglie?» Domandò infervorata la matriarca di casa Malfoy.
«Perché? Hermione è venuta forse a lamentarsi di come l'ho trattata? Immagino si sia prodigata a trovare fantasiose spiegazioni che giustificassero il suo comportamento...» Sibilò il pozionista con tono astioso. 
«No, non mi ha spiegato molto. Ieri sera quando sono tornata da casa di Andromeda ho trovato solo una lettera in cui diceva che c'erano state incomprensioni fra di voi e che aveva bisogno di riflettere.» Disse Narcissa allarmata dal comportamento della nuora. «Ho anche già chiesto a tuo padre stamattina e lui mi ha confermato di non saperne nulla dei problemi con tua moglie. Quindi spiegami cosa è successo fra di voi per spingere Hermione ad allontanarsi?»
«La cosa non mi sorprende affatto. A quanto pare è un vizio per lei darsela a gambe quando le situazioni diventano complicate!» Sbottò Draco iroso. «Questa volta papà dice la verità. Lui non c'entra nulla. La colpa di tutta questa situazione è solo di Hermione e se vuole scappare la cosa non mi interessa minimamente.» Rispose il biondo cercando di mantenere un tono distaccato.
«Spiegami in che senso la colpa sarebbe tutta sua. Dev'essere successo qualcosa di grave per spingerla ad allontanarsi per riflettere...» Esclamò la donna contrariata.
«L'unica cosa che è successa è che ha capito di essere stata smascherata. Settimana scorsa ho scoperto che mi stava mentendo, così ho assunto un investigatore privato e l'ho fatta pedinare. La tua cara nuora ha una tresca con il suo collega scozzese. Giusto ieri mattina sono andato nell'appartamento di lui e l'ho sbugiardata.» Ruggì il biondo fuori di sé dalla rabbia.
«Mi sembra inverosimile... Lei hai chiesto spiegazioni?» Si affrettò a domandare lei.
«Che spiegazioni avrei dovuto chiederle mamma? La sua sola presenza in quell'appartamento rendeva la situazione così evidente! Logicamente quando mi ha visto ha provato a negare di avere una relazione con lo scozzese, ma io non l'ho lasciata parlare. Ormai era troppo tardi.»
«Sinceramente quello che mi racconti non corrisponde affatto all'Hermione degli ultimi mesi...» Esclamò Narcissa stupita. «Tu eri lontano e probabilmente non te ne eri accorto ma tua moglie non stava per nulla bene in quest'ultimo periodo. Mangiava poco e quando era a casa rimaneva chiusa in camera vostra. Qualche volta ho provato ad indagare ma lei si era chiusa a riccio.»
«Sicuramente si è comportata in questo modo perché aveva paura che voi scopriste i suoi intrallazzi!» Replicò Draco con veemenza.
La donna scosse il capo «Secondo me ti stai sbagliando di grosso. Sicuramente ti ha tenuto nascosto qualcosa, ma sei certo che il segreto di Hermione fosse la sua infedeltà?»
Nonostante le parole della madre avessero stillato qualche dubbio nel pozionista, Draco non volle ammettere di non essere più tanto sicuro di come fossero andati i fatti. «L'infedeltà è l'unica spiegazione logica mamma... Piuttosto hai detto che prima di andare via Hermione ha lasciato una lettera per te. Immagino ne abbia lasciata una anche per me.» Suppose l'uomo. Forse leggere quello che Hermione gli voleva dire il giorno precedente lo avrebbe aiutato a capire se le sue supposizioni erano state corrette o se aveva invece ragione sua madre.
«Veramente no. L'unica lettera presente era indirizzata a me.»
Sei sicura? Hai provato a controllare in camera nostra?»
«SI Draco. Non appena ho letto la lettera sono andata a vedere se aveva portato via tutto come l'altra volta... » Disse Narcissa ricordando quando Hermione era scappata via con Altair. «Questa volta ha portato via solo qualche cambio di vestiti, quindi penso che tornerà.»
«Beh... Può fare quello che vuole. La cosa non mi riguarda.» Rispose il biondo tornando sulla difensiva. «Ora se vuoi scusarmi ho degli impegni che mi attendono.» Aggiunse poi, congedandosi  dalla madre.

Durante la notte Scorpius e Altair non erano quasi riusciti a prendere sonno. I ragazzi si erano spremuti le meningi per trovare la maniera di vendicare la madre del torto subito.  Per prima cosa i gemelli chiesero di parlare urgentemente con il Preside. Essendo sabato il professor Silente era abbastanza libero e li ricevette subito dopo colazione.
«Prego ragazzi accomodatevi.» Esordì Albus con tono bonario facendoli accomodare. «Cosa posso fare per voi?»
«Buongiorno signor Preside. Ci scusi per essere piombati qui con poco preavviso ma dovevamo parlarle urgentemente.» Rispose Scorpius per entrambi.
«Nessun problema ragazzi.» Li rassicurò l'uomo sedendosi dietro la scrivania.
«Siamo venuti qui per denunciare un fatto molto increscioso... » Disse Altair con tono rabbioso. «Ieri verso sera abbiamo visto la professoressa Arnaud uscire dall'alloggio del Direttore di Serpeverde!» Aggiunse poi con fervore.
«Non capisco perché tu ritenga questo un fatto increscioso Altair?» Domandò il preside stupito.
«Per l'abbigliamento della professoressa...» Intervenì Scorpius. «Aveva la camicetta sbottonata e i capelli in disordine.»
«Suvvia ragazzi non ci vedo nulla di strano in tutto questo. Avrà avuto una giornata faticosa e sarà stata di fretta.» Disse Albus cercando di rabbonire i giovani Malfoy.
«Preside Silente non siamo più dei bambini. Non venga ad insultare la nostra intelligenza!» Sbottò Altair interdetto.
«Ragazzi non voglio certo sottovalutare la vostra capacità di giudizio. Penso solo che a volte le situazioni siano totalmente diverse da come appaiono ai nostri occhi... E comunque se anche fosse vero non potrei fare nulla per quello che mi avete appena detto. Quello che posso consigliarvi è di andare a chiarirvi con vostro padre.» Rispose l'uomo in difficoltà.
«Come non può fare nulla? A noi è giunta voce che quando nostra madre è stata vista in "simili condizioni" da un insegnante è stata cordialmente invitata a non presentarsi più al castello.» Ruggì Altair perdendo il controllo. «Vorrei anche sottolineare che nostra madre non ci ha mai detto nulla di tutto questo. Questo pettegolezzo ha fatto il giro della scuola per mesi. Per questo motivo ne siamo al corrente!»
Il preside rimase in silenzio qualche istante, valutando le rimostranze dei due studenti. «D'accordo ragazzi. Farò un richiamo agli insegnanti coinvolti... Vi ringrazio per la segnalazione.»
«Prima di tornare in dormitorio avremmo un'altra richiesta signor Preside. » Esclamò Scorpius. «Vorremmo entrambi far richiesta di rimanere a scuola per queste feste natalizie.»
«Queste richieste di solito devono pervenire dal vostro Direttore di Casa.» Rispose Albus con tono comprensivo. «Posso sapere il motivo di questa richiesta? Vostra madre e i vostri nonni attendono il vostro ritorno.»
«Sappiamo che in generale questo tipo di richieste devono essere fatte al Direttore di Serpeverde e approvate dai propri genitori, ma le chiediamo vista la nostra situazione particolare di fare un'eccezione.» Disse Altair cercando di ritrovare un po' di diplomazia. «Nostra madre non sarà presente a Natale e spiegheremo la situazione ai nonni... Per favore, ci permetta di rimanere a scuola preside Silente!» Il secondogenito in modo particolare teneva molto a quella richiesta. Il ragazzo era infatti molto preoccupato per il fatto di dover tornare a casa proprio in un periodo in cui ci sarebbe stata la luna piena. Il ventotto di dicembre il prefetto si sarebbe dovuto trasformare nuovamente in licantropo e non sapeva dove far avvenire questa trasformazione senza che i parenti se ne accorgessero. Per quel motivo quando Scorpius aveva proposto al gemello di disertare il ritorno a casa Altair era stato più che lieto di avvallare quella richiesta.
Il professor Silente rifletté quale istante sulla richiesta. Era chiaro che in casa Malfoy ci fossero diversi problemi. «Vi prometto che penserò alla vostra richiesta. Datemi qualche giorno per pensarci.» Concluse bonario l'anziano uomo congedando poi i due studenti.

Non appena Scorpius e Altair ebbero finito di parlare con Silente decisero che non si sarebbero fatti rovinare i programmi della giornata dai divieti paterni. Lily aveva confidato a Scorpius che esistevano molti passaggi segreti per arrivare ad Hogsmeade dal castello. Lei e suo fratello James avevano appreso questa straordinaria notizia dai loro zii George e Fred. I padroni dei Tiri Vispi Weasley infatti avevano l'abitudine di rivelare l'ubicazione di tutti i passaggi segreti del castello in una sorta di cerimonia d'iniziazione a tutti i nipoti nell'estate tra il secondo e il terzo anno di scuola.
I due giovani Malfoy decisero di utilizzare il passaggio segreto che da dietro la strega orba conduce fino a Mielandia.
Per prima cosa Scorpius volle occuparsi del regalo per Lily. Il ragazzo aveva pensato molto a cosa regalare alla giovane Grifondoro e alla fine aveva optato per delle nuove protezioni per il Quidditch. Oltre a quelle, il giovane serpeverde aveva già "confezionato" un altro dono per la ragazza. L'anno precedente il cercatore della squadra verde argento era riuscito a trafugare il boccino usato nella prima partita tra Serpeverde e Grifondoro in cui la squadra di Lily era riuscita a vincere grazie al magistrale modo in cui la ragazza aveva preso il boccino. Scorpius aveva fatto incidere una scritta sulla sfera d'oro. "La miglior sconfitta di sempre." Non sembrava certo una dichiarazione d'amore quella del ragazzo, ma se fosse stata Lily a toccare il boccino la sfera si sarebbe aperta rivelando un altro messaggio. "Tuo per sempre. S".
Dopo aver fatto gli acquisti per Lily, i due gemelli avevano in programma di passare per Mielandia a prendere qualche dolce e poi tornare a scuola. Nonostante i due fossero tentati di farsi notare in giro per Hogsmeade dagli altri ragazzi per far dispetto al padre, decisero che fosse meglio mantenere un profilo basso.
Passando davanti ad una libreria Altair notò nella vetrina in bella mostra un libro che il ragazzo aveva cercato per molti mesi l'estate precedente. Sapeva che Eloise desiderava ardentemente possedere quel tomo per questo aveva cercato infruttuosamente l'oggetto in tutte le librerie di Diagon Alley e Hogsmeade. Quello sarebbe stato il regalo perfetto per lei. Peccato che con il suo comportamento lui l'aveva allontanata ed Eloise non avrebbe mai accettato un dono da lui. Il prefetto rimase qualche istante fermo a guardare il libro.
«Che succede? » Chiese Scorpius vedendolo imbambolato davanti alla vetrina.
«Vedi quel libro nella vetrina? So che Ely lo desiderava da tanto. Quest'estate l'ho cercato dappertutto per poterglielo regalare al compleanno ma non sono mai riuscito a trovarlo... Quest'estate avrei potuto farle questo dono in qualità di amico ma adesso che non mi parla più non potrò regalarglielo.» Mormorò il ragazzo sconsolato.
«Potresti dirle la verità... In questo modo capirebbe il motivo per cui l'hai trattata in quel modo.» Provò a convincerlo il fratello.
«Ne abbiamo già parlato Scorpius. Non voglio metterla in pericolo... Purtroppo devo starle lontano. È per il suo bene.»
«Allora mandale il regalo in forma anonima. Sai che è importante per lei. Potresti farglielo avere per vie traverse.»
Quell'idea non dispiacque affatto al ragazzo. Infatti comprò il libro e decise che avrebbe trovato un modo per farlo avere ad Eloise come regalo di Natale anonimo.

Draco e la professoressa Arnaud furono convocati quel mattino nello studio del professor Silente. L'anziano preside sembrava molto a disagio nel dover parlare ai due insegnanti di quello che gli era stato riferito dai due serpeverde.
Albus espose l'episodio così come glielo avevano raccontato i due giovani Malfoy, omettendo di dire chi fosse stato a riferirglielo. «Non è mia intenzione intromettermi nella vostra vita privata. Tuttavia il vostro ruolo di insegnanti vi impone un certo comportamento.»
Draco deglutì a disagio. Quando era andato via dai Tre Manici di Scopa la sera precedente lo aveva fatto essenzialmente per evitare che ci fossero pettegolezzi sul suo conto. Invece era successo lo stesso quello che l'uomo avrebbe voluto evitare. Visto che giravano quel genere di voci, Draco decise che sarebbe andato a spiegare l'accaduto ai suoi figli non appena finito quell'incontro. «La persona che le ha riferito questo "episodio" deve aver frainteso la situazione...» Esclamò il pozionista infastidito. «Io e Karine ci siamo solo trovati a bere qualcosa insieme e a fare quattro chiacchiere.»
«Non lo metto in dubbio Draco. In ogni caso anche se ci fosse qualcosa tra te e la signorina Arnaud non toccherebbe a me giudicarti. Sono cose che dovresti discutere con tua moglie e non certo con me. In qualità di preside tuttavia è mio dovere pregarvi di mantenere un comportamento meno ambiguo e più decoroso. Perlomeno tra le mura del castello.» Suggerì Silente in modo pacato.
«La prego di scusarci signor preside.» Disse Karine arrossendo. La donna sembrava molto imbarazzata per l'accaduto. «Draco ha ragione. Il nostro incontro è stato del tutto innocente. Mi sono macchiata la camicetta con del liquore e probabilmente l'ho abbottonata male quando l'ho rimessa dopo averla pulita... Mi spiace che siano stati proprio i suoi figli a vedermi uscire dal suo alloggio. Immagino si siano fatti l'idea sbagliata vedendomi in quello stato.» Aggiunse la donna fingendo apprensione per l'accaduto.
Draco sgranò gli occhi incredulo dalle parole della collega. « Che cosa? Sono stati i miei figli a raccontarle quest'episodio?» Chiese il biondo sempre più infastidito dalla faccenda. L'uomo si chiedeva perché i gemelli avessero preferito metterlo pubblicamente in quella brutta posizione piuttosto che andare da lui a chiedergli spiegazioni. Forse era un infantile modo per vendicarsi del divieto di andare a Hogsmeade.
«Non è importante chi sia venuto a riferirmi la faccenda. Avete ammesso entrambi che corrisponde a verità...» Rispose il preside fulminando con lo sguardo l'insegnante di erbologia. Albus avrebbe voluto evitare di dire a Draco chi era stato a "denunciarlo". Sentiva che c'erano già molte incomprensioni in casa Malfoy e avrebbe voluto evitare di mettere altra benzina al fuoco.
«Draco posso chiederti di rimanere ancora qualche istante? Dovrei parlarti di una faccenda privatamente.» Aggiunse poi congedando la signorina Arnaud.
Una volta rimasti soli Draco non poté evitare di esternare la sua amarezza per il comportamento dei figli. «Non riesco a credere che i ragazzi siano arrivati a farmi una cosa del genere! Avrebbero potuto venirmi a chiedere spiegazioni invece che mettermi in questa posizione così scomoda.»
«Non giudicarli troppo severamente. In fondo erano già sconvolti dalla visita della madre. Vedere quella scena deve averli turbati ulteriormente.» Disse Albus comprensivo.
«Hermione è stata qui? Quando?» Domandò il pozionista sempre più shoccato.
«Ieri pomeriggio sul tardi. Ha chiesto di poter parlare da sola con i ragazzi e poi è andata via. Pensavo ne fossi al corrente.»
«No, non lo sapevo.» Sibilò infuriato il serpeverde. Chissà quali bugie aveva raccontato ai figli per metterli contro di lui.
«Ho visto Hermione veramente esausta. Si sente bene?» Chiese il preside sempre più preoccupato da quella situazione.
«Sarà la coscienza che le rimorde.» Si lasciò sfuggire il biondo. Notando poi l'espressione preoccupata del preside si affrettò ad aggiungere. «Mi scusi. Io e Hermione abbiamo qualche problema ultimamente quindi non parliamo molto.»
«Capisco... Mi sento in parte responsabile della situazione. La lontananza può essere difficile da superare. Se posso fare qualcosa per te non hai che da chiederlo.»
«La ringrazio professor Silente. Purtroppo per certi problemi ci sono ben poche soluzioni. Chiarirò la questione con i ragazzi e mi scusi per il comportamento sia mio che dei miei figli.»
«Non ti preoccupare Draco. Spero solo che riuscirai a risolvere i problemi che hai con i tuoi cari.» Disse bonario il preside. «Prima che tu vada via c'è un'ultima cosa di cui ti dovrei parlare. I tuoi figli mi hanno chiesto il permesso per rimanere qui a scuola durante le vacanze natalizie.»
«Tutto questo è ridicolo! Questa richiesta deve essere autorizzata dai genitori e dal Direttore di Casa. Non autorizzerò mai niente del genere.» Rispose in tono rabbioso il pozionista. I ragazzi sapevano perfettamente quanto poco amasse che i loro problemi famigliari fossero sbandierati ai quattro venti, eppure i figli non si erano fatti problemi a metterlo in quella scomoda posizione.
«Capisco il tuo punto di vista. Tuttavia cerca di metterti nei loro panni. Avevano appena saputo che la madre non ci sarebbe stata al loro ritorno e poi hanno visto la professoressa Arnaud uscire in quelle condizioni dal tuo alloggio. Erano sicuramente sconvolti.»
A quanto sembrava Hermione si era prodigata molto per mettergli contro tutta la sua famiglia. Aveva salutato i ragazzi dicendogli che non ci sarebbe stata a Natale e aveva anche lasciato un biglietto a sua madre. Invece con lui, che era l'unico a cui avrebbe dovuto dare una spiegazione per il suo comportamento, non si era degnata di dire nulla.
«Risolverò la questione con i ragazzi. Le assicuro che a costo di pietrificarli, i miei figli torneranno a casa per le vacanze.» Disse il pozionista risoluto.
«Se posso darti un consiglio. Meglio usare la diplomazia con i ragazzi. Ormai non sono più dei bambini e penso che costringerli a tornare a casa sarebbe controproducente per il vostro rapporto.» Consigliò l'anziano preside, congedando poi l'insegnante.


Non appena terminato il colloquio con il preside, Draco si recò subito nel dormitorio Serpeverde per poter parlare con i figli. L'uomo era arrabbiato  con i ragazzi sia perché loro avevano preferito metterlo in cattiva luce con il preside piuttosto che chiedere spiegazioni su quello che avevano visto fuori dal suo alloggio, sia perché avevano chiesto di rimanere a scuola durante le vacanze natalizie. Questa faccenda aveva anche aumentato il risentimento del pozionista nei confronti della moglie. Il biondo si era infatti convinto che Hermione avesse manipolato i figli per discolparsi ai loro occhi di quello che era accaduto fra loro e questa cosa lo stava letteralmente mandando in bestia.
Arrivato nell'alloggio dei ragazzi l'insegnante non trovò però nessuno e dopo aver fatto un rapido giro in biblioteca e al campo da Quidditch, il pozionista capì che i suoi figli erano probabilmente usciti dalla scuola senza permesso. Draco decise quindi di tornare al dormitorio e attendere il loro ritorno.
Quando i ragazzi fecero ritorno da Hogsmeade trovarono il padre ad aspettarli in camera loro.
«Questo nuovo Direttore di Serpeverde è veramente invadente. Nei quattro anni che ho avuto Severus Piton come responsabile di questa Casa lui sarà venuto a cercarmi in camera al massimo una volta.» Disse Scorpius ignorando palesemente la figura paterna.
«Forse dovremmo chiedere un altro colloquio con il Preside denunciando anche questo comportamento inappropriato.» Suggerì Altair guardando con aria di sfida Draco che stava ribollendo dalla rabbia.
«Molto divertente ragazzi... Molto divertente.» Esclamò il pozionista avvicinandosi ai figli e requisendo i sacchetti che avevano in mano. I gemelli erano però stati previdenti e  prima di rientrare a Hogwarts avevano trasfigurato i doni comprati per le ragazze in oggetti che avevano indosso. Altair aveva trasformato il libro per Eloise nella sciarpa che indossava mentre Scorpius aveva trasformato le protezioni per Lily nella spilla e nei guanti della sua Casa.
«Quindi tutti i "grandi acquisti" per cui ieri hai fatto tante storie erano dei semplici dolci Scorpius?» Domandò l'uomo con stizza.
«Ho bisogno di mantenere alto il livello di zuccheri nel sangue.» Replicò il ragazzo senza batter ciglio.
«Ti consiglio di cambiare atteggiamento. Al momento siete in guai seri ragazzi.» Disse il pozionista mantenendo un cipiglio severo.
«Stiamo morendo di paura "Draco".» Esclamò Altair fissando negli occhi suo padre.
«Altair modera anche tu le parole. Io sono pur sempre vostro padre oltre che un insegnante di questa scuola.» Disse il pozionista cercando di non perdere del tutto il controllo. «Posso capire che aver visto la professoressa Arnaud uscire dal mio alloggio in condizioni poco consone vi abbia fatto sorgere dei dubbi sul mio conto. Tuttavia la scelta più matura sarebbe stata quella di venire da me a chiedere spiegazioni.»
«In fondo "Draco" sei stato tu ad insegnarci che il rispetto va meritato? Se non sbaglio tu hai smesso di chiamare il nonno con l'appellativo di "padre" da quando hai scoperto cosa aveva fatto per dividere la nostra famiglia. Da allora lo chiami Lucius. Noi seguiamo solo il tuo esempio. Dopo quello che hai fatto a nostra madre e alla nostra famiglia per noi d'ora in poi sarai "Draco" fuori dall'aula scolastica e "professor Malfoy" in classe.» Rispose Scorpius freddamente.
«Io non ho fatto proprio niente a vostra madre e alla nostra famiglia!» Esclamò l'insegnante perdendo la pazienza. «Ho saputo che ieri è venuta qui a scuola e ha chiesto di parlarvi. Io non so cosa la mamma vi abbia detto su di me ma vi assicuro che non sono io il responsabile dei problemi nella nostra famiglia. Non sono io quello che si è comportato in maniera scorretta. Sebbene io non sia tenuto a darvi alcuna spiegazione sono venuto qui a spiegarvi che quello con la professoressa Arnaud è solo un grosso equivoco e qualunque cosa vi abbia detto mamma è solo una grossa bugia.» Aggiunse alzando il tono dalla voce.
«È proprio questa la differenza che c'è tra te e lei.» Sibilò Altair contrariato. «Mamma non è venuta a Hogwarts per metterti in cattiva luce ai nostri occhi. Lei era venuta per chiarire i vostri contrasti e si è trovata la bella sorpresa di vederti rientrare nel tuo alloggio in dolce compagnia. Nonostante questo, invece che gettare fango su di te lei si è limitata a dirci che non eravate riusciti a chiarire i vostri contrasti e per questo motivo non l'avremmo trovata al nostro ritorno per le vacanze di Natale!»
«E come fate a sapere che è andata in questo modo?» Chiese il pozionista scettico.
«Ieri in pausa pranzo mi sono intrufolato nel tuo alloggio.» Esclamò Scorpius prendendo la parola.
«Tu sei entrato nel mio alloggio?» Ripeté allibito il professore.
«Si, conosco la parola d'ordine da diversi mesi... Ieri volevo chiamare la mamma via camino per chiederle di intercedere con te riguardo alla punizione che ci avevi comminato. Subito dopo che sono arrivato nel tuo alloggio però la mamma è arrivata a scuola usando il tuo camino. Lei mi ha detto che avevate avuto qualche incomprensione e che era venuta a scuola per riuscire a chiarirsi con te. L'ho lasciata ad aspettarti nel tuo alloggio e qualche ora dopo siamo stati chiamati in presidenza e mamma ci ha detto che non eravate riusciti a chiarirvi e che visto che il Manor è casa tua ha pensato fosse meglio allontanarsi lei per qualche tempo. Poi quando siamo venuti al tuo alloggio per chiedere spiegazioni abbiamo visto la professoressa Arnaud uscire dal tuo alloggio con la camicetta sbottonata.» Spiegò il primogenito con voce stizzita. «Ma tu e mamma non vi siete affatto parlati, non è vero? Abbiamo capito dal suo sguardo quanto mamma ci stesse male per quello che aveva visto... Già quando l'avevo lasciata ad aspettarti avevo notato quanto stesse male per quella situazione, ma quando poi ci ha convocato in presidenza era una persona distrutta e chi le ha fatto questo sei sicuramente tu!» Aggiunse il ragazzo con voce rancorosa.
Nonostante il pozionista fosse ancora arrabbiato e ferito per quello che era successo con la moglie il giorno precedente, lui non poté fare a meno di star male sentendo quelle parole. Hermione era venuta a cercarlo per chiarirsi e aveva pensato che lui la stesse tradendo. Quel pensiero fece veramente star male il pozionista. «Ve lo ripeto per l'ennesima volta. È tutto un grosso equivoco. Ieri ho avuto dei forti contrasti con vostra madre e per questo motivo sono andato a bere qualcosa ai Tre Manici di Scopa. Lì ho incontrato la professoressa Arnaud e abbiamo deciso di continuare a bere nel mio alloggio. Abbiamo solo bevuto, niente di più.» Spiegò Draco con meno aggressività rispetto a prima.
«Se questa è la verità allora trova la mamma e spiegalo anche a lei papà.» Disse Altair avvicinandosi al genitore. «Non siamo più bambini e sappiamo perfettamente che a volte i contrasti tra i genitori non riescono ad essere risolti, ma visto quello che abbiamo già dovuto soffrire negli undici anni che siamo stati divisi non ci meritiamo almeno un'altra possibilità per la nostra famiglia?» Chiese poi con un filo di voce.
«Altair ha ragione. Dai un'ultima chance alla nostra famiglia e cerca di chiarirti con la mamma, facendo sì che lei sappia che non è successo niente con la professoressa Arnaud.» Aggiunse Scorpius perdendo tutta l'arroganza con cui aveva trattato il genitore fino a poco prima.
«Ragazzi non è così semplice. Purtroppo io e vostra madre avevamo già dei problemi prima che lei venisse a Hogwarts ieri. Non basterà convincerla che non è successo nulla con la professoressa di erbologia per rimettere tutte le cose a posto.» Esclamò Draco con voce più calma.
«Questo lo abbiamo capito, ma almeno la situazione sarà stata veramente chiarita. Non possiamo pensare che in questo momento mamma sia in giro chissà dove pensando che al primo accenno di difficoltà tu sia finito a letto con la tua collega. Questa è una punizione troppo grossa, qualsiasi sia stata la colpa della mamma. Per favore papà...» Mormorò Altair.
«D'accordo ragazzi troverò vostra madre e le spiegherò l'equivoco che è successo.» Promise Draco ai gemelli. Nonostante si sentisse ancora ferito dentro di sé, l'uomo non voleva che Hermione pensasse che l'aveva tradita. Decise quindi che l'avrebbe trovata e dopo averle spiegato quello che era successo veramente le avrebbe dato modo di spiegargli cosa era successo in quei mesi a spingerla tra le braccia del suo collega.
«Se lo farai veramente, noi in cambio accetteremo qualsiasi cosa deciderete di fare con la nostra famiglia e torneremo a casa per le vacanze senza fare più storie di alcun tipo.» Risposero i ragazzi insieme.


Eccoci arrivati al Capitolo 11
Il titolo di questo capitolo voleva richiamare l'effetto "valanga" che gli avvenimenti del capitolo scorso hanno suscitato nei protagonisti. Come nel precedente aggiornamento le apparenze hanno ingannato (in questo caso sia Hermione che i gemelli Malfoy) e hanno provocato una serie di spiacevoli conseguenze. Hermione ha deciso di lasciare il Manor per avere il tempo di riflettere su quello che ha sentito (o crede di aver sentito) nell'alloggio di Draco. I ragazzi invece pensano che il padre abbia tradito la loro madre  quando vedono uscire la professoressa di Erbologia dall'alloggio paterno in condizioni poco consone (logicamente la cara professoressa non si preoccupa minimamente di rassicurare i ragazzi su quello che è successo nell'alloggio del padre.) I due giovani Malfoy in pieno stile serpeverde optano per una vendetta in piena regola nei confronti di Draco mettendolo in cattiva luce agli occhi del preside e mandandolo letteralmente fuori di testa. Il colloquio tra lui e i figli (e la conversazione avuta in precedenza con Narcissa) stilla qualche dubbio nella mente dell'uomo. A causa del suo orgoglio ferito però Draco non riesce ancora coscientemente a prendere in considerazione l'idea di essersi sbagliato sul conto di Hermione. Le parole di Altair e Scorpius però spingono l'uomo ad accettare di andare a cercare la moglie per raccontarle dell'enorme equivoco a cui ha assistito il giorno precedente.
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Come già molti di voi sanno dal sondaggio precedentemente fatto, ho deciso di rallentare la pubblicazione di questa storia, spostando l'aggiornamento ogni due settimane. La pubblicazione di questa storia verrà alternata quindi con la nuova storia pubblicata "Un Messaggio dal Futuro" di cui ho già pubblicato il primo capitolo.
A presto
Lyn

Pokračovat ve čtení

Mohlo by se ti líbit

127K 7.1K 114
quando incontri la persona giusta poi è così difficile lasciarla andare, diventa il tuo punto di riferimento, la tua casa, il tuo tutto.
7.2K 615 26
"Che razza di nome è Duccio?" "Sai, come primo approccio non mi pare il massimo"
55.9K 3.2K 27
Se non è amore, dimmelo tu, cos'è?
175K 5.5K 70
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...