Un mate per un demone

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Pov Freya.

Quel ragazzo era io mio compagno, la mia anima gemella, la mia metà.

Possibile che anche un demone potesse avere il proprio mate? Nemmeno io lo pensavo fino a qualche attimo fa, quando quegli splendidi occhi verde-azzurri hanno incrociato i miei completamente neri. Era come poter osservare un altro mondo, diverso da quello in cui io vivo. Era come essere assorbiti in un altro universo, più attraente, vivace, ma soprattutto diverso.

I suoi capelli scuri, leggermente lunghi e scompigliati, le labbra socchiuse e quelle due fosse che comparivano sul suo magnifico volto ad ogni suo sorriso lo rendevano perfetto.

Poi quando mi aveva baciata, in me era scattato qualcosa, come un filo che mi legava passo a passo a lui, un filo invisibile che univa le nostre anime e le nostre vite senza potersi rompere.
Io ero legata a lui, ma potevo veramente amarlo?

I demoni non amano, e Lucifero non mi permetterebbe mai di unirmi a lui, e poi non si è mai sentito di un demone con un compagno.
Noi ci uniamo a chi vogliamo, tradiamo anche per far vedere il nostro odio verso il coso lassù. Fin da piccola ci viene insegnato che noi demoni non apparteniamo a nessuno, menchemeno a qualcuno di un'altra specie. Ci dicono di tradire, di unirci col corpo ma non con l'anima, perché noi non abbiamo un'anima....
Ma quando quegli occhi mi hanno guardata ho sentito qualcosa in me cambiare drasticamente. Potevo sentire qualcosa spingermi verso di lui, mentre mille emozioni mi colpivano il cuore freddo da anni. Era come risvegliarsi dopo un lungo sonno e trovarsi in un posto meraviglioso.

Ero sicura che Lucifero mi avrebbe uccisa, per poi finire pure lui, così avrei dovuto tenere il fatto solo per me, e in questo caso essere brava a mentire era una fortuna. Una tremenda fortuna.

Camminai ancora un po' prima di tornare negli Inferi, godendomi il suo profumo addosso, prima di doverlo cancellare.
Lo impressi nella mia mente, in modo definitivo, così lo avrei conservato per sempre. Sarebbe stato indelebile, e avrei potuto godermelo all'infinito, in una eternità senza di lui, senza il suo minimo tocco, o sfioramento, senza nessun suo bacio. Senza poterlo ancora vedere, perché ero certa che Lucifero ci avrebbe scoperti prima o poi

Raggiunsi le porte prima di sentire un lungo ululato, ormai lontano, che riempì il mio cuore di gioia, riunendo i diversi pezzi frantumati, e riportandolo alla sua vera forma.
Non era carico di dolore ma di speranza, speranza di poterci unire, lontani da questo luogo desolato e dal dolore delle anime.
Speranza di poter essere felici per l'eternità senza che qualcuno in tacchi la nostra gioia.

Arrivai i biblioteca, per cercare una spiegazione a tutto questo, passai le dita sfiorando i libri pieni di polvere tra gli scaffali finché non trovai il mio obbiettivo.

Licantropi, il legame del Mate

Lo presi e mi sedetti su un da delle tante poltrone che occupavano la stanza e lo aprii sfogliando le pagine ingiallite dal tempo, ma ancora.ben leggibili.

I licantropi, creature soprannaturali, reclamano una compagna o un compagno alla maggiore età. Ognuno di essi trova nel proprio Mate ciò che cerca, l'anima gemella, quella parte che non hanno in se stessi.
I licantropi possono accoppiarsi solo con due specie di Mate.
Licantropi.
E vampiri.

L'Eterna Dannata Onde as histórias ganham vida. Descobre agora