La Critica [Recensioni]

By Cryterio

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Gli Avvisi Mannari 🐺
Lista #1 [Chiusa] 🌟
-Fiosterya - La cacciatrice di streghe-
-UN' AVVENTURA GRANDE COME UN UNIVERSO-
-What were you waiting for?-
-The Saviors Crimson Prophecy-
-BlackAngels-
-Il Dono di Camilla-
-Perdendoti, perdendomi.-
Lista #2 [Chiusa] 🌟
-Sopravvivi e uccidi-
-Piccoli passi (o l'Eco del Diluvio)-
-DUE APRILE-
-Abissi-
-Le macabre interviste di P.L.-
-ASLOW-
Lista #3 All In Prenotazioni [CHIUSA] 🌟
Lista All In #3 [CHIUSA] 🌟
-Memorie di una ragazza morta-
-Ares - La caduta di un dio-
-Ricordati di guardare il tramonto-
-Alice in Paranormaland-
-The Ertisea Priestess and the four Samurai-
-The cherry chronicles-Back to the origins-
-Broken Souls-
Lista #4 [CHIUSA] 🌟
-Il castello del tempo-
-Ricordi di spine-
-A un passo dal sogno-
-The Dragon's Nest | Il Nido del Drago-
-Gli astri di Tumenor-
-Chiave: tra verità e menzogne-
LISTA #5 [CHIUSA] 🌟
-Death Games: Che i giochi abbiano inizio!-
-La fenice-
-Il Principe dei Vulcani-
-Quando C-405 uccise l'amore-
-L'Ultimo dei Draghi-
Lista #6 All in Prenotazioni [CHIUSA] 🌟
Lista #6 All in [CHIUSA] 🌟
-I Custodi del tempo: Continuum-
-Il mio bacio salato-
-Templar High-
-L'amore ai tempi di Spotted-
-Solo un uomo-
-Memoriæ fumosæ-
-Tenente e Soldato-
-Ho paura di mio figlio-
-Gradier - Il mondo sospeso-
Lista #7 [CHIUSA] 🌟
-Ancora troppo umano-
-Human back - Ritornare umani-
-I Am-
-Due punti-
Lista #8 [CHIUSA] 🌟
-The Saviors Crimson Prophecy-
-Necromoria-
-Soul Masters-
-Like A Grand Piano-
-Il Richiamo del Cielo-
Lista #9 All In Prenotazioni [CHIUSA] 🌟
Lista #9 All In [CHIUSA] 🌟
-Truman-
-Fili Invisibili-
-The legend of the sea-
-L'orologio dei ricordi-
-La Sposa del Sole-
-Carousel-
Lista #10 [CHIUSA]
-Anime Elette-
-Folie à deux-
-Oneiros - Nato dall'Incubo-
-Dysphoria - Lo Specchio dell'Anima-
Lista #11 [CHIUSA]
-Daemon Patronum-

-Acquamarina-

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By Cryterio

Titolo: Acquamarina - Racconti e segreti di una fata
Autore: NinaBlueStar
Genere: Fantasia
Stato: Completo

1) Trama

Una storia commovente, che ci mostra un'evoluzione di tempo, stile e trama impressionante.

La nostra protagonista è Marina, una bambina orfana di madre e figlia di un pescatore. Vive la sua infanzia immersa in un fantastico mondo di fate e magia, iniziandoci a quella sua realtà fatto di povertà, odore di salsedine e una casa costruita accanto al mare.

Suo compagno di giochi è Andrea, un bambino ancor più povero di lei, ignorante ma curioso di imparare. Sarà Marina, bambina assetata di conoscenza e istruita dal padre, ad insegnarli poco a poco a scrivere e leggere, ad aprire la sua mente ancor più di quanto già fosse.
Assieme, inconsciamente, creano una leggenda: le fate eleggono come loro regina chiunque sia stato in grado di scoprire e comprendere i sette saperi, sette verità nascoste all'occhio incapace.
Così si avvia l'avventura di Marina che, crescendo, mano a mano, imparerà a scoprirne uno per uno.
Ma il suo mondo immaginario di fate, castelli e sogni lucidi verrà presto sconvolto dall'adolescenza e dai dubbi.
Sua madre era davvero una fata, come le raccontava suo padre? O era semplicemente una donna morta di tubercolosi?
Continuerà lentamente a scoprire i sette saperi, andando incontro ai continui ripensamenti e dubbi. Più crescerà e più sentirà di non riuscire a credere alle fate, messa a dura prova dal dolore e dalle delusioni della vita. La forza del suo amore per Andrea non riescirà sempre a salvarla dalla crudeltà della realtà.
Il tutto si concluderà con un finale pazzesco, che non starò qui a spoilerarvi, ma che mai potrete aspettarvi.

La trama è lineare, un lento crescendo in tutta la sua unità: la storia si avvia e ci ritroviamo di fronte ad una favola, una favola leggera vista con gli occhi di Marina, che ancora dà per scontata l'esistenza delle fate.

Il tempo passa, Marina cresce, va a studiare in un collegio di suore, scopre il dolore della morte, combatte contro i suoi demoni, e, quelle certezze infantili, traballano.

Ci troviamo di fronte ad un perfetto romanzo di formazione, l'evoluzione è impeccabile e il percorso tracciato dai sette saperi da scoprire segna un impeccabile sentiero luminoso in grado di guidarci.

Ho giusto due appunti.

-Nel capitolo 5 Marina racconta ad Andrea di sua madre.
Sono sincera, sarebbe piaciuto anche a me sentire i loro discorsi. Sebbene probabilmente si tratti di una semplice fantasia, l'immagine della madre-fata ci rimane troppo oscurata. Passino OVVIAMENTE le incoerenze della poca storia che sappiamo, come ogni favola ed invenzione risulta in alcuni punti forzata, ma è qui che assistiamo al potere dell'immaginazione dei bambini, in grado di vedere un filo logico anche di fronte ad un rubino a forma di cuore. Sono incoerenze dovute, favoleggianti, che mantengono la dimensione traslucida nella quale ci muoviamo. Eppure il passato immaginario della madre-fata ci è molto oscuro.
Autrice, un lieve approfondimento aggiunto al già presente sono certa darà un'ulteriore pizzico di credibilità alle fantasie di Marina.

-Quando Marina è ormai convinta d'aver ricreato tutto attraverso l'immaginazione, in brevi e scanditi passaggi, ci svela la carta per mostrarci la realtà delle cose. Tutto torna al suo posto, ma un ultimo interrogativo mi è rimasto: il padre viene benedetto dalla Fata di Spuma in modo d'avere sempre un buon pescato. Anche dopo la morte della moglie la benedizione persiste. Basandoci su quanto conclude Marina, in una versione in cui la donna non è stata altro che una borghese, l'abbondante pesce che il padre porta sempre a casa da cosa è dovuto? Bravura, fortuna?
Penso basterebbe aggiungere il dettaglio al resto delle argomentazioni svelate per eliminare anche questo ultimo interrogativo, visto che gli altri trovano elegantemente una risposta.

Voto 9/10


2) Originalità

La storia sprizza grande originalità, a partire dall'elemento delle fate unite con l'acqua, sicuramente un'accoppiata inusuale.
Ci vengono presentate, inoltre, varie tipologie di fate, tutte piuttosto diverse tra di loro, che nascondono una diversa metafora intrecciata alla vita di Marina.

Ho apprezzato moltissimo le Solarie e le Pluvie, soprattutto la favola sulla nascita del primo arcobaleno. Ci sono tantissimi elementi innovativi, il finale fa guadagnare alla storia una sfumatura totalmente diversa da quella che ci saremmo aspettati, arrivando a farci sentire una profonda inquietudine, a darci quel qualcosa di ancor più diverso che ci assesta un colpo di grazia.

Non ho nulla da dire.
Originalità eccellente.

Voto 10/10


3) Coerenza narrativa

Come ho già detto ci sono alcune incoerenze sparse, ma mi rifiuto di segnalarle, perché NON DEVONO ESSERE CORRETTE. Sono funzionali, probabilmente dovute e volute. Ci troviamo in una favola per adulti molto potente, che va dai toni più infantili a quelli più cupi. Come tale ci sono varie libertà che il genere può prendersi, è ovvio e scontato, serve a ricreare l'atmosfera di quelle vecchie favole che tutti i bambini amano, ma che rilette da grandi scadono nel no sense, mantenendo però il loro fascino.
Le piccole incoerenze che troviamo ci richiamano vagamente a questo, facendocela percepire come una favola, seppur molto diversa e molto meglio costruita, arrivando a svilupparsi in un romanzo di formazione dai toni molto metaforici.

Appunto solamente un paio di cose che non risultano funzionali.

-Capitolo 6. Arrivati al castello delle fate, queste chiedono ad Andrea come si chiami, eppure un attimo prima, all'entrata, lo hanno già chiamato per nome.

-Al momento di scoprire il primo sapere, dall'acqua, accanto alla barca di Marina e Andrea, emerge una fata. Questo sembra essere il segnale per annunciare d'aver appena scoperto un sapere. Si preannunciava come una cosa automatica che sarebbe accaduta da lì in poi, quando, in realtà, alla scoperta degli altri saperi questo non accade.

Andrebbe giustificata la straordinaria -nel senso di insolita- presenza della fata al momento della prima rivelazione.

-Capitolo 29. Marina ripete d'essere totalmente sola, eppure sappiamo bene che ha Celeste con lei. Non hanno ancora litigato, il fatto che non la citi minimamente nel suo monologo ci stona un po'.

Voto 8/10


4) Metodo narrativo

Le basi di trama ed originalità sono pressoché perfette, ma se parliamo di stile e metodo vediamo che si potrebbe migliorare qualcosa.

Rimanendo fedeli alla sezione, vado segnalando i pur sempre pochi dettagli perfezionabili.

Le descrizioni degli ambienti sono scarse, soprattutto all'inizio, rimanendo poi una costante dell'intera storia. Riusciamo ad immaginare tutto abbastanza bene, il mare è qualcosa che fortunatamente quasi tutti abbiamo ben chiaro, ma alcuni dettagli in più, più aggettivi, più fronzoli attorno ai due singoli scenari della storia (collegio e mare) potrebbero sicuramente risultare funzionali.

Le descrizioni delle azioni, invece, sono molto semplicistiche. È tutto molto rapido, a partire dalla trama che scorre limpida e veloce tra gli anni, giusto e ottimamente soprattutto all'inizio, quando pensiamo di trovarci di fronte ad una favola come tante. Andando avanti abbiamo pochi rallentamenti, dovuti solamente ai monologhi interiori ed introspettivi di Marina. Per il resto, comunque, le azioni restano molto rapide, forse troppo. Soprattutto nei sogni, dove tutto acquista una colorazione sgargiante e già di per sé confusionaria, non soffermarsi sui movimenti ci porta al caos e all'incomprensione.

Infine, come ripeto spesso, andrebbe meglio segnalare i salti temporali con qualcosa, per sovrastare la formattazione infima di Wattpad e mantenere un certo ordine messo a dura prova già di per sé dalla narrazione rapida.

Voto 6/10


5) Grammatica

Praticamente tutto perfetto! I pochissimi errori sono dovuti solamente alla distrazione, o meglio, alla battitura veloce.

Voto 9/10


6) Caratterizzazione personaggi

Marina e i suoi dubbi, Andrea e la sua curiosità, Celeste e il suo dolore.

Tutti sono ben delineati, approfonditi, resi carne dalla carta.

Celeste è stata indubbiamente il mio personaggio preferito, pieno di quei segreti oscuri e madre di una Solaria: non ho potuto non risentire della forza di queste stupende e dolorose immagini.

D'altra parte, in contrapposizione a loro, mi rendo conto di come si sarebbe potuto approfondire meglio due personaggi secondari ma comunque importanti per la storia: il padre di Marina e Luce.

La seconda è tratta meglio del primo, sebbene reputo -e consiglio- che qualche informazione più diluita nella storia su di lei potrebbe risultare sicuramente più piacevole, in contrapposizione a quelle poche battute di dialogo che si scambiano al loro addio, e che dovrebbero delinearcela semi totalmente in quel singolo istante.

Il padre, di contro, ci appare come un punto interrogativo, confuso tra il racconto iniziale e fantastico della sua storia d'amore con una fata, e l'uomo che piangendo parla della moglie morta di tubercolosi.

Qualche dettaglio in più, poco di più, qualche dialogo più profondo nelle scene svolte in sua presenza, e sono certa che anche il padre acquisterebbe la sua dovuta importanza.

Voto 8/10


7) Stile

Lo stile dell'autrice, come ho accennato, va in crescendo, partendo da termini semplici nei loro arcaicismi per arrivare a frasi più contorte e figlie di una bambina ormai diventata donna.

La scrittura cresce assieme alla protagonista, rispettando una perfetta coerenza stilistica

Rimane però la sua velocità: la storia vuole narrare, come fa una favola, che si sofferma poco sui dettagli, ma va avanti, sempre avanti, proiettata verso il finale, un lieto fine o, come in questo caso, il settimo sapere.

Si tratta di uno stile particolare, ma che ci cattura, molto metaforico nella sua chiarezza iniziale, ambiguo mano a mano che si procede nella nostra avanzata verso l'epilogo.

Cosa che segnalo assolutamente è la punteggiatura: troppi troppi troppi punti fissi. In alcuni paragrafi ci sembra di star leggendo un telegramma costellato da puntini.
Il susseguirsi continuo di questi punti va utilizzato sporadicamente, con attenzione, per creare il giusto ritmo nelle giuste scene. Mantenere uno stile di punteggiatura eccessivo come questo, per l'intera storia, ci rende preda di interruzioni continue, spiacevoli sia nella lettura che nella loro visione.
Autrice, cerca di calibrare. Quando avanzi una narrazione più fluida e limpida -non in momenti di suspense o d'effetto- cerca di sostituire con delle virgole, unisci quei periodi che tranci di continuo. Il tutto ne risente tremendamente.

Voto 7/10


Conclusioni

Penso che si tratti di una delle storie più belle che io abbia letto qui su Wattpad.

Si può far fatica, inizialmente, ad ingranare, anche se valutiamo il suo rapido ritmo narrativo. Rimaniamo perplessi di fronte a quella che ci si presenta come una storia di fantasia, ma che è, in realtà, molto molto di più.

Il suo genere, sarebbe, se vogliamo esser precisi: fantastico. Si tratta di un genere letterario mai andato particolarmente di moda, svanito da svariati decenni, ma che anche io mi ostino a rievocare nei miei scritti. La sua particolarità è quella di lasciare in bilico il lettore tra fantasia e realtà, senza dargli mai una risposta definitiva, lasciandolo nel dubbio e confondendolo.
Lo adoro.

È una storia che consiglio a tutti, soprattutto ai più grandicelli, che potrebbero apprezzare meglio le metafore e le citazioni letterarie sparse in giro.

Cercate di guardare al di là della singola immagine rappresentata, scavate e troverete anche voi un rubino a forma di cuore.

Se poi i rubini non vi piacciono, vendetemelo, grazie.

Devo fare ancora i regali di natale.

Voto complessivo: 57/70

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