Lost in confusion // Cameron...

By enne_scrittrice

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Dopo il trasferimento a Los Angeles, Nadia riuscirà a trovarsi degli amici, nonostante la sua voglia di riman... More

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Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 10
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Capitolo 14
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Capitolo 9

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By enne_scrittrice

Mi stacco dall'abbraccio e vedo Cameron di fronte a me.

Cosa vuole adesso? Dopo ciò che mi ha detto dovrebbe evitare di rivolgermi parola. A meno che non voglia scusarsi.

<<Fatti gli affari tuoi.>> digrigna Greg pronto a saltare addosso a Cameron. Provo a tenerlo fermo e per fortuna non oppone resistenza oppure mi avrebbe buttata a terra con uno spintone.

<<Nah.>> risponde Cameron mettendosi le mani nella tasca dei jeans.

Perché fa così? Solo perché suo padre ha deciso di fare una stupidaggine e farsi una seconda famiglia, non è colpa di Greg.

<<Andiamo.>> risponde camminando verso l'uscita della scuola. Rivolgo un'occhiataccia a Cameron e seguo Greg.

Perché non vuole lasciarmi in pace? Cosa gliene frega se sto con Greg? Deve smetterla di fare così.

<<Che stupido.>> dico raggiungendo finalmente Greg che è chiaramente nervoso.
<<Qualsiasi cosa ti abbia detto... non è assolutamente vera.>> 

Sinceramente non so a cosa si riferisca Greg. L'unica cosa di cui mi ha parlato Cameron, è quella del padre.
Non ha mai detto qualcosa in particolare su di lui. Mi ha solo detto che non lo sopporta, e che non è il ragazzo giusto per me.

Anche se non riesco a capirne il motivo.

<<Di che parli?>> domando guardandolo.
<<Tu non credergli. È solo un idiota.>> risponde scuotendo la testa. <<Stai meglio adesso?>>

Faccio spallucce e scuoto la testa. Non vedo l'ora che suoni la campanella, così potrò andare da mia nonna.

All'improvviso mi ritrovo tra le braccia di Greg. Senza rendermene conto ho la testa poggiata al suo petto e le braccia attorno alla sua schiena.

Riesco a sentire i muscoli da sopra la maglietta e senza volerlo, mi scappa un sorriso.

<<Che ti succede?>> domanda staccandosi dall'abbraccio.
<<Tesoro?>> la voce di mio padre mi coglie di sorpresa. Non ho nemmeno sentito la campanella.

<<Devo andare.>> dico a Greg indietreggiando lentamente verso mio padre <<Ci vediamo domani.>>
<<A domani.>> mi rivolge un sorriso a trentadue denti e io comincio a camminare verso l'auto insieme a mio padre.

Apro lo sportello e mi metto comoda sul sedile del passeggero. Sono ansiosa di vedere mia nonna e devo ammettere che mi sento un po' in colpa per non aver passato molto tempo con lei.

Da quando sono arrivata non ho fatto altro che stare in camera mia o stare fuori casa.

So benissimo che mia nonna è molto anziana ed è da un po' di tempo che mi preparo alla sua morte, ma non sono ancora pronta.

Non posso fare a meno di pensare a tutte le volte che i miei nonni sono venuti a Seattle. Gli stavo sempre appiccicata come una cozza e tutte le volte che arrivava il giorno del loro ritorno a Los Angeles, non volevo lasciarli andare.

<<Aiden è ancora a scuola.>> dice mio padre facendomi sobbalzare. <<Tua madre ha trovato una babysitter che lo andrà a prendere a scuola. Starà con lui fino a quando non torniamo.>>

<<Okay.>> rispondo uscendo dall'auto. Comincio a camminare verso l'entrata dell'ospedale e comincio già a sentirmi a disagio.

Non mi trovo molto a mio agio negli ospedali e se non fosse per mia nonna non metterei neanche un piede qui dentro.

Seguo mio padre lungo il corridoio, fino a quando non arriviamo davanti la porta e riesco a vedere nonna sdraiata.

Apro la porta e mia madre si alza dalla sedia per abbracciarmi. Sembra calma, come al solito.

<<Vado a prendere un caffè.>> dice mia madre staccandosi dall'abbraccio.
<<Vengo con te.>> risponde mio padre. <<Tu vuoi qualcosa?>>

Scuoto la testa e loro escono dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
<<Ormai è ora. Lo sai.>> sussurra mia nonna.

<<Potresti fare la chemio, no?>> domando sedendomi su una sedia accanto al letto.
<<Tesoro>> dice prendendomi la mano <<credi che a settantacinque anni io voglia fare la chemioterapia?>>

Non posso crederci! Mia nonna non vuole nemmeno fare la chemioterapia.
<<È assurdo.>>

<<Non lo è.>> la sua espressione è severa e dolce allo stesso tempo. Rimango in silenzio, sapendo di non poterla convincere. <<Raccontami qualcosa.>>

<<Cosa vuoi che ti racconti?>> domando aggrottando le sopracciglia.
<<Come sta andando a scuola ad esempio.>>

<<Bene nonna, te l'ho detto.>> rispondo sorridendo.
<<Sono belli i ragazzi californiani vero?>> domanda ancora con un sorriso malizioso. <<Scommetto tutto quello che vuoi, che ti interessa qualcuno.>>

In effetti non ha torto visto che mi piace Greg.

Nonostante mia nonna stia male, continua ad essere come è sempre stata. Non smette di sorridere ed è uno dei tanti motivi per cui l'ammiro.

<<Nonna...>> rispondo ridendo.
<<Sputa il rospo Nadia Hill oppure non risponderò delle mie azioni.>> dice mia nonna riducendo gli occhi ad una fessura.

<<È una minaccia?>> scoppio a ridere e lei sorride.
<<Dimmi almeno come si chiama.>> nel momento in cui sto per risponde, i miei genitori tornano nella stanza interrompendo la nostra conversazione.

<<Perché avete smesso di parlare?>> domanda mia madre <<Stavate sparlando di noi?>> continua ridendo.
Noi scuotiamo la testa e ridiamo allo stesso tempo.

Come potrei prepararmi alla morte di una persona a me cara? Come potrei rassegnarmi?
•••
Arrivo davanti la porta di casa mia e comincio a cercare le chiavi dentro la borsa mentre i miei genitori fanno scendere mia nonna dall'auto e la fanno sedere sulla sedia rotelle.

Quando finalmente trovo le chiavi, apro la porta e riesco a sentire una voce femminile.

Comincio a camminare verso il salotto, curiosa di vedere la babysitter di Aiden.  Nel momento in cui entro nella stanza vedo una donna, mai vista nella mia vita.

<<Ciao.>> mi saluta lei con un sorriso a trentadue denti. Sembra davvero simpatica ed è anche una bella donna.
<<Salve.>> rispondo sorridendo a mia volta.

<<Sono Gina.>> dice porgendomi la mano.

Gina? La mamma di Cameron? Lei e Cameron non si assomigliano molto. Anche perché sua madre non sembra antipatica e stronza come lui.

<<Piacere. Sono Nadia.>> le stringo la mano.
<<Ciao Gina.>> dice mia madre entrando in salotto. <<Lui è mio marito Curtis e lei mia mamma.>> li sento parlare mentre esco dal salotto.

<<Buonanotte.>> dico. Sono molto stanca. Sono rimasta in ospedale insieme ai miei genitori fino a tardi e non vedo l'ora di sdraiarmi sul letto e dormire.

Entro in camera mia e mi avvicino all'armadio per prendere il mio pigiama.

Dopo averlo indossato, mi butto sul letto esausta e mi addormendo in poco tempo.

La mattina successiva mi sveglio controvoglia a causa della sveglia. La scuola è cominciata da una settimana, ma sono così stanca, che sembra che siano passati mesi.

Mi alzo dal letto sbuffando e mi precipito in bagno a fare una doccia veloce. Sto ancora morendo di sonno e nonostante mi sia appena svegliata, non vedo l'ora che si faccia di nuovo sera per tornare a dormire. 

Dopo aver fatto la doccia ed essermi vestita, scendo al piano di sotto per fare colazione. Oggi mio padre ha il giorno libero e sinceramente non ho idea di come andare a scuola. 

Entro in cucina e trovo mia madre ed Aiden, seduti a tavola. <<Buongiorno.>> dico sedendomi per poi prendere un toast caldo. 

<<Buongiorno tesoro.>> risponde mia madre bevendo il suo caffè. 

Afferro la marmellata alla ciliegia e la spalmo sul toast. Forse Adam potrebbe venire a prendermi. 

Ad Adam: Buongiorno! Potresti passare a prendermi? Ho urgentemente bisogno di un passaggio. 

Invio il messaggio e nell'attesa continuo a mangiare il mio toast. Normalmente, Aiden non fa altro che parlare di solito, anche la mattina presto; ma oggi non ha spiaccicato una parola, quindi credo che sappia già tutto sulla nonna. 

<<Ci vediamo sta sera.>> dice mia madre dando un bacio ad Aiden. <<Ciao.>> continua baciandomi sulla guancia. 

<<Ciao mamma.>> la saluto accennando un sorriso. <<Chi ti accompagna a scuola?>> 

<<Gina.>> risponde Aiden alzandosi dalla sedia ed uscendo dalla camera. 

Gina? Ma davvero? Perché non può accompagnarlo mio padre? Non che non sia simpatica, ma perché disturbarla se mio padre è libero? 

Mi alzo dalla sedia e poso i piatti sporchi dentro il lavandino. Non ho tempo di lavarli, quindi lo farà mio padre. 

Prendo il cellulare e guardo le notifiche. Nessuna risposta da parte di Adam. Mi toccherà andare a scuola a piedi. 

Prendo la borsa ed esco da casa cercando di non pensare alla strada che dovrò percorrere. Comincio a camminare e dopo qualche minuto, una macchina si ferma accanto a me. Cameron. Alzo gli occhi al cielo e continuo a camminare. Cosa vuole adesso? 

<<Aspetta dai.>> urla Cameron da dentro l'auto. 

<<Che vuoi?>> domando fermandomi e guardandolo. Mi ha trattata abbastanza male e non ho molta voglia di parlare con lui. 

<<Volevo solo darti un passaggio.>> alzo gli occhi al cielo e senza dire una parola, apro lo sportello della sua auto e mi siedo sul sedile del passeggero. <<Prego.>> dice lui ironico. 

Decido di non rispondere e lui comincia a guidare verso scuola. Nonostante non abbia voglia di stare con lui, un passaggio mi fa comodo e non avevo voglia di andare a piedi fino a scuola. 

<<Stai con Greg?>> domanda continuando a guardare la strada. 

<<Ma perché non ti fai gli affari tuoi Cameron?>>  domando con un tono di voce abbastanza acido. 

<<Nah.>> 

Dio mio, vorrei prenderlo a sberle giuro. Che antipatico; non lo sopporto. Forse era meglio se fossi andata a piedi. 

Sento il cellulare vibrare da dentro la tasca, così lo prendo e leggo il messaggio. 

Da Adam: Scusa se ti rispondo adesso, ma oggi non verrò a scuola. 

Ad Adam: Non preoccuparti, come mai non verrai? 

<<L'hai detto a qualcuno?>> domandai serrando la mascella. 

<<Senti Cameron, ma secondo te che motivo avrei per andare in giro a dire alla gente una cosa del genere?>> domando nervosa. Mi ha stancata con tutta questa storia. Prima crede che io metta certe voci in giro e poi crede che io dica a qualcuno ciò che mi ha detto. Che idiota. 

<<Non lo so.>> 

Per fortuna arriviamo davanti scuola e io mi affretto ad aprire lo sportello dell'auto per scendere. Come al solito, gli sguardi di tutti sono puntati su di me. 

Continuo a camminare cercando di ignorare tutti e di non innervosirmi, fino a quando non vedo Cameron camminare accanto a me. <<Ma che vuoi?>> domando accigliata. 

<<Smettila di fare la bambina.>> dice afferrandomi per un braccio per farmi fermare. 

<<Io faccio la bambina?>> domando divincolandomi dalla sua presa <<Tu mi tratti di merda e io sarei una bambina?>> mi guardo attorno e capisco di aver attirato l'attenzione di tutti, ma non mi importa. 

<<Che succede?>> domanda Greg guardandoci con le mani in tasca inclinando la testa. 

<<Ma stai sempre in mezzo tu? Sparisci.>> risponde Cameron con la mascella serrata. 

<<Sparisci tu.>> dice Greg avvicinandosi sempre di più a Cameron con un sorrisetto in volto. Questa situazione non mi piace per niente. 

<<Vattene Greg.>> continua Aaron incrociando le braccia. 

<<Adesso basta.>> dico posizionandomi davanti Greg che posa la sua mano su un mio fianco e mi fa rabbrividire. 

<<Si può sapere che succede qui?>> la voce inconfondibile di Ellie mi fa innervosire ancora di più. <<Ci sei sempre tu in mezzo, non posso crederci.>> 

<<Smettila di rompermi Ellie.>> 

<<Smetterla? Dopo tutto quello che mi stai facendo?>> domanda alzando un sopracciglio. 

Ma di che cavolo sta parlando? Adesso cosa starei facendo? Questa ragazza ne ha sempre una pronta e io non la sopporto più. 

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