Lost in confusion // Cameron...

By enne_scrittrice

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Dopo il trasferimento a Los Angeles, Nadia riuscirà a trovarsi degli amici, nonostante la sua voglia di riman... More

Capitolo 1
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
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Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
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Capitolo 48
AVVISO IMPORTANTE
Ho deciso
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Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
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Capitolo 64
Capitolo 65
9?
Capitolo 66
Ringraziamenti
Lost in confusion 2?
IMPORTANTE
AMAZON

Capitolo 2

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By enne_scrittrice

Appena arrivo in salotto insieme ad Aiden, vedo mia nonna sulla sedia a rotelle. Non la vedo da poco più di due anni.

Mi precipito verso di lei e mi chino per abbracciarla. <<Nonna.>> dico trattenendo a stento le lacrime.
<<Tesoro.>>

Mia nonna è abbastanza anziana... è rimasta incinta di mia madre a quarantacinque anni dopo vari tentativi. Inizialmente ci aveva rinunciato, ma poi è avvenuto questo miracolo.

A differenza dei miei nonni, i miei genitori hanno smesso di provarci dopo due aborti spontanei e hanno deciso di adottare me e dopo qualche anno Aiden.

Quando mi hanno adottata avevo sei anni, invece Aiden era neonato. Non mi importa se non abbiamo lo stesso DNA, per me loro sono i miei veri genitori ed Aiden è il mio vero fratello.

<<Guarda come ti sei ridotta.>> le dico staccandomi dall'abbraccio.
<<Sono una vecchietta, lo sai.>>
Le rivolgo un sorriso sbilenco. <<Vado a sistemarmi un po' e torno.>> dico andando verso le scale.

Aiden non mi ha dato nemmeno il tempo di sistemarmi, infatti ho tutti i capelli spettinati e una faccia più orribile del solito.

Appena arrivo in camera mia, mi sfilo il pigiama da dosso, lo appoggio sul letto e metto un vestito a campana di colore blu, piego il pigiama e lo rimetto in valigia provvisoriamente.

Scendo in cucina per fare colazione, anche se non ho molta fame. Ho ancora molto sonno a causa del brusco risveglio a quell'ora.

Odio svegliarmi presto, specialmente quando so che posso dormire ancora. Domani ricomincia la scuola e dovrò svegliarmi prestissimo. Al solo pensiero già mi viene da piangere.

Apro il frigo e dentro non trovo nulla da mangiare. Per un attimo ho dimenticato del tutto di essere arrivata ieri. Sicuramente mia madre farà la spesa oggi.

<<Hai fame?>> domanda mio padre entrando in cucina.
<<Non così tanto.>>
<<Andiamo a fare colazione fuori. Ti va?>>
<<No grazie, magari mi portate voi qualcosa.>> dico uscendo dalla cucina.
<<Perché no?>> continua lui seguendomi <<Portiamo anche la nonna.>>

<<Non ho molta voglio di uscire.>> ammetto voltandomi a guardarlo.
<<Allora vado a prendere qualcosa e facciamo colazione qui.>> dice mio padre sorridendo.

Ricambio il sorriso e torno in camera. Per fortuna ho messo un costume da bagno in valigia. Inizialmente ho pensato di andare in spiaggia, ma adesso sono indecisa.

Per adesso opto per la piscina di casa, se ho tempo scendo in spiaggia di pomeriggio. Fa molto caldo, un bagno è proprio quello che ci vuole.

Metto il costume, prendo un telo e corro al piano di sotto per poi uscire in giardino. Vicino la piscina ci sono anche delle sedie sdraio. Poso il telo su una di esse e mi preparo ad entrare in acqua.

Entro il più velocemente possibile in piscina e finalmente sto meglio. Non sopporto questo caldo appiccicoso.

<<Arrivoo.>> urla Aiden entrando in piscina con un tuffo a bomba. E io che volevo stare un po' sola...
Mentre nuoto per uscire dall'acqua, qualche minuto dopo, vedo uscire mia madre dalla porta.

<<Ragazzi è arrivato papà.>>
<<Ma sono entrato adesso.>> si lamenta Aiden facendo il broncio.
<<Farai un bagno oggi pomeriggio tesoro.>> conclude tornando in casa.

Prendo il telo che avevo posato sulla sedia sdraio e comincio ad asciugarmi.
<<Mi presti il tuo telo? Io ho dimenticato di prenderlo.>> dice Aiden uscendo dalla piscina.

<<Vieni.>> dico sospirando e avvolgendolo con il telo. <<Entriamo.>>
Mentre camminiamo verso la sala da pranzo, ripenso alla storia di Aiden e mi vengono i brividi.

Scaccio via quei pensieri orribili e mi siedo a tavola per fare colazione.
<<Stai bagnando tutto.>> dice mia madre addentando una ciambella.
<<Dopo pulisco tutto, promesso.>> risponde lui facendo la faccia da cucciolo.

Odioso. Quando fa così, i miei genitori lo perdonano e lui evita di essere rimproverato o essere messo o in punizione. Assurdo.

Prendo un cornetto al cioccolato e comincio a mangiare.
<<Come va nonna?>> chiedo.
<<Me la cavo. Tu tesoro? Stai bene?>>
<<Me la cavo.>> rispondo sorridendole.

Vederee mia nonna in queste condizioni è strano. Me la ricordo ancora in salute, piena di vita...

Dopo la morte di mio nonno, due anni fa, ha cominciato ad ammalarsi. Ha avuto un infarto ed una ischemia, ma in quel periodo non l'ho vista per niente.

Se fosse stato per me, l'avrei raggiunta subito, ma i miei genitori non mi hanno permesso di venire a Los Angeles da sola; visto che loro lavoravano.

<<Vuoi venire a fare shopping insieme a me dopo?>> domanda mia madre facendomi sobbalzare.
<<Sì... va bene.>>
<<Nonna quando vieni a vivere qui?>> domanda Aiden euforico.

<<Oggi stesso.>> risponde lei bevendo un bicchiere d'acqua.

Per fortuna la casa è molto grande, quindi non ci saranno problemi ad ospitare la nonna qui. Credo che questa casa potrebbe ospitare una squadra di pallavolo, noi compresi.

Finisco il cornetto e corro in camera mia per fare una breve doccia. Dopo il bagno in piscina mi sento davvero meglio.

Faccio una doccia fredda, mi lavo i denti e mi rivesto.
Oggi sarà la prima volta che uscirò a Los Angeles.

Sento bussare alla porta. <<Avanti.>> dico mentre metto un filo di mascara.
<<Sei pronta?>> domanda mia madre rimanendo sulla soglia della porta.

<<Metto le scarpe e sono pronta.>>
<<Okay. Ti aspetto in macchina.>>
Metto le mie amate converse nere, prendo lo zainetto di pelle nero e scendo in garage. Salgo in auto e metto la cintura di sicurezza.

<<Pronta?>> chiede mia madre mettendo in moto la macchina.
<<Prontissima.>> affermo con un sorriso compiaciuto.

Adoro fare shopping. In questo momento è proprio quello che mi serve.
Non ho bisogno di spendere tanto, non sono una ragazza viziata, nonostante i miei genitori abbiano molto denaro.

<<Andiamo in centro?>> domando. Lei fa cenno di sì con la testa mentre continua a guidare.

<<Quando cominci a lavorare?>>
<<Domani mattina.>> risponde fermandosi ad un semaforo rosso.
<<Non potrai accompagnarmi a scuola?>> domando sgranando gli occhi. Non ho idea di dove sia la mia nuova scuola.

<<No tesoro, mi dispiace.>>
Nonostante io abbia preso la patente, voglio conoscere meglio le strade di Los Angeles prima di guidare qui. Lasciando perdere il fatto che non ho l'auto... almeno, non una tutta mia.

Seattle è bella, ma Los Angeles è magnifica, almeno per me. 
Mia madre parcheggia l'auto e scendiamo.

<<Entriamo qui.>> dice trascinandomi dentro un negozio di abbigliamento. <<Ci vediamo tra dieci minuti ai camerini. Scegli quello che ti piace di più.>> sussurra per poi andare via.

Rido alle sue parole e comincio a frugare tra i vestiti per trovare qualcosa di carino. Finalmente dopo più di cinque minuti di ricerca, riesco a trovare qualcosa che mi piaccia.

Raggiungo il camerino, e non vedendo mia madre l'aspetto seduta in una poltroncina. Prendo il cellulare dalla tasca; ho ricevuto un messaggio.

Da Gaby: Sono appena arrivata a scuola. Theo si è fidanzato con Kate.

Cosa? Theo e Kate? Theo è il mio ex ragazzo e Kate è una mia amica. So che io e Theo ci siamo lasciati da molto, ma comunque è stato molto importante per me e sapere che si è fidanzato con una mia amica mi fa solo innervosire.

Stringo i pugni e faccio dei respiri profondi per calmarmi. Come hanno potuto farmi una cosa del genere?

A Gaby: grazie per avermelo detto.

Mia madre ancora non arriva e sono passati dieci minuti da quando ci siamo separate. Sono troppo nervosa, ho bisogno di dire a Kate ciò che penso.

A Kate: sei una grandissima stronza. Aspettavi il mio trasferimento per farti vedere in giro con Theo perché sapevi che ti avrei presa per i capelli?

Mando il messaggio senza pensarci su due volte e provo a rilassarmi. Se c'è una cosa che non sopporto è quella di essere presa in giro. Il giorno prima della mia partenza sono stata con lei e non mi ha detto nulla della sua relazione con Theo. Invece oggi sono già una coppietta felice.

<<Eccomi.>> dice mia madre avvicinandosi a me con una pila di vestiti in mano. <<Ho preso qualcosa pure per te.>>

<<Okay.>> rispondo ridendo. Entro in camerino e provo uno dei vestiti che ho preso. Indosso il vestito rosso attillato con la scollatura a goccia ed esco per mostrarlo a mia madre.

<<Sei bellissima tesoro.>> dice euforica. <<Indossa questo.>> mi porge un vestito nero a fiori. Entro di nuovo dentro il camerino e cambio abito. Esco di nuovo e mia madre mi guarda con un sorriso da ebete.

<<Prendilo.>> ordina con gli occhi a cuoricino. <<Potresti indossarlo domani.>>

<<Sicura?>> domando guardandomi allo specchio. Devo ammettere che è davvero carino.

<<Sì.>> risponde mia madre.

Usciamo dal negozio mezz'ora dopo e torniamo a casa dopo aver fatto la spesa al supermercato e aver pranzato fuori. Scendo dall'auto e aiuto mia madre a portare le buste della spesa in cucina.

<<Sono arrivate le nostre cose.>> urla Aiden entrando in cucina.

<<Sono in anticipo.>> dice mia madre. Mi precipito in salotto e vedo un'infinità di scatoloni sul pavimento.
<<Sono arrivati pure i mobili?>> domando euforica. Non riesco a vedere la mia stanza così vuota. A Seattle era stracolma di cose. 

<<Sì.>> risponde mio padre.<<Quelli sono i tuoi.>> continua indicando gli scatolini vicino le scale.

---

Ho passato più di tre ore a sistemare le mie cose. Inoltre, adesso la mia camera non è più vuota. Finalmente ho di nuovo un armadio, una scrivania e una libreria. In realtà volevo utilizzare la cabina armadio per i miei vestiti, ma mia madre non è stata d'accordo.

Spacchetto l'ultimo scatolone e dentro vedo tutte le mie foto. Le prendo e comincio a guardarle una per una. Vedo una foto di me e Gaby alla festa per i suoi sedici anni, poi prendo una vecchia foto di me e Theo nel cortile della scuola... entrambi abbiamo un sorriso stampato in faccia.

Eravamo felici insieme, e se fosse stato per me avremmo continuato la nostra relazione, ma lui ha preferito chiudere con me. A proposito di Theo...

Afferro il cellulare da sopra la scrivania e vedo un nuovo messaggio.

Da Kate: Non è come pensi. Io volevo dirti tutto, ma Theo mi ha convinto a non farlo. Mi dispiace!

Decido di non rispondere. Non ho intenzione di perdere altro tempo sulla questione. Prendo le foto con Theo e con Kate e la strappo all'istante. Dovevo stracciare quelle con Theo appena ci siamo lasciati, ma non ne ho avuto il coraggio. Solo adesso mi rendo conto di quanto sia stata stupida.

Scendo in cucina per cenare e trovo già tutto pronto. <<Perché non mi avete chiamata?>> domando sedendomi.

<<Stavamo per farlo.>> dice mia nonna.

<<Okay.>> rispondo prendendo il vassoio con dentro l'insalata. Non ho molta fame, come al solito in questo ultimo periodo. Domani ricomincia la scuola e io sarò completamente da sola. Non so nemmeno come farò ad arrivare a scuola visto che mia madre lavora e non potrà accompagnarmi. Dire che sono ansiosa, è dire poco.

<<Comunque...>> dice mio padre facendo una breve pausa <<lavorerò in un liceo vicino al tuo.>> tiro un sospiro di sollievo sapendo che non lavorerà nella mia scuola. <<Però farò qualche ora di lavoro pure nella tua scuola.>>

Per poco non mi strozzo con un pomodorino. <<Cosa?>> dico sgranando gli occhi. Tutti scoppiano a ridere. Il lato positivo è che almeno potrà accompagnarmi. <<Allora domani mi accompagni tu?>>

<<No tesoro. Domani non sarò nella tua scuola.>>

Sbuffo e torno a mangiare la poca insalata che è rimasta nel piatto. Appena finisco, aiuto mia madre a lavare i piatti e poi corro in camera mia. Mi infilo il pigiama e dopo aver lavato i denti, mi butto sul letto e mi addormento all'istante.


Mi alzo dal letto ancora prima che la sveglia suoni. Non ho dormito molto sta notte. Credo che sia a causa dell'ansia, anzi, ne sono sicura. Mi vesto, scendo in cucina e trovo mia madre ai fornelli.

<<Uova strapazzate in arrivo.>> canticchia posando un piatto davanti a me.

<<Grazie.>> dico sorridendo. Provo a mangiare una forchettata di uova strapazzate, ma proprio non ci riesco. <<Come faccio ad andare a scuola?>>

<<Non preoccuparti, ci ho pensato io.>> dice mia madre con un sorriso compiaciuto.
Che cosa ha in mente? Non mi piace per niente quel sorriso che mi ha rivolto. C'è qualcosa che mi puzza in questa storia.

Salgo in camera mia lasciando gran parte delle uova strapazzate sul piatto. Lavo i denti e quando torno in camera per prendere la borsa, sento il campanello. Chi può essere? Noi non conosciamo nessuno qui, almeno non che io sappia.

Mi precipito al piano di sotto e guardo mia madre aggrottando le sopracciglia. Appena mi ha visto scendere, ha socchiuso la porta.

<<Che c'è?>> domando accigliata.
<<Hai presente quando ti ho detto che avevo pensato a tutto io per farti andare a scuola?>>
<<Sì. Devo spaventarmi?>>

Lei scuote la testa e continua a sorridere. <<Ti ho trovato un passaggio.>> dice aprendo la porta. 

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