-Gradier - Il mondo sospeso-

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Titolo: Gradier - Il mondo sospeso
Autore: Isa_RafMic
Genere: Fantasy
Stato: In corso

Prefazione off topic: Volevo solo dire che ho smesso di preoccuparmi di lasciare errori sparsi in giro. Ho la mia Grammar Nazi personale tanto.

Ecco.
Spunta fuori, ciuffo blu.

1) Trama

Ci troviamo in un mondo diviso in due parti

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Ci troviamo in un mondo diviso in due parti. La prima è quella appartenente agli umani, la terra, il terreno, il mare, la birr- coff coff.

La seconda si traduce nel mondo dei cieli, isole sospese abitate dalle fate.

Avete presente le fatine carine e coccolose tipo Trilli?

Bene, non ci siamo proprio.

Le fate di Gradier sono esseri molto eleganti, dai particolari colori del viso, razzisti e prepotenti (tranne il mio Venres, ovviamente).
Su questa realtà divisa in due, partono le storie dei due protagonisti della storia: Edwin e Donna Verde. Due fratelli.

Il primo si trova nel mondo degli uomini, intenzionato a raggiungere la foresta dei Sempreverde, per raggiungere il mondo delle fate e recuperare la sorella. È proprio lei, infatti, al centro dei pensieri di Edwin. Quand'era piccola è stata rapita dalle fate, resa schiava in un'arena di gladiatori, prigioniera senza più nome in un mondo che non è più il suo.

Breve prologo.

Stacco. Partono le due storie, una sulla terra con Edwin, una nel cielo con la Donna Verde.
Il primo alla ricerca della sorella, la seconda sballottata in giro e alla ricerca della sopravvivenza. Verrà "adottata" da un clan di fate, le motivazioni ci sono ancora oscure, ma sentiamo il ribollio di qualcosa in pentola, qualcosa che non riesco ad aspettarmi e certamente mi stupirà.

Le fate stanno organizzando qualcosa? E se sì, che cosa?

Autrice dacci presto le risposte o qui ne usciamo pazzi.

Detto questo, non ho riscontrato alcun buco di trama.

O meglio, all'inizio pensavo che qualcosa avrei avuto da appuntare, perché l'autrice ha uno stile veramente infame: ti fa credere d'essersi dimenticata di qualcosa e poi, quando anche tu te la sei dimenticata, sbam, te la sbatte nel piatto con lo stesso fare plateale di una fiorentina sanguinolenta che cade dal cielo.

Adotta una narrazione imprevedibile. Tu, lettore, potrai fare tutte le ipotesi che vorrai, ma tanto lei ti distruggerà tutte le certezze, TUTTE e non ti farà assolutamente più capire se stiamo leggendo un fantasy, un romanzo psicologico, o un articolo sul trolling.

E niente. È una cosa che adoro.

Detto questo, vorrei segnalare solo un po' di confusione alla fine del capitolo 8. Nulla di preoccupante, solo un po' di troppo caos. Penso che l'autrice abbia deciso di inserirci in una visuale molto caotica per simulare la confusione che stava provando Edwin in quel momento, ma forse, mi azzardo a dire che è troppa. 
Buona come idea, perché mi piace molto la caratteristica d'adattare la narrazione allo stato del personaggio, ma meno la resa pratica che ci confonde un po' troppo.

La Critica [Recensioni]Where stories live. Discover now