La Passione ha il tuo nome

By NancySommella

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La notte di San. Valentino, Emily, una giovane libraia, non sapeva che grazie a un'aggressione incontrava l'u... More

La passione ha il tuo nome: capitolo1-2
La passione ha il tuo nome. Capitolo 3
La passone ha il tuo nome. Capitolo 4
La passione ha il tuo nome. Capitolo 5
La passiona ha il tuo nome. Capitolo 6
La passione ha il tuo nome. Capitolo 7
La passione ha il tuo nome. Capitolo 8
La passione ha il tuo nome. Capitolo 9
La passione ha il tuo nome. Capitolo 10
La passione ha il tuo nome. Capitolo 11
La passione ha il tuo nome. Capitolo 12
La passione ha il tuo nome. Capitolo 13
La passione ha il tuo nome. Capitolo 14
La passione ha il tuo nome. Capitolo 15
La passione ha il tuo nome. Capitolo 16
La passione ha il tuo nome. Capitolo 17
La passione ha il tuo nome. Capitolo 18
La passione ha il tuo nome. Capitolo 19
La passione ha il tuo nome. Capitolo 20
La passione ha il tuo nome. Capitolo 21
La passione ha il tuo nome. Capitolo 22
La passione ha il tuo nome. Capitolo 23
La passione ha il tuo nome. Capitolo 24
La passione ha il tuo nome. Capitolo 25
La passione ha il tuo nome. Capitolo 26
La passione ha il tuo nome. Capitolo 27
La passione ha il tuo nome. Capitolo 28
La passione ha il tuo nome. Capitolo 29
La passione ha il tuo nome. Capitolo 30
La passione ha il tuo nome. Capitolo32
La passione ha il tuo nome. Capitolo 33
La passione ha il tuo nome. Capitolo 34
La passione ha il tuo nome. Capitolo 35
La Passione ha il tuo nome. Capitolo 36
La passione ha il tuo nome. Capitolo 37
La passione ha il tuo nome. Capitolo 38
La passione ha il tuo nome. Capitolo 39
La passione ha il tuo nome. Capitolo 40
La passione ha il tuo nome. Capitolo 41
La passione ha il tuo nome. Capitolo 42
La passione ha il tuo nome. Capitolo 43
La Passione ha il tuo nome. Capitolo 44
La passione ha il tuo nome. Capitolo 45
La passione ha il tuo nome. Capitolo 46
La passione ha il tuo nome. Capitolo 47
La passione ha il tuo nome. Capitolo 48
La Passione ha il tuo nome. Capitolo 49
La passione ha il tuo nome. Capitolo 50
La passione ha il tuo nome. Capitolo 51
La passione ha il tuo nome. Capitolo 52
La Passione ha il tuo nome. Capitolo 53
La Passione ha il tuo nome. Capitolo 54
La passione ha il tuo nome. Capitolo 55
La passione ha il tuo nome. Capitolo 56
La passione ha il tuo nome. Capitolo 57
La passione ha il tuo nome. Capitolo 58
La passione ha il tuo nome. Capitolo 59
La passione ha il tuo nome. Capitolo 60
La passione ha il tuo nome. Capitolo 61
La passione ha il tuo nome. Capitolo 62
La passione ha il tuo nome. Capitolo 63
La passione ha il tuo nome. Capitolo 64
La passione ha il tuo nome. Capitolo 65
La passione ha il tuo nome. Capitolo 66
La passione ha il tuo nome. Capitolo 67
La passione ha il tuo nome. Capitolo 68
La passione ha il tuo nome. Capitolo 69
La passione ha il tuo nome. Capitolo 70
La passione ha il tuo nome. Capitolo 71
La passione ha il tuo nome. Capitolo 72
La passione ha il tuo nome. Capitolo 73
La passione ha il tuo nome. Capitolo 74
La passione ha il tuo nome. Capitolo 75
La passione ha il tuo nome. Capitolo 76
La passione ha il tuo nome. Capitolo 77
La passione ha il tuo nome. Capitolo 78
La passione ha il tuo nome. Capitolo 79
La passione ha il tuo nome. Capitolo 80
La passione ha il tuo nome. Capitolo 81
La passione ha il tuo nome. Capitolo 82
La passione ha il tuo nome. Capitolo 83
La passione ha il tuo nome. Capitolo 84
La passione ha il tuo nome. Capitolo 85
La passione ha il tuo nome. Capitolo 86
La passione ha il tuo nome. Capitolo 87
La passione ha il tuo nome. Capitolo 88
La passione ha il tuo nome. Capitolo 89
La passione ha il tuo nome. Capitolo 90
La passione ha il tuo nome. Capitolo 91
La passione ha il tuo nome. Capitolo 92
La passione ha il tuo nome. Capitolo 93
La passione ha il tuo nome. Capitolo 94
La passione ha il tuo nome. Capitolo 95
La passione ha il tuo nome. Capitolo 96

La passione ha il tuo nome. Capitolo 31

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By NancySommella


Emily.

Alex, serra la mascella fissando Eric che ha l'aria stravolta mentre ascolta qualcuno al telefono, ma i suoi occhi, puntati su di me, sono pieni d'ira. Lo ignoro. Io sto peggio di lui. D'improvviso urla parlando in francese, e dal tono sembra un comando, poi riattacca. Si gira verso Alex e puntandogli un dito <<tu non fai più parte della squadra, sei licenziato>>. Cosa? Quest'uomo finge di capirmi, ha osato scopate punitive per impormi l'obbedienza e adesso ha licenziato Alex solo perché l'ho trascinato in discoteca. <<Non è colpa sua>> esclamo, lui si volta e andando su tutte le furie <<non osare interferire, stai zitta>>. Alex si abbottona la giacca del completo scuro dicendomi <<il signore ha ragione>> e se ne va. Inferocita poggio le mani sul banco della cucina davanti alla colazione ancora intatta e cerco di calmare il tremore. <<Mangia>> mi ordina con severità. Non può continuare a fare così io merito delle scuse per come sono stata trattata e finché non arriveranno, non gli rivolgerò più la parola. Indispettita e incollerita, raccolgo tutto e lo getto nella pattumiera. Eric mi afferra per le braccia e scuotendomi <<di questo passo non andrai molto lontano. Obbedienza, hai capito?>> mi si blocca il respiro. Ho paura. Si passa entrambe le mani nei capelli quasi a volerseli strappare dalla frustrazione. Oh, no! Adesso viene la parte peggiore. Poi sputando le parole mi ordina, con lo sguardo più glaciale di cui è mai stato capace <<vai nella mia auto e aspettami, senza discutere>>. La testa mi suggerisce: scappa, ti punirà. Il cuore invece mi sussurra: fa come ti dice lui, fidati. Mi muovo con le gambe che oscillano dalla paura. Oddio, dove mi porterà? Ho davvero paura!

Eric.

Butto giù l'ultimo bicchiere di sangue e la raggiungo in auto. Devo metterla al sicuro e nello stesso tempo, recuperare la fiducia e la nostra relazione. Avrei voluto iniziare in un altro modo invece di alzare la voce con lei, ma questa giornata è incominciata proprio male con una telefonata di Sharif. Mi ha avvisato che stanotte, appena spunterà la luna piena, ci sarà un attacco contro di noi dai branchi e dai Vampiri sotto il comando di Isse, seguace di Ludovic. Mio padre, mi ha dato il suo benestare per portare Emily da Hajira che ha un immobile blindato, mentre loro bonificano la zona nella speranza che Ludovic faccia la sua comparsa. Lancio uno sguardo nella sua direzione: è arrabbiata, pallida e impaurita dalla mia vicinanza. Conoscendola non mancherà molto per sfuriare e lontano di casa glielo permetterò, poi le darò un po' di attenzioni da parte mia e ritornerà tutto come prima.

Non riesco a smaltire la rabbia, questa strega continua a non rivolgermi la parola e il suo atteggiamento mi sta solo istigando di più. L'ho portata nell'hotel di Hajira fornito anche di una spa, per tenerla al sicuro. Ho creduto che all'ingresso delle grotte, dove è iniziato il percorso benessere, lei mi chiedesse qualcosa invece nulla. Durante il massaggio relax, che abbiamo fatto nella stessa stanza, lei non mi ha rivolto uno sguardo, ha tenuto tutto il tempo la testa girata dall'altro lato, mentre io ho fissato tutto il tempo la sua schiena nuda. Nella sauna è rimasta, pazientemente seduta al mio fianco tenendosi ben stretto il telo di spugna che la avvolgeva, ma evitando accuratamente di sfiorarmi. Dopo siamo passati nella piscina con idromassaggio ed anche lì pur di evitarmi si è concentrata sulla cascata e sono certo che abbia contato tutte le candele accese per tenersi occupata. Una specie di reazione l'ha avuta solo quando siamo saliti in camera. Ha spalancato gli occhi e ha emesso un gemito vedendo il letto. Ho scelto di proposito la camera più colorata, per compiacerla. Le pareti sono color crema mentre le tende e le poltrone sono di velluto rosso, come la coperta e i cuscini del letto. Questa suite è detta queen, perché sulla parete alle spalle del letto c'è una corona dorata dove scendono dei drappeggi, rosso scuro. Le ho annunciato <<passeremo la notte qui>> per provocarla, ma lei ha continuato a tacere. Adesso siamo seduti a un tavolo nella sala ristorante e non si decide a finire la bistecca, in pratica l'unica cosa che ha ordinato dal menù. Lei ha bisogno di nutrirsi perché è digiuna da tutto il giorno. Armandomi di pazienza prendo le sue posate, taglio un pezzetto di carne e porgendogli la forchetta davanti alla bocca, <<mangia>> le dico con calma. Obbedisce, tenendo lo sguardo basso, ed io contenendo la soddisfazione, continuo a imboccarla sotto gli occhi degli altri ospiti che ci guardano divertiti. In verità mi sto divertendo anch'io della sua sottomissione e afferro il calice del vino e appoggiandoglielo alle labbra <<bevi>>. Gliene verso un po' in bocca poi le domando <<ancora?>> invece di rispondere lei si alza. Sposta i bicchieri sui lati del tavolo, poi sale in piedi sulla sedia. Che diamine sta facendo? Nella sala ci guardano tutti, persino i camerieri si fermano a fissarci con le pietanze nelle mani che stavano per servire. Improvvisamente lei mette le ginocchia sul tavolo, poi si piega poggiando anche i palmi e mi fissa dritto negli occhi con sfida. Maledizione, si è messa a quattro zampe per essere imboccata come un cane. Sento le risatine degli altri tavoli e i commenti osceni di alcuni uomini sul suo lato B fasciato dal tubino nero messo in bella mostra. Dannazione mi sta ridicolizzando non sapendo che in questa sala sono quasi tutti Vampiri che ci fanno da scorta fingendosi ospiti dell'hotel. Come osa farmi questo! Provando una rabbia mai smisurata come adesso, mi alzo, sbatto il tovagliolo sul tavolo, poi sollevo lei in spalla ed esco dal ristorante. Deve essere punita e sarà peggio di ieri notte. La porto in camera, la poggio a terra, mi tolgo la giacca e la getto sulla poltrona e, stando alle sue spalle, abbassandole la cerniera dell'abito le dico all'orecchio <<tu mi rendi una belva>>. Le strappo l'abito fino ai fianchi e lei ha un cedimento. La cingo in vita sorreggendola e dei goccioloni caldi mi cadono sulle braccia.

Emily.

Mi dimeno dalla sua stretta, determinata a non permettergli più di usarmi sessualmente. Le coppie parlano oppure discutono e semmai si finisce a letto come conclusione di una pace fatta non per essere punite. Questo lo deve capire. Riesco a girarmi, nella sua stretta, quando basta per spingerlo, ma vedendo che lui rafforza la stretta, lo colpisco sul torace con i pugni emettendo dei gemiti disperati per la paura e con le lacrime che mi colano dagli occhi come un fiume in piena. <<Smettila Emily, parlami invece di dar di matto>> mi ordina scuotendomi con rabbia. <<Io non sto dando di matto, sei tu quello che lo fa>> gli urlo riuscendo a liberarmi. Lui mi fissa con gli occhi stretti <<la colpa è solo tua>> mi dice con altero portamento ed io asciugandomi, poco elegantemente, gli occhi con il dorso delle mani, mi difendo, <<non è vero. Tu mi stai portando all'esasperazione, io non capisco questo tuo comportamento eppure sembrava che mi avessi compreso e invece guarda quello che hai fatto. Mi hai punito con il sesso e non contento te la sei presa pure con Alex. Adesso quel poveretto non hai più il lavoro solo perché io sono andata in un locale con la scorta che tu mi obblighi ad avere. Alla fine ho fatto come tu volevi. Adesso siamo qui e per quando mi sforzo, non lo capisco il motivo e riguardo al mio comportamento durante la cena te la sei cercata. Io odio essere imboccata, ma se ti avessi detto di smetterla, tu avresti di certo sfuriato davanti a tutti. E adesso spiegami perché siamo in questo posto, perché onestamente dopo tutto questo la trovo ridicola come pensata>> <<tu non apprezzi le buone intenzioni>> <<lo farei se tu fossi sincero. Perché siamo qui>> <<basta Emily!>> <<No! Non la smetterò finché non mi dirai la verità>> <<non ti conviene>> <<Eric, non farmelo ripetere>> <<altrimenti cosa farai? Scapperai o mi lascerai?>>. Di nuovo queste parole, dette con rabbia per nascondere il disprezzo. Se dessi retta alla ragione, dovrei scappare davvero, eppure qualcosa più forte di me, che non a che fare con i sentimenti o alla più logica delle ragioni, me lo impedisce. Una moltitudine di pensieri e domande si affollano nel cervello, sembra che vogliano venire fuori tutte insieme. Penso con frenesia e quando sono sul punto di credere che la testa stesse per scoppiarmi, mi si apre un varco nel cervello ricordando una frase di Carl, "sta lottando contro i demoni del passato, qui potrebbe essere solo lui la vittima". E come se avessi un'illuminazione, gli chiedo, nonostante il suo volto indurito dalla rabbia, <<non puoi farmi pagare gli errori di un'altra, perché so di lei. Tu mi hai spiegato che ci sono dei pericoli e lo capisco e voglio pagare per i miei di errori, ma il tuo volere obbedienza e totale controllo su di me è patologico. Dimmelo Eric, perché lei ti ha lasciato>>. La sua rabbia vacilla in panico, poi nel tempo di un battito di cuore gli ritorna, l'aria altera e severa, <<se sai già tutto perché me lo chiedi?>> mi domanda con quel velo sinistro negli occhi e a me tremano le gambe. <<Voglio che tu me lo dica>> <<Stai bleffando Emily, non c'è nulla da sapere>> e fa per voltarmi le spalle. Gli afferro il braccio: oh, cazzo! I muscoli sotto le mie dita sono tesi e duri come il ferro e anche se tutto di lui mi suggerisce di smetterla, io insisto, mostrando un coraggio che non ho, <<perché ti ha lasciato?>> Eric, si gira di scatto come una belva ed io mi preparo, tremando tutta, allo scontro fisico: ti stritolerà mi grida la ragione e faccio un passo indietro e mi trovo totalmente impreparata mentalmente quando lui con furia mi urla <<è morta. Margaret è morta perché le dissi la verità su chi sono e lei se ne andò. La presero, solo perché sfuggi al mio controllo e quando la trovai, di lei c'erano solo pezzi. Tutto questo accadde perché fui onesto e lei non lo sopportò. Ora ritieni ancora che il mio comportamento sia patologico se cerco di tenerti in vita e se pretendo obbedienza da te?>>. Si scrolla la mia mano dal braccio, come se fossi un'appestata, ed esce dalla camera sbattendo la porta. Cado senza forze sulle ginocchia. Oh mio Dio! Nella sua vita ci sono traumi causati dall'abbandono della madre e da una donna che non è solo una mia supposizione. Lei è reale ed ha anche un nome. Porca miseria, sono arrivata a una conclusione ma in cambio ho ottenuto una scarica di adrenalina pazzesca ed Eric con l'etichetta "esplosivo maneggiare con cura".

Eric.

Mi verso dell'altro Bourbon nel bicchiere e lo butto giù: quella strega ha barato ed io ci sono cascato come uno stupido tirando fuori una parentesi del mio passato. Una parentesi sepolta e da non ricordare. No, non sono stupido è quella maledetta che riesce a tirarmi le parole di bocca con facilità e questo non va bene. Io la uccido! <<Hai intenzione di scolarla tutta Vampiro?>>. Che tono astioso e non ho bisogno di guardarlo per sapere chi è seduto al mio fianco al bancone del bar. Conosco la voce e l'odore di Giosuè come le mie tasche e poi siamo gli unici due ospiti dell'hotel rimasti a bere <<come osi rivolgermi la parola? Per caso sei ubriaco stregone?>> lo provoco, nel tentativo di scatenare una rissa per sfogarmi. <<Solo un po'. Scommetto che m'invidi perché tu non ci riesci>> <<un tantino così>> gli rispondo mostrandogli le due dita di Bourbon che ho nel bicchiere. Lui accosta il suo bicchiere al mio e facendolo tintinnare <<brindo alla tua adorabile e innocua donna. Ovviamente mento>> mi dice tagliente. <<Ed io brindo alla tua Sara, adorabile e innocua quanto la mia>>. Ci scoliamo il contenuto ambrato dei bicchieri, poi lui alzandosi <<la mia Sara, in segreto esilio a tempo indeterminato. Mia moglie mi manca e questo lo devo a te, se avresti trasformato quell'umana, ora le cose non sarebbero così complicate e tanto meno vivremmo nottate pericolose come questa. Non preoccuparti, però, questo posto lo sto proteggendo con la magia, loro non lo troveranno mai, e poi dei membri della mia congrega sono stati fuori a spargere altri incantesimi per tenerli lontani dalla tua donna, ma ti assicuro che Isse si sta scatenando. Noi stiamo facendo bene, ora tocca a te>> poi se ne va, per nulla ubriaco ma iroso quanto me, tanto da avergli letto negli occhi il desiderio di farmi fuori, <<notte Vampiro. >> <<Notte stregone>>. Bene! Ho un altro nemico nella lista degli alleati, oltre a Ludovic che stiamo ingannando ed è là fuori a darci la caccia ed io sono qui come un essere inutile, ad avere a che fare con la strega. Sicuramente il mio racconto, oltre al disprezzo che già prova per me, l'avrà spaventata a morte e di certo la troverò con quell'aria dispettosa e decisa a mollare tutto. Io la uccido! Mi verso l'ultimo Bourbon dalla bottiglia e mi porto via il bicchiere. Entro in camera e lei è lì in accappatoio seduta sul letto a rosicchiarsi le unghie con aria tormentata, ma non mi ha sentito. Quando le sono di fronte, lei sussulta e sbianca: fai bene ad avere paura strega perché la tua vita dipende da quello che ti uscirà dalla bocca. Dopo avermi valutato con aria preoccupata, si alza e lasciando qualche centimetro di distanza dal mio corpo, si prende il bicchiere dalla mia mano mormorando tra se, <<ne ho bisogno anch'io>> e ne beve un sorso, poi volgendo lo sguardo su di me <<credevo che non saresti tornato, ma mi sbagliavo>> sorseggia ancora poi trae un sospiro <<mi dispiace averti costretto a dirmelo, non ne avevo il diritto anche perché sono sostenitrice del motto, il passato deve rimanere tale>>. Vedendo che continuo a fissarla impassibile, lei mi passa le dita nei capelli con quel suo dannato sguardo e modo tenero, <<avanti sfuria, non aspettare che dica qualcosa di sbagliato per farlo. Questa volta me lo merito>>. Se lo aspetta, sta veramente iniziando a comprendermi? No, lei sta cercando di circuirmi. Infuriato di più continuo a non aprire bocca, voglio proprio vedere, dove riesce ad arrivare. Resta un paio di minuti a fissarmi, poi mi propone <<vuoi sculacciarmi?>> e dato il mio tacere, lei fingendo di riflettere ad alta voce <<no, quelle sono per le parolacce. Vuole fare la scopata punitiva? No, nemmeno, quella è riservata alla disobbedienza>> fa un'altra sorsata dal bicchiere poi <<ci sono! Tu stai aspettando che io me ne vada per farti parlare>>. Strega, provaci e ti sbudello. Mi fissa più attentamente poi con aria soddisfatta <<oh! Ho indovinato. Il grigio dei tuoi occhi si è acceso, sono come un mare in tempesta. Bene se è quello che vuoi ti accontento>>. Giuro, la riduco in poltiglia se muove un solo passo verso la porta, e l'avviso, <<io voglio scorrerti nel sangue fino a diventare il tuo baricentro>> rivelandole la verità su quello che il Vampiro le farà, mentre lei si scola il resto del bicchiere che le va di traverso. Improvvisamente mi ritrovo innaffiato la faccia di Bourbon e lei che dice <<oddio! Scusami. Scusami ti ho rovinato la camicia>>. Ha osato sputarmi sulla faccia! Adesso la uccido davvero. Titubante lei, trattenendosi dal ridere, nel vedermi incavolato nero, mi sbottona la camicia <<te la lavo così magari la recuperiamo>>. Gliela strappo con rabbia dalle mani e la getto sulla poltrona. Me ne frego della camicia, io voglio il legame di sangue definitivo per non discutere più. Basta! Voglio l'obbedienza. Lei mi fissa impaurita, poi cambia atteggiamento. Si avvicina al mio viso e mi bacia nei punti sporchi, poi mi passa la lingua sulle labbra sussurrandomi <<alcol ed Eric. Buono!>>. Improvvisamente la rabbia si dissolve, è come se il vento l'avesse spazzata via e la patta del pantalone si gonfia, il sangue nelle vene mi scorre come fuoco, il desiderio cambia, e la pretesa di possederla mi rende irragionevole. La afferro, e tenendole la testa per i capelli, le chiedo, con segreta disperazione per i suoi incanti, <<cosa mi stai facendo?>> poi esigo un bacio vero togliendole il fiato. Accidenti a lei! Il sapore della sua bocca è ancora più buono, mi catalizza a se nella più pericolosa e devastante reazione chimica. Io la voglio, ora. Travolto da quest'uragano di donna, la sollevo per i fianchi e la getto sul letto, spaventandola. Maledizione! Ho usato troppa forza e la sua paura non mi aiuta a mantenere il controllo, ho bisogno di placarla. Con gesti lenti mi distendo su di lei e sulle labbra le dico <<alcol, Eric ed Emily. Perfetto ma non mi basta>>. <<Non mi opprimere>> m'implora accarezzandomi, <<vuoi stare tu sopra? Per me fa lo stesso>> le chiedo fingendo di non capire. Lei ride divertita sussultando sotto di me ed io m'incanto a guardarla, questa è musica e resto affascinato da questo gaudio suono. Lei si accorge del mio incanto e calmandosi, mi chiede <<posso farti una domanda>> <<dimmi>> <<la amavi?>> <<Era una buona compagna>> <<ma la amavi!>> <<Basta Emily, obbedisci>> le dico con severità. Per me l'argomento è chiuso e lei cingendomi con le gambe <<solo perché non ti sopporto quando impazzisci e poi perché hai ancora il pantalone?>>. Saggio cambio di direzione strega! Mi alzo e me lo tolgo lasciando che lei guardi. E quello che vede le piace, ma resta immobile, quasi intimorita ed io provocandola, le dico <<ora tocca a me godermi lo spettacolo. Togliti l'accappatoio>>. Lo fa lentamente, con il viso in fiamme, e questa timidezza di lei la adoro, ma per vedere se davvero ha deciso di obbedirmi in tutto le ordino <<adesso apri le gambe>>. Le stringe di più e questo mi fa capire che non vuole. Curvandomi su di lei, per provocarla, le dico <<allora lo faccio io poi te le lego aperte al letto>> <<tu sei pazzo>>. Tenta di scappare, ma io la afferro tenendola con la schiena premuta al mio petto, <<Eric, mi spaventi quando fai così>> <<oh, per così poco! E non hai ancora visto l'altro me>>. Le divarico le gambe dicendole <<ti prenderò da dietro, così non ti sentirai oppressa>> e piano la calo su di me, attendo, poi spingo i fianchi in alto e più volte. Accidenti! Mi ha preso non tutto, ma è bello essere nel suo calore, tanto da muovermi piano, perché voglio che duri il più possibile. <<Oddio! Eric, ti prego non c'è la faccio, non ti muovere>> mi dice tremando in tutto il corpo e irrigidendosi. Sono al centro del suo massimo piacere e quello che sta provando è più intenso delle altre volte e la spaventa, ma non mi ha chiesto di smettere, quindi devo incoraggiarla altrimenti, impazzisco davvero e la spacco in due. La stringo e suadente, baciandole il collo le dico <<rilassati! Accogli il piacere invece di contrastarlo>> <<non posso è troppo>> <<lo so, ma è anche bello, vero?>> <<Per me, è tutto nuovo>> <<infatti, hai tanto da imparare e sarò io a insegnarti. Incomincio a dirti che questo non è nulla, perché non ti sono ancora tutto dentro>> <<oh mio Dio! Non potrò mai farcela>>. Sorridendo, le accarezzo un braccio, poi lo alzo e lo porto dietro il mio collo, dicendole, <<ti ricordo che sono già stato tutto nel tuo profondo, ma ora non farò da solo come le altre volte, adesso voglio che sia tu ad accogliermi. Muoviti con me. Fidati, sarà formidabile>>. Lei voltandosi verso di me, <<ci provo, ma tu non lasciarmi andare>> mi dice con occhi imploranti. Poi solleva i fianchi e molto lentamente li abbassa tenendo lo sguardo fisso nel mio <<non ne ho alcuna intenzione>> le dico sedotto dai suoi occhi luccicanti, assecondando i suoi movimenti e ruotando il bacino per spingermi più dentro. La bacio mentre lei danza sensualmente su di me con il respiro accelerato emettendo dei versi di piacere e urla quando mi accoglie tutto con un orgasmo. Adesso è in un'altra dimensione, è come se avesse abbattuto il muro del suono, perdendosi in estasi e questo mi ammalia, ma in un attimo di lucidità mi sussurra, con panico, <<Eric ti prego, non ho più forza, non lasciarmi andare>>. Il suo orgasmo prolungato mi trascina nella follia più totale e perdo il controllo accelerando il ritmo, ottenebrandola, finché non esplodo inondandole l'utero fino all'ultima goccia e stringendola più forte le dico, con il viso immerso nei suoi capelli, <<ti tengo Emily. Ti tengo io>>. La cullo, dandomi il tempo di riprendere il volto umano, ma dopo qualche minuto, io sono ancora Vampiro e lei sembra esanime. Maledizione, devo alzarmi da questo letto altrimenti affondo i denti nel suo collo. Trovo la volontà di sollevarla tra le braccia e di poggiarla sui cuscini, poi prendo una sacca di sangue dal frigo nascosto dietro un quadro e me la verso nel calice. Ritorno da lei, ha il corpo imperlato di sudore, le labbra tumide dei miei baci e socchiuse, il viso arrossato e dorme, bella come non mai. La guardo a lungo dissetandomi con un sangue che non è suo e per non farle prendere freddo la copro con la coperta poi le sposto una ciocca di capelli dalla fronte. Lei apre gli occhi assonnati, poi richiudendoli mi domanda <<è già giorno?>> <<No, riposa>> e non so il perché le do un bacio sulla guancia accaldata. Merde! Mi brucia la gola. Tu sei la mia sete! Ti odio e ne sono attratto. Voglio ucciderti e invece prevale il desiderio di scoparti, all'infinito. Mi fai rabbia e allo stesso tempo ti trovo adorabile. Ti bramo con dolore, ma resisto. Cosa mi stai facendo strega? Io sono tutto quello che non conosci, il più temibile dei predatori, eppure sei qui ancora in vita a rendermi folle. <<Tu sei il mio tormento>> sussurro andandomene sul sofà.

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