L'Eterna Dannata

By Sky__Dream

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Sequel de L'Eterna Cacciatrice Il tempo scorreva sotto gli sguardi dei due giovani genitori. Il grembo si ing... More

La piccola Victoria
Primo allenamento
Scambio
Addestramento
Prova e ci riuscirai
Un mate per un demone
Fuggiamo
Sperduta
Ribelli
Only you
Incontro
Tu sai chi sono
In cella
I gironi
Eva
Cella
Il ballo
Terra straniera
Vecchi ricordi
Il futuro
Vendetta

La nube

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By Sky__Dream

"Prepariamoci per cosa?"

Baal stava dando ordini mentre tutti gli altri cercavano varie cose per la stanza.
Tentai di attirare la loro attenzione ma nessuno sembrava notarmi, quasi fossi invisibile.
Mossi un po' le braccia, visto che il dolore era sparito, e riuscii ad alzare almeno il busto. Le mie ferite stranamente erano già guarite, forse grazie a quel liquido che mi avevano costretta a bere, così era tutto più semplice.
Appoggiai i piedi a terra entrando a contatto con il freddo pavimento di pietra. Mi alzai andando verso Baal che mi dava le spalle, così come tutti gli altri, e gli appoggiai la mano sulla schiena sperando che mi videsse e rispondesse alle mie domande.

"Vic! Oddio, devi venire subito con me, rimani in silenzio e tieni la testa bassa"

Prese delle catene e legò le mie braccia. Cosa stava facendo?!

"Baal ma cosa-"

"Zitta stai in silenzio. Ti spiegheró tutto dopo ma ora ti prego fai come ti ho detto"

Annuii mentre lui finiva il lavoro, era davvero possibile che un demone pregasse altre persone? Come potevano farlo? Il loro orgoglio non li bloccava?

Fece un cenno agli altri prima di aprire la porta e portarmi con sé verso la nube nera. No, non poteva farlo. Tentai di indietreggiare ma lui mi teneva ben salda e la fuga mi era impossibile.

'Ma cosa sta facendo? Vuole uccidermi?'

'Niente di tutto questo Vic. Lucifero è entrato nei gironi e non ci metterà molto a raggiungerti per vederti. Tu devi fingerti debole ok? Devi fingere di non avere forze e rimanere immobile, qualsiasi cosa faccia'

'Cosa...'

'Posso parlare col pensiero, ma solo cpn determinate persone'

'Perché lo state facendo?'

'Se ti trovasse fuori ci ucciderebbe tutti risparmiando solo te'

Quindi lo stava facendo per salvarsi la pellaccia...

'Se noi morissimo per te sarebbe impossibile scappare dalle sue grinfie e fuggire'

'Baal...'

'Dimmi, ma fai presto siamo quasi arrivati'

'Perché mi hai salvata con quel liquido quando hai visto cosa avevo dentro?'

Rimase zitto per pochi secondi prima di guardare un punto fisso lontano da noi.

'Perché a causa di quel liquido troppe persone sono morte, e....se fossi morta a quel punto tutto sarebbe finito'

Ormai eravamo davanti al muro di fumo, mi guardò prima di stringermi in un abbraccio.

"Fai presto è quasi qui. Entra e fai finta di nulla, noi saremo qui fuori tranquilla."

Annuii prima di voltarmi verso la nube e fare il primo passo. La nube iniziò ad assorbire il mio corpo ed a trascinarmi dentro, quasi mi riconoscesse.

'Ma aspetta Baal... Lucifero non mi avrebbe mai uccisa. Io gli servo giusto? E allora perché hai detto che sarei potuta morire?'

Spalancò gli occhi prima di guardare gli altri ragazzi che scossero la testa prima di guardarsi attorno.

'Non posso dirtelo, non ora e non qui. A presto Vic'

'A presto Baal'

Sentii la sua aura arrivare ma io ero già dentro, risbattuta a terra e legata da quelle catene invisibili. Ancora una volta le grida di dolore iniziarono a farsi sentire, come era possibile che fuori invece ci fosse quel silenzio?

Chiusi gli occhi ed abbassai la mia aura, rendendola quasi nulla, il tutto poco prima che lui facesse il suo ingresso.
Sentii i suoi passi, e il suo sguardo su di me, sembrava trapassarmi da parte a parte, ma non avevo paura, se gli fossi servita viva allora non mi avrebbe uccisa, e da quello che mi aveva detto Baal ero ciò di cui aveva bisogno. Chi sa per cosa....

Sentii la punta della sua scarpa colpirmi piano il viso, aprii gli occhi e lo guardai con disgusto mentre si metteva davanti a me, e, abbassandosi alla mia altezza salì a cavalcioni su di me, con un ghigno stampato in viso.
Cercai di muovermi ma mi era impossibile a causa del suo peso su di me. Le catene sapevo come spezzarle ma lui era troppo forte, ancora una volta, ed io troppo debole, di nuovo.

"Togliti da me"

In risposta annusò l'aria facendo uscire le zanne ed avvicinandosi al mio collo; con una mano mi prese il mento, mentre si avvicinava alla mia bocca vidi un ghigno comparirgli sul volto, segno che aveva qualcosa in mente. Scossi la testa cercando di allontanarlo ma la mano sul collo mi teneva bloccata e rischiavo che mi stordisse facendomi perdere i sensi per poi approfittarsi di ciò. Appoggiò le labbra sulle mie, e una sensazione di sporco, di sbagliato, mi assalì. Cercai di togliermi dalla presa ma era inutile.
Mi morse il labbro facendo fuoriuscire del sangue, che subito bevve con ingordigia.

"Stammi lontano!"

I suoi occhi si tinsero si rosso e si staccò da me, senza mai perdere di vista i miei occhi.

"Tu sei mia, ricordalo, non sarai più l'erede ma una serva in più non fa mai male"

"Tu sei pazzo se credi che io farò veramente una cosa del genere!"

"Io qui comando ragazzina,e se dico che sarai la mia schiava lo sarai. Senza se e senza ma, questo è un ordine. Accettalo perché questo è il tuo destino.
Sarai la mia schiava e quella del mio prossimo erede"

"Prossimo erede?"

"Non te l'ho detto? La mia futura moglie è incinta. Tra non molto avrò un figlio da lei, e tu, finalmente avrai quel che meriti."

Detto questo si avviò verso il muro non prima di essersi voltato ancora una volta.

"Eva sarà contenta di vederti camminare a quattro zampe, cagna"

"Ed io sono contenta che tu abbia trovato una cretina senza cervello da poter comandare a piacimento. Tu non vuoi una regina, tu vuoi una suddita. Una che puoi comandare a bacchetta. Ma con me non sarà così, ti giuro Lucifero, lo giuro su mio padre e mia madre che io uscirò di qui e il mio volto non lo vedrai mai più"

"Scapperai come una codarda, cosa che sei. E non giurare, tua madre è morta ed a tua padre non interessa più nulla di te. Sei sola Victoria.
Completamente sola"

Detto questo uscì ed io potei tirare un sospiro di sollievo. Una lacrima scese lungo il mio viso e pensai a mio padre, a ciò che aveva fatto per me, a mia madre che seppur era una donna a volte sembrava una bambina. Pensai al branco che avevo incontrato, ma soprattutto pensai a Gabriel...chissà dove era e cosa stava facendo....

Due braccia mi strinsero contro un petto.

"Baal...."

"Non è per niente vero ciò che ha detto. Tu non sei sola Vic. Non lo sei. Ci siamo sono e...."

"E c'è Gabriel, l'angelo"

"Come fai a conoscerlo?"

"È.... mio fratello" mi guardò negli occhi, erano spenti al ricordo di Gabriel. Pensava forse di essere la pecora nera della famiglia?

"L'ho lasciato quando avevo diciotto anni. A quel tempo volevo tutto, desideravo tutto. Tutto e niente, volevo poter essere libero di commettere i miei sbagli, libero di capire ciò che era accaduto, senza che gli altri angeli interferissero con il mio pensiero. L'ho guardato negli occhi mentre cadevo. Non separavamo lo sguardo, vi leggevo rabbia, rancore, delusione e chi più ne ha più ne metta. Ho perso la sua fiducia e il suo rispetto. Ho perso mio fratello quando ho deciso di cadere"

"Tu non hai perso nessuno. Non è mai accaduto. Hai solo voluto vedere le cose sotto un altro aspetto, diverso da ciò che gli angeli pensano sempre. Hai ritenuto giusto cambiare, essere ciò che sentivi dentro, essere te stesso. Gli angeli spesso non accettano i cambiamenti, rimangono chiusi nella loro mentalità. Nascondono le loro paure e i loro sbagli per far vedere di essere quelli perfetti. Noi li esterniamo e ci mostriamo per quello che siamo. Non che siano loro ad essere sbagliati, ma vediamo tutto secondo due pensieri diversi. Tuo fratello, magari si all'inizio, ha odiato questa tua scelta, ma solo perché ti avrebbe perso, avrebbe dovuto lasciar andare via suo fratello. Perdere una parte di sé stesso, ma nel profondo e ancora ora lui ti considera suo fratello e lo farà per sempre. Ha dovuto perdere una colonna portante e forse questo lo ha scombussolato un po' ma col tempo ha capito la tua scelta. La ha accettata. Ha accettato ciò che sei. E di questo dovresti andare fiero."

Un sorriso illuminò il suo viso e ne fui contenta. Non avrebbe dovuto lasciarsi abbattere, doveva combattere per ciò che era.

"Sai Vic come angelo avrei dovuto legarmi ad una giovane ragazza, ma caso della vita lei era scappata, fuggita nel mondo degli umani per incontrare quell'umano che l'aveva conquistata. Eppure io ero felice lo stesso, solo ma felice. Sono caduto quando ho saputo che era spostata e con una famiglia. Ma dentro di me sentivo che ancora esisteva un legame, non verso di lei ma verso qualcun'altra. Mi avevano dato una seconda possibilità."

"Spero la troverai presto."

"Lo spero anch'io, il mio cuore batte velocemente e i miei poteri sono aumentati, segno che è vicina"

"Sarai felice vedrai, na ora cosa facciamo con Lucifero?"

"Ti alleneremo quando non c'è, e finché non sarai pronta continueremo senza sosta. Devi diventare più forte, imprevedibile, e ti faremo uscire da qui."

"E voi verrete via con me"

"No Vic, rimarremo qua, rischieremo di farti scoprire se venissimo con te"

"Voi volete essere liberi ed a lui servo. Farò in modo che possiate vivere dove vogliate, anche a palazzo, senza che nessuno tenti di...farvi qualcosa... Mi state aiutando troppo dopo ciò che vi ho fatto, è un po' il mio riscatto. Per farmi perdonare"

Mi diede un bacio in fronte prima di alzarmi e porgermi la mano. La afferrai ma mi ritrovai sotto la sua ferrea presa.

"Mai credere ad un gesto dolce del nemico Vic. Regola numero tre"

Riuscii in una mossa a capovolgere la situazione premendo il suo coltello contro il suo collo.

"Mai abbassare la guardia o perdere tempo Baal. Regola numero due"

"E quale è la prima?"

"Mai dare le spalle al nemico"

In uno scatto mi voltai sbloccando la spada di Dagon che, silenziosamente, si era avvicinato per colpirmi in un momento in cui potevo essere scoperta e quindi una preda facile.

"I riflessi non ti mancano, ma ora comincia l'allenamento vero e proprio. Raum, comincia tu e questa- fece Dagon passandomi la spada- sarà la tua sola arma"

"Sola arma?"

Prese dalla tasca della divisa delle striscie nere di stoffa, e me ne legò alcune per coprire gli occhi in modo che non potessi vedere. Poi mi coprì il naso, non so per quale motivo, ma lo fece ed io fui costretta a respirare con la bocca.

"Così non sentirai il suo odore. Ed ora, iniziate"

Un silenzio tombale mi avvolse completamente, non poter vedere non mi dava problemi, Gabriel per un buon periodo mi aveva allenata con questa tecnica ed ero riuscita a perfezionarla fino a diventarne padrona, riuscendo a batterlo quasi tutte le volte. Ciò che mi dava fastidio invece era il non poter usare il moo olfatto, era difficile riuscire a capire cosa avevo attorno se non potevo sentire nessun odore. Per non parlare del mio equilibrio che, pur essendo molto elevato, aveva certe insicurezze in questo momento. Forse troppe per i miei gusti, ma avrei dato prova di essere degna di essere, forse, l'erede.

Strinsi le mani sull'elsa della spada prima di migliorare sul mio udito, concentrandomi solo su di esso. Respirai piano con la bocca, non volendo provocare nessun rumore che avrebbe potuto distrarmi.

Mi mossi piano, passo a passo, in tondo, pronta a scattare al minimo spostamento.
Raum era veloce, silenzioso, per essere così giovane. I suoi piedi leggiadri sfioravano il terreno e le sue membra immobili, in modo tale da essere oscurato solo dal buio.
Voltai la spada verso sinistra, incontrando però il vuoto più totale, come era possibile? Avevo sentito la sua aura che mo caricava contro, era lì eppure non lo avevo fermato.
Stavolta mi raggiunse da dietro e mi preparai in modo da evitarlo, ma di nuovo nulla mi raggiunse. Abbassai la spada ed aumentai la mia aura senza sentire ancora una volta Raum, dove era finito? Un calcio sulla schiena mi fece cadere in avanti e perdere la presa sulla mia arma. La sentii finire lontano dalla mia portata ed appena entrai a contatto con il pavimento freddo rotolai di lato sentendo l'arma di Raul conficcarsi a terra.

Con una spazzata lo colpii alla caviglia, riuscendo a ribaltarlo, ed a rubargli la spada puntandogliela al petto. Come se non fosse mai esistito sentii il contatto con la mia mano del terreno, si era come volatilizzato e con sé la spada che avevo.
C'era un'unica soluzione, si era duplicato e standosene in disparte stava facendo agire i suoi io senza che si stancasse. Mi alzai e a quel punto corsi verso la mia arma sentendo altre aure correre per raggiungerla. Spiccai un balzo cadendogli sopra per poi voltarmi e sferzarla in aria più volte. Dei piccoli soffi di vento di colpirono il viso e capii che li avevo battuti. Ma lui era ancora qui, vicino o lontano?

La sua aura si fece visibile, poco lontano da me, ma rimasi immobile, aspettando una sua mossa. Raum rimase fermo però, sorprendendomi, ma c'era qualcosa che non andava, lo sentivo, era semplice e strano allo stesso tempo. C'era qualcosa sotto, ma mi sfuggiva, era inafferrabile e mi stavo alterando, troppo.

La sua aura sparì di colpo per poi presentarsi davanti a me, anzi, addosso a me, letteralmente. Mi trovai a terra, di nuovo, con la sua spada puntata alla gola.

"Hai fallito"

Fallito. Io non fallivo, non lo avrei fatto, non davanti a loro. Non potevo perdere in quel modo a causa di un giovanotto come lui, no, non lo avrei né fatto né permesso che accadesse.
Respirai grandi boccate d'aria, chiudendo le mani a pugno, sentendo una grande energia invadermi il corpo. Il mio lupo stava prendendo il sopravvento sul mio demone, ma rimanevo comunque umana senza trasformarmi. La mia aura cresceva esponenzialmente e i miei sensi si acutizzarono alla perfezione.
Sentivo e percepivo ogni cosa di lui, anche il pugnale che aveva legato alla cintura. Era troppo lontano ma se mi fossi liberata sarei riuscita a batterlo.

Appoggiai le mani sulla spada stringendole attorno al metallo. Qualche rivolo di sangue scese dai miei palmi, ma non ci feci tanto caso, iniziai a spingere, con forza, costringendolo a piegarsi indietro lasciandomi così spazio per agire. Con il bacino lo spinsi di lato ribaltando di nuovo la situazione.

Premetti il pugnale sulla sua gola mentre lanciai lontano la sua spada.

"Hai fallito"

Un applauso mi fece distogliere l'attenzione, mi alzai da Raum e mi tolsi la benda, per vedere finalmente il demone che mi sorrideva e mi porgeva la mano. La strinsi ricambiando il sorriso prima di voltarmi verso gli altri, e soffermarmi un po' di più su Baal, nei cui occhi potevo leggere tanto orgoglio.

"Hai battuto Raum, ma manchiamo ancora noi. Con lui è stato semplice ma non montarti troppo la testa" disse Dagon con tono duro. Non mi stava a genio quel demone, era scorbutico, troppo, soprattutto nei miei confronti.

"Ei! Non sono una pappamolle io!"

"Ammettilo Raum sei il più tra di noi, è ovvio che sei più debole di noi"

"Mi vendicherò vedrete!"

Scoppiarono tutti a ridere, compreso Raum che si era avvicinato a Furcas, ed io li guardai tutti.
Furcas prese Raum per i capelli cominciando a strisciare il pugno sul suo capo, mentre quello si dimenava per il dolore. Ridevano ancora di più e neanche io resistetti  e mi lasciai sfuggire una leggera risatina.
Erano proprio una vera famiglia, pur non essendo legati di nascita si trattavano come dei veri fratelli.
Erano una vera ed unita famiglia, erano vicini e inseparabili, mentre io avevo perso tutto, o almeno una buona parte...

Baal si avvicinò a me senza smettere di sorridermi e inaspettatamente mi abbracciò.Un abbraccio che ricambiai sperando che il momento non venisse interrotto mai più.

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