La passione ha il tuo nome. Capitolo 89

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Mio fratello congiunge le mani e per la prima volta lo sento pregare: che pia illusione. Invece adesso, a Dio, gli mostro il mio coraggio e di cosa fosse capace un essere come me. Infilo le dita nella carne lacerata sul petto di Emily e scendo con forza tra i tessuti fino a raggiungere l'organo più prezioso. È così piccolo che entra tutto nel mio palmo e lo palpeggio. A una sconcertata Sofia ordino <<procurami una scarica, quando più ne puoi>> <<potrei ucciderti>> <<nessuno te ne farà una colpa. Perciò fallo>>. Nell'attimo in cui il suo maleficio mi pervade stringo i denti e raggruppo tutta l'elettricità sul mio braccio e tenendo garbatamente il suo cuore tra le dita gli trasmetto una scarica possente poi continuo a palpeggiarlo. Chiudo gli occhi e con il mio potere mi concentro sulla localizzazione: da qualche parte deve pur essere andata la sua mente. C'è solo buio e la Mia Emily non lo sopporta, viaggio ancora alla cieca in quei luoghi oscuri. Una folata di vento inverte la mia rotta nel buio e man mano diventa un uragano. È l'unica cosa esistente in questo luogo e mi lascio travolgere dal turbine. Una massa curva e indefinita mi cade contro, poi improvvisamente vola in avanti prendendo forma. È lei! Potenzio il richiamo e mi spingo con tutte le mie forze nel turbine. L'afferro in vita e le dico <<ti avevo detto che sarei venuto a cercarti oltre la vita e che non c'era posto dove poterti nscondere. Ti prego ho bisogno di te perché sei il mio amore e lascio a te la scelta se tornare o restare qui, ma qualsiasi essa sia io non ti lascerò>>. Siamo investiti da un vento maggiore capace di strapparmela dalle braccia ed io stringo di più la presa andando contro corrente. Tra i denti chiedo di nuovo a Sofia <<ancora una e mettici tutto il tuo potere>> <<morirai arrostito>> <<fallo!>> ordino. La morte non mi spaventa. Vivere senza di lei non m'interessa! Percepisco la presenza e la voce di Sara poi la sua magia sulla mia pelle: sta applicando un incantesimo di protezione. Quando avverto il mio cuore e la mia mente racchiusi in uno scudo, la scarica di Sofia mi attraversa con tale potenza che indurisce tutti i miei muscoli, ma riesco a trasmetterla al cuore di Emily. Interrompo la connessione mentale sentendo il suo corpo umano subire un lieve impatto e un battito debole sotto le mie dita. Apro gli occhi e vedo le sue palpebre tremare nel tentativo di aprirle e Rose incredula le accarezza il viso, mormorando <<bambina mia>>. Nell'incredulità generale, di quello che stanno vedendo, senza perdere altro tempo, la distendo sul terreno, dicendo <<adesso la trasformo>>. Nessuno si oppone alla mia decisione, anche se l'editto è stato distrutto, lei mi aveva scelto come suo Signore e quindi ho il potere di trasformarla senza chiedere alcun permesso ad Albert. Mentre m'incido il polso, Leonardo, ripresa la sembianza umana, avvicinandosi, con la sua forza, spezza il collare facendo attenzione al collo di Emily poi si scosta. Portando il polso alle sue labbra <<devi prendere il mio sangue>> dico a quel volto con gli occhi ancora chiusi, ma lei non ha nemmeno la forza di succhiare, allora Tom le apre le labbra tanto da far scendere una dose abbondante di sangue direttamente in gola. Appena lo ingoia, la prendo nuovamente tra le braccia e percepisco il suo odore che emana paura. È terrorizzata e qualcosa in me dice di no! Di sicuro non è la parola di Dio quella che sento e di certo questo non è un suo miracolo, perché è scientificamente provato che un cuore fermo, dopo una lunga stimolazione, può riprendere a battere. No, questo non è un suo miracolo. Lui vuole farmi credere questo, ma in realtà, per me è solo un vigliacco, perché se fosse veramente onnipotente, questa notte, sarebbe dovuto scendere tra noi e uccidere Asmodeo per amore dei suoi figli terreni: adesso Dio, guarda di cos'altro sono capace per amore! Stringendola a me e tenendo ancora il suo cuore tra le dita, guardando Rose, <<da solo non posso farlo, mi aiuterai?>> lei annuisce <<sì, ma facciamolo velocemente, sta già incominciando>> Tom, quasi fuori di se, mi afferra il braccio, <<cosa stai facendo, ma sei impazzito?>>. Distendo Emily sul terreno, <<Tomas controllale il dolore>> ordino mentre le strappo i vestiti <<potremmo non riuscire>> alzo lo sguardo iroso su di lui, <<se pensi di non farcela, fatti da parte. Io sono sicuro di quello che faccio>>. Lo afferro per il petto <<tocca a te>> questo me lo deve. Annuisce e Sara compie l'incantesimo di assimilazione su di lui. Tom le gira il viso verso il suo e posa le labbra su quelle di Emily, faccio cenno a Rose, <<inizia>>. Lei, pone le mani sul suo petto e con la magia le da un battito costante. Sfilo delicatamente le dita dal suo torace e con un movimento abile e deciso le metto apposto la spalla lussata, poi poggio le mani sulle costole rotte e spingo facendole rientrare con un'ingente perdita di sangue, poi passo al resto delle ossa fratturate. Faccio in fretta, lavoro sul suo corpo come un forsennato e finendo di ricomporre la caviglia rotta, mi dedico alle ferite, inizio dalla più brutta, quella allo stomaco. Mi taglio il palmo della mano e faccio cadere il mio sangue nella ferita, poi la immergo nello squarcio, tiro fuori la parte d'intestino lacerato, lo cospargo del mio sangue e lo lecco per accelerare la guarigione. Rimetto al suo posto velocemente ciò che ho guarito, ma mi accorgo che continua ad avere emorragie. Afferro il pugnale e usandolo come un affilatissimo bisturi incido il suo addome. Sofia essendo un medico chirurgo, si mette al mio fianco e allarga con le mani i tessuti, ed io esamino e guarisco tutti gli altri organi lesionati finendo con il suo utero. Il respiro di Emily si spezza ma Tom prontamente le alita dentro e poi aspira ancora dalle sue labbra altro dolore, mentre io col massimo della velocità chiudo le ferite sul suo corpo sporcandole ancora con il mio sangue e leccandole, senza tralasciare nulla. Arrivo al suo viso, poggio la mano sulla spalla di mio fratello <<la parte difficile è fatta, lasciala>>. Si poggia con le mani al suolo sfinito e sudato per l'assorbimento della sofferenza di Emily. Rose, smette di controllarle il battito, mentre prendo il viso di Emily tra le mani e lo curo allo stesso modo senza lasciare neanche il più piccolo graffio, poi stanco, poggio la fronte sulla sua e dico, perché sono sicuro che lei mi sentisse, <<ho finito, adesso ti porto a casa>>.

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