Capitolo 9

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Mi stacco dall'abbraccio e vedo Cameron di fronte a me.

Cosa vuole adesso? Dopo ciò che mi ha detto dovrebbe evitare di rivolgermi parola. A meno che non voglia scusarsi.

<<Fatti gli affari tuoi.>> digrigna Greg pronto a saltare addosso a Cameron. Provo a tenerlo fermo e per fortuna non oppone resistenza oppure mi avrebbe buttata a terra con uno spintone.

<<Nah.>> risponde Cameron mettendosi le mani nella tasca dei jeans.

Perché fa così? Solo perché suo padre ha deciso di fare una stupidaggine e farsi una seconda famiglia, non è colpa di Greg.

<<Andiamo.>> risponde camminando verso l'uscita della scuola. Rivolgo un'occhiataccia a Cameron e seguo Greg.

Perché non vuole lasciarmi in pace? Cosa gliene frega se sto con Greg? Deve smetterla di fare così.

<<Che stupido.>> dico raggiungendo finalmente Greg che è chiaramente nervoso.
<<Qualsiasi cosa ti abbia detto... non è assolutamente vera.>> 

Sinceramente non so a cosa si riferisca Greg. L'unica cosa di cui mi ha parlato Cameron, è quella del padre.
Non ha mai detto qualcosa in particolare su di lui. Mi ha solo detto che non lo sopporta, e che non è il ragazzo giusto per me.

Anche se non riesco a capirne il motivo.

<<Di che parli?>> domando guardandolo.
<<Tu non credergli. È solo un idiota.>> risponde scuotendo la testa. <<Stai meglio adesso?>>

Faccio spallucce e scuoto la testa. Non vedo l'ora che suoni la campanella, così potrò andare da mia nonna.

All'improvviso mi ritrovo tra le braccia di Greg. Senza rendermene conto ho la testa poggiata al suo petto e le braccia attorno alla sua schiena.

Riesco a sentire i muscoli da sopra la maglietta e senza volerlo, mi scappa un sorriso.

<<Che ti succede?>> domanda staccandosi dall'abbraccio.
<<Tesoro?>> la voce di mio padre mi coglie di sorpresa. Non ho nemmeno sentito la campanella.

<<Devo andare.>> dico a Greg indietreggiando lentamente verso mio padre <<Ci vediamo domani.>>
<<A domani.>> mi rivolge un sorriso a trentadue denti e io comincio a camminare verso l'auto insieme a mio padre.

Apro lo sportello e mi metto comoda sul sedile del passeggero. Sono ansiosa di vedere mia nonna e devo ammettere che mi sento un po' in colpa per non aver passato molto tempo con lei.

Da quando sono arrivata non ho fatto altro che stare in camera mia o stare fuori casa.

So benissimo che mia nonna è molto anziana ed è da un po' di tempo che mi preparo alla sua morte, ma non sono ancora pronta.

Non posso fare a meno di pensare a tutte le volte che i miei nonni sono venuti a Seattle. Gli stavo sempre appiccicata come una cozza e tutte le volte che arrivava il giorno del loro ritorno a Los Angeles, non volevo lasciarli andare.

<<Aiden è ancora a scuola.>> dice mio padre facendomi sobbalzare. <<Tua madre ha trovato una babysitter che lo andrà a prendere a scuola. Starà con lui fino a quando non torniamo.>>

<<Okay.>> rispondo uscendo dall'auto. Comincio a camminare verso l'entrata dell'ospedale e comincio già a sentirmi a disagio.

Non mi trovo molto a mio agio negli ospedali e se non fosse per mia nonna non metterei neanche un piede qui dentro.

Lost in confusion // Cameron Dallas [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora