wherever you will go || lrh {...

By lukeygurl

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Due bambini, ora diventati adulti che, lasciati in balia del tempo e del ricordo, sono destinati a ritrovarsi... More

Prologo
What's My Age Again?
I Don't Wanna Miss a Thing
Friends
You're My Best Friend
The Memory Remains
Steal My Girl
Coming Home
Changes
Holiday
Friends Will Be Friends
Drunk
The Morning After
Going Out
Meetings

Fly Away

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By lukeygurl

chapter;seven  

Alison, si ritrova nella stanza che l'ha ospitata per questi giorni, a fare i bagagli per ripartire per Charleston.

Ancora non può credere che Adam se la sia presa con lei, per qualcosa che non ha senso.

Mentre mette apposto le sue cose, sente bussare alla porta. Neanche fa in tempo a dire 'Avanti' che la figura di Ed si fa spazio sulla soglia della porta.

«Allora è deciso?! Te ne vai di già?» le dice con aria un po' malinconica.

«Già -sospira- Devo parlare con Adam. Devo chiarire faccia a faccia. Fosse per me, rimarrei fino al tempo stabilito, ma non me li goderei questi altri giorni perché sarei troppo occupata a pensare a lui»

«Hai ragione. Cerca di fargli capire le cose come stanno e una volta che lo avrà fatto, sarà tutto come prima -cerca di consolarla, Ed. -Cosa dirò agli altri? Hanno chiesto se stasera uscivi anche tu con noi...»

«Dì che ho avuto un imprevisto e che dovevo ripartire subito. Niente di grave, non voglio che si preoccupino e neanche che il mio ragazzo ha dato di matto per quella foto, Calum e Ashton potrebbero incolparsi e non devono assolutamente farlo»

«Cercherò di inventarmi qualcosa di credibile, allora» 

«Mi dispiace lasciarvi tutti così. Siete un bel gruppo e spero che la prossima volta sarete voi a venirmi a trovare in America» afferma Alison, avvicinandosi a Ed per stringerlo in un abbraccio.

«Senz'altro. Mi mancherai tantissimo. È stato bello averti qui, in questi giorni» ricambia la stretta

Si staccano dall'abbraccio e gli occhi di Ed iniziano a farsi lucidi così per nascondere il tutto, le lascia un bacio sulla fronte ed esce dalla stanza.

La bionda torna ai suoi bagagli, finendoli di preparare e poi chiama un taxi che la porti all'aeroporto.

L'unica cosa da fare in questo momento è prendere l'aereo e tornare a Charleston per parlare con Adam.

------------------

Luke aveva appena finito di parlare con Calum, che gli chiedeva se uscisse con loro stasera.

Non ne aveva una gran voglia, detto sinceramente, però non gli andava neanche di rimanere a casa senza far niente quindi alla fine aveva confermato la sua presenza.

Mentre saliva le scale per andare in camera sua, suonano al campanello e quindi riscende per andare ad aprire.

È il postino che gli lascia diversa posta, tra cui un pacchetto e la raccomandata per suo padre. Firma e torna dentro.

Controlla le varie lettere e nota che ce n'è una indirizzata a lui. Proviene dalla Juilliard School, di New York.

Sbarra gli occhi dall'incredulità e si affretta ad aprirla.

Aveva fatto domanda tempo fa, senza dire niente a nessuno, ma pensava che non l'avessero neanche considerata la sua candidatura poiché non gli era ancora arrivato niente.

Non si aspetta di certo di essere stato preso, essendo la più prestigiosa università di arti di New York, però per lui è un traguardo già essere stato considerati.

L'aprì in fretta, ma tentennò nel leggerla. Non era sicuro di voler sapere la risposta. 

Aspetta un rifiuto è ovvio, ma non ha comunque il coraggio nell'avere la conferma di esso.

Alla fine, senza troppi giri apre la lettera e fa scorrere i suoi occhi su tutto il foglio.

"Caro Signor Hemmings,

La informiamo che la sua domanda nella nostra prestigiosa università è stata accettata e la preghiamo di compilare i moduli allegati e rispedirli al medesimo indirizzo entro e non oltre due settimane.

Le porgiamo i nostri migliori complimenti e auguri.

Cordiali saluti,

la direzione"

«Porca troia!» esclamò dalla gioia.

«Non ci posso credere!» esclamò nuovamente, rileggendo sempre la stessa frase per almeno una ventina di volte "...la sua domanda nella nostra prestigiosa università è stata accettata"

Ma ora, come lo avrebbe detto ai suoi amici? Non sapevano di questa sua scelta e non sapeva come l'avrebbero presa.

Da anni avevano programmato di seguire quasi tutti la stessa direzione. Avrebbero vissuto tutti nella stessa parte, avrebbero preso casa vicino, avrebbero continuato le loro vite insieme e invece Luke aveva preso una decisione per conto suo. Aveva preso la decisione senza di loro e questo lo preoccupava. Non voleva essere egoista, ma gli si era presentata l'occasione e l'aveva colta. Soprattutto perché non credeva che andasse a buon fine.

A questo però, avrebbe pensato in seguito. Ora era meglio andarsi a preparare o Calum sarebbe diventato ancora più isterico di come non lo era già, se fosse arrivato in ritardo di nuovo.

Finisce di prepararsi, dopo aver fatto una bella doccia, essersi vestito e ovviamente sistemato i capelli giusto in tempo, perché ecco che sente bussare alla porta.

Deve essere Calum e così è, insieme ad Ed.

Salgono in macchina e si dirigono verso il locale. Nel tragitto, per rompere un po' il silenzio chiede ad Ed dov'è Alison. Se lui è venuto con Calum, Alison deve essere già al locale o c'è altro sotto.

Gli piaceva la sua compagnia e poi gli era rimasta ancora una conversazione in corso da ieri pomeriggio.

«A proposito di Alison -fa una pausa- non viene stasera. E' partita per Charleston ma vi saluta»

«Di già?! Mi dispiace, mi sarebbe piaciuto rivederla». Disse Luke, anche se non gli sembrava tranquillo Ed, nel pronunciare quella frase. Aveva una sensazione strana, non sapeva cosa ma era strana. Il tragitto continuò in silenzio con solo la radio accesa.

Arrivarono al solito locale e vedono già Ashton, seduto al loro tavolo con una ragazza davanti a lui.

Gli sembrava abbastanza familiare, fino a che non si gira e poté riconoscerla meglio.

«Natalie?» esclama, il biondo confuso.

«Ciao, Luke» risponde lei, salutandoli

«Come mai siete insieme?» chiede, prendendo posto accanto ad Ashton.

«Cosa c'è, non posso uscire con un amico?» disse piuttosto acida Natalie.

«Tranquilla, la mia era semplice curiosità. Non preoccuparti» afferma indifferente, chiudendo lì il discorso.

«Non sarai mica geloso?!» parla dopo un po' Natalie, sistemandosi più vicino ad Ashton e passandogli un braccio dietro le spalle e iniziando a giocare con i capelli alla base della nuca.

Con quel gesto Ashton iniziò a diventare rosso e a deglutire con forza. Luke, non disse niente. Non gli interessava più di tanto. Solo che non gli sembravano gesti improvvisati al momento...

«Io, geloso? Ti sbagli di grosso. Non mi importa con chi te la fai. Tanto non durerà, perché non riesci a stare troppo con una persona senza comportarti da pazza. E poi noi due abbiamo chiuso. La mia era semplice curiosità» afferma con tono un po' rude e infatti subito se ne pente schiaffeggiandosi mentalmente.

«Senti, possiamo essere amici quando vuoi ma non ti permetto di trattarla così. È una persona e devi rispettarla» si alza furioso Ashton, parandosi davanti a Luke.

«Non pensavo ti stesse così a cuore.» ribatte, rimanendo sempre nella sua posizione

«Andiamo Natalie, a quanto pare qui non siamo bene accetti» Ashton gli lancia uno sguardo furioso, poi si gira verso la bionda e le prende mano fino ad uscire fuori dal locale.

Luke non era geloso di chi potesse frequentare Natalie perché era stato lui a lasciarla, il suo era più un preoccuparsi di lei qualvolta stesse davvero frequentando Ashton. 

Voleva bene al suo amico, ma non era poi così affidabile. Ad Ashton piaceva divertirsi con le ragazze, non era da relazione seria. Natalie invece, ha bisogno di qualcuno che si prendi cura di lei. Che le voglia bene sul serio. Ed Ashton non era quel tipo di ragazzo.

Il suo problema era che non riusciva a tenere la bocca chiusa e fare un discorso tranquillo, così ecco come è finita. Ovviamente, avrebbe indagato meglio e avrebbe cercato di sapere le loro reali intenzioni.





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