La passione ha il tuo nome: capitolo1-2

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L'amore secondo Eric.

Eccolo finalmente il tesoro tanto cercato, è lì, davanti a te; risplende scintilla. Eppure si dubita ancora, non si osa crederci; si rimane abbagliati, come quando dalle tenebre si esce alla luce.

Gustave Flaubert, "Madame Bovary".

L'amore secondo Emily.

Quando due anime infine si sono trovate, si sono scoperte compatibili e complementari, hanno compreso di essere fatte l'una per l'altra. Di essere, dunque simili, si stabilisce tra loro un legame, ardente e puro, proprio come loro. Un legame che inizia sulla terra e continua per sempre nei cieli.

Victor Hugo.

Prologo

Francia, anno 1001.

Astrid sapeva da qualche tempo dell'inganno ma da poco che sarebbe arrivata la sua fine. L'aveva visto nella sua visione l'angelo della morte e per questo aveva creato la sua ultima magia, l'incantesimo più potente di tutti, per proteggere la sua unica nipote, Ane. Astrid adorava quella bambina dagli occhioni blu innocenti, con sangue intriso di poteri straordinari, e non avrebbe mai permesso che andasse incontro a un destino infausto solo perché sua progenie. Astrid allo spuntare della luna nuova, scortata da due guerrieri, che lei stessa aveva convocato, perché anch'essi vittime dell'inganno, e ora esseri fondamentali al suo scopo, avevano portato la bambina di sei anni, che lei accudiva come una madre, sulla collina ai piedi di una quercia centenaria e con un incantesimo la fece sprofondare nel sonno. Astrid si concentrò sui suoi poteri e in un canto antico invocò gli dei, gli elementi e gli astri. A fine canto staccò un ramo dalla quercia sacra e incise la carne sulle braccia dei due uomini che a turno con il loro sangue marchiarono la bambina giurandole protezione e fedeltà. Il legame era compiuto, poi per completare l'incantesimo spogliò sia lei, che la piccola dalla magia. Li teneva tutti raccolti tra i palmi in una sfera incandescente i poteri, compresi gli elementari e li lanciò nel firmamento nascondendoli nelle costellazioni. Adesso lei e sua nipote erano semplici umane, pensò con il cuore pesante per l'imminente separazione. Astrid avvolse con amore Ane in una coperta, le diede un ultimo bacio tra i riccioli biondi e la consegnò nelle mani dei due guerrieri <<verranno a cercarla, ma ora la sua vita vale la vostra>>. L'uomo titanico dallo sbalorditivo sguardo azzurro ghiaccio annuì solennemente prendendo in consegna la bambina. Astrid si asciugò le lacrime con un lembo del suo mantello nero, poi tirò fuori dalla sacca i due grimori e li diede all'altro uomo, anche se si somigliavano come due gocce d'acqua, lui aveva un'espressione ancora più severa e agghiacciante dell'altro, <<è tutto qui dentro. Avverrà a ogni luna di sangue, ma ricordate, l'uno è complementare dell'altro>>. I due uomini la guardarono con occhi quasi compassionevoli, nella misura in cui potevano esserlo dei guerrieri sanguinari, sapendo del destino in cui andava incontro, poi senza dire una parola montarono in sella ai loro cavalli. Astrid restò a guardarli finché i guerrieri non si fusero nel buio della notte, portandosi via i suoi beni più preziosi, poi corse con affanno oltre la collina verso casa sua andando incontro al suo destino.

Attese afflitta, davanti al fuoco del camino, seduta sulla sedia a dondolo della sua camera, dove aveva cullato per notti intere la sua amata nipote, ripetendosi di aver fatto la scelta giusta, specialmente nel conservare, all'insaputa dei guerrieri, un unico potere, la chiaroveggenza perché lei voleva vedere finché sarebbe restata in vita, poi sentì la porta di casa sua spalancarsi come un tuono che presagisce la tempesta. In quel momento raccolse tutto il suo coraggio, distolse gli occhi dal fuoco e voltandosi disse <<ti stavo aspettando Vampiro>> ma in quell'attimo ebbe una visione che si confuse con la realtà e la sua sicurezza vacillò: il guerriero dallo sguardo azzurro ghiaccio era sul vano di casa sua e a distanza di secondi giunse sua figlia Rose che con rabbia le chiedeva <<dov'è la mia bambina?>>. Alle spalle del guerriero giunse un altro Vampiro che con odio lo trapassò con una lancia. E con quella morte gli eventi sarebbero cambiati irrimediabilmente, pensò mentre delle dita dure e affilate come spade s'infilavano nella carne del suo petto.

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