Middle Ground Chronicles - SE...

By alesstar

4.7K 465 364

✨VOLUME 1 - Saga del Middle Ground - autoconclusivo -- -- Chi sarebbe tanto sprovveduto da preferire a una n... More

ambientazione, personaggi e storyline
1 . Tu chi sei?
2 - Sensi di colpa
3 - So cosa fare
4 - Un favore personale
5 - Binario 10
6 - L'antidoto Rosa
7 - La barriera elettromagnetica
8 - La convocazione
9 - In trappola
10 - Potenza della mente
11 - Eldorado
12 - Evasione
13 - Vadis
14 - Scoperte
15 - A caccia
16 - Io ti conosco!
17 - Somnum Nunc!
18 - Codice infranto
19 - Strane usanze, strane conoscenze
20 - Nemici o amici?
21 - Una donna bellissima
22 - Lui viene con noi
24 - Ti rubo un bacio
25 - Verità sconcertanti (parte 1)
26 - Verità sconcertanti (parte 2)
27 - Maledetto figlio della fortuna
28 - Ti svelo un segreto
29 - Enigma
30 - Ragione o Sentimento
31 - Morire per lei
- RICAPITOLIAMO -
32 - Noi eravamo
33 - La Promessa
34 - Universi Sommersi
35 - La Caverna di Platone

23 - Una lite di coppia

128 9 17
By alesstar


Selina 16

- 8 giorni al Middle Ground


Non abbiamo lasciato la zona protetta, a quanto pare questo famigerato veto finora ci ha tenuto al sicuro dalle IA di tipo superiore che certamente staranno setacciando Vadis in cerca di noi fuggitivi. Ci stiamo inoltrando alle spalle della radura per raggiungere la boscaglia che divide la zona simulata da noi. Si tratta di una sorta di confine delimitato da una fitta vegetazione. Morgan non fa che borbottare fuori di sé, convinto che portare con noi il Reminiscente sia uno sbaglio, lo ha già ripetuto all'infinito. Natan invece non fa che sghignazzare, impunito, e sfrontato. Credo farebbe meglio a smetterla, non so fino a che punto Morgan lo grazierà, ho il timore che da un momento all'altro si volterà nella sua direzione per staccargli la testa. Per questo cammino in mezzo a loro, spero di ingombrare abbastanza da impedire che si prendano a pugni. Ma in effetti sembro una cannuccia di zucchero tra due fuochi. Dopo molto marciare, superiamo l'asserragliata di alberi e ci troviamo davanti a una spianata circondata di rovi e sterpaglie che rivela la navicella posteggiata e coperta per metà da rami e foglie.

«L'hai nascosta bene» afferma divertito Natan. «Ma l'avremmo trovata lo stesso, cacciatore, non farti illusioni.»

Morgan lo ignora e fa strada con passo sostenuto.

«Se non possiamo decollare» domando confusa, «che ci facciamo qui?».

Di spalle Morgan brontola: «Tanto per iniziare devo liberare il pilota, non posso lasciarlo legato e senza cibo».

«Giusto» ammetto.

«Pilota?» interviene stranito Natan. «Se credi di fregarmi chiamando rinforzi, sappi che...»

«Non ti preoccupare, Natan» intervengo prima che Morgan perda del tutto la pazienza, «il pilota non è di sicuro un alleato, lo ha sequestrato.»

«La smetti da dare spiegazioni a questo qui?» ruggisce Morgan.

«Sequestrato?» se la ride Natan, senza nessun timore di provocare la sua ira, «Questa è bella. Sei proprio un cattivo ragazzo».

Morgan gli indirizza un'occhiata ammonitrice e sussurra torvo: «Cerca di non dimenticarlo».

«Che ne dite se vado io a slegarlo?» propongo. «Nel caso si mostrasse anche lui ostile...»

«Stai tranquilla, Selina» replica Morgan, «Oram è più innocuo di questo idiota» indica Natan.

«Bravo» Natan gli fa un applauso, «continua a sottovalutarmi, così la tua resa arriverà mentre ancora starò ridendo».

«Voi non capite!» sbraito. «Siamo tutti dalla stessa parte, adesso più che mai. E ho bisogno di entrambi, per cui vi sarei grata se deponeste le armi e cercaste di andare d'accordo.»

«Questo mai» dicono in coro.

Poi si osservano stizziti.

Alzo gli occhi al cielo e marcio rapida fino all'apertura della navetta. «Vado a liberare il pilota, così avrò qualcuno di meno ottuso di voi con cui parlare» spalanco il portello.

Trovo un tizio smilzo, tremante e in divisa, legato in plancia che, non appena mi vede entrare, urla con una voce al limite del buffo: «Non uccidermi, sono pacifico!».

Non avrei mai creduto di apparire così temibile, mi dico nello sconcerto.

Tendo le mani verso di lui: «Sono Selina, e voglio slegarti. Stai calmo, d'accordo?».

Il suo viso si corruga in una smorfia nemica: «Sei la Crescente che stavamo cercando, evasa e disertrice. Non voglio essere slegato da te, o divento automaticamente tuo complice.»

Lo ammetto, è riuscito a spiazzarmi. Prima che io possa dire qualcosa in mia difesa, il suo sguardo vira oltre la mia spalla, e le sopracciglia si spalancano al terrore.

La voce di Morgan tuona annoiata dietro di me: «Ho dimenticato di dirti che è polemico, ligio alle regole in modo quasi fastidioso e per niente collaborativo».

«Mister, non mi faccia del male!» supplica Oram.

«E di sicuro più ottuso di noi» ridacchia la voce di Natan.

Gli occhi di Oram adesso inquadrano anche lui, e se possibile si spalancano allo sgomento più di prima: «Un vadisiano? Non mi farò catturare vivo! Uccidetemi subito! Chi è vivo vive e chi è morto muore» cita il motto di Pangea con improvviso orgoglio.

«Molto più ottuso di noi» constata con una punta di sarcasmo Natan.

«Devo confermare» ribatte Morgan.

Mi volto a fissarli truce. «Sono felice che, grazie a quest'uomo, adesso esista un noi, ma smettetela di fare gli sbruffoni, una buona volta, prima che decida di andare via con lui e mollarvi alle vostre spacconate in mezzo al bosco.»

Sono riuscita a zittirli, anche se hanno lo stesso sguardo incredulo e poco rassicurante.

«Ora» mi volto perentoria a parlare al pilota, «la prego di smetterla di sentirsi minacciato, siamo venuti in pace, e le chiedo di lasciare che la sleghi senza opporre resistenza, va bene, capitano di vascello Oram?»

Anche il pilota mi sta guardando con l'espressione spaesata adesso.

«Dubito che Oram si mostrerà ostile» sibila Morgan, «sa che dietro di te ci sono io, puoi andare tranquilla, Selina, aiutalo pure.»

Roteo gli occhi sospirando esasperata.

Mi avvicino a quest'uomo sottile che trema vistosamente, e mostrando le mani perché veda che non ho cattive intenzioni, con cautela arrivo alle corde. Peccato che non ne trovi la cima e non veda nodi. «Ma come lo hai legato?» soffoco un ringhio.

«Ho sigillato le estremità» dice Morgan.

Mi volto a fissarlo sconvolta: «Con cosa, il fuoco?».

«Crescente» interviene spaurito Oram, «lui non mi libererà mai.»

Incredibile che l'uomo legato e terrorizzato sia il solo qui che abbia la capacità di spiazzarmi.

«Falla finita, Oram. Sei libero, mettiti in piedi» ordina Morgan.

Mentre il pilota obbedisce e il suo corpo barcollante viene su, le corde si sfilano una ad una e piombano giù scivolando su di lui.

«Accidenti, questa è degna di un prestigiatore esperto» esclama divertito Natan. «Di' un po', cacciatore, ora che siamo diventati una squadra, il trucco ce lo sveli o è un segreto del mestiere?» ride.

Natan si trova poco dietro la schiena incombente di Morgan e non ha modo di osservare l'espressione assassina che gli è comparsa in faccia, ma è Oram che adesso stempera la tensione prima lo faccia io.

«Vadisiano, fossi in te, smetterei di ridere. Il Mister non è noto per la pazienza.»

«Lo so» continua a ridacchiare sprezzante Natan, «perché è un cattivo ragazzo» lo cita sarcastico.

«Sto perdendo tempo con voi. Me ne vado» dico risoluta. Assesto lo zaino sulle spalle e faccio per superarli, quando la mano di Morgan si posa sulla mia spalla e senza neanche fare pressione, mi blocca il passo all'istante.

«Siamo in partenza, mettiti seduta» ordina piano, quasi sottovoce.

Alzo la testa di lato per orientare su di lui un'occhiata accigliata. «Non possiamo decollare, ricordi? Io sono stufa e in ritardo, perciò vado a piedi.»

«Vengo con te» dice Natan.

Morgan allunga una mano e spinge indietro Natan che finisce per sbattere contro la parete posteriore della navetta. Accidenti, eppure giurerei che non lo abbia nemmeno toccato.

«Tu, mettiti seduto dietro» gli ordina.

Si volta verso Oram: «Fammi da secondo in comando, guido io.»

«Non se ne parla» il pilota alza le mani e non la smette di tremare, «non sono un disertore».

Ora Morgan ringhia basso: «Ti ho già spiegato che stai agendo sotto minaccia.»

«Meglio se resto a terra, Mister, così sembrerà che lei si sia sbarazzato di me...»

«Non posso mollarti a Vadis, qui saresti spacciato.»

«Ha ragione» dice Natan.

Ci voltiamo tutti a osservarlo sconvolti: gli ha dato ragione?

Lui precisa: «Tu sei un pilota di Pangea, qui la gente come te viene catturata e fa una fine ingloriosa, ti conviene venire con noi.»

«Non intendo credere alle parole di un vadisiano, siete notoriamente bugiardi» s'impunta Oram.

Natan scrolla le spalle e si butta sul sedile a gambe larghe e testa indietro. «Come vuoi, scendi e levati di mezzo.»

«Ma allora è vero che sei ottuso!» dico a Oram.

«Non mi farò comandare da un'evasa, un disertore e da un manipolatore bugiardo. Io sono un uomo d'onore.»

Il respiro spazientito emesso da Morgan è così potente che nessuno osa ribattere.

«Va bene, vattene, scendi e buona sorte.» Morgan gli indica il portello.

Oram fissa l'apertura e si acciglia. Ci pensa. Poi si volta verso la plancia e dice: «Faccio il secondo. Ma sotto minaccia, l'avverto, Mister.»

Morgan sbuffa. «Sì, come vuoi, Oram, sotto minaccia siediti e muoviti.»

Ognuno di noi siede al suo posto mentre iniziano le manovre di decollo. Sento lo stomaco contorcersi, e spero che nessuno ci abbatta in volo.

Come mi avesse letto nel pensiero, ai comandi Morgan ordina a Oram che gli siede accanto in plancia: «Attiva la barriera, dobbiamo schermarci, sono sicuro che ci aspettano al varco.»

«Subito, Mister, sotto minaccia lo faccio.» Preme un pulsante e guadagna l'occhiata rassegnata di Morgan.

Iniziamo la risalita e adesso, dal vetro, osservo Vadis diventare sempre più piccola. E per un momento i miei occhi si stringono per mettere a fuoco qualcosa di sconcertante, laggiù: stiamo sorvolando i confini di Vadis e subito oltre mi avvedo di una zona che appare rigogliosa, abbonda di campi coltivati e sembra vi siano numerosi animali vivi che si muovono in branchi o in greggi. Non solo, mi pare di notare una serie di costruzioni ordinate, ma che cos'è? Un villaggio? Come potrebbe essere possibile? La cosa che mi lascia più perplessa è che una volta sorvolata l'area, dopo aver virato ancora, sotto di noi intravedo una specie di deserto che sembra una spiaggia piena di oggetti insabbiati. E mi accorgo che il pilota sta facendo delle manovre da far venire la nausea, come se in ogni modo possibile cercasse di evitare di passare sopra a questo scenario a dir poco sconcertante.

«Ora capisco come mai il sorvolo su quest'area è vietato» mormoro. «Qualcuno di voi vuole dirmi cosa c'è laggiù?» indico sotto di noi.

Nessuno si volta e, al comando, Morgan effettua una virata, lasciandoci alle spalle quei luoghi che ora e da questa angolazione non sono più visibili. Potrei pensare che sia stata una manovra casuale, ma il fatto che in questa nave nessuno si sia disturbato a rispondermi mi fa pensare che si tratti di un'altra cosa che non so e che non vogliono farmi sapere.

Natan, ancora semisdraiato nel sedile, a occhi chiusi e voce annoiata dice: «Voi lo sapete, vero, che stiamo andando solo a perdere tempo rischiando la pelle.»

«Puoi sempre buttarti di sotto e liberare il sedile» replica Morgan.

«Smettila» lo fulmino.

Per quanto nessuno qui abbia voglia di condividere informazioni con me, non posso fare a meno di sentirmi in colpa, se moriranno per causa mia, non me lo perdonerò mai.

A un tratto i miei pensieri vengono interrotti dal suono cantilenante di un allarme che spacca il silenzio e ci assorda senza sosta.

«Che succede?» domando in preda a un moto di terrore.

«Ci hanno agganciato» dice Natan, senza neanche aprire gli occhi o accertarsene. «E questo significa che, le barriere di questa nave bellimbusti di Pangea City, lasciano molto a desiderare.»

«Come fai a trovarlo divertente?» domando isterica.

Oram, visibilmente agitato, dice: «Mister, suggerisco di attivare le manovre evasive, prima che i sei droni che vedo nel radar ci ingaggino».

«Lancio contromisure. Colpiscili, io viro a sinistra» ordina Morgan con una calma inconcepibile.

La navetta all'improvviso vira, e veniamo tutti sospinti a sinistra, a picco verso il basso. Intanto riesco a sentire esplosioni ripetute in aria, e ne intravedo il fumo.

«Ne hai colpiti solo due, Oram» dice Morgan.

«Si sono schermati, Mister, non li vedo, non li vedo più!»

È la fine, penso. Adesso verremo colpiti senza neanche capire da che parte arriverà il raggio laser.

La navicella continua a volare verso il basso, poi riprende la rotta e vola verso l'alto. Sto iniziando a sentirmi male. E in tutto questo, Natan non ha mai cambiato posizione o mostrato preoccupazione, che sia svenuto?

«Smettila di fissarmi, Crescente, avverto i tuoi occhi terrorizzati su di me» dice annoiato.

Non ci posso credere, questo ragazzo è insopportabile.

«Volevo solo assicurarmi che fossi ancora vivo» dico stizzita, arpionandomi alla cintura, mentre veniamo sballottati da un lato all'altro senza sosta.

«Sto sentendo ogni vostra pulsione nervosa» dice Morgan senza staccare gli occhi dalla virata, «e ti assicuro che se fosse morto lo avrei già espulso per alleggerire il carico».

E quest'uomo mi esaspera.

«Che cattivone che sei» sfotte Natan, che finalmente apre gli occhi e mi lancia un'occhiata di sbieco. «Evitiamo di vedere morire d'infarto questa Crescente» dice a Morgan. «Conosco una scorciatoia, raggiungi l'altopiano, verso nord, e vira a destra, lì non potranno colpirci.»

Morgan esegue senza domandare il motivo, immagino che sia perché ha percepito l'onestà del suggerimento. Trovo inquietante che sia un uomo a cui è impossibile mentire.

Solo dopo aver verificato la rotta, Morgan lo provoca: «Come conoscevi questa tratta? Non è segnalata nemmeno nel mio visore aereo.»

Natan ridacchia a occhi chiusi: «Un abitante della City che domanda a un Reminiscente come fa a sapere quello che sa? Ma se ci studiate da anni per carpirci informazioni» lo schernisce.

«A proposito» colgo al volo l'occasione, «come mai qui nessuno di voi condivide informazioni con me?»

«Io ti ho detto tutto quello che dovevi sapere» replica Natan, «e invece di ringraziarmi sei scappata.»

«Posso dire lo stesso» s'inserisce Morgan, piccato.

«Siete insopportabili! Tutti e due!»

«Scusate l'interruzione di questo scambio davvero commovente» chiama accorato Oram, «ma il sensore segnala che i droni sono intorno a noi. Come mai non ci hanno ancora abbattuto? Non capisco...»

«Sono certo» spiega Morgan, in rotta verso questo famigerato altopiano, «che Sirio Uno non lo ha concesso. Vuole catturarci vivi.»

Non so perché, ma la notizia non mi sembra più confortante della possibilità di essere abbattuti subito.

«Perché a nord saremo al sicuro? Cosa c'è lì?» domando a Natan.

«Ingranaggio» replica Morgan.

«E lì lo spazio aereo è interdetto al conflitto a fuoco» spiega Natan.

«Non possono rischiare che si danneggi il macchinario principale» aggiunge Morgan.

Sono emozionata. «Perciò siamo quasi arrivati!» Poi sorrido maliziosa, «E noto con piacere che avete iniziato a condividere...»

«C'è poco da esserne entusiasti, Crescente» replica Natan, «Non possono colpirci ma non c'è modo di atterrare all'interno delle mura di cinta. E al di fuori, saremo vulnerabili al reggimento di IA di tipo 5 che controlla il perimetro.»

«Reggimento...» balbetta sconvolto Oram, «...di tipo 5?»

«Vorrà dire» interviene Morgan, «che saremo costretti ad abbandonare la nave.»

«Cioè?» chiedo a occhi terrorizzati.

«Ci lanciamo e mandiamo la navetta a schiantarsi» replica divertito Natan, «dico bene, cacciatore?»

«Non esattamente, Reminiscente, se mandassi la navetta a schiantarsi rischierei di fare vittime innocenti...»

«Ma devo avvertirti» Natan lo interrompe stiracchiandosi nel sedile a braccia spalancate, «che dovremo tirare a sorte, dato che qui dietro ho contato solo due paracadute».

«Esatto, ci stavo arrivando» replica Morgan, «Oram andrà ad atterrare regolarmente e si arrenderà raccontando loro che lo tenevo prigioniero e che è riuscito a salvare la nave. Io e Selina ci lanceremo e tu... morirai.»

Insorgo: «Smettila, Morgan, non sei divertente! Anche Natan sarebbe una vittima innocente, se lo sacrificassimo, hai presente?»

«Natan è un sacrificio necessario. Morirà martire per un bene più grande» lo provoca.

Mentre penso a come infierire sull'arroganza di Morgan, una folata di vento gelido mi investe.

Natan è in piedi davanti al portello, e lo ha spalancato.

«Natan, no!» urlo sconvolta.

«Tranquilla, lui non ti lascerà morire, ti cederà il suo. Ci vediamo a Ingranaggio, Selina» mi strizza l'occhio e si lancia.

«Natan!» lo chiamo fissando il vuoto.

«Ha preso uno dei paracadute, Mister» avverte Oram.

Morgan effettua una ennesima virata e ride. «Lo so. Volevo solo seminarlo, ora sarà impossibile per lui ritrovarci.» Col mento indica un vano laterale accanto al posto del copilota. «Lì ci sono altre due tute».

«Oh, sei davvero un egoista!» lo aggredisco indignata. «Sirio Uno vorrà risparmiare noi due, Morgan, ma di sicuro farà uccidere Natan non appena metterà piede a terra. Adesso arriverà laggiù, e sarà solo e indifeso...»

«Solo e indifeso?» mi schernisce Morgan, «quello saprebbe evadere anche da una prigione di massima sicurezza, piccola ingenua. È entrato e uscito da Pangea eludendo la sorveglianza per mesi. E ti ricordo che lanciandosi col solo paracadute rimasto, ha condannato a morte me. Non sapeva che di paracadute ce ne fossero altri. Puoi smettere di preoccuparti per lui. Anche perché questo tuo arrovellamento sta iniziando a darmi sui nervi, ti avverto.»

«Tu mi avverti?» mi metto in piedi e mi dirigo sul vano posteriore. «Ma come ti permetti?» afferro il secondo paracadute. «Io mi preoccupo per chi voglio, non sei tu che devi dirmi cosa provare o non provare, Evan Morgan Vento.»

Oram ci osserva di sottecchi e tentenna: «Perché ho come l'impressione di trovarmi nel mezzo di una lite di coppia?».

Morgan è interdetto, non replica e resta chiuso nel suo silenzio. Non so se avrei preferito che lo avesse zittito o avesse confermato, temo che non riuscirò mai a capire quest'uomo, così come non ho mai saputo la ragione per cui due anni fa ha rifiutato di prendermi come compagna di riproduzione facendosi persino declassare per questa scelta. Ma per l'ennesima volta mi fa sentire di troppo, una persona che lo esaspera e che lo costringe a occuparsi di me, quando preferirebbe essere altrove a fare altro. Ora lo libero da questa incombenza. Anche perché non posso rischiare di perdere di vista Natan, sento che il solo a potermi aiutare potrebbe essere proprio quello che si è appena lanciato, e devo raggiungerlo subito. In due mosse infilo il paracadute e mi avvicino al portello. Per un momento fisso il vuoto in movimento e sento che non ce la farò, ma poi mi dico che non ho scelta, o così o la morte. O la morte così. Sempre meglio del Middle Ground.

«Prendi i comandi!» ordina Morgan al pilota.

Mi ha vista! Si precipita su di me. Non posso permettergli di fermarmi, devo raggiungere Natan, ora o mai più.

Trattengo fiato e mi lancio nel vuoto.

Continue Reading

You'll Also Like

57.6K 2.1K 50
La guerra contro Gea è conclusa e i semidei possono avere finalmente un po' di pace, o almeno in apparenza: i ragazzi del Campo Mezzosangue e del Cam...
55.8K 2.2K 56
Siamo al quinto anno. L'ordine della fenice è di nuovo in servizio,L'esercito di Silente nascerà a breve. La verità sarà presto svelata ma a quale co...
571 202 15
La magia non è mai stata parte della vita di Ofelia Mills, una ragazza che sta cercando di ricominciare daccapo dopo un'infanzia piena di crudeli avv...
92.6K 4.4K 40
Jungkook è un Omega che finge di essere Alpha. L'arrivo di un nuovo ragazzo sconvolgerà non solo la scuola, ma anche la sua vita