In cella

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Correvo senza sosta verso l'entrata degli Inferi, non sapevo cosa mi sarebbe aspettato ma non mi interessava. La mia mente era concentrata sulla donna che era scoppiata in lacrime dopo avermi vista fuggire dalla finestra, dovevo sapere il perché, ma la mia mente non riusciva a trovare una risposta. L'avevo vista poche volte nella casa e tutte le volte la notavo osservarmi da lontano, con occhiate fugaci ma che mi trapassavano da parte a parte. Era come se potesse leggermi dentro, senza che potessi fermarla.

Gli alberi scomparivano veloci dietro di me, molte foglie cadevano al mio passaggio e la luna stava piano piano lasciando posto al sole
Vidi la foresta dove giacevano i cancelli e il mio cuore iniziò a battere per la paura. Non avrei mai creduto di poter temere così tanto Lucifero, ma in fondo chi non lo avrebbe fatto? Quando vidi che mancavano solo pochi metri qualcosa mi colpì alla testa e caddi a terra rotolando; con la testa colpii alcune rocce e la vista mi si annebbiò. Mossi la mano per tastare la testa e sentii qualcosa di caldo colare, era di sicuro sangue. Una figura di avvicinò a me, ma non riuscivo a distinguere bene il viso e faticavo a percepirne l'odore.

"Quanto tempo eh, Victoria"

"L...Lucifero..."

"Zitta! Non meriti nemmeno di poter pronunciare il mio nome. Io sono il tuo Re e il tuo Sovrano. Portami rispetto ragazzina!"
Preme la sua scarpa contro la mia gola ed inizio a far fatica a respirare.
Mi ucciderà? Possibile.

Provo ad afferrargli la gamba ma lui è più veloce di me e, prelevando una siringa dalla sua tasta, mi innietta un liquido verde.
Lo sento entrare in circolazione nel sangue e tutto il corpo inizia a bruciarmi. Sento come se il sangue stesse aumentando di temperatura, iniziando a bollire dentro di me.
Urlo dal dolore mentre toglie dalla mia gola il suo peso, speravo si fermasse ed invece inizia a prendermi a calci, a pugni, a scaraventarmi ogni dove mentre io non riesco a muovere un solo muscolo.
Le lacrime iniziano a scendere mentre per l'ennesima volta cado a terra, con diverse ossa rotte e il respiro spezzato. Non riesco a prendere l'aria necessaria così mi lascio crollare a terra, facendo svanire il moo tentativo di alzarmi, ed inizio ad annaspare.

"Una vera demone non piange" mi tira un calcio al ventre procurandomi un altro gemito mentre il sangue comincia ad uscire dalla bocca prima di riversarsi sul terreno.
"Sei debole. Non sei una vere erede"
Un altro calcio, chiudo gli occhi mentre mi prende per i capelli e mi innietta ancora quella sostanza.

Di nuovo un enorme bruciore si diffonde in tutto il corpo, così urlo ancora, stavolta più forte, prima che lui mi chiuda la bocca con un pugno.

Questo non è il mio Lucifero, non è lo stesso che ho lasciato tempo fa, è di nuovo solo e soltanto l'Oscuro signore di questo regno. Stavolta non mi lascerà vivere, è veramente finita...

Sento le forze venir meno e l'aria ormai è completamente assente dal mio organismo. Non muovo più lasciando che i miei occhi si chiudano piano piano portandomi nelle tenebre eterne. È finita.

Sento il suo fiato sul mio collo e poche parole sussurrate al mio orecchio prima di sentire un ultimo dolore alla spalla, e poi il buio completo.

Non è finita, tu sei mia.

***

Mi trovo a galleggiare in una nube nera mentre da ogni dove aggiungono grida di terrore. Non capisco la loro origine così cerco di alzarmi per provare ad uscire da lì, ma le mie mani e le gambe sono come bloccate da una forza esterna, sono completamente immobile se non per la testa, che almeno riesco a ruotare per osservarmi attorno.
Non c'è nulla, solo queste grida e la nube nera...

Non avrei mai pensato che sarebbe finita in questo modo, non dopo ciò che mi era successo. Ero partita con uno scopo preciso, ma era andato tutto male, ero ritornata subito e dentro di me speravo in un'accoglienza migliore. Non chiedevo nulla di pomposo solo un abbraccio di mio padre e che ne so un sospiro di Lucifero nel vedermi ancora viva. Era chiedere troppo?
Penso proprio di si vedendo come è andata a finire. Il mio corpo si è ribellato e la mia anima si è temporaneamente separata per non sentire altro dolore. Ma così non riuscirò mai a vedere dove sono, mai.
Ma è tutto così strano, di solito quando avviene una separazione l'anima vaga attorno al corpo finché non si ricongiunge, qui io invece sono da un'altra parte. Che sia morta? Impossibile. Dovrei essere nel silenzio più assoluto invece che tra le grida...
Che sia... Che sia in uno dei gironi?

L'Eterna Dannata Where stories live. Discover now