Eva

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"Quindi hai capito o devo rispiegarti tutto?"

"Ho capito Furcas, è la centesima volta che mi ripeti ciò che dovrei sapere, forse, da anni. Il mio lupo interiore, ciò che mi permette di trasformarmi appunto in un lupo, è il mio istinto. Ciò che mi porterà a prendere delle scelte che, se non controllate dalla mia parte demoniaca, potrebbero portarmi dalla parte sbagliata, e quindi farmi combinare molti guai. Posso calmare il mio istinto spegnendo la mia vista in modo che non veda ciò che mi circondi, o solo trasformandomi completamente in demone. Non vale lo stesso però con la parte demoniaca che sarà sempre presente. Quando sono una lupa i miei sensi sono più fini e la mia velocità, essendo un'ibrida, è tre volte superiore agli altri essere e lo stesso vale per la forza."

"Bene. Se ti attaccassero sai cosa devi fare?"

"Mai mostrare la propria natura. Svelarsi subito è come fare un passo falso, il nemico può trovare i tuoi punti deboli ed ucciderti in poco tempo. È meglio sfruttare l'intelligenza e capire i suoi  punti deboli prima di metterlo a tacere per sempre"

"Perfetto. Per ora va bene così. Ora prova a trasformarti ed a riuscire a rubarmi questa collana" disse mostrandomi una catenella in argento con una pietra azzurra, probabilmente uno zaffiro, incastonata in altre piccole gemme bianche.

Presi un altro respiro prima di sentire di nuovo le ossa scricchiolare, ero migliorata in quella settimana ed ormai il dolore non lo sentivo quasi più. Ciò che mi dava fastidio era sentire ogni parte di me cambiare, era una sensazione strana, come stare ap centro di una palla e continuare a rotolare. Le mie budella si contorcevano ma riuscivo a far sì che la bile non risalisse fino alla mia bocca.
In quella settimana Lucifero era venuto a farmi visita due volte in tutto, ed io avevo proseguito i miei esercizi imparando, con Baal, a mascherare la mia aura completamente, e lo stesso col mio odore, mentre con Raum avevo perfezionato i miei sensi e la mia velocità. Con Dagon, più avanti, avrei imparato ad usare la forza con chi era più grande di me, mentre con Furcas stavo perfezionando la mia mente, rendendola adatta a qualsiasi situazione, in modo da trovare ogni tipo di scappatoia o di strategia per battere il nemico.

Aprii i miei grandi occhi, che avevo scoperto essere diventati di un rosso accesso, senza motivo, da un giorno all'altro. Baal mi aveva spiegato che quel colore indicava il grado di appartenenza nella scala sociale dei lupi. Azzurri e sarei stata un Omega, un lupo inferiore e soggetto spesso a maltrattamenti, gialli e sarei stata un Beta, un consigliere, il secondo di grado, ed infine rossi, un Alpha, il capostipite del branco, colui che comandava e dirigeva tutti i lupi. Il comandante supremo se così vogliamo identificarlo.
Io non avevo un branco, questo era il dilemma che tutti ci eravamo posti.

Scrollai il pelo ed osservai Furcas davanti a me, prima di saltargli addosso nel tentativo di prendere la collana. Lui in un attimo però era dietro di me e le mie fauci avevano acchiappato solo il vuoto totale.
Mi voltai vedendo Furcas che, con sguardo severo, mi guardava attentamente. Non avrei dovuto agire in quel modo, mai essere i primi ad attaccare, mai.

Lo fissai negli occhi cominciando a girargli attorno, lui seguiva i miei movimenti, senza staccare gli occhi dai miei. Aumentai un po' la velocità, pronta a scattare appena fosse stato il momento più adatto, Furcas era furbo, molto, il miglior stratega che conoscessi, per cui non era facile riuscire a colpirlo, prevedeva ogni mossa, di qualsiasi avversario ed io non riuscivo mai a comprendere cosa volesse fare, o anche solo ad anticiparlo nei movimenti.

"Che c'è piccoletta non riesci a prendere la collana? Non dirmi che sei così imbranata" iniziò a sminuirmi, ed io, reprimendo la rabbia che mi stava montando dentro, feci schioccare le fauci la vuoto avanzando solo di un passo senza però staccargli gli occhi di dosso. In tutta risposta lui esibì il suo ghigno migliore prima di scomparire del tutto. Mi voltai trovando a circa tre metri da me, piegai le zampe prima di spiccare un balzo e superarlo, atterrando dietro di lui. E, senza aspettare altro tempo, scattai sulla sua mano, ma lui si dissolse ancora.
Lo rincorsi mettendoci tutta la mia velocità ma prevedeva ogni mia mossa ed io non sapevo che fare.
Continuai così per circa mezzora e più andavo avanti, più la mia velocità aumentava e, anche se ero ormai stanca ed affaticata, riuscivo a muovermi bene, senza alcun problema. Era questa una delle capacità dei lupi o era il mio essere un ibrido?
Lo osservai mentre ancora una volta si dissolveva nell'aria e notai un piccolo filo nero che andava a formarsi sul terreno fino a raggiungere il punto in cui stava riapparendo. Come avevo fatto a non notarlo?

L'Eterna Dannata Where stories live. Discover now