If it's meant to be, it will...

By 4_ImJustAFan_4

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SEQUEL DI "31 giorni insieme a te" ATTENZIONE: SE NON AVETE LETTO LA STORIA SOPRA CITATA, PASSATE PRIMA DA LI... More

Quattro anni dopo
Bella collana
Torna dentro
Il sogno
Migliore amico
La festa
Una chiacchierata
La prova degli abiti
Lisa ha la febbre
Tradimento
Ma se ti... baciassi?
Un favore
La proposta
Tavolo per quattro
Le prove
Una giornata tranquilla
Baci umidi e sospiri caldi
Evviva!
A casa di Alex
E poi il buio
Un bacio sulla bua
Oreo e senape
Matrimonio
Avviso #1
Avviso#2
Avviso #3
Avviso #4
Avviso #5

Grazie papino

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By 4_ImJustAFan_4

Lisa dormiva ancora quando i suoi genitori entrarono nella camera da letto. Una ciocca di capelli le era finita sul viso e le labbra sottili erano piegate in un grazioso sorriso. Essendo una bambina molto vivace e quasi sempre iperattiva, Lisa era riuscita a scoprirsi nel sonno. In ogni caso, era solito per lei dormire fino a tardi la domenica, quindi quando si sentì chiamare da sua madre, prese a lamentarsi.

Abigail si sedette sul lettino e accarezzò la guancia alla figlia, ripetendole dolcemente che era ora di alzarsi. Nel frattempo, ancora in piedi vicino alla porta, Alex sentiva il cuore battergli sempre più velocemente nel petto; era come incantato, come se stesse assistendo alla scena più bella del mondo intero.

«Lisa, amore» sussurrò ancora Abigail. «C'è una persona che vorrebbe conoscerti»

«E' una principessa?» mormorò Lisa in risposta, tenendo gli occhi chiusi e usando la sua vocina adorabile.

Abigail ridacchiò. «Temo proprio di no, tesoro»

Sbuffando, Lisa aprì gli occhi e si guardò intorno. Quando i suoi occhietti, vivaci e assonnati insieme, incontrarono quelli di Alex, Lisa sorrise leggermente e mormorò un "Ciao". Poi si voltò verso la madre e si allungò per abbracciarla: segno che voleva essere presa in braccio.

Abigail l'accontentò e prese Lisa. Si alzò dal letto con le lenzuola che raffiguravano delle stelle sorridenti e fece cenno ad Alex di seguirla. I tre scesero in cucina in silenzio, Lisa che osservava Alex stringendosi alla madre e Alex stesso che tentava in tutti i modi di non commuoversi.

«Mammina, lui è il nostro vicino, vero?» chiese Lisa, una volta seduta a tavola. Stringeva in una mano la forchetta, mentre l'altra si stava allungando per afferrare lo sciroppo d'acero da mettere sopra i pancake.

Abigail annuì e prese lo sciroppo prima di Lisa. Sapeva che avrebbe combinato un casino, mettendo troppo condimento sui pancake per poi lasciarli lì quasi tutti. Alex si ritrovò a sorridere: quando era piccolo, anche lui era solito comportarsi così.

«Però non è semplicemente un vicino» proseguì Abigail, sedendosi accanto alla figlia. Lisa si voltò di scatto verso di lei e Abigail, sentendosi uno schifo, abbassò lo sguardo e aggiunse: «Alex è... il tuo papà»

«Il mio papà?» ripeté Lisa, guardando prima sua madre e poi Alex.

Alex si ritrovò a trattenere il respiro per qualche secondo. Sentire la piccola dire "Il mio papà" aveva bloccato ogni cosa e il cervello sembrava non voler funzionare. E per qualche motivo, che nemmeno lui riusciva a comprendere, si sentì così felice che pensò di uscire da casa di Abigail per urlare al mondo che era diventato padre, che aveva una figlia e che l'amava alla follia – sebbene l'avesse conosciuta dopo ben quattro anni.

Pochi attimi dopo, il sorriso sul viso di Alex scomparve, lasciando posto ad un'espressione preoccupata. Lisa era scoppiata a piangere, lasciando andare la forchetta che era caduta sopra i pancake ricoperti di sciroppo d'acero.

«Amore no, non devi piangere!» esclamò Abigail, prendendo in braccio la figlia per stringerla a sé.

In tutta risposta, Lisa pianse ancora più forte. Alex allora si alzò dalla sedia, raggiunse la piccola e Abigail e, senza star lì a pensare, avvolse entrambe in un abbraccio. Abigail ne fu sorpresa all'inizio, ma qualche secondo più tardi si ritrovò a singhiozzare insieme alla figlia e a ricambiare l'abbraccio di Alex.

Mentre la piccola si calmava, così come la madre, Alex inspirò profondamente, respirando il profumo delicato di Abigail. Sapeva benissimo che avrebbe potuto abbracciare sua figlia ogni qual volta lo avesse desiderato, ma con Abigail era un'altra storia. Infatti, i due erano sì legati da un filo invisibile, ma questo era talmente sottile e fragile che Alex temeva di spezzarlo del tutto, se solo avesse fatto ciò che voleva fare dal giorno in cui lui e Abigail si erano rivisti – perché lui voleva baciarla fino a star male.

«Ma... ma perché sei... arrivato solo adesso?» domandò Lisa ad Alex, tirando su col naso diverse volte.

Alex incontrò lo sguardo di Abigail, poi rispose: «E' complicato»

«Ma non mi hai portato neanche un regalino?» chiese subito dopo Lisa, strofinandosi un occhio con il labbro inferiore che sporgeva leggermente.

Alex scosse il capo. «Purtroppo no, ma ti prometto che da oggi in poi ti porterò qualsiasi cosa tu voglia!»

«Alex, posso parlarti un attimo?» disse improvvisamente Abigail, mandando la piccola in salotto a guardare i cartoni animati in televisione. Quando Lisa uscì dalla cucina in tutta fretta, asciugandosi le ultime lacrime sfuggite al suo pianto, Abigail chiuse la porta e si voltò verso Alex: «Senti, mi dispiace non averti mai parlato di Lisa. Entrambi avevate il diritto di sapere, e per questo mi pento di non aver detto nulla per tutto questo tempo.

«Ma preferirei evitassi di stabilire un rapporto con nostra figlia iniziando da una promessa che urla "Ti vizierò"» concluse Abigail, incrociando le braccia al petto.

Alex si strinse nelle spalle. «Che vuoi che ti dica, Abby? Per me è una cosa nuova, o devo forse ricordarti cos'è successo la sera della festa di bentornato che mi avete organizzato?»

«Ti ho già detto che mi dispiace!» esclamò Abigail, alzando il tono della voce.

«Beh, non credo sia abbastanza!» replicò Alex allo stesso modo, avvicinandosi di scatto ad Abigail. Poi, passandosi una mano fra i capelli, aggiunse: «Quattro anni, Abby! Mi sono perso quattro anni solo perché tu non sei riuscita a mettere da parte il rancore che provi nei miei confronti!»

Abigail assottigliò lo sguardo. Sapeva di essere nel torto, eppure le dava fastidio sentirselo dire così apertamente. Per un attimo si ritrovò a chiedersi se nascondere Lisa facesse parte di una vendetta per Alex, vendetta che il suo subconscio aveva costruito tutto da solo, senza chiedere il permesso a lei.

«Senti,» sospirò Alex, facendo un passo indietro per poi strofinarsi gli occhi. «non sono venuto qui per litigare con te, Abby. Sono qui per mia figlia. Ora, se non ti dispiace, la raggiungo di là; sei libera di unirti a noi o meno»

Alex superò con una falcata Abigail, e nel farlo le sfiorò di proposito una mano. Una scarica elettrica si sparse in tutto il suo corpo, partendo dal punto in cui la loro pelle era venuta in contatto e il suo cuore perse di nuovo un battito. In qualche modo era sicuro che anche Abigail avesse provato quello che aveva appena provato lui.

Una volta sola, Abigail lasciò andare il respiro che aveva trattenuto. Si disse che doveva riprendersi, che Alex le aveva sfiorato la mano per sbaglio e che quel piccolo contatto fra loro non voleva dir nulla. Eppure...

Uscì dalla cucina e avvisò Alex che sarebbe andata a fare una doccia calda. Quindi salì le scale, andò in bagno e si fiondò sotto il getto d'acqua. Ripensò alla conversazione che aveva avuto in cucina con Alex, ripensò al giorno in cui lui e Amelia, la sua nuova fidanzata, si erano presentati a casa sua dicendo di essere i nuovi vicini.

Che situazione!, esclamò nella sua testa. Lisa adesso ha una mamma, un papà, una matrigna e un patrigno.

«Hey, Abby!» esclamò Alex, bussando alla porta del bagno. «C'è una cosa che Lisa vorrebbe darti»

«Abituatici Alex! Perché neanche in bagno ti lascerà in pace!» rispose Abigail, chiudendo il getto d'acqua per poi uscire dalla doccia e avvolgersi nel suo accappatoio. Poi, rivolgendosi alla figlia, disse: «Amore, non puoi aspettare? La mamma ha appena fatto la doccia, deve ancora asciugarsi e vestirsi»

«Ma è importante, mammina!» squittì Lisa, appoggiando la guancia alla porta del bagno.

Con uno sbuffo, Abigail aprì la porta del bagno e si inginocchiò per essere all'altezza della figlia. Sebbene lui avesse tentato in tutti i modi, sul viso di Alex comparve un sorrisetto malizioso e gli tornò in mente la prima volta che avevano fatto l'amore. Insieme arrivò anche un senso di nostalgia: gli mancava essere così vicino ad Abigail, gli mancava poterle sfiorare la schiena nuda o baciarle il collo, le labbra, le spalle e...

«La collana, mammina!» squittì nuovamente Lisa, saltellando con in mano una collana. «Quella di papà!»

Abigail alzò il capo e trovò Alex che la guardava intensamente. Le sembrò di essere tornata indietro nel tempo e un sorriso sfuggì al suo controllo.

«Visto che non la vuoi più, posso tenerla io?» disse Lisa, buttandosi in avanti per abbracciare la madre. «Prometto di non romperla e di non perderla. Lo giuro, lo giuro, lo giuro!»

«Quella collana è importante per tuo padre» mormorò Abigail, tornando a guardare la figlia. «Bisogna regalarla ad una persona speciale, capisci?»

Lisa annuì con forza. «Speciale come me, giusto?»

Adesso anche Alex si era inginocchiato, prendendo Lisa per i fianchi per darle un bacio sulla guancia. Con delicatezza le sfilò la collana dalle mani e l'aprì, mettendogliela poi al collo. Abigail sorrise di nuovo e mimò un "grazie" ad Alex, che si limitò a fare un gesto con la mano per scacciare la cosa.

«Lisa, come si dice?» fece Abigail.

Lisa fece un giro su se stessa e circondò il collo del padre con le braccia. «Grazie papino» 

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