Palazzo di Jabba The Hutt.
Retro, hangar.
§
Diciamo che ad Han– non è che sia proprio andato giù, il calcio con cui lo hai atterrato. Aggiungiamoci che non è un tipo che si arrende facilmente e che "quello che Han Solo vuole, Han Solo prende", forse avresti dovuto aspettarti che ti avrebbe proposto una sfida.
Consegnato il carico a Jabba, te ne stavi tornando all'hangar tutta soddisfatta. Avresti avuto proprio voglia di farti un giro. Solo tu e la tua nave. Niente lavoro, nessun lumacone troppo cresciuto a impartirti degli ordini, nessuna seccatura di nome "Han Solo".
Ma non sei riuscita nemmeno a salire a bordo che una voce familiare, sgradevolmente melliflua, si è fatta strada nelle tue orecchie.
«Hey, Y/N!»
Ti giri di scatto, e non riesci a crederci. Ancora lui.
«Che diamine vuoi, Solo?»
«Ho solo sentito che a pilotare te la cavi discretamente.»
«E allora?»
«Voglio vedere se quello che dicono è vero. Che ne dici di una gara? La mia nave contro la tua.»
Sei tentata dallo scoppiare a ridere.
«Questa sì che è bella! Sappiamo già entrambi chi vincerà.»
«Probabile.»
«Sai anche che non stiamo pensando alla stessa persona.»
«Anche questo è probabile.»
«Senza offesa, ma persino un Bantha è più veloce di quel tuo pezzo di ferraglia.»
Ma lui non sembra offeso. Anzi, la tua risposta deve aver stuzzicato il suo interesse ancora di più.
«Se sei così sicura di vincere, non avresti nulla da perdere, no?»
Ti senti messa in trappola da sola. Nessun registro della Repubblica dovrebbe consentire ad un uomo di essere tanto fastidioso quanto astuto– e affasc... Okay, non ci allarghiamo.
«D'accordo, spara. Quali sono i patti?»
«Se vinci tu, vedrò di tenermi bene alla larga da te.»
Proposta allettante. Ma prima che tu possa gioire a pieno del momento, Han pianta subito un paletto.
«Ma se vinco io... Mi devi un appuntamento... domani sera.»
Spalanchi gli occhi. «Stai scherzando, vero?»
Alza un sopracciglio, beffardo. «Ti sembra?»
Con quella poca calma che ti è rimasta, non ti resta che riflettere sulla sua proposta. Meglio pulire la schiena di Jabba a mani nude piuttosto che un'uscita romantica con quell'idiota. D'altra parte, non sei abituata a tirarti indietro di fronte alle sfide, soprattutto se si tratta di difendere la tua reputazione. E poi sei troppo curiosa di vedere la sua faccia nel caso dovesse perdere.
«Affare fatto», sentenzi alla fine, porgendogli la mano per sigillare l'accordo.
«Perfetto», commenta, stringendotela. «Dammi una mezz'ora e ci vediamo al Mare delle Dune con le navi. Il primo che arriva all'inizio della Desolazione dello Jundland vince.»
Annuisci e un angolo della sua bocca si inarca. Poi, con un sorrisetto disgustoso stampato in volto, gira i tacchi e si allontana, un rinnovato slancio a scandire le sue falcate.
"Voglio vedere se riderai ancora quando perderai, sbruffone" mormori tra te e te, mentre attivi la rampa della nave.